L'Italia versa in coma economico (dove sono finiti gli 80 euro? E dove i 50 miliardi di euro restituiti alle imprese?) e i pieno
caos ideologico: si scambia l'utopia (la tensione idealista, dagli
slanci romantici) con il "socialismo surrealista" (copyright di un renziano)
dei civatiani che poi flirta con il socialismo reale stile Ddr dei
Fassina e dalemiani. L'astensionismo ha insomma ragioni ben profonde: perché è un NO
ai "minestroni" mediatici. L'astensionismo è più serio perché chiede
chiarezza: un discorso di verità. Che, ovviamente, latita, perché scomodo.
Sondando gli umori di tante persone (ex liberali, ex repubblicani, ex
socialisti riformisti) che non stanno votando, osservo anche un
rifiuto più profondo. Che poi spiega perché parte degli italiani - che
avrebbe le possibilità - non fa più nemmeno shopping: è davvero stufa di
tutto. Per carità, sarà soltanto un 5-8% dell'astensionismo attuale, ma
non va proprio snobbata. Probabilmente tornerà a votare quando il
ciclo di riforme sarò completato, quando si capirà che l'Italia ha basi
più solide di quanto appaia alla superficie. Aspetta il traghettamento dell'Italia in un porto sicuro.
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