venerdì 29 aprile 2011

Non siamo Cenerentole: un terzo dei giovani è disoccupato

La nèo Duchessa di Cambridge, con il padre commoner ma ricco mercante digitale con e-commerce di carabattole, ha accalappiato il suo Principe azzurro, per la Cronaca Prince William. Ma le altre ragazze, che non hanno la sindrome di Cenerentola, devono studiare, ceercare lavoro e darsi da fare. Ma l'ascensore sociale in Italia non funziona da decenni (quello inglese è già meglio, visto che la mobilità sociale c'è anche nel casato dei Windsor). Oltretutto, un terzo dei giovani è disoccupato. Ahi voglia a cercar uno straccio di lavoro, anche precario, figuriamo un principino anche ceruleo pallido e sbiadito.

E allora? Per il Primo Maggio, con i negozi aperti, apra gli occhi anche il Sindacato. Basta guerre di retroguardia! Qui non è in gioco la "festa dei lavoratori", ma il fatto che il paese NON cresce, i ragazzi NON trovano lavoro e l'ascensore sociale e la meritocrazia sono impantanati, arenati se non insabbiati.

A Susanna Camusso: sono questi i problemi che ci stanno davvero a cuore. Non il primo maggio, sì o no. Ci mancano i "fondamentali": il lavoro. Poi, forse, riavremo voglia di festeggiare...
M.C.

giovedì 28 aprile 2011

La Commoner è laureata

Per chi crede che valga la pena guastarsi la vita per sposare un vero Principe Azzurro come William, arriva una lezione. La ragazza non è solo carina e ha scelto scuole Upper Class per facilitare il fatidico incontro. Ma Kate, futura Regina, è laureata (in Arte, dopo aver passato un periodo a Firenze a studiare i capolavori degli Uffizi e di Chiese e musei del capoluogo toscano). A differenza delle donne di casa Windsor. E poi è "emotivamente stabile": niente scenate quando lui ha chiesto una pausa di riflessione; veste a volte cheap anche se è di famiglia borghese, arricchitasi con l'e-commerce. Insomma: meno glam, ma più tempo a sgobbare sui libri. Anche per chi crede (ancora) alle Favole. "La prima regina nella storia britannica che si è laureata all'università, ha fatto una sfilata di moda indossando una sottoveste sexy ed è andata a letto col suo promesso sposo prima del matrimonio". Una ragazza normale, Commoner (borghese, della middle class, famiglia di ex minatori), solo una punta snob. Dunque, niente scorciatoie, ma neanche troppo futile snobismo e zero stramberie. Solida e colta, l'emancipazione entra in una delle più mediatiche case regnanti europee.

martedì 26 aprile 2011

Chi NON vota al Referendum, vuole il Nuke

Un video sulla conferenza stampa con il Presidente francese Nicolas Sarkozy, mostra che il Premier ha "svelato l'inganno" sul finto stop al Nucleare in Italia. Uno stop che blocca ora il Referendum solo per tattica, per riaprire il discorso fra due anni, quando sarà stemperato il "ricordo" delle fughe radiattive di Fukushima. Cialtroneria? Mah.

Chi NON vota al Referendum, vuole il Nuke. Solo chi VOTA contro il nucleare al Referendum, lo fermerà per davvero. Il resto sono... le solite barzellette...

Sull'acqua, ha spiegato tutto bene S. Rizzo sul Corriere della Sera, non aggiungo altro.

venerdì 22 aprile 2011

Le barzellette sono indice della maglia nera italiana nel Global Gender Gap?

Non solo le barzellette del Premier (che rappresentano la punta dell'ice-berg di un fenomeno ben più ampio e datato). Un Premier poi in genere non racconta barzellette, ma fatti. Se invece l'Italia sfigura nel Global Gender Gap (indice del trattamento delle donne nelle varie società del mondo, secondo numerosi parametri) è anche perché nel nostro paese "donne che non hanno potere sono costrette a ridere davanti barzellette stupide e scherzi poco simpatici". L'Italia si piazza al 74esimo posto in un elenco di 150 paesi, alle spalle di Paraguay, Malawi, Ghana, Repubblica Domenicana., ma davanti a Gambia e Bolivia.

Anche Letizia Moratti è stata oggetto di una battuta infelice. Invece di rispondere alle giuste domande sulla Bat-Caverna del figlio, si è dovuta scusare di un ritardo, pena “un doppio bunga bunga” presidenziale. Parola del leader della sua coalizione, fra parentesi Presentesi del Consiglio. Al governatore Formigoni sarebbe stata riservata questa straziante scenetta? A Formigoni, uomo, sarebbe stata risparmiata, ma a Letizia Moratti, donna, no. Anche alle donne di potere è riservato il Gender Gap linguistico, condito di battute sconce o poco lusinghiere: come salvarsi? C'è un grande lavoro da fare, a iniziare dai bambini all'asilo (anche quelli che a 3 anni si rifiutano di usare i pennarelli rosa "perché é da femmine"... Sì, conosciamo il problema!).

giovedì 21 aprile 2011

Salvate il Soldato Manning. But not in Italy... Why?

Sia chiaro: i grandi beneficiari di WikiLeaks siamo noi pennivendoli che guadagniamo una fonte preziosa. Anche se quello che emerge da WikiLeaks sono "cose che in fondo tutti noi pensavamo" e quindi conferme e nessuna sconvolgente verità, bisogna dire che il mito della "casa di cristallo" dovrebbe essere democratico. Anche se Obama non sembra essere di questo parere: una cosa è fare "guerriglia" all'opposizione, servendosi anche delle "rivelazioni" di WikiLeaks; un'altra cosa è governare, servendosi della fiducia di ambasciatori e governi amici. WikiLeaks per Obama è una "patata bollente" da maneggiare il meno possibile. Preferisce lasciar fare il suo corso alla giustizia. Ma in Italia - dove WikiLeaks (il sito fondato dall'ex hacker Julian Assange) aiuta l'opposizione a ottenere informazioni - nessuno pensa a manifestare per il Soldato Bradley Manning, che ha passato mesi terrificanti in carcere e solo ora è in un carcere meno disumano (ma il carcere è sempre galera).

C'è un motivo? Forse l'opposizione, visti i sondaggi in caduta libera di Berlusconi, si vede già in campagna elettorale... E non vuole salvare lo scomodo Soldato Manning. Se fra 12-15 mesi dovesse andare al governo, meglio non avere attriti con Obama.

Il sospetto? La casa dalle pareti di cristallo, piace, soprattutto se è quella dei rivali. In fondo in casa propria a tutti piace la cara vecchia privacy... (Salvo poi comprare un iPhone o un iPad 3G e finire tracciati sul Mac del vicino).

