martedì 29 giugno 2010

Donne Pensanti è il social network contro l'omologazione femminile (ma l'ultima battuta del Premier sulla cameriera in Brasile...?)

"Il femminile plurale è d'obbligo per capire cos'è "Donne Pensanti". Si tratta di una community nata in Rete, quindi per definizione aperta a tutti, nonostante si presenti da subito con un obiettivo per nulla qualunquista: 'Siamo persone che non accettano più in silenzio quello che sta succedendo nel nostro Paese nei confronti delle donne'" (Fonte: Repubblica.it).

Per evitare che le donne italiane soccombano in silenzio ai modelli di una società dalle Pari Opportunità spesso solo apparenti. Ottima iniziativa: contro la pubblicità dell'Apt di Massa Carrara che, per promuovere le bellezze "turistiche" del luogo, non ha immortalato le Apuane ma un fondoschiena femminile...

Ah, se vi è sfuggita l'ultima battuta (???) sulla cameriera brasiliana del Premier Berlusconi, eccola qui. Diffidate di chi vi fa ridere a spese delle donne e deride i soggetti deboli... Diffidate...

Le italiane costrette al turismo procreativo

Vanno in Spagna, Svizzera, Belgio, Slovenia, Repubblica Ceca e Danimarca. Il 32% esegue circa 10mila cicli ogni anno. Parliamo di circa 20-25mila coppie con problemi riproduttivi, costrette al turismo procreativo o riproduttivo.

"Nel 40% dei casi che le coppie escono dall'Italia per eseguire trattamenti illegali in Italia (donazione di gameti e embrioni), mentre il 60% si rivolge a centri stranieri per eseguire trattamenti leciti in Italia, ma che crede essere piu' efficaci in Paesi dove esiste una legge piu' liberale" spiega Anna Pia Ferraretti, rappresentante italiano della Task Force istituita dall'Eshre (Societa' Europea di Riproduzione Umana e Embriologia).

Questa è l'Italia dentro l'Unione Europea. O c'è dell'altro?

Leggi anche Corriere.it (di Margherita De Bac): Fecondazione, strada lunga e costosa. Quasi metà delle coppie abbandona

lunedì 28 giugno 2010

Il giro degli avidi vegliardi delle Authority sembra un Teorema: c.v.d

Né per donne né per giovani. Come volevasi dimostrare (C.v.d.). Questo paese è imbalsamato, ammuffito e giurassico. Il giro degli avidi vegliardi delle Authority (copyright: Ernesto Galli della Loggia) è solo l'ennesima dimostrazione. Non che pretendessimo di leggere nomi di donne né di audaci 40enni (il Premier britannico David Cameron è 43enne e se la cava bene! Alla UE alcune brave commissarie sono donne!), ma in Italia niente di tutto ciò: figuriamoci, chi oserebbe azzardarsi a svecchiare un tranquillo tran-tran da zero-virgola-di-Pil (tranne qualche coraggioso giornalista, ovviamente preso di mira per tanta libertà intellettuale)?

Ci piacerebbe leggere sulla stampa qualche nome non proprio prossimo agli 80, che avrebbe dato una scossa al paese fermo sulle gambe peggio della Nazionale e un colpo d'ala (e di fantasia!) contro la gerontocrazia imperante... Invece niente: il solito menu, dedicato a un paese che scommette sullo specchietto retrovisore invece che sul futuro e l'innovazione... Complimenti!

Altro che rivoluzione liberale: l'Italia è in piena involuzione anagrafica. A volte si cerca di abbassare l'età media portando una bionda ventenne nella carovana al G8: ma l'operazione sembra solo un trucchetto contabile, un camouflage estetico, un derivato avariato messo lì in mezzo. En passant. Che dire? Dopo gli ottuagenari arriveranno forse i centenari. Speriamo che il prossimo passo non sia un'insana necrofilia... Sarebbe preoccupante! Con buona pace di tanti simpatici vegliardi, sia chiaro!, che siamo convinte vorrebbero ogni tanto vedere qualche competente faccia anagraficamente sotto i 60 e culturalmente preparata, in grado di capire il mondo che cambia, affrontare le sfide della globalization e di cavalcare l'innovazione tecnologica per entrare nel XXI secolo. Insomma: i Sepolcri sono belli da leggere, ma non da vivere. In un paese dove salgono inesorabilmente pressione fiscale, fuga dei talenti ed età anagrafica, ma dove scendono ormai da anni il Pil, la meritocrazia, gli ascensori sociali e la possibilità di crescere. Tutto il contrario dei Bric.

