Il blog Vecchiefarab(r)utte è dedicato a tutte le donne (e cyber-attiviste) che in Italia quotidianamente subiscono (o avvertono) discriminazioni in base al sesso e sono sottoposte alle (dis)pari opportunità
lunedì 20 giugno 2016
Il Sindaco Virginia Raggi usi il Fattore D per rompere il soffitto di cristallo.
Le donne carine corrono sempre un rischio: essere usate, in quanto telegeniche, per catturare voti; di usare il volto come biglietto da visita rassicurante per aprire porte e portoni e scalare il Potere. Per questo, mi auguro che Virginia Raggi mi stupisca: auspico che usi il Fattore D (utilizzi merito, talento e capacità politica), e si rifiuti categoricamente di ricoprire il ruolo di fatina-dello-staff.
Sarebbe demoralizzante e anacronistico soprattutto per noi donne italiane, se diventasse il paravento del direttorio maschilista del suo movimento.
Il soffitto-di-cristallo va mandato in frantumi. Oggi. Dunque, mandi a quel Paese lo Staff, e faccia una giunta di Sole Donne Super Brave. Ne ha la stoffa? Lean In!
martedì 7 giugno 2016
L'identikit dell'elettrore del M5S.
Il M5S è forte solo dove ci sono malgoverno, corruzione, sprechi, oligarchie anti-meritocratiche eccetera. È forte in periferia e osannato da chi chiede reddito di cittadinanza, una coperta del welfare di taglia svedese (ma senza le tasse della Svezia, giammai!), in rivolta contro establishment, liberismo, globalizzazione. Quelli che votano M5S preferisco i taxi a Uber, le rendite di posizione al libero mercato (visto come il diavolo!), un'Italia arretrata - ferma ai mitici anni '60 (ma senza l'industrializzazione e la crescita di allora: un ossimoro!) - rispetto a un'Italia europea. Il loro mito è un'Italia rurale, de-industrializzata, dove si lavano i pannolini al lavatoio e dove lo Stato è la mamma che tutti vorremmo. Il loro mito sarebbe il socialista Barnie Sanders, ma se fosse un po' meno accogliente coi migranti e coi gay: perché quelli del M5S non amano né gli stranieri né il mondo Lgbt.
Il M5S non prende voti laddove c'è crescita, buon governo, lotta alla corruzione, alle lobby, alle rendite di posizione. Solo con un programma di liberalizzazioni vere, di crescita economica e di sostegno all'economia digitale e alla meritocrazia delle startup (l'unico ascensore sociale in Occidente, come dice Vittorio Colao di Vodafone, intervistato da Di Vico!), di lotta gli sprechi e alla corruzione, il PD può avere una chance di prendere voti di qua e di là, sparigliando le carte e ribaltando il tavolo. Altrimenti, sembrerà la solita vecchia minestra, perfino un po' sciapa. E inutile.
Brexit/Trump: una finestra d'opportunità?
UK e USA sono economie in grado di reggere allo choc: di una Brexit, la prima, e dell'elezione di Trump, la seconda. Sono democrazie mature, hanno fondamenta solide, popolazioni civili, alto tasso d'imprenditorialità, economie digitali eccetera. Sono contraria alla Brexit (ma più per motivi "ideologici e sentimentali": voglio un Paese non statalista in Europa!), invece, secondo me, lo choc di una fuoriuscita sarebbe più forte in Europa che a Londra.
Anche l'isolazionismo di Trump sarebbe più nocivo per l'Europa che per gli USA, imho. Entrambi gli eventi potrebbero avere un effetto "terrore" sulla UE, costretta a reagire per la prima volta da anni, reagendo alla paralisi in cui si è bloccata. Di fronte a una doppia ipotesi Brexit/Trump, o l'Europa si disintegra (e sarebbe un disastro per noi, che finiremmo divorati da Cina e Russia in sei mesi, comprati a pezzetti) oppure Bruxelles procede al piano B. Meglio dell'immobilismo attuale, francamente preoccupante e foriero di guai. (Poi certo, anch'io preferisco no-Brexit-no-Trump, ma la storia non si fa con i se, e bisogna essere pronti a tutto).
Sarà donna il prossimo Presidente USA?
Una donna - Hillary Clinton -, già ambiziosa first lady per otto anni, considerata Lady Macbeth dalle altre donne, ottiene la nomination per le Presidenziali. È un fatto storico innegabile: il prossimo Presidente USA potrebbe essere donna, non era mai successo prima. Ma il sessismo sarà solo uno dei mille ostacoli che dovrà affrontare la moglie dell'ex presidente Bill.
La vera rivolta contro l'establishment è fra i Millennials del suo Partito. E, mentre a sinistra di Renzi c'è il 4% di Fassina e di Airaudo (praticamente il nulla), la sinistra del Partito Democratico statunitense è in ascesa. Poiché le elezioni americane si vinc(eva)no al centro, Clinton dovrà trovare un vicepresidente più convincente di lei. Con Bloomberg (ottimo sindaco a New York), si sposterebbe troppo verso Wall Street, perdendo i voti dei fan di Sanders? Con Sanders, si sposterebbe troppo a sinistra, perdendo i voti al centro? Ma, secondo i sondaggi, Clinton-Sanders batterebbe Trump quasi sicuramente; un altro ticket è invece il grande boh. Anche questa è una delle eredità della Grande Crisi 2008-2009, con una Middle Class impaurita ed impoverita, che preferisce una ricetta isolazionista e xenofoba (Trump) oppure una ricetta europea, pseudo-socialista (seppur annacquatissima...), fatta di welfare e tasse per i ricchi (Sanders) al "solito" tran-tran dei Clinton. No, non sarà una passeggiata per Hillary. Auguri.
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