Le Pari Opportunità in Italia rimangono una chimera: nel 2014 eravamo al 71esimo posto su 136 Paesi. È vero che il Parlamento è specchio della società. Ma è anche vero che l'Italia deve fare progressi e non vivere guardandosi nello specchietto retrovisore, se vuole crescere e riagganciarsi ai Paesi avanzati nelle classifiche del FMI e dell'Ocse. Queste sono battaglie non solo di civiltà, ma che fanno bene all'economia, al PIL, in un Paese dove le #donne italiane non studiano materie scientifiche (matematica, informatica, economia, ingegneria eccetera), pensando gran parte del tempo a mortificanti diete invece di leggere, ma troppo spesso cessano di lavorare dopo aver avuto il primo figlio. Queste sono le vere sfide da vincere, per entrare nel XXI secolo. Il maschio-che-non-deve-chiedere-mai è solo uno stupido slogan pubblicitario, per fortuna. E ben vengano i maschi alleati delle donne, non quelli che le vedono solo in posizione orizzontale (visto che nelle bare, ci finisce poi una donna ogni tre giorni, a causa di un compagno violento, ahimè).
PROPOSTA: conclusi i voti per le urgenti riforme, i presidenti Grasso e Boldrini potrebbero rimediare a questa orribile pagina per noi donne, con una riunione del Parlamento in seduta comune per una giornata di studio e confronto serio - non goliardico! - su questi temi (lotta al sessismo, diffusione Fattore D e Womenomics). Una giornata con donne di alto profilo (da Samantha Cristoforetti ad economiste italiane note in tutto il mondo, fino a donne della tecnologia italiana: perché le ragazze italiane studiano e fanno molta carriera nel mondo, per fortuna). Una giornata di discussione seria, moderata da giornaliste donne impegnate nella diffusione del Fattore D e nella lotta al Gender Gap.
- BLOG: La 27esima Ora
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