Chi potrebbe fare una manifestazione per il Soldato Manning in Italia? Articolo 21, giornalisti, freelance, gli organizzatori del Festival del giornalismo di Perugia, cyber-hacktivist, stampa watchdog... Chi ha a cuore la libertà di stampa, senza se e senza ma, qualunque sia il governo e partito al potere. Il soldato Manning ha commesso un reato e rischia il carcere a vita, ma è stata la gola profonda che ogni giornalista vorrebbe trovare.

mercoledì 20 aprile 2011

Il terzo incomodo

Il 20enne Mattia Calise, del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, potrebbe essere l'ago della bilancia nel (già dato per assodato...) ballottaggio fra Moratti e Pisapia? Vedremo. Però, più che l'effimero "Terzo Polo" (che sembra la Torre di Pisa, che pende, pende e non casca mai di qua o di là - eterno indeciso), potrebbe essere uno studente a mettere i puntini sulle i sulla fine del "berlusconismo" nella roccaforte del Nord, Milano. E viste le personalità, anche della vecchia "guardia" extra parlamentare e degli anni '70, con ricco e scoppiettante bagaglio situazionista e non, che ruotano intorno ai Meet Up milanesi di Beppe Grillo, non sottovalutate Calise.

A Pisapia e soprattutto ai ragazzi del partito di Vendola dediti alla campagna elettorale, conviene dare un'occhiata approfondita al programma, ma soprattutto alle tattiche/strategie del Movimento 5 Stelle per le elezioni milanesi. Calise punta a conquistare l'area del "non voto": in teoria. Ma, come ogni situazionista sa, la deriva psicogeografica è inattesa e ha sbocchi imprevisti che lasciano di stucco per i loro exploit... Pisapia, non prenda sottogamba il candidato 20enne, ma soprattutto gli ex ragazzi degli anni '70 dei Meet Up: hanno sempre avuto una marcia in più - anche rispetto ai no global -, e chissà quali scoppiettanti sorprese contro la Società dello spettacolo potrebbero riservare alla sonnacchiosa Milano ;)

Insomma: ripassatevi le tattiche di Raoul Vaneigem, l'opposizione situazionista alla sinistra istituzionale, il vocabolario dell'IS... La tornata elettorale milanese sarà caleidoscopica e lisergica? Grazie alla Bat-Caverna dell'erede Moratti e alla psicogeografia-no-copyright dell'IS dentro il Movimento 5 Stelle, non mi stupirei di nulla.

L'immagine sessista della donna sui media italiani

Al principio fu il Drive In di Antonio Ricci. Poi la guerra delle "copertine naked" fra Panorama e L'Espresso, ma nell'Italia bacchettona dell'epoca era un gioco con l'immaginario delle donne e della liberazione sessuale, e non pura mercificazione. Anche se è chiaro: cuccioli d'uomo e di mammiferi, e corpi nudi femminili, "fanno vendere" (chiedetelo a qualsiasi esperto di marketing). Un tale "effetto Halo" lo possiedono solo i gadget hi-tech di culto e gli iDevice di Steve Jobs disegnati da Jony Ive. Poi l'Espresso ha riscoperto la sobrietà, ma sono arrivati i Reality (e i Talent Show) con l'esibizione 24h-su-24. Anche L'Unità diede il via ad una recente campagna per gli abbonamenti sfruttando il "corpo delle donne", non passata inosservata, salvo pentirsene poco dopo. Ma poi la maggior parte dei media "di sinistra" sembra aver fatto marcia indietro, riscoprendo il valore della "lotta alla mercificazione del corpo femminile". Ed oggi sembra essere rimasta solo Mediaset a esibire corpi-tutti-eguali ma abbastanza svestiti. Vero o no?

La giornalista di Newsweek Barbie Nadeau ha scoperto, a sue spese, che "chi tocca i fili muore" (professionalmente parlando, s'intende): per un'inchiesta sull'immagine sessista sulle reti Mediaset, è stata investita dai poliziotti alla porta di casa e da una denuncia per diffamazione... Neanche avesse rubato un prezioso prototipo di iPhone, perbacco...

Anche i "finti" Situazionisti chiamano la polizia per fermare i "giornalisti scomodi". Ma perché i ragazzi di Zelig non si dissociano da certe pratiche?

martedì 19 aprile 2011

Babbi panda e mamme tigre (Prima o poi doveva succedere...)

Con i mammi che danno lezione di stile alle mamme "troppo severe e serie", l'inversione di ruolo era nell'aria. Il politically correct ha fatto danni? Come noia mortale non dubitiamo. Se ha fatto danni, lo dirà la Storia; ma purtroppo lo verificherà su di sé un'intera generazione, a tempo debito. Mentre la Cina sorpassa gli Usa in quasi tutti i mercati (e pure nell'R&D sta per mettere la freccia), comprando i debiti di mezzo mondo (per condizionarne l'economia), sparare sulla Tiger Mom non equivale a sparare sulla Croce rossa: questo no, la Tiger Mom è vincentesu scala globale; ma leggere la sua intervista con rispetto, è doveroso. Tanto poi, i figli andranno fra le braccia paterne di un babbo Panda che rivaluta il Pigiama Party.,. Non ne dubitiamo (e per fortuna :)

Le BR, no grazie

L'aut aut di Letizia Moratti, anche se tardivo (forse era presza dalle grane della Bat-caverna?), riporta le lancette dell'orologio del PDL milanese al 2011. Se il Premier già utilizza una strategia difensiva "di difesa DAI tribunale e non NEI tribunali", che - per chi conosce la tragica storia lottarmatista italiana - è un triste dejà vu, i terrificanti manifesti che equiparavano i PM alle BR erano un'offesa alle vittime delle BR; non solo un attacco a un potere dello Stato (quale è il potere giudiziario), ma un insulto anche al buon senso. Per chi ha vissuta la Milano di piombo, in cui potevi salutare tuo padre la mattina e rivederlo steso per strada sotto un lenzuolo bianco al Tg la sera (più cencio che sindone...), quei manifesti sono un duro colpo allo stomaco. Stomachevoli.

Stefania Craxi ha chiesto un passo indietro. Riformare la giustizia in senso europeo, fa parte delle riforme di cui il paese ha necessità: ma non di "norme ad personam", solo per un imputato, ma di riforme vere. Riportare le lancette dell'orologio della Storia del paese indietro di 30 anni, a un periodo buio, è anacronistico. Un insulto all'intelligenza degli italiani.

