Non c'è niente di male a sfilare. Non c'è niente di male a mettersi alla prova in qualsiasi campo, anche nella moda. Ma le Pariniane che scendono e salgono dalle scale del Liceo Classico G. Parini, in cerca del quarto d'ora di notorietà di Warholiana memoria - mentre il mondo guarda la Videocracy italiana al governo -, forse potevano risparmiarci l'ennesimo gioco. La sfilata in salsa borghese poteva essere fatta con le ragazze del Parini, ovunque. Ma non nel Liceo milanese. Non lì. Non oggi, mentre un Premier è accusato di sapere di far uso di escort, e di essere ricattabile.
Le ragazze del Parini si sentono umiliate e deluse dalla loro prestigiosa ex scuola. La dignità delle liceali del Parini passa dalla meritocrazia, dal talento (anche di scoprirsi novelle Carla Bruni, ma in passerella: non a scuola!). Il Liceo Classico si scusi: non è una location di moda, ma un luogo dove i si tramandano i Saperi.
Di giochi, ammiccamenti, velinismi, le donne italiane sono abbastanza stufe. Non è una questione di bon-ton, bensì una lezione di stile a questa Italia-che-odia-le-donne.
Ex studentessa del Liceo G. Parini (Maturità '89: 60/60)
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