Un fantasma si aggira per l’Europa… Ah se Marx fosse vivo! Ricapitoliamo. Ho grandissimo rispetto per i
libertari, quelli che l’Italia ha sempre disprezzato (ne so qualcosa), e
soprattutto per i ragazzini che scendono in politica forti solo delle
loro idee, e non degli apparati, del familismo amorale – delle
“conoscenze giuste”. Insomma, quelli che non hanno a che fare con il
marcio italiano che emerge da ogni inchiesta: a nostra insaputa.
Questi
ragazzi hanno coraggio, perché per mettersi contro i Poteri – tutti- ci
vuole fegato. E pur concordando che la svolta
destra di certe recenti invettive di Grillo, per altro – odiosamente – strumentali
(sullo Ius soli, per conquistare i voti leghisti in libera uscita…),
ricordiamoci anche altri fatti: Grillo fu tra i primi a svelare
l’Affaire Telecom. Altro che marcio in Danimarca: chiedete a Massimo
Mucchetti, un giornalista serio. Negare la realtà, non aiuta il Piddì,
in evidente difficoltà, perché circondato da Yes-men e non da Teste
Pensanti come Civati che ragionano con la loro testa.
Questi ragazzi del M5S fanno politica, e la fanno con il cuore e con
la testa: chiamarli “anti poltica” da chi viene dalla
politique-politicienne, il peggiore partitismo italiano (cito i gloriosi
Radicali) , è un insulto a chi ama la vera Politica (da Polis, ma non voglio farvi lezioncine da ginnasiali).
Fatta questa premessa (ho grande interesse per i temi del M5S e
soprattutto per l’Agenda Digitale del movimento: che contiene spunti
geniali, come osservano anche i ragazzi di NoiseFromAmerika), vi dico: ragazzi, state con gli occhi aperti.
Che cosa temo, in cuor mio? Ve lo dico senza mezzi termini: io temo
che se l’Italia andasse in Default e uscisse dall’euro, non farebbe la
fine dell’Argentina – come dicono i ragazzi dei centrisociali di oggi. Io
temo che questi ragazzi, animati dalle
più nobili intenzioni, possano diventare come “l’esercito di innamorati”
di Rosa Luxembourg. Un movimento che venne travolto dal nazismo, in
un’epoca che assomiglia alla nostra: crisi del ‘29 – licenziamenti a
go-go – iperinflazione (noi invece rischiamo la deflazione…) – caos
sociale – la borghesia per paura, e per odio verso anarchia/marxismo- si
trincera nel nazionalsocialismo. Se hai conoscenze IT, io temo il
Trojan e la Backdoor.
Mi auguro di sbagliarmi. Forse sono troppo influenzata dalla mia
ultima esperienza politica, finita nel tritacarne di Genova/G8, a vedere
ragazzini partiti con le telecamerine e il sorriso sincero, lo spirito
democratico, e tornati, a casa, dopo 3 giorni, sfregiati dalle torture e
dalla Violenza di Stato. Quindi, può darsi che i miei timori siano
eccessivi, e stravolti da ciò che per me rimane una ferita aperta e
sanguinante: Diaz e Bolzaneto. Ad ogni modo, vi prego di tenere gli
occhi aperti (come tutti!).
Il "successo (di Grillo) è
in grandissima parte frutto delle colpe degli altri (e il partito di
Bersani è in prima fila)” scrive Eduardo sul blog di Piovono Rane. Il pensiero di Eduardo
è in sintesi quello espresso anche oggi nell’editoriale del direttore
de l’Espresso Manfellotto. Grillo vince se i politici di professione
continueranno a difendere la Casta, senza se e senza ma. Non è con le
lezioncine di Luttwak o l’anarco-capitalismo di Giannino che si
contrasta Grillo, bensì con i FATTI e le prove di democrazia. Se la
Casta seguisse i consigli di G.A Stella, nessuno la chiamerebbe casta.
Se la Politica recepisse le migliori lezioni del M5S, in tre mesi, il
vento anticasta svanirebbe… E anzi il PD, se eleggesse Civati a
segretario, tradurrebbe il “meglio del M5S”. Perché lì dentro c’è del
“buono”. Eccome, se c’è.
Anche se però, ripeto, io temo il Trojan e la
Backdoor…
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