I
GAP (Gruppi armati proletari) "rivendicano" (in teoria) la gambizzazione del
manager dell'Ansaldo Nucleare e l'agguato
all'avvocato Udc, ferito a Torino.
NO agli anni di piombo: quelli furono
anni di "tragedia umana" - per i morti e i feriti -, ma anche
anni di post-democrazia che hanno incentivato la corruzione e la deriva populista italiana.Oggi
dire NO alla violenza è d'obbligo: noi stiamo dalla parte delle vittime del terrorismo (parola che speravamo scomparsa dall'agenda politica italiana) per dire un
SECCO NO ALL'EVERSIONE ed alle AMBIGUITÀ.
Stop ai carnefici armatisti e a chi vuole riproporre la logica del sangue, impedendo agli italiani di voltare pagina all'insegna di una democrazia riformista europea e partecipata come nelle società evolute nord-europee. Gli italiani vogliono seguire il "modello tedesco", non certo i modelli di dittatura proletaria, come quello nord-coreano, fatto di miseria e culto carismatico delle personalità, sconfitti dalla Storia.
Il ministro Cancellieri, una vita spesa in Prefettura, afferma che non si tratta tecnicamente di una rivendicazione, ma di un terrificante "plauso all'azione terroristica". Le piste seguite sono tre.
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