Il blog Vecchiefarab(r)utte è dedicato a tutte le donne (e cyber-attiviste) che in Italia quotidianamente subiscono (o avvertono) discriminazioni in base al sesso e sono sottoposte alle (dis)pari opportunità
lunedì 19 ottobre 2015
Perché sto con Erri.
La storia d'Italia è una storia complessa, in cui non è tutto bianco o tutto nero, ma dove ogni sfumatura è a sua volta un frattale, un micro-mondo vischioso dove gli opposti - anche più torbidi - s'incrociano. Altrimenti la seconda manifattura d'Europa in un Paese, sconfitto dalla II guerra mondiale, con il primo partito comunista d'Europa, non avrebbe mai trovato il terreno fertile per nascere, traghettando gli italiani dal fascismo alla democrazia. La storia d'Italia è una storia complicata, in cui perfino il sommerso ha fatto la sua parte per salvare questo Paese, impedendogli di finire nel buco nero della Cortina di ferro. In questa Italia, mai lineare, sempre divisa, i Movimenti sono nati mentre impazzavano le stragi di Stato e le brigate rosse, con il loro tragico carico di sangue. La storia d'Italia è un mosaico, una storia intessuta di tante trame - alcune perfino oscure (il mostro che divora le vite umane! L'orrore), altre limpide e fresche come l'illuminismo lombardo di Beccaria. Non condannate Erri De Luca perché l'Italia abdicherebbe al suo ruolo nell'ambito delle (post)democrazie occidentali. Un ruolo costruito con lacrime-e-sangue, ma che va difeso, nonostante tutto. No, l'Italia non è un Paese semplice, ma c'è da chiedersi se una democrazia possa essere cristallina, in qualsiasi parte del mondo.
#iostoconerri è il primo hashtag in un'Italia divisa, dove non c'è mai niente di tutto bianco o tutto nero, dove vince la Logica Fuzzy delle sfumature. Dove però la democrazia non è un optional, in un Paese che ha conosciuto le tragedie delle stragi di Stato, delle trame oscure e occulte e delle brigate rosse. Difendere la libertà d'espressione è di sinistra, proprio in quest'Italia che è sempre più complessa, ma deve difendere i principi della democrazia occidentale.
Vi sta antipatico Erri De Luca? Può darsi, ma non importa. La sua condanna sarebbe #censura, sarebbe #fascismo, sarebbe la fine di ogni #JeSuisCharlie. Perché la libertà d'espressione è il sale della democrazia. In fondo, #IoStoConErri vuol dire questo: significa aprire le porte all'illuminista #Voltaire. Poi, certo, non essere d'accordo è più che legittimo come dissentire. E il penale è personale: chi commette reati, si prende le sue responsabilità. Ma lui ha solo detto la sua opinione, estrema, discutibile e quel che volete, nel mare magnum di opinioni. Niente di più di quel che si legge sui social media, dove chi è contrario ai vaccini ha lo stesso diritto di parola di chi è favore: poi, c'è la Legge che non ammette ignoranza. Mai. Ma anche la democrazia non deve avere paura dei dissidenti, se no, non è più democrazia, ma regime autoritari.
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