1900 miliardi di euro e rotti di debito. 8mila miliardi e passa (ma in calo, causa crisi) di ricchezza delle famiglie (di cui il grosso è nelle mani del 20% degli italiani, e le briciole nelle mani dell'80%...).
Detto in parole povere: è come se tu guadagnassi 25 mila euro all’anno, hai un debito di 30 mila euro e paghi 1500 euro di interessi: ma 'ando vai? Mica te lo dice Frau Markel: te lo direbbe anche tua nonna!
Questa è la situazione, prossima alla bancarotta italiana: i Frati sono ricchi, ma il convento è povero. Che fare?
Una soluzione drastica, una tantum, è la patrimoniale sul 20% dei ricchi. MA a tre condizioni: 1) che se ne vadano i ministri incapaci; 2) che vengano tagliati gli stipendi pubblici e le pensioni sopra una certa cifra da stabilire (basta con la litania dei diritti acquisiti: la maggior parte sono sprechi e ruberie acquisite!); 3) si faccia il contratto unico del lavoro (lo Statuto non ha più senso), come chiede da anni Tito Boeri, e si reinvestano i risparmi derivanti dai tagli (abolizioni province, aumento età pensionabile, pensione contributiva e non più di anzianità, dimezzamento stipendi parlamentari...) nel precariato (corsi di formazione eccetera) e nella crescita. Per chi ha un debito alto, l'unica soluzione è guadagnare di più e ripagare il debito. Altrimenti è default - bancarotta. La presa della Bastiglia fu causata proprio dalla bancarotta del Re di Francia.
NON HA SENSO CHE LA GENERAZIONE DEBT PAGHI (CARO E PAGHI TUTTO) I DEBITI CONTRATTI DAI SUOI NONNI!
Mister Berlusconi, il conto è servito. Ora tocca a lei: Game over!
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