Dopo le "cronache rosa" postribolari, "barzellette sporche" da quinta elementare "che non fanno ridere nessuno", ecco un'altra pagina di cronaca (nera) che lascia impietriti. Mentre il debito pubblico corre, mentre la globalizzazione non dà tregua, mentre il paese rimane fermo-sulla-gambe da 20 anni (a meno che non vogliamo accontentarci delle pur lodevoli iniziative patente a punti e stop al fumo nei ristoranti...), forse è il caso di tirare le somme. E chiudere parentesi guardando al mondo-che-c'-è-là-fuori e di cui vorremmo far parte con la storia e la creatività che contraddistinguono l'Italia da secoli.

lunedì 18 aprile 2011

The Game is Over

Ci sono momenti in cui un gioco, anche se è stato molto bello, finisce. The game is over. O perché ha esaurito il suo carburante o perché... finito in un binario morto. Meglio troncarlo quando ancora se ne ha un bel ricordo, e non trascinarlo nella sfiancante "coazione a ripetere", quel deserto dei Tartari in cui tutti i giochi italiani da 30 anni a questa parte s'impantanano.

Forse ci sarebbero state ancora tante cose da dire, tante parole da spendere, ma soprattutto tante cose da fare. Ma, quando la candela si è spenta, inutile rianimare la fiammella. La vita è già troppo breve per essere sprecata. Fugit invida aetas...

The game is Over, dicevamo. Pisapia ha la chance di battere Moratti al secondo turno: il berlusconismo deve implodere laddove è nato, nella Milano da (p)ere (copyright Leonka) degli anni '80. Voltare pagina sarebbe il segnale di cui tutti abbiamo bisogno per riconciliarci con la vita, con la fine del berlusconismo, con la tristissima divisione in guelfi-e-ghibellini... 20 anni di odi contrapposti da cui è urgente uscire per ritornare a crescere. Intanto i giovani italiani precari imparino dai giovani immigrati che, come ha sottolineato Tremonti, il lavoro non lo rifiutano. L'umiltà è nobile, e - come ci insegnano i bambini- si impara a salire le scale sempre dal basso, gattonando, e poi in piedi. Mai dall'alto ;)

Ho letto le parole di Keret. Mi ha commosso quando scrive: "il simbolo della deprimente radicalizzazione della regione in cui vivo e si traduce nell'intransigenza di Israele, che occupa da più di quarant'anni i territori palestinesi; nell'intransigenza degli assassini fondamentalisti islamici che le hanno ucciso il figlio e nell'intransigenza del gesto della madre".

Non chiudiamo il nostro cuore a tutti e tutto, dopo l'orrendo assassinio di Vik. La "coazione a ripetere" è un binario morto: sia nei love affairs che in politica. Ci sono windows-of-opportunity che la Storia a volte dischiude, non richiudiamole per rintanarci nelle nostre certezze. La pace è un processo doloroso: i giovani palestinesi hanno il diritto alla pace e alla libertà di espressione e pensiero.

Con il pensiero rivolto alla madre di Vik, di chi ha visto troppi ragazzi morire in troppe guerre, le chiedo, dopo aver riabbracciato per l'ultima volta suo figlio, da mamma, le chiedo di aprire il suo cuore. Give peace a Chance, ora, per Vik, per Rachel C., per tutti i ragazzi che generosamente salpano sulle Flottilla. La pace deve aprire porte, anche quelle che sembrano chiuse a doppia mandata, dall'Instransigenza della Storia. Non chiudiamoci nelle nostre assediate fortezze di odio e granitiche certezze che si sgretoleranno al primo nonsense. Restiamo umani. Ce lo ha chiesto Vik: basta con l'intransigenza d'Israele e di chi non vuol neanche sentire la parola "sionismo", ma basta anche con chi vuole il martirio di giovani corpi e giovani cuori. Rileggiamo le parole di Keret ascoltando i coraggiosi resoconti di Vik. Senza secondi fini. Senza sprofondare nell'odio, proviamo a rivoluzionare il Medio Oriente come i giovani tunisini ed egiziani provano in casa loro. Gli anarchici israeliani di Against The wall lo hanno già detto da anni. Riproviamo: fra ragazzi, di qua e di là del muro, a dare un senso alla nostra umanità. Senza muri, senza odi, per la dignità di tutti.
M.C.

Scritto ascoltando Wonder never Cease di Morcheeba

Siamo tutti Wabara!

Dopo gli odiosi cori razzisti contro Balotelli degli anni passati, ora la cestista di Como è stata discriminata per il colore della pelle. Ma la solidarietà è tutta per Wabara: Stop al razzismo! Stop alla xenofobia: Siamo tutti Wabara!

P.s.: Ma, a parte la tragica xenofobia (una piaga da debellare), quelli che fischiano alle partite di basket, almeno sanno che l'Nba è grande grazie ai black?

domenica 17 aprile 2011

Jamila, torna a scuola: tifiamo tutte per te :)

Succede a Brescia. I fratelli speravano di ricavare soldi dando la sorella sposa in cambio di un mutuo. Ma Jamila, studentessa modello, ha detto no (grazie anche al prezioso intervento dei suoi professori) e tornerà a scuola. La ragazza: «Sceglierò io il marito, ora sono serena. So che nessuno mi può costringere a tornare in Pakistan». Coraggio, Jamila, le italiane tifano per te. Le Pari Opportunità sono per tutti! :)

La scuola pubblica significa democrazia e pari opportunità

La scuola pubblica italiana è una buona scuola. Come il buon giornalista il bravo professore (per qualsiasi parte politica parteggi) dovrebbe non nascondere ciò che pensa, ma esprimere idee separandole dai fatti.

Ma soprattutto la scuola NON DEVE INCULCARE ma insegnare. E cioé aiutare i ragazzi a diventare grandi, buoni cittadini, senza inculcare ma offrendo percorsi di crescita, attraverso le varie materie.

Ai nostri docenti chiediamo solo una cosa (che appare smarrita in un'Italia, divisa in due, inesorabilmente su tutto...): l'onestà intellettuale. Se poi si accompagna a umanità e umorismo, tanto meglio.

Ma il Premier, perché torna ancora una volta sulla scuola pubblica? Dopo che certi programmi Tv ci hanno propinato per anni il triumvirato Lele Mora, Fabrizio Corona ed Emilio Fede, sì, capiamo: c'è molta confusione sotto questo cielo...

venerdì 15 aprile 2011

Per Vittorio Vik Arrigoni

Non è possibile parlarne al passato. Gli amici del popolo palestinese, gli amici di Gaza assediata vogliono CHIAREZZA SUL SUO ASSASSINIO , SUBITO!
[Freedom Flottilla]

L'assassinio di Vittorio sembra dire: “State lontani da Gaza, state lontani dalla Palestina”
"Non ci fermerete fino a quando in Palestina non ci sarà il pieno riconoscimento dei diritti dei palestinesi. Lo dobbiamo a questo popolo che lotta per la sua libertà da sessanta anni e adesso lo dobbiamo anche a Vittorio"
[Forum Palestina]


- A Roma alle 16.00 al Colosseo.