Corriere.it (Pierluigi Battista): Non è un Paese per giovani

domenica 27 giugno 2010

Moms@Work: Meno della metà delle aziende conosce la legge sul part-time per le madri lavoratrici

Da un'analisi della società di consulenza Gi Group "quasi il 40% delle aziende non adotta part-time e forme di flessibilità per agevolare le madri lavoratrici". Solo il 10% è a conoscenza dell'articolo di legge che regola i finanziamenti per le forme di flessibilità in azienda.

"Ci auguriamo che il nostro dibattito contribuisca a gettare le basi per una semplificazione normativa che aiuti le imprese e le donne lavoratrici a contrastare il tasso di abbandono del lavoro dopo la nascita del primo figlio (27%)", ha spiegato Anna Zavaritti, consulente di Gi Group per il progetto Moms@Work. Ma a Milano sono presenti "realtà virtuose", che "non considerano più il part-time come unico e privilegiato strumento".

Dai dati Ocse; in Italia le lavoratrici con un part-time supera il 30%: una percentuale in linea con l'Europa, ma lontano dai Paesi Bassi, dove quasi il 60% delle donne lavora mezza giornata.

[Fonte: Reuters]

giovedì 24 giugno 2010

Appello alla sig.na Noemi (Letizia): La maturità non è un complotto! Ma i coetanei, proprio no?

Noemi Letizia ha l'aria della 18enne di provincia: (anche) per questo mi fa anche una certa tenerezza. Dev'essere proprio così come emerge dalle interviste, non è che "la dipingono così" come diceva una ben più smaliziata e navigata signorina, dai fatali capelli rossi e occhi chirghisi, dei cartoon anni '90 (per la cronaca: l'adorabile-odiosa Jessica Rabbit!). Quando dice che non vuole essere ricordata all'esame di maturità come "l'amica del Premier", sfrutta una ben nota figura retorica nota a tutti i liceali del classico: dico di non dirlo per sottolinearlo meglio. Brava Noemi: ha capito come si fa, Cicero docet. Ora però diamoci un taglio, anche perché: non abbiamo l'Alzheimer e abbiamo discreta memoria (ricordiamo la storia del suo compleanno); magari, tra dieci anni, ci dimenticheremo di lei signorina Noemi (Letizia), come ci dimentichiamo di ben più illustri Nobel (càpita!), ma non ci scorderemo certo delle altre liaison dangereuse del nostro attivissimo Premier. Quelle ormai passeranno alla Storia come certe vite parallele di Plutarco. Forse è il Premier che non vorrebbe continuamente sbandierarle ogni due per tre? Sia gentile dunque: la Maturità l'abbiamo fatta tutti, e non è un complotto. Nessuno avrà pregiudizi contro di lei: la meritocrazia abbia la meglio! In bocca al lupo di cuore. Un consiglio spassionato da una vecchioafarab(r)utta: conceda la prossima intervista quando girerà un film, scriverà un libro o si laureerà con il massimo dei voti, magari in Ingegneria Elettronica o in Fisica o quel che più le aggrada. Scopra il suo vero talento: è difficile per ogni ragazza scoprire quale, ma prima o poi imbocchiamo tutte la strada giuste (chi prima, chi dopo: la maturità è questo, o no?). Siamo convinti che saprà stupirci in positivo! Già lo ha fatto una volta (stupirci e lasciarci di stucco!) e non le saremo mai abbastanza grate :) (N.b.:Per me è stato come leggere Plutarco in versione contemporanea: "la vita autentica di un leader solo al comando"... Che dire? Meglio soli che...? ...In bocca al lupo! E i coetanei, proprio no? Mica sono tutti bamboccioni, suvvia! :)

Leggi Politica Pop su Repubblica.it: Complotto contro Noemi

lunedì 21 giugno 2010

Le donne 40enni al potere. Calma e gesso: succede a Helsinki...

