Oh my god. Non tifo per nessuno, come sapete già. Ma sono qui per chiarirmi le idee, e non ho alcuna certezza. Ma credo che dietro all'attacco a Serra e a Renzi, ci sia l'odio verso la finanza, vista - in fondo come il denaro, la ricchezza - lo sterco del diavolo.
Se il "neoliberismo" tanti intellettuali lo chiamano "pensiero unico", qualche ragione ci sarà. Per una serie di ragioni, tutti gli economisti di classe A (tranne Stiglitz e pochissimi altri) hanno sposato il "pensiero unico".
I no-global dicono che gli economisti ci guadagnano a stare da questa parte, perché ne ottengono benefici, cattedre, medaglie: vero.
Però se tanti economisti hanno sposato il "pensiero unico", non è solo per ottenere il "bollino blu". Ma per qualche ragione di fondo, meno banale e provincialotta.
Il neoliberismo ha creato la più grande massa di ricchezza mai vista (almeno fino al 2009, eh!). Inoltre il neoliberismo è quel sistema economico/finanziario che ha creato un enorme spostamento di ricchezza dai Rentier (i feudatari, i "parrucconi", stile aristocratici, quelli che non mollavano mai il potere o la poltrona!) verso gli "uomini liberi" che avevano l'ardire di fare impresa, magari partendo dal nulla, fino a diventare il "re dell'acciaio".
Un nome per tutti, anzi due. Tutti lo conoscono: Steve Jobs, ragazzo adottato, che non ha i soldi per fare l'università, e dopo il corso di calligrafia molla, prova l'LSD, incontra Wozniak e fonda Apple.
In un sistema bloccato, imbalsamato, come quello italiano, Steve Jobs sarebbe diventato un tossico: un drop-out. Considerato "choosy" dalla Fornero (e non senza qualche campata ragione).
Ma Steve Jobs ce l'ha fatta, per due volte: la prima, quando ha colto tutte le chance, in maniera meritocratica, per crescere. La seconda, quando - battuto fuori dalla sua azienda e dal Ceo che lui aveva scelto!- ricomincia da zero, si rialza, e torna ad Apple (sull'orlo della bancarotta) da trionfatore.
L'altro nome è Bill Gates. L'uomo più ricco del mondo, che al culmine della carriera, dopo un decennio da Paperone nelle classifiche di Forbes, si ritira, e va a lavorae a tempo pieno alla sua fondazione, la Bill & Melinda Gates Foundation, e fa... il filantropo. Convincendo gli ultra billionaire a lasciare, post mortem, il 50% della loro ricchezza non ai figli e consanguinei, ma ad attività filantropiche.
Chi odia Renzi, pensa che la finanza sia lo sterco del diavolo? Il dubbio sorge - a volte - spontaneo.
(M.C.)
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