martedì 14 febbraio 2012

L'Europa ha bisogno di un cuore oltreché dell'euro

"Chi non ha testa abbia gambe" dice un detto toscano. Ecco, i tecnocrati - ingegneri mirabili capaci di costruire dal nulla una moneta unica - si sono dimenticati però di dare alla loro cattedrale, capolavoro d'architettura finanziaria per tener testa a USA e Asia, e non far la fine del "vaso di coccio fra i vasi di ferro", un'anima. L'Europa unita non è solo testa/razionalità, l'Euro. E' anche il suo Dna (le comuni radici europee di stampo greco-alessandrine)...

Ecco, i greci hanno barato: hanno finto di avere i conti in ordine per entrare nell'euro, e ora Zeus ha punito la loro tracotante Hubrys.

Paghino la multa. Ma voii, tecnocrati e politici, date un'anima a questa cattedrale... Non lasciatela fredda, arida e senza cuore. I "cuori in inverno" gelano, e poi si consumano in un vortice nichilistico senza fine, si ghiacciano frantumando le arterie della creatura-europea.

L'Europa può e deve diventare la "casa comune". Ma una casa nasce intorno a un focolare. Un casa, come Ulisse comanda, nasce intorno a un antico ulivo greco. Rileggete Bruno Snell sulle comuni radici europee, e trovate la soluzione del rebus. Se l'Europa saprà scaldarci anche il cuore, potremo davvero evitare che diventi "la fortezza Bastiani", che diventi una Banca, ma aspiri ad essere una vera Comunità europea di culture con radici comuni, di sapori nuovi e inebrianti. Non è così difficile, costruire una casa comune... Basterebbe volerlo, stilare una roadmap: ai tecnocrati lasciate il compito di realizzare le fondamenta solide, ai poltici, agli artisti e ai Geek offrite la possibilità di darle una forma seducente e un po' di calore umano.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.