La Finlandia ha dato i natali al colosso dei cellulari (Nokia) e al padre di Gnu/Linux (Linus Torvalds). Il paese insomma è innovativo, ben più del nostro. Ma ci spiazza lo stesso: la Finlandia supera la recessione meglio del resto d'Europa e sfrutta il fattore D in politica. Una quarantenne sarà premier: "(...) un’altra donna, e mamma, arriva ai vertici dello Stato: Mari Kiviniemi, del Partito di Centro, 41 anni e 2 bambini, figlia di contadini e laureata in scienze politiche, nonché pattinatrice provetta, è da oggi primo ministro; così come Tarja Kaarina Halonen, 67 anni, una figlia, è ormai da 10 anni presidente della Repubblica".

Vorreste anche voi emigrare a Nord? Vi capiamo, e chissà che prima o poi... :)

Fonte Corriere.it: Finlandia, donne al potere di Luigi Offeddu

La signora 80enne cercherà mai un cuore solitario su una raffinata rivista letteraria?

Se volete ridere di gusto, leggete il pezzo di Natalia Aspesi su La Repubblica di oggi. Soprattutto laddove emerge il contrasto fra gli Usa emancipati e l'Italia, dove precarietà e bamboccioni convivono allegramente: per le donne italiane è dura. La ricerca dei cuori solitari negli States sbarca anche sulle più sofisticate riviste letterarie: mica tutte cercano un fanclub di calciatori palestrati! Ma chissà forse un lettore etero di John Keats (se leggete "Bright Star. La vita segreta di John Keats" di E. Fazi, Fazi Editore, parliamone :).

Se in Italia gli uomini a 73 anni si concedono aspiranti veline neanche 20enni, perché una 80enne colta non potrebbe voler incontrare un 40enne, aspirante facchino che le porti con galanteria le borse della spesa? Per il resto, se è vero amore si vedrà. Sicuramente potranno scambiarsi i libri :)

venerdì 18 giugno 2010

Solo il 6,9% delle italiane manda in frantumi il "soffitto di cristallo"

Il "soffitto di cristallo" in Italia c'è eccome. "Nelle imprese italiane le donne occupano posizioni di vertice solo nel 6,9% dei casi. A rivelare i dati un'indagine realizzata da Gea per la Fondazione Marisa Bellisario su un campione di circa 1.800 aziende e presentata in occasione della ventiduesima edizione del Premio Marisa Bellisario. Il settore più aperto alle donne risulta essere quello del tessile-abbigliamento (15,1%), mentre la maglia nera spetta al settore petrolifero (2,9%)". Le donne italiane si allineeranno al resto d'Europa solo nel 2033...

[Fonte IlSole24Ore.com: Premio Bellisario, solo il 6,9% delle donne ai posti di comando di Nicoletta Cottone]

mercoledì 16 giugno 2010

Porno femminista? Dirty Diaries, dalla Svezia con amore, potrebbe dare una lezione a Steve Jobs

Steve Jobs, che contro le sexy apps su iPhone e iPad sta diventando un manicheo (e non un femminista), potrebbe cambiare idea vedendo il film Dirty Diaries. Scrive Luisanna Benfatto sul Sole24Ore.com: "E' stato diretto da una donna, la regista femminista, Mia Engberg, girato da donne con il telefonino e finanziato dallo stato. Lo Svenvska Filministitutet ha contribuito alla realizzazione dell'opera offrendo a fondo perduto 500.000 corone (50.000 euro)".

Perché un porno al femminile? «I film porno sono sempre stati fatti dagli uomini per gli uomini, e mancava una pellicola che mostrasse una sessualità spinta dal punto di vista femminile, che non tenesse conto dell'età dei soggetti ripresi, delle performance, e di tutti quei criteri che vengono normalmente considerati nei porno classici "fallocentrici"».

Le pari opportunità, insomma, sbarcano anche al cinema a luci rosse. In Nord Europa: noi del Sud... le avremo mai?

Blogueras di tutto il mondo unitevi: a Cuba la rivoluzione 2.0 è donna

Sono donne, sono giovani e blogger. Tutte unite da un denominatore comune: portare le libertà (non solo civili e politiche) a Cuba. Parlano di detenuti nelle carceri cubane, di cyber-dissidenti e di voglia di libertà. Leggete Generazione Y di Yoani Sanchez e i micro interventi su Twitter delle dissidenti cubane: abbiamo tutte da imparare!

lunedì 14 giugno 2010

Paternità obbligatoria in Italia: quattro giorni di congedo a stipendio pieno

Preferiamo i padri che lo fanno spontaneamente o nel momento in cui acquistano la consapevolezza della paternità. Però ammettiamo che l'Italia si allinea all'Europa ed è un passo avanti.
Il «Congedo di paternità obbligatorio» è comunque un segnale: per fare capire alle donne che fare figli non è negativo (in un paese con un tasso di natalità dell’1,24%... va ribadito!) e che le donne che fanno figli non sono di serie B ma possono rimanere nel mondo del lavoro senza rinunicare a nulla.

