martedì 20 settembre 2011

I suicidi del '29 e del 2011. La lezione dell'estinzione del dodo

L'estinzione del dodo avvenne nel 1600 circa. La tesi più accreditata è che il dodo si sia estinto in seguito alla distruzione del suo habitat da parte dei coloni, che condannarono il dodo disboscando l'isola e introducendo specie animali antagoniste come cani, maiali, ratti e scimmie (Wikipedia).

Quella dei suicidi di massa nel 1929 del «Grande crollo» è, in gran parte, una leggenda. Anche nel 2009 è avvenuto un suicidio eccellente: David Kellermann, capo finanza di Freddie Mac, non resse alla tensione dopo essere finito nel mirino degli investigatori e anche della stampa.

Oggi è allarme suicidi in Grecia. Scrive il Corriere.it: "Rispetto all'anno scorso sono aumentati del 40%: uomini tra i 35 e i 60 anni, molti si uccidono per la vergogna".

Scriveva nel 2009 Massimo Gaggi del Corriere della Sera: "A Wall Street non mancarono di certo i gesti disperati, ma fece più vittime la disoccupazione di massa che la rovina finanziaria: il numero dei suicidi, che nel ' 29 fu di 14 per 100 mila abitanti, salì fino a 17 su 100 mila nel 1933, quando un americano su quattro si trovò senza lavoro".

Come per il dodo, quando l'homo oeconomicus non riconosce più il suo habitat, invaso da specie antagoniste ed agguerrite, cresce la tentazione dell'estinzione...

Il problema non è la caduta. Ma l'atterraggio finale. Salvare i posti di lavoro, con la crescita dell'economia, è l'unico modo per evitare i "suicidi di massa" causa crisi.

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