Il comandante che "fuggiva", gli ufficiali che aiutavano, l'eroismo dei Sub (che rischiano la vita a controllare), la popolazione locale che si fa in quattro con una generosità da tempi di guerra. E' la metafora di un paese, la tragica vicenda della nave di Costa Crociere, ormai risoprannominato il Titanic del Giglio. Un paese che rischia di incontrare ogni giorno l'ice-berg maledetto. Un paese che - con Berlusconi/Tremonti- rischiava di avvicinarsi troppo allo scoglio fatale, solo per "mostrare al mondo" certe verità lapalissiane... E che vorrebbe far dimenticare, in poche settimane, che cosa abbiamo rischiato (e rischiamo) a causa di tre anni di completa irresponsabilità. Ma la nave incagliata per una follia, per l'hubrys di un arrogante comandante, è lì a dimostrarci che il paese può farcela solo se non si affida ad irresponsabili. Solo se crede nei suoi valori profondi - di generosità, di pragmatismo e di sprazzi di eroismo -, solo se si affida a quel suo antico Dna contadino e marinaio, coi piedi per terra, anche quando è per mare. Il Titanic del Giglio è metafora di ciò che ci aspetta se sbagliamo rotta per tracotanza, ma di ciò che sappiamo meglio fare per aiutare gli altri a salvarsi. Dipende da noi. Gli eroici abitanti del Giglio, ce lo ricordano con la loro generosità.
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