Il blog Vecchiefarab(r)utte è dedicato a tutte le donne (e cyber-attiviste) che in Italia quotidianamente subiscono (o avvertono) discriminazioni in base al sesso e sono sottoposte alle (dis)pari opportunità
mercoledì 19 novembre 2014
Pornografia della Sofferenza e horror vacui.
I vertici dell'Europa sanno che c'è frustrazione, rabbia, esasperazione. In ogni periferia. Ci sono problemi a monte, terrificanti: di crisi sociale, di disoccupazione alle stelle, di donne abbandonate coi figli piccoli da maschi che vanno allo stadio a sfogarsi (o spendono tutto nel mondo delle scommesse o in escort) e se ne fregano. Ripensare le periferie (con più biblioteche, più cultura, meno desertificazione), rispondere all'emergenza casa, all'emergenza lavoro: la sinistra PD se vuole recuperare senso, riparta da queste fratture, da questo dolore vero. Dare risposte a chi non ha voce, sarebbe un passo avanti. Stare nei salottini, guardare compiaciuti gli scontri o invocare i riot dall'ennesimo talk, sarebbe pura incoscienza, pura irresponsabilità.
E invece?
E invece, ecco Vauro urlare "incazzatevi!" su La7 nello spot della trasmissione di Giulia Innocenzi.
Forse intende dire che lui personalmente è piuttosto soddisfatto della sua vita professionale e dei suoi introiti, dunque evita scontri diretti, ma ha bisogno che i soliti poveracci - the usual suspects - facciano la rivoluzione al suo posto? Lui non "s'incazza", ma necessita che i soliti derelitti, reietti, facciano riots ad alto tasso mediatico e finiscano sotto i manganelli, per mantenere il suo status di Indignato Speciale? Sinceramente, non lo so, ma i dubbi serpeggiano.
Se Vauro è tanto arrabbiato, vada lui in strada e okkupi tutto quel che gli pare: fatti suoi! Se poi, perde il posto a La7, come capiterebbe a qualsiasi precario con ambizioni rivoluzionarie ed incendiarie (quel prototipo che piace agli incendiari mediatici, molto tranquilli e fortunatamente ligi alla Legge nella vita quotidiana, e ci mancherebbe!), forse capirà perché pochissimi "s'incazzano" come dice lui. Del resto, Giulia Innocenzi che entra in banca, armata fino ai denti, come Patricia Campbell Hearst, la rivoluzionaria dall'infanzia dorata, sarebbe - per fortuna! - pura fantascienza. Dubito francamente che si unirebbe anche a un'Intifada di periferia (e per fortuna, e 2). Ma che ai media piaccia sollevare, anzi chiamare, invocare come in una seduta spiritica, la "guerriglia urbana", è Pornografia della Sofferenza sociale. Splatter. Ma anche horror vacui.
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