Il blog Vecchiefarab(r)utte è dedicato a tutte le donne (e cyber-attiviste) che in Italia quotidianamente subiscono (o avvertono) discriminazioni in base al sesso e sono sottoposte alle (dis)pari opportunità
lunedì 6 ottobre 2014
Il prossimo Presidente della Repubblica deve essere donna.
La questione delle Dispari Opportunità (l'incompiuta emancipazione femminile) si inquadra nel nodo ancora irrisolto della storia italiana riguardante l'identità nazionale ed entro uno scenario ancor più generale di una “incompiuta democrazia”. Se scelgono le donne solo per il Provino Tv, significa che il Fattore D è ancora lontanissimo. Per questo, spero che il prossimo Presidente della Repubblica sia donna e si conquisti il posto per meriti propri. E se è anche anti-partitocratica, ma libertaria, è pure meglio.
La “cittadinanza asimmetrica”, eredità del fascismo, riceve una forte accelerazione durante la Resistenza. Ma fino al 1996 (!) rimase in vigore la sezione del Codice Rocco, secondo cui la violenza carnale ledeva la moralità pubblica e non la persona. Solo la riforma del '75 abolì le principali discriminazioni tra marito e moglie nei rapporti successori, patrimoniali e personali. Solo le marce femministe degli anni '70, sostenute dai Radicali e tanti libertari, hanno liberato le donne. Ma ancora le dispari opportunità sono un problema, e lo dimostra il fatto che non abbiamo ancora avuto una donna ai vertici delle maggiori istituzioni italiane. E il Premio Donna 2008 conferito a l Presidente della Camera Laura Boldrini, un premio calato dall'alto senza senso, dimostra che ancora oggi fanno carriera in politica solo le donne, spinte dagli uomini. Ancora oggi vince il Pink Washing, da SEL a Forza Italia, passando per il PD. Forse, solo il Partito Radicale ne è in parte immune, ma perché Emma Bonino ha una forte personalità, grandi capacità e vocazione politica (ma a volte ha sbagliato pure lei con Pannella).
Quando venne lanciato il tema del divorzio - grazie a Loris Fortuna, socialista, e al radicale Pannella - il Pci si spaccò in due. Poi, quando decise, era perfino convinto di perdere (!), tanto era distante dalla società vera. Per i diritti civili, bisogna ringraziare le donne italiane - di tutti gli schieramenti - che votarono in massa per il sì. Mica i partiti. Quelli hanno sempre cercato di mettere zizzania fra le donne.
Il prossimo Presidente della Repubblica deve essere donna. A favore di vere Parti Opportunità per tutti: donne e Lgbtq. Se è anti-partitocratica e sui diritti civili libertaria, è anche meglio.
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