martedì 8 maggio 2018

Le donne dicano NO. Perché certi no aiutano un Paese a crescere.

Lucrezia Reichlin dovrebbe dire un no grande come una casa: no, niente zucchero. La pillola, ve la ingoiate tutta e amara, come ve la siete voluta e cercata, cari italians. Niente zucchero per mandarla giù. Noi donne NON faremo il paravento, il lavoro sporco, le brave massaie che impugnano la ramazza per togliere la polvere nascosta sotto il tappeto, le Mary Poppins che indorano la pillola, col sorriso in tacco 12 come riesce solo a noi quando VOI tutti avete generato il caos, la "messicanizzazione" (avete visto i Casamonica?) e ci avete portato in tempi bui. No, grazie, Presidente.

ORA ve la risolvete fra voi uomini, come fate sempre, quando le cose vanno alla grande, quando ci sono i dividendi da spartire. No, grazie, Presidente. Noi arriveremo ai piani alti e scheggeremo finalmente il soffitto di cristallo quando il cielo tornerà sereno, quando avrete riportato il rapporto Debito/PIL sotto il 100% come avete promesso a Maaastricht vent'anni fa, sapendo di mentire. Quando avremo da ballare la nostra musica, non quella delle (giuste ma onerose) lacrime-e-sangue della riduzione del debito di chi non ha saputo/voluto fare la rivoluzione liberale di cui l'Italia ha estremo bisogno. Ecco, cosa direi io, con tutto il rispetto, caro Presidente. No, grazie: lei è una brava persona e lo sa, noi donne meritiamo di meglio che fare le foglie di fico di una classe politica incompetente ed incapace, che ha sparato balle spaziali per raccattare voti, ma non sa poi sbrogliare la matassa, dopo aver trollato gli italiani più fragili a colpi di Fake News. No, grazie: la presidenza del Consiglio sia data a un uomo di potere, as usual. Noi arriveremo, dopo.