"Il buco nero nei conti della banca "rossa" non è solo la fine indegna
dell'ultimo residuo di "socialismo municipale" rimasto nel Paese. È
anche una miccia innescata nel cuore fragile di un sistema creditizio
opaco e autoreferenziale. Ed è anche una bomba incendiaria che deflagra
in campagna elettorale" scrive Massimo Giannini su La Repubblica.
I "documenti tenuti celati all'Autorità di Vigilanza" fanno sì che Via
Nazionale (insieme agli azionisti, ai dipendenti e ai correntisti della
banca) sia "parte lesa" di una truffa che ricorda paurosamente il crac
della Parmalat.
Ma gli scandali sono tanti: "Mussari si è dimesso dalla presidenza dell'Abi: ma il vero paradosso è che ci sia rimasto per tutti questi anni" prosegue il direttore di Affari & Finanza.
Chi scoperchierà il verminaio di Siena, le lottizzazioni e il clientelismo? Sia chiaro: la Banca è Rossa, ma i verminai - basta pensare alle quote latte - sono bipartisan. "Una finanza predona, una politica stracciona. È difficile dire quale sia il male peggiore" conclude sconsolato Giannini.
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