L'esame del testo è al via alla Camera: vi convince?

giovedì 10 giugno 2010

Parto in casa? Va di moda a Hollywood. Ma non solo

"Solo 1.500 casi un anno, lo 0,1%: nel nostro Paese dare alla luce un bambino nell'intimità della propria abitazione con l'aiuto di un'ostetrica è una scelta che fanno pochissime. Soprattutto perché il servizio sanitario non si fa carico della spesa. "Una dimostrazione - spiega la giornalista Elisabetta Malvagna, autrice di 'Il parto in casa, istruzioni per l'uso - di come questa scelta per una donna sia assolutamente naturale"
IL LIBRO "Parto in casa, garantire il diritto alle donne"

Consigliamo la lettura anche di un bell'articolo di Luisa Tatoni sulla rivista Altrove 11 (edizioni Nautilus): L'esperienza estatica del parto

mercoledì 9 giugno 2010

L'Italia non è un paese per giovani. Ah, ma le crocerossine... altro che le veline!

"Questa mattina del lavoro d’archivio si occupa Libero, che in prima pagina dimostra come ai tempi di Prodi le crocerossine erano tutte brutte grifagne e tarchiate mentre ai tempi del Cavaliere sono diventate tutte bone sexy e slanciate. 'Berlusconi e il miracolo della Croce Rossa, in tre anni una metamorfosi totale'”. (Fonte: blog Politica Pop di Marco Bracconi su La Repubblica)

Non dubitavamo: meglio crocerossina che velina? In un paese dove le donne lavorano 12 anni più degli uomini (anche se in pensione finora andavano qualche anno prima: ma la cura familiare su chi ricade?), dove le donne se non sono avvenenti (e meglio se dicono sempre sì?) finiscono in serie C, dove la disoccupazione giovanile è a livelli di guardia: ecco in questo paese, del Digital Divide e del conflitto d'interessi permanente, le donne giovani e carine hanno un futuro. Nella Crocerossa. Come avveniva prima delle suffragette. Come ai primi del '900.

L'era Berlusconiana vuole riportare l'orologio biologico delle donne indietro di un secolo? Pare di sì.

Volontarie? Mah... La discriminazione sulle donne dell'era Berlusconiana è il fatto quotidiano più evidente. Altro che la discriminazione sull'età pensionabile: la UE dove ha gli occhi? Bene la pensione, ma ora la UE metta in mora l'Italia per i continui attacchi alle donne. O no?

Grazie Premier! Grazie per averci ricordato che dovremmo forse stare zitte, sorridenti, volontarie e volenterose. Non andiamo oltre per non deprimerci: anche perché la 42 non ce l'abbiamo più da 10 anni e per fortuna siamo fuori certe squallide classifiche :)

Solidarietà a Cecilia di Emergency!

martedì 8 giugno 2010

Non solo il bavaglio, ma anche la tutela dei pedofili? E di grazia cos'è mai la pedofilia di lieve entità?

"L'emendamento 1707. Porta, tra gli altri, la firma di Maurizio Gasparri e di Gaetano Quagliariello, ed è da giorni al centro delle proteste di associazioni, politici e utenti del web. Che lo hanno già ribattezzato "Tutela Pedofili". Duri i commenti online: "Ecco l'ultima trovata di casa Pdl: niente obbligo di arresto per chi verrà sorpreso a compiere violenze sessuali 'di lieve entità' verso minori." (Fonte: La Repubblica)

No comment. Ormai è stato sorpassato il segno?

domenica 6 giugno 2010

Grazie, Francesca (Schiavone)!

Francesca Schiavone, trionfatrice al Roland Garros, prima tennista italiana a vincere un torneo del Grande Slam, può diventare un modello di rivincita femminile. Un esempio per le donne che non puntano tutto, solo e soltanto, sull'estetica, bensì sulla grinta, sul talento, sul merito, sulla fatica e sulla bellezza di un sorriso aperto e sincero. Senza tanti trucchi e inganni (che, in fondo, rendono meno dei Bot).