- A Milano alle 16.00 a Piazza del Duomo

- A Genova dalle ore 16,00 in Via Roma

- A Brindisi alle 16.00 a Piazza Vittoria

- A Rimini alle 16.00 a Piazza Cavour

- A Lecco alle 16.00 a Piazza Garibaldi

- A Torino alle 16.00 in Piazza Castello angolo via Garibaldi.

- A Napoli alle 17 davanti alla Prefettura Via Galileo Ferraris.

Si stanno organizzando manifestazioni anche a Bari, Torino, Verona, Vicenza…

PROMUOVONO:
Associazione Palestinesi in Italia - Forum Palestina - Freedom Flotilla Italia - Comunità Palestinese di Roma e del Lazio - Popolo Viola - Unione Sindacale di Base - Unione Democratica Arabo Palestinese - Comitato con la Palestina nel Cuore - Comitato per non dimenticare Sabra e Chatila - Radio Città Aperta - Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos (Campi Bisenzio) - Comitato Palestina Bologna - Comitato di Solidarietà con il Popolo Palestinese di Torino - Gruppi di appoggio alla Palestina (Parma) - Collettivo Politico Fanon (Napoli) - Collettivo Autorganizzato Universitario di Napoli - Italia dei Valori - Partito dei Comunisti Italiani - Partito della Rifondazione Comunista - Rete dei Comunisti - Comitato Ricordare la Nakba (Torino) - C. S. O. A. Askatasuna (Torino) - Net Antagonista Torinese - C. S. O. A. Murazzi (Torino) - C. U. A. Torino - Area Antagonista Ska Officina (Napoli) - Coordinamento 2° Policlinico (Napoli) - Coordinamento di Solidarietà con la Palestina (Napoli)

Restiamo umani

Vittorio Vik Arrigoni, rapito, è stato ucciso a Gaza. Addio a una voce libera: "Vittorio ha dimostrato di essere più palestinese dei criminali che lo hanno assassinato", ha commentato 'Arraf.

giovedì 14 aprile 2011

La Prescrizione breve? Colpisce i processi di Viareggio, il sisma dell’Aquila, le violenze sessuali, i casi di corruzione, truffa, bancarotta...

Dopo il coitus interruptus... il processo interrotto. La Prescrizione breve colpisce i processi di Viareggio, il sisma dell’Aquila, le violenze sessuali, i casi di corruzione, truffa, bancarotta... Poi è inutile che una ministra si vanti di aver fatto la Legge contro lo stalking se i processi, et voilà!, finiscono nel Trash della storia... Questa non è giustizia, è qualcos'altro.

Il Nichilismo del Processo Breve? Mutuato dalle BR. (Che nemesi, no?)

Soltanto nel 2001 la UE ha incluso le BR nella lista delle formazioni terroristiche riconosciute tali. Con un ritardo impressionante.. Ma la storia (che in Italia da tragedia si tramuta in farsa, aggiungendo dolore a dolore) ha i suoi corsi e ricorsi. E il Presidente, che si proclama più anticomunista della storia italiana (a parole!), ha qualcosa in comune con le tragiche BR. Che cosa? La strategia processuale: difendersi DAI processi invece che NEI processi (come tutti i normali cittadini in tribunale); non riconoscere la legittimità dei tribunali; eccetera. Una tecnica dilatoria e che fa tabula-rasa del diritto liberale, ma soprattutto una tattica nichilista (che non riconosce lo Stato in sé e per sé). Ebbene le BR non sono in procura (come recx, ma in questa strategia processuale. Questa è storia, non la fanta-politica dei "manifesti milanesi" che il Sindaco Moratti dovrebbe far ricoprire, se crede nello Stato (L'anti-stato al potere fa un po' impressione, no?).

"Non farlo processare nè nelle aule nè nelle piazze (un'improvvida citazione da Aldo Moro)"... Improvvida, e aggiungo: inquietante. Che nemesi per lo Stato italiano: non sono riusciti a distruggerlo gli anti-capitalisti degli anni '70-'80, ma forse ne sta minando le fondamenta e lo potrebbe fare implodere un manipolo di (ir)responsabili.

L'Opposizione, quale lezione deve trarre dalla storia? Allora, lo Stato vinse con l'Unità e le "convergenze parallele". Oggi, l'opposizione si trova di fronte a una strategia nichilista che, pur avendo radici politiche quanto mai diverse, mutua le tattiche da quella tragica esperienza. I veri Responsabili dell'Italia reale riflettano sulle macerie che i Nichilisti odierni stanno lasciando ai posteri. La sentenza sarà scontata e tutt'altro che ardua: il risultato è lì, in bella vista. Un buco nero che risucchia tutto... facendo un frullato ideologico (un Monstrum) da cui è difficile uscire per generazioni.

Dal leninista "Che fare?" si risponde con il motto, sempre leninista: “meglio meno, ma meglio”. Meno chiacchiere, forse, ma più mirate ed efficaci, per mettere nell'angolo i neo-situazionisti (si fa per dire...) delle Armi di Distrazione di Massa. Che ci distraggono da un Debito in perenne ascesa, da un'assenza di strategie per la Crescita, da una richiesta di Lavoro da parte di una massa di precari a cui è stato sottratto pure il futuro e la capacità di sognare.

A.A.A. Cercasi fidanzato disperatamente? Macché... un hot-spot WiFi!

Tutti o quasi hanno o desiderano uno smartphone. Tra il 2011 e il 2014 è aperta la corsa al tablet. Ma in Italia, senza piano 3G, si rischia di rimanere a bocca asciutta. Cercasi WiFi disperatamente. Ci si dispera perché inItalia gli hot-spot pubblici si fermano a poco più di 5 mila unità, contro 5 volte la Francia e i 113.000 della Gran Bretagna. I 5.097 accessi pubblici WiFi a Internet in Italia sono duemila meno che in Turchia e 1.300 meno che a Taiwan. E saremmo un paese a vocazione turistica, eh?

In Italia non manca solo il Fattore D, ma proprio il Fattore Internet. Qualcuno non ha ancora capito che il Web italiano vale il 2% del PIL, poco meno dell’agricoltura, poco più del settore della ristorazione (Fonte: Boston Consulting Group, studio commissionato da Google).

Niente da fare: ai turisti 2.0 con Android, Windows Phone 7, Symbian e iPhone, cosa diremo? Che perdiamo tutti i treni dell'innovazione per fare il nichilista "Processo Breve" per salvare il Premier dalle Toghe Rosse? Ma va là (direbbe Ghedini). Che tristezza, facciamo eco, noi... accusate di "prendere tutto sul serio" (ma "tutto che"??? In un paese che non sa cogliere alcuna opportunità per crescere, ma sposa solo frivolezze effimere???)


mercoledì 13 aprile 2011

Blogger di tutto il mondo unitevi! Arianna Huffington vuole gli schiavi 2.0?

