Auguriamo a chi verrà dopo di non farsi intrappolare nella "sindrome della riverenza" che ingabbiò i D'Alema e gli altri ex DS, incapaci di votare leggi per contrastare il conflitto d'interesse, le normative necessarie per prevenire "nuovi berluschini".
Auguriamo a chi verrà dopo, di seguire una politica economica chiara e solida, adatta a questi tempi difficili in cui la Globalizzazione e l'Economia digitale stringono d'assedio l'Europa, vaso di coccio fra gli opposti "vasi di ferro" (Usa e Cina).
Auguriamo a chi verrà dopo, di non avere mai paura dei Potere Forti (mai stati tanto deboli) e di perseguire programmi di Giustizia e Pace, ove possibile. In cambio, avrà un'accoglienza pacifica e di ascolto.
Auguriamo a chi verrà dopo, di capire che l'Italia è migliore da come la dipingono. L'Italia ha tutte le carte per vincere nell'era della globalizzazione, se non sarà timida, se sarà Digitale e valorizzerà i suoi innumerevoli talenti.
Auguriamo a chi verrà dopo, un sincero in bocca al lupo! Ci vorrà. Ma sarà anche bello ed entusiasmante applicare la "veduta lunga" per delineare l'Italia da qui al 2020. Italia, forza!
M.C.
- Repubblica.it: Il cavaliere all'ultimo atto di MASSIMO GIANNINI
- ITespresso.it: Gli amministratori delegati italiani allo specchio: progetti e piani per il 2012 e per l’Italia
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