mercoledì 13 febbraio 2013

La potenza e la fragilità dell'atto solitario

"Il gesto di Benedetto XVI ha la potenza e la debolezza di un atto solitario, non del tutto consequenziale, comunque extra-ordinario. Alcuni l'hanno chiamato rivoluzionario, ma le rivoluzioni rovesciano ordini esistenti, politici o ecclesiastici, e neanche loro hanno la virtù della stabilità: sempre secernono controrivoluzioni, Termidori, perfino restaurazioni. Tuttavia hanno un'immediata vocazione a divenire l'anno-zero di una Storia in mutazione: nascono nuove istituzioni, nuovi sovrani, che della rivoluzione sono figli anche quando la disconoscono" scrive un'illuminata Barbara Spinelli.

Ratzinger, l'uomo che con più forza ha contrastato il Pensier Debole,ha dato una scossa alla Cristianità. Può darsi che l'atto rivoluzionario, la Grande Rinuncia, venga polverizzato dalla "normalizzazione".

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