Le donne al potere hanno il Fattore D o a volte possono essere ancora più inqualificabili di certi uomini? "Bloggers use our platform – as well as other unpaid group blogs across the web – to connect and help their work be seen by as many people as possible."

Contro la signora la blogosfera risponde contro una Class Action. Battagliero è tornato, come ai vecchi tempi, Jonathan Tasini, lo stesso freelance che più di dieci anni fa denunciò il New York Times ottenendo dalla Corte Suprema un pronunciamento a tutela dei diritti d'autore dei freelance online.

Il compenso è la visibilità nell'era in cui tutti hanno accesso a 15 minuti di celebrità? Oppure quando l'Huffington Post viene ceduto per 315 milioni di dollari, Aol non rende omaggio al lavoro (non remunerato) di 9 mila blogger?

Insomma, blogger di tutto il mondo unitevi: Nessuno vuole diventare Schiavo dei Post e degli Aggregatori di Notizie. (C'è chi commenta il post: "Speriamo che Arianna non abbia speso tutti i soldi in botox..." ops! I 9mila blogger reclamano un risarcimento di oltre 100 milioni di dollari).

Chissà come gongola l'altra Signora di Newsweek...

(H)ar(d)core e il sincretismo eclettico in salsa Drive In (il dio del bunga-bunga è Priapo, chi se no?)

Dal Priapismo al Satiro... Ebbene il bunga bunga non finirà di stupirci: “'un omino con un pene grosso'. Di più: 'un pene visibilmente sproporzionato'. E dunque sì, è lui, quel coso lì nella mitologia ellenico arcaica, e quindi non ancora arcoriana, è detto 'itifallo'; e il suo legittimo proprietario, la cui genealogia oscilla fra Dioniso e Pan, non può essere che Priapo, 'l’ultimo degli dei'”.

Dall'ultimo dei Mohicani all'ultimo degli Dei... Ora ci auguriamo la Caduta degli Dei, tanto per finirla lì. Conunque di una cosa siamo certe. (H)ar(d)core verrà studiato nei manuali di sociologia: si merita un capitolo a sé! Soprattutto visto che qualcuno aveva scambiato questo governo come il più "vicino alla sensibilità cattolica". Nossignori: neo-paganesismo. Nel supermarket delle religioni, il divo di Arcore ha reinventato il sincretismo eclettico. In salsa Drive In. I post-situazionisti sono serviti...

martedì 12 aprile 2011

Arcietero, a favore dei diritti gay siamo tutti

"Non c'è bisogno di essere neri per essere anti razzisti, non c'è bisogno di essere donne per lottare a favore delle pari opportunità, non c'è bisogno di essere poveri per occuparsi di giustizia sociale: perché dunque ci dovrebbe bisogno di essere gay per gridare al mondo che tutti hanno diritto ad avere una famiglia?"

Ecco, Arcietero è l'associazione di "eterogenei amici degli omosessuali". Per i diritti civili.

Basta con i parrucchieri abusivi. W il trapianto?

Finalmente la dottoressa Nicole Minetti si fa notare in Regione Lombardia non per il suo look, non per i suoi esilaranti Sms alle signorine Olgettine, ma per la politica. Ha detto, forte e chiaro: "Basta con i parrucchieri abusivi". Finalmente un po' di legalità a Milano... (Mica pensava a qualcuno con pochi capelli di sua conoscenza? mica è pubblicità occulta per i trapianti?)
Il voto degli acconciatori lombardi è assicurato, I suppose.

Quando pensiamo al Fattore D e al fatto che le donne fanno la differenza in politica, giuro, non pensavo alla mia brava e simpatica parrucchiera di Bergamo. Pensavo ad altro, in effetti.

Real men don't buy girls

Magari poi non sono gentilissimi. Magari le piantano con un'e-mail o un Sms. Magari poi... la vita in effetti è complicata più di un film o di un bel romanzo. Però su una cosa concordiamo: Real men don't buy girls, I veri uomini non comprano le donne. La campagna contro lo sfruttamento sessuale è condotta dalle Star di Hollywood. (Speriamo che in Italia faccia breccia in tutta la società).

Divorzio all'italiana

Ora il governo del Premier Berlusconi vuole divorziare dall'Europa. A quando il divorzio dagli Italiani?

La Precaria e il ripetente: un format targato Mediaset ("livello 7" come Fukushima?)

10 anni di stipendio. Un'audience da Grande Fratello o da Pupa e il Secchione. Parliamo dell'ultimo format Mediaset: La Precaria e il ripetente, la supplente e lo zoticone, non voglio sapere il titolo... Ma il Reality mette in scena il dramma della precarietà.

Mentre il mondo e l'amato Giappone rischiano un'altra Chernobyl, l'Italia scopre la sua fuga radioattiva. Più perniciosa della "fuga dei cervelli". Cervelli in fuga?

[scritto ascoltando Temporary Road di F. Battiato]

lunedì 11 aprile 2011

Dopo il rasoio di Occam, il laser del Cavaliere

La depilazione. E ci mancava anche questa nel TrumanShow del Premier. Noi ingenue ci eravamo fermate al rasoio di Occam. Ma, qui siamo avanti anni-luce: al laser del Cavaliere e delle pulzelle di (H)ar(d)core. Grazie: mentre il mondo va a rotoli, il Titanic italiano ride a crepapelle. Speriamo che il nostro ice-berg non sia a luce pulsata...

Come ci ha insegnato William of Ockham: "A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire".

(Ringrazio la professoressa Iole Sesler per l'amore per la filosofia e la Storia che ha provato a infonderci al Liceo Parini anni '80... Mi scuso con lei se uso tanti utili insegnamenti in modo inopportuno o sarcastico per spiegare questi tempi che ci tocca vivere. Ma, come si dice in questi casi, O tempora o mores... Non è colpa mia, ma sono gli eventi. Forse: Oportet ut scandala eveniant)
M.C.

La banalità del male: meglio rileggere Hannah Arendt

Solo una donna forse poteva con tanto acume e semplicità descrivere il male del totalitarismo riconducendolo a "qualcosa che è sotto i nostri occhi". Alla banalità del male. Rileggiamo oggi il libro di Hanna Arendt., ma anche "Vita Activa. La conduzione umana", "una teoria libertaria dell'azione nell'epoca del conformismo sociale" (come scrive Alessandro Dal Lago). Oggi che la xenofobia attanaglia la fortezza-Europa, e il fortino-Italia in particolare, anche se i dati Istat ci dicono che criminalità non fa rima con stranieri (gli omicidi avvengono in famiglia! Altro che stranieri...). La banalità del male oggi si nasconde nelle pieghe di quella xenofobia del "linguaggio di tutti i giorni" (chiamare clandestini i migranti, usare aggettivi sprezzanti eccetera). E' così che poi si approda al male, dopo averlo banalizzato e reso digeribile, metabolizzabile...

