venerdì 9 ottobre 2015

Fattore D e Womenomics subito! Basta macchine del fango.

Nel 1950 ‪Scalfaro‬ apostrofava a male parole una signora scollata (lo schiaffo sarebbe una leggenda, ma gli insulti probabilmente no): il colorito episodio, rivelatore, finì per provocare l’intervento della polizia (chiamata dall’onorevole), l'escalation di una querela per ingiurie (firmata dalla donna) e infine un insolito dibattito parlamentare (sul nulla). Successivamente, ‪Fanfani‬ stigmatizzava il ‪divorzio‬ come occasione di riscatto sociale per le "cameriere", capaci di portar via il marito alle Signore presso cui lavoravano: naturalmente gli italiani (e le donne) votarono in massa a favore del divorzio, dando ragione alle campagne referendarie dei ‪‎Radicali‬ italiani, e respingendo l'idea di ‪‎Eva Tentatrice‬ (se il matrimonio non funziona, non c'è laccio che tenga). Il ‪‎PCI‬, d'altronde, in quegli anni oscurantisti aveva riservato un duro trattamento a ‪‎Nilde Iotti‬, eletta grazie al ‪suffragio femminile‬, introdotto in Italia solo un anno prima, con un ritardo sconcertante rispetto al resto del mondo civile: quando si venne a conoscenza della relazione con ‪Togliatti‬, quella «vertigine davanti a un abisso» (raccontata dal numero uno di uno dei Partiti comunisti più forti d'Europa) venne avvelenata, goccia a goccia, dalle allusioni squallide di certa stampa: solo al corteo funebre di Togliatti, ‪Iotti‬ poté uscire finalmente allo scoperto; e la sua carriera, fino ad allora ostacolata da quel clima plumbeo catto-comunista di un'Italia arretrata, riuscì a decollare in maniera brillante. Segno che la futura Presidente della Camera dovette faticare doppio, compiendo veri salti mortali, per scrollarsi di dosso sordide accuse e cercare di scheggiare "il soffitto di cristallo" che tuttora impedisce al ‪Fattore D‬ di farsi largo nella società. In un'Italia dove la ‪doppia morale‬, la ‪cooptazione‬ non meritocratica e un'opaca selezione della classe dirigente sono tuttora in auge, tanto da minare perfino la filosofia pro-donne delle ‪Quote Rose‬ della coraggiosa ‪‎Lella Golfo‬.


Questi episodi non sono successi cent'anni fa. E vanno ricordati alle ragazze italiane per non non sottovalutare il ‪#‎sessismo‬, in un un Paese dove il ‪femminicidio‬ uccide una donna ogni due giorni e mezzo e dove le violenze di genere sono un ‪‎Male Oscuro‬ da debellare. Nelle accuse di sessismo, ci sono cascati tutti i gruppi, dalle volgari insinuazioni di parlamentari del M5S contro le ministre alle più recenti orrende vicende in Senato. È ora di dire basta. Ma in Italia sappiamo che dovremo sgobbare il quadruplo per affermare il ‪Valore D‬, la ‪‎Womenomics‬ e compiere una rivoluzione culturale che porti le giovani donne di oggi a disintegrare quel malefico ed opprimente ‪Soffitto Di Cristallo‬ che fa da cappa all'economia italiana, quanto il ‪‎divario digitale‬ ed altri fenomeni che frenano la crescita. Se ne accorgeranno, prima che sia tardi, anche in ‪‎Parlamento‬? O dovremo passare i prossimi lustri a contare gli ‪‎scontrini‬?

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