Da ieri si definisce "scoop" una sorta di London fog, la nebbia di Londra della Rivoluzione industriale, in cui anidride solforosa ed anidride solforica si combinavano in aerosol. Pensavamo che lo scoop fosse "una notizia giornalistica particolarmente sensazionale in quanto pubblicata da un mezzo d'informazione per la prima volta, in anticipo sui concorrenti" grazie alla quale "i lettori ricevono una nuova versione su fatti spesso già noti". Ma vabbè, gli inglesi ci vedono sempre come un Paese retrogrado, e in effetti in Italia abbiamo lo stesso numero di lettori di giornali del 1939. Qualcosa vorrà pur dire.
Riassumendo lo scoop del Corriere in cocomitanza col Financial Times (FT). Il 14 luglio 2011 l'Economist ci dipingeva sull'orlo del precipizio: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2011/07/14/pop_copertina-economist.shtml
Il 5 agosto 2011 il debito italiano terrorizzava i mercati: http://espresso.repubblica.it/affari/2011/08/05/news/l-abc-del-rischio-italia-1.34087
Il 9 settembre 2011 scoprivo, con una certa sorpresa, un sito, intitolato Default Italia che diceva: "Non sappiamo se effettivamente l'Italia fallirà il prossimo 11novembre2011 come predetto da moltissimi economisti". Un reminder, con conto alla rovescia: http://www.defaultitalia.it
Il 14 settembre 2011 Tremonti divagava di Heidegger e di Habermas, mentre il Paese era alla canna del gas: http://www.repubblica.it/politica/2011/09/14/news/tremonti_giannini-21634177
Il 16 settembre 2011 Tremonti cercò di vendere Btp pure ai cinesi, mentre MisterB cercava (invano) di uscire dall'euro: http://espresso.repubblica.it/affari/2011/09/16/news/tremonti-il-cinese-br-1.35413
Il 20 settembre 2011 un editoriale del Wall Street Journal citava Tito Livio: "Roma perde tempo, mentre la Grecia brucia": http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre /20/Wsj_cita_Tito_Livio_Roma_co_8_1109202742.shtml
Il 6 ottobre 2011 Prodi rilasciava intervista a l'Espresso in cui parlava di "premier senza credibilità"
L'11 ottobre 2011 il Wall Street Journal insinuava il dubbio che l'Italia avesse truccato i conti per entrare nell'euro, o avesse nascosto la polvere sotto il tappeto: "Ci sono tutte le ragioni per ritenere - scrive Alen Mattich - che il governo italiano sia stato aggressivo almeno quanto gli altri Paesi europei nel mascherare lo stato delle proprie finanze in modo da ottenere l'ingresso nell'area della moneta unica".
Il 4 novembre 2011 il Financial Times titola In God's name, Go!
Questa è la cronaca di quei giorni. Lo scoop del Corriere? Sembra La lettera rubata di E.A. Poe.
Riassumendo: La Germania e gli Stati Uniti sono tornati ai
livelli di reddito pre-crisi già dal 2011. La Francia e l’Inghilterra
ci torneranno presto. L'Italia, con le politiche attuali, se tutto va bene, fra 10 anni minimo.
In Italia non c'è un complotto. L'Italia è un
Paese che non gira. Pieno di bug. In Botswana, in Perù, a Tonga è più
facile fare impresa che in Italia (65sima su 189, secondo Banca mondiale). Il resto è fantasy, mica giormalismo!
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