"Questa lontananza dalla vera realtà e la mancanza di idee sono il presupposto fondamentale della tentazione totalitaria, che tende ad allontanare l’uomo dalla responsabilità del reale, rendendolo meno di un ingranaggio in una macchina".

domenica 10 aprile 2011

AnonyMiss, la sfida al maschilismo è (anche) in Rete

Non essere razzisti, misogini, omofobi: è la sfida da sempre della Rete. L'e-inclusion per combattere "ciò che non va" in Real Life, per giungere alla fine del patriarcato, delle discriminazioni, per arrivare alla libertà d'espressione, all'autodeterminazione, a una democrazia, trasparente, piena e partecipata, senza barriere... Non stupisce dunque che il PinkBloc di Anonymous abbia voglia di dire la sua con AnonyMiss:

"Dunque vuoi essere una ragazza moderna.
Vuoi più libertà.
Vuoi più potere.
Vuoi divertirti.
Vuoi provare che le donne sono più coraggiose degli uomini.
E ami Internet.
Abbiamo bisogno di te.
Benvenuta a bordo, AnonyMiss. "

Segui il link: http://anonymissexpress.wordpress.com/activities/
http://www.boingboing.net/2011/03/21/anonymiss-the-yin-to.html

venerdì 8 aprile 2011

Il Precariato eterno non è un inestetismo, come la cellulite: è una malattia

"A chi ha lavori precari o sottopagati, a chi non riesce a pagare l'affitto, a chi è stanco di chiedere soldi ai genitori, a chi chiede un mutuo e non glielo danno, a chi il lavoro non lo trova e a chi passa da uno stage all'altro". Ecco per chi è la giornata del 9 APRILE.

«Noi siamo minuscoli bachi che strisciano su una piccola foglia tra i rami di un albero gigantesco.
Alcuni uomini, i più coraggiosi, raggiungono il limite della foglia. Di là, spingono lo sguardo nel caos. Tremando, si chiedono quale spaventoso abisso si stenda davanti.
In distanza, sentono il rumore delle altre foglie del colossale albero. Sentono la linfa che per il tronco sale verso la loro foglia. Con il cuore gonfio, curvi sopra il baratro, tremano di paura nel corpo e nell'anima.
Da quel momento comincia il pericolo.
Alcuni soffrono di vertigine e delirano; altri, pieni di paura, cercano di trovare una risposta per tranquillizzare il proprio cuore e dicono: "Dio!".
Altri ancora, dal margine della foglia, guardano con coraggiosa calma il precipizio e dicono: "Mi piace!"».
(Da "Zorba il greco" di Nikos Kazantzakis)

Nuovo Show del Premier, gelo in platea:

Il fenomeno Sora Cesira

Se non ci fosse, sarebbe da inventare! Sora Cesira riesce a strapparci un sorriso, con humour mai volgare, con professionalità da grande musicista e con tempisto da cronaca giudiziaria. Dai, ora una canzone sull'iPad...! Sora Cesira, da te ascolteremmo di tutto.
Solo le donne sanno prendere in giro i politici senza cadere nel moralismo, c'è poco da fare :)

Ps: le ultime barzellette? Ha invitato due studentesse al bunga-bunga (ma perché non gli hanno risposto che non vogliono orge-di-gruppo con Arzilli Milardari?) e poi a una platea accademica ha detto:“Mi raccomando, complimenti per chiunque incontrate, e sempre un regalino alle segretarie, così quando chiederete un appuntamento a qualcuno avrete un trattamento di favore”. Ah, che cultura di governo: non c'è che dire!

giovedì 7 aprile 2011

Dalle escort e giochini su iPad allo Scilipoti-Manifesto: come il Parlamento usa l'IT

Il programma dei Responsabili è frutto del cut-and-paste. Mentre i Parlamentari italiani ci mostrano a cosa serva l'iPad (a leggere i giornali? Macché! a) a cercare la escort per la sera, b) a giocare a Montecitorio: guardare per credere), Scilipoti scopre il "bello di Google" e, inserita la query giusta (Manifesto), scansato Marx (a cui è allergico il Premier), trova Gentile col manifesto degli intellettuali fascisti da lui ispirato.

A quel punto è folgorazione. E giù con il copia-e-incolla, il vero sport nazionale degli italiani (Merkel ci liberi lei dei copiaincollatori di professione!).

Scrive uno spassoso Gramellini su La Stampa: "Giusto un paio di ritocchi. «Responsabilità Nazionale» al posto di «Fascismo», che come soggetto è un po’ datato. Anche «intimamente» va sostituito perché fa venire in mente il bunga bunga. Meglio «internamente»: orribile e casto.

Tra una scopiazzata e un’incollata si approda al gran finale. Gentile aveva scritto: «La patria è concezione austera della vita». Scilipoti lo personalizza con la sua griffe inimitabile: «Responsabilità è concezione austera della vita». Ci piace sperare che a quel punto gli sia almeno venuto da ridere".

Ecco, come nasce l'(IR)responsabilità italiana. Una volta c'era la fantasia al potere. Oggi il cut-and-paste di Scilpoti. Ai posteri, l'ardua sentenza...

Appello per una OpenRai per denunciare tutti gli sprechi della Tv pubblica

Sul modello di OpenPolis, si potrebbe aprire OpenRai. Si potrebbero raccogliere tutti i pezzi di Aldo Grasso sul Corriere della Sera, le denunce de L'Espresso (vedi blog Piovono Rane di A. Gilioli e il recente articolo Minzo-Riotta), un elenco sugli "sprechi Rai"; su queste strane "coincidenze", sui figli-nipoti di... (pure coincidenze, immaginiamo...). Per denunciare che cosa che succede alla Tv di stato. Lo sappiamo: Aldo Grasso ci tiene aggiornatissimi, ma qui è urgente un bel Database per non perderci neanche mezza news, per rendere tutti partecipi... Qualcuno dovrà pagare poi il conto di questa pessima stagione, o come al solito dovranno sobbarcarsi l'obolo gli italiani, zitti e muti?

Chi potrebbe aprire OpenRai? Le scuole di comunicazione e giornalismo, sono le più adatte. La trasparenza è tutto nel servizio pubblico; per uscire dal tunnel dell'oscurantismo, a volte basta un Tweet (vedi Nord-Africa). Chissà che l'Italia non si svegli prima o poi...