Per chi da piccola sognava davanti alle prodezze di Navratilova contro Evert, e poi Sabatini contro Graf, Francesca è la nuova icona di stile. Anche per delle iconoclaste nel Dna come noi :)

(E di Francesca non vogliamo sapere nulla se non del suo tennis, dei suoi tiri e delle sue racchette: il resto sono solo fatti suoi!)

Leggi anche IlSole24Ore.com: La prima allenatrice racconta Francesca Schiavone: «A undici anni batteva tutti i maschi» (di Marco Barbonaglia)

Diritti Lgbtq, Italia come la Serbia

La Svezia non ha paura dei Gay, l'Italia sì. Potremmo anche leggere così le statistiche sull'omofobia nel mondo, dove la Svezia è il paese più gay-friendly e l'Italia (dove una coppia gay può essere massacrata di botte per una passeggiata mano nella mano a Roma...) è fanalino di coda, al pari di Serbia e Georgia.

Peggio dell'Italia "hanno fatto la Città del Vaticano e la Polonia (ferme a 0 punti), la Bielorussia e la Turchia (-1 punto) e, infine, Russia e Ucraina (- 2 punti)".

Forse è il caso di fare qualche passo avanti nella civilità o no?

[Fonte La Repubblica: "Diritti dei gay, male l'Italia. Gli svedesi i più 'omo-friendly'" di Marco Pasqua]

venerdì 4 giugno 2010

Salvate RaiNews (ex 24): è l'unico motivo per cui pago il canone!

RaiNews (ex RaiNews24) è una Tv all news, gratuita su Digitale Terrestre (o meglio: sostenuta dal canone Rai). E' una Tv ben fatta, dove le giornaliste donne sono brave, spigliate, competenti ma non si credono dee-in-terra e insostituibili. E' una Tv dove il direttore è un bravo giornalista, ma anche un buon conduttore e un partecipato direttore: non se la tira. Insomma: una rarità nello sciatto panorama tubocatodico italiano (se togliamo l'isola felice di Rupert Murdoch, Sky, La 7 o le Web Tv come Repubblica Tv, Corriere Tv e quel poco che passa il convento italiano nel DuoPolio perenne e immutabile).

Salvate RaiNews: se no guarderò soltanto Bbc World e pagherò il canone pensando che o va in tasca all'InfoTainment del Minzolinismo decadente o a Conduttori che in fondo vogliono una (qualsiasi/purchessia) poltrona in politica. Ma ogni tanto mi piace ascoltare anche qualcosa di non scontato e non banalizzante, anche nella mia lingua del "dolce sì suona". O no?

Solidarietà alla redazione, direttore compreso, di RaiNews.

giovedì 3 giugno 2010

Balconi in vista, morti-di-fama e la conduzione di Monica Setta

Quando affermiamo che la Tv del pomeriggio è di una banalità scoraggiante (...ma andate sul Web a rinfrescarvi le idee!) e che sempre più spesso le donne conduttrici si mortificano pur di apparire, non ci sentiamo sole. Ma siamo bene accompagnate.

Ecco la video-recensione di Aldo Grasso sul Corriere della Sera: Banalità e fastidio, Monica Setta e i «morti di fama»

Donne in pensione a 65 anni: lo chiede la UE

Se si vuole la parità dei sessi, si pedali! L'Unione europea è meno tranchant, ma non meno perentoria. La UE chiede l'equiparazione fra l'età pensionabile di uomini e donne della PA a 65 anni. Benissimo: la UE potrebbe poi mettere in infrazione l'Italia quando le mamme non hanno diritto al nido per i loro figli?

La "lettera complementare di costituzione in mora" con cui la Commissione europea sostiene giustamente che in Italia esiste un "trattamento discriminatorio" nell'età pensionistica fra uomini e donne nel pubblico impiego, non è un'eresia; ma dovrebbe essere accompagnata da un altro diktat: uno stop alle difficoltà di accesso di troppi bambini alle liste degli asili nido e dell'Infanzia in Italia.

Poi ci sono anche altre discriminazioni: nella carriera, nei Cda, nella cura degli anziani eccetera. Ma se l'Italia offrisse asili di qualità per tutti, sarebbe già un buon avvio.