"
Profondo Nord". Se fossi un giornalista disoccupato, aprirei un blog. Ed andrei a
video-intervistare tutti i Piccoli, quelli che racconta
Dario Di Vico,
da Arcore a Vimercate; e poi
da Limonta a Lecco; e poi, nella
Bergamasca; i paesini di
Sondrio; e la Bassa,
da Cremona a Mantova, fino
a Pavia... No, cari Fassina e Vendola - anima pura della sinistra senza se e ma - ebbene, no:
non si vince solo a Milano. il Nord è vasto, popolato. E
la
crisi sta mordendo i "piccoli brianzoli" che avevano un tenore di vita
da piccoli-Depardieu-di-provincia, e che fino a ieri non volevano
neanche affittare ai cinesi che, timidamente, si affacciavano alle
agenzie immobiliari... Ma ora, eccome se li cercano, "i cinesi".
Ricordatevi: "il piccolo brianzolo" non si rassegna, e vede
- nonostante le delusioni - in Maroni/Tremonti uno "scudo protettivo
anti globalizzazione".
Il PD lo sa o no, qual è la posta in gioco, se
perde la Lombardia? Primo, rischia il Senato. Secondo, rischia il Nord. Che già sente "profumo di devolution", la prima tappa per la secessione. Mica la Jugoslavia, per carità; ma la
Repubblica Ceca e la Slovacchia, non vi dicono proprio niente?
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