Se saltano gli Arzilli Vecchietti, la New Generation si faccia avanti: Se non ora quando?

Alessandro Profumo non si separava mai dal suo Blackberry, dimostrando di essere un Top executive attento all'IT. Gli Arzilli Vecchietti (di cui uno chiamato Taxi) si vantavano invece di risolvere problemi alzando le cornette della Sip (opssss... del telefono fisso dell'era giurassica). Probabilmente ignorano cosa siano il Mobile, l'IT, gli smartphone (Android, Blackberry, iPhone, Windows Phone 7, Symbian...) , l'email mobile crittografata, Twitter, Facebook, il cloud, l'Open source eccetera.

Se saltano gli Arzilli Vecchietti, gli Under50 si facciano avanti: Se non ora, quando? La mappa del potere in Italia deve cambiare, rigenerarsi con un salto generazionale in linea con il resto del mondo globalizzato. Chiunque raggiunga le vette delle piramidi domani, sostenga anche l'Agenda Digitale in Italia. Ce lo chiede l'Europa, ma l'Italia ha davvero bisogno di voltare pagina e far entrare aria fresca: a partire dalle reti NGN, dall'apertura al mercato (invece che all'immobilismo protezionista!), da un approccio innovativo verso l'IT in grado di sfruttare la capacità di creare efficienza e tagliare costi da parte delle nuove tecnologie. (E senza diventare iDipendenti da qualche brand over-the-top, solo per darsi una spolverata modaiola ma provinciale: su, la serietà non è un optional).

Scrive Massimo Giannini su La Repubblica: "Il "sacrificio" di Geronzi non sarà stato inutile solo se consentirà al sistema industrial-finanziario di diventare più moderno, alle strutture proprietarie di diventare più aperte al mercato e ai manager di diventare più autonomi dalla politica". Non sappiamo cosa ci riserva il futuro, ma auspichiamo aria fresca perché l'Italia esca dalla imbalsamata sindrome-dell'-ultima-della-classe a cui la gerontocrazia l'ha condannata. Là fuori, c'è il mondo: un mondo che corre e non aspetta i "fanalini di coda lenti come lumache"...


L'Italia può entrare nel XXI secolo, come Obama, Cameron e Merkel ci chiedono? Yes, We can :)

mercoledì 6 aprile 2011

Tra i morti e i 250 dispersi in mare... tanta disperazione ma niente griffe

La Lega riesce sempre ad essere più xenofoba dell'italiano medio? 48 salvati e 250 dispersi, tra i cadaveri anche bambini. Sono essere umani che per 400 dollari sfidano il mare in burrasca in cerca di lavoro, dignità, salvezza. E per non soccombere al più crudele dei destini: guerra più inflazione. Ebbene sì: se i generi di prima necessità aumentano di prezzo del 70% in pochi mesi (per salvare il Nord del mondo dalla crisi economico-finanziaria con guerre e inflazione), anche i Leghisti scapperebbero dal Sud del mondo verso Nord. E senza griffes.

Il Deserto delle Rubacuori e le dimissioni degli Arzilli Vecchietti: basta con la gerontocrazia!

Gli "attacchi brigatisti" (lamentati dal Premier... da che pulpito! - visto che utilizza la "difesa dal processo" e non "nel processo" come le BR anni '80...) e "il favoloso mondo delle Olgettine" hanno finalmente il loro teatro di guerra. Il tribunale di Milano: inizia il processo Rubygate, le Novelle2000 possono scatenarsi (la keyword Ruby fa impennare i click del vostro giornale: anche del nostro piccolo blog, figuriamoci :).

Lo schema è sempre lo stesso: sfruttare l'esecutivo per usare il Legislativo per fare scudo contro il potere giudiziario (la magistratura). Il corto-circuito dei poteri: Montesqueieu rivisto e corretto dal Premier, chiuso nella sua Fortezza (ha)ar(d)core per difendersi dai nemici (altroché invisibili oggi!) del Deserto delle Rubacuori... Ma a star dietro a questo film a luci rosse (a scarso tasso erotico a dire il vero), si rischia di dimenticare il fallimento del governo sull'immigrazione, il fallimento del governo nell'economia (l'Italia è fanalino di coda nella crescita del G7), il fallimento del governo nel ritorno al protezionismo (vedi Parmalat) contro il libero mercato della UE e mille altri fallimenti. In 17 anni questo govero ha solo vinto 2 (misere?) battaglie: la patente a punti e la lotta dell'ex ministro Sirchia contro il fumo nei luoghi pubblici. Su tutto il resto è capitolato miseramemte, collezionando batoste su batoste. E non perché in Italia "ci siano ancora i favolosi anni '70" come denuncia il ministro Sacconi: ma per incapacità a governare. Dopo 17 anni di fallimenti, si possono tirare certe somme. Questi Failures sono ben peggiori delle barzellette "sporche" e della sconclusionata vita da SingleMan (solo, triste y final) di un Premier adorato dalle donne in cambio di "benzina" (leggi: cash). Ma finiscono per essere adombrati da un vita da Playboy a Villa Arzilla... Ma i cittadini italiani, nonostante il rutilante e squallido mondo delle Playmate-alla-matriciana sapranno vedere i "fallimenti" nei loro portafogli e nella vita quotidiana (la disoccupazione, la precarietà dei figli, l'inflazione, la mancanza di crescita...): se l'Opposizione saprà cavalcare la protesta andando oltre gli aspetti giudiziari.

Anche perché con le dimissioni a sorpresa di Cesare Geronzi, la gerontocrazia italiana sembra ricevere un duro colpo: che sia finalmente sul viale (dell'ahimé troppo lento...) tramonto?
Dopo la caduta dell'arzillo-vecchietto number one (con boom del titolo Generali in borsa... ma va?), mi auguro che abbia "effetto domino" e cadano come birilli tutti gli altri esponenti dell'italica gerontocrazia che non riescono ad andare in Pensione, ma vivono per il Potere-per-il-Potere.

Giovani, fatevi largo (meritocraticamente, però! non usate i vostri cognomi o conoscenze...): Sapere è Potere :)

Italia un po' fifona: bella figura, eh? Grazie Dsk!

Le misure italiane su Parmalat contrastano le regole Ue. Afferma Strauss Kahn: "Le misure che l'Italia prepara in difesa della Parmalat 'sono contro le regole dell'Unione europea, al suo interno non si possono creare ostacoli agli investimenti'. Del resto 'il mito del protezionismo è tramontato' e anche i paesi dell'Europa meridionale devono 'adottare ricette globali per la propria competitività'".

DSK, Dominique Strauss-Kahn, "un socialista francese alla testa del Fondo monetario!" fa indignare l'anchorman Glenn Beck della Fox News, ma - che dire!- ha retto benissimo il FMI durante i marosi della peggiore crisi dopo il '29.

