Il blog Vecchiefarab(r)utte è dedicato a tutte le donne (e cyber-attiviste) che in Italia quotidianamente subiscono (o avvertono) discriminazioni in base al sesso e sono sottoposte alle (dis)pari opportunità
venerdì 11 dicembre 2015
Banca Etruria, l'avidità degli italani incauti e quel Divario Culturale di un Paese Analfabeta.
Gli studenti italiani vanno male nei test Ocse-Pisa che valutano le competenze matematiche. I ragazzi italiani zoppicano anche nei test di comprensione linguistica.
Sei italiani su dieci non leggono neppure un libro all'anno. Anche i lettori di giornali calano di mese in mese, da anni.
È altissima la percentuale degli adulti che non è in grado di risolvere un problema di quarta-quinta elementare, figuriamoci di II media inferiore.
In questo scenario di #analfabetismo da ritorno e dove la cultura appare un optional, non dobbiamo stupirci se gli italiani, "fragili e incauti" di fronte a un investimento finanziario, finiscono in facili tranelli, firmando la propria condanna. Non ci stupiamo, infatti, ma ce ne facciamo un cruccio, perché una Nazione di persone che non si informano adeguatamente, non sanno leggere un semplice testo in italiano e fare due conti, non ha alcun futuro. Nessun pasto è gratis, ancora meno in questa globalizzazione.
All'esame di maturità, a Storia, mi interrogarono sullo scandalo della Banca Romana. E poi, andai avanti parlando del fallimento della Banca di Sconto del 1921, spiegando che alle origini della delegittimazione di sistema e dell'anti-parlamentarismo italiano è la crisi del sistema finanziario di una Nazione. Poi, non lamentatevi se arriva un Beneduce. Questa è Storia, non fumo.
Quando si ritiene di essere truffati da "venditori" troppo insistenti o che non illustrano i rischi/benefici con chiarezza, non si chiede l'intervento del governo (che è estraneo alla vicenda). Ma se si teme una truffa, ci si reca dai Carabinieri e si denunciano gli eventuali malfattori. Se, poi, si ritiene che gli istituti di vigilanza non vigilino abbastanza, si procederà anche su questo binario: del resto, siamo il Paese di Parmalat e Cirio, ne abbiamo vste di tutti i colori in 15 anni. È ai tempi di Giuffre che la gente casca in queste trappole, poi Sindona, poi i fondi immobiliari e avanti: il capitalismo italiano è fatto da briganti... Ma chiedere al contribuente di pagare è folle. Devono pagare coloro che hanno sbagliato, se sarà accertato dalla Magistratura che hanno compiuto reati.
L'Italia ha avuto il caso #Parmalat, un crac colossale, il più grande scandalo di bancarotta fraudolenta e aggiotaggio perpetrato da una società privata in Europa: il buco si aggirava intorno ai 14 miliardi di euro.
Ma non è finita qui. Abbiamo visto il crac di Cirio, quello di Giacomelli Sport, di Ligresti, lo scandalo Mps, ora il bail-in delle quattro Banche (fra cui Etruria e Marche), senza dimenticare il caso dei bond argentini e di quelli greci e il caso Lehman.
I cittadini in questi crac hanno perso i risparmi di una vita. Che fare?
Serve un'Alfabetizzazione Finanziaria fin dalle scuole medie. Non possiamo piangere ogni suicidio, ogni vita spezzata. Bisogna imparare che dietro ogni investimento ci sono pro e contro. Perché guadagnare è possibile (il titolo di Facebook è salito del 180% dal debutto nel 2012!), ma bisogna seguire l'informazione finanziaria con grande attenzione. Leggendo, seguendo le newsletter, cercando di non seguire le mode, ma intuire il mood. No, non è facile. Se non fa per voi, meglio un conto corrente, fino a cento mila euro. O il Bail-In vi terrorizzerà.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.