Insomma, se l'Italia vuole diventare una Repubblica fondata sullo yogurt, ne pagherà le conseguenze. La globalizzazione non serve pasti gratis... neanche un bicchiere di latte!

martedì 5 aprile 2011

Provocazione/ Questo è un paese per vecchi o teenager: fallimento di due generazioni in diretta?

Se in Italia Mario Monti appare agli occhi dei più acuti osservatori come l'unico papabile (o forse dovremmo dire: auspicabile, visto quel che passa il convento...) per diventare Primo ministro in un'era post-berlusconista (Monti - fra le altre cose- ex grande commissario Antitrust UE che ha multato Microsoft per abuso di posizione dominante nel marzo 2004), significa che c'è un vuoto generazionale "de paura". Due generazioni perdute nella fitta nebbia? Una siffatta "debacle culturale" andrà evitata almeno per quelli sotto ai 30 anni: altrimenti il declino è inevitabile.

In politica sono tagliati fuori 50 e 40enni?

Una generazione appare troppo presa dal rutilante mondo dell'hi-tech, e non vuole certo perdersi l'ultima novità tecnologica per star dietro ai labirintici e kafkiani meandri della Politique-politicienne. Come darle torto :)

La generazione poco più vecchia non ha mai forse afferrato il "nocciolo della questione" della Digital Renaissance e del secolo digitale (tranne le solite rare eccezioni), e se andasse al potere potrebbe portare tutte le sue manie/fobie all'ennesima potenza, senza aver mai riflettutto sulle conseguenze logiche di questi tic: basta leggere cosa ha detto lo zar tecnologico inglese del governo Cameron-Clegg per capire di cosa stiamo parlando. Le vittime del marketing creativo-ma-aggressivo al potere, ci lasciano basiti.

Mario Monti ha invece in passato saputo gestire il "caso Microsoft" con grande perizia, senza i pregiudizi che avrebbero avuto persone più giovani, con l'esperienza del regolatore ma anche la curiosità verso il "mondo nuovo". Senza sentirsi "il miglior cliente di una marca", senza fare il "tifo per una marca" (come succede nei giornali mainstream oggi, tutti pro-Apple senza se e senza ma, con esilaranti cadute di stile... siamo riusciti a leggere autentiche "perle" sull'iPad 2), ma guardando ai fatti con lucidità e un pizzico di disincanto: per sbrogliare la situazione, e rimettere i paletti ai colossi debordanti.

Certo sarebbe interessante prima o poi avere in Europa o in Italia un esperto di Software libero, Open source e Open Web (qualcuno dal pensiero libero) su scranni alti, ma questa oggi appare come una lunga marcia o forse un'utopia (anche se alla Borsa di Londra Linux c'è eccome).

Diffido della "gauche caviar" come della sinistra-all'-iPhone. Potrebbe creare buchi miliardari nel già debilitato debito pubblico, in nome di un "innamoramento effimero". Ma ci sarà mai una vera sinistra che ha a cuore l'innovazione a prescindere dall'appoggio a multinazionali multimiliardarie??? Non dispero: Mario Monti è equilibrato, chissà :)
M.C.

P.s.: Ora che alla UE si affaccia il "caso Google" (nemesi storica: con Microsoft, da ex imputata ad accusatrice), vedremo come l'affronterà l'Europa: a puntare il dito, ça va sans dire, è la Francia, sempre in prima linea contro gli errori di Mountain View. Ma la Francia per lo meno lo fa in nome del "libero mercato", senza la volontà (tutta italiana) di sostituire un monopolio con un altro monopolio, per una propria selfish autoreferenzialità. Solo per misunderstanding culturale (e una buona dose di analfabetismo tecnologico, ahimé, propugnata come "indipendenza di giudizio", ma in realtà iDipendenza dopaminica...).

lunedì 4 aprile 2011

Spaghetti globalization: cosa combinano in Cina Candy, Marelli (Gruppo Fiat), De Longhi, Piaggio, ST Microelectronics?

Delocalizzare. Outsourcing. Globalizzazione. Ogni via è buona per abbattere i costi, per sopravvivere in un mercato ogni giorno più competitivo ed aggressivo. Ma con il rispetto dei diritti umani, gli standard ecologici, le regole, come si comportano le aziende italiane che delocalizzano in Cina?

Candy, Marelli (Gruppo Fiat), De Longhi, Piaggio, ST Microelectronics sono state messe sotto la lente dei metalmeccanici Fim Cisl. Come Gizmodo e Wired hanno messo il faro su Foxconn, scoprendo cosa non va con la fabbrica di iPad e iPhone (e non solo...), anche Fim Cisl ha scoperto che gli italiani in Cina si danno al dumping dei diritti, delle regole e dei salari.

Scrive Vittorio Longhi sul blog su La Repubblica: "Salari e welfare sotto gli standard minimi, orari di lavoro eccessivi, violazione della libertà di associazione, di contrattazione collettiva e persino delle norme in materia di salute e sicurezza. Condizioni che riguardano 16 multinazionali metalmeccaniche, a casa madre o fornitrici d’imprese italiane per un totale di 12.470 addetti".

Tra chi ha nostalgia per i carrozzoni spreconi come l'Iri e chi delocalizza allegramente nel Far-East dei diritti dei lavoratori... una via di mezzo non si trova proprio?

I furbetti-della-globalizzazione sono una faccenda seria. Si spera, anche se il Premier si ostima a raccontae barzellette sconce da alunno di quinta elementare...

Non siamo abbastanza gay per Twitter

Dopo WikiLeaks di Julian Assange, dopo il geniale WikiFreaks di Spinoza.it, dopo OpenFreaks dell'hacker etico anarchico... arriva PornLeaks.

Cosa c'è dietro a WikiLeaks del Porno che rende noti tutti i nomi degli attori Porno, mettendoli nelle condsizioni di rischiare il posto di lavoro? Una crociata anti-gay, pare :(

Che orrore queste crociate anti-gay nel XXI secolo: sono disumane e anacronistiche. Dicono "Non siamo abbastanza gay per Twitter". Ma chissà per il Premier italiano che non ama tanto il movimento Lgbtq...

La verità degli abitanti di L'Aquila

37mila aquilani vivono ancora in case provvisorie. In questi due anni le imprese sono aumentate ma la disoccupazione è cresciuta: dal 7,5 all'11%. Sfiorano i 23mila quelli che risiedono in alloggi Map (le arcinote casette), in 19 "new town". Al bando la propaganda su Mediaset (della "finta aquilana" pro-Berlusconi...), ecco i veri numeri di una tragedia italiana. L'Irpinia e l'Umbria hanno insegnato poco?