martedì 20 dicembre 2016

L'Europa a un bivio.

L'Europa è dilaniata dalla minaccia terroristica (dopo le stragi di Parigi e Nizza, i tragici fatti di Berlino, solo per contare quelli più eclatanti e con maggiori vittime). Il Sud-Europa è nella morsa della crisi economica: alto debito (Italia e Grecia), disoccupazione a due cifre (Spagna, Grecia, Italia e Francia) e stagnazione economica (che crea sofferenze bancarie e mette in ginocchio le banche, vedi l'Italia). Nel frattempo si diffondono i movimenti populisti e avanzano le destre xenofobe (la politica sui rifugiati pone sul tavole nuove, enormi problematiche, nonostante il doveroso obbligo di dare assistenza e aiuto ai profughi). Uno Storico del XXII Secolo, un giorno, scriverà che l'Europa aveva raschiato il fondo, sembrava una pentola a pressione sul punto di esplodere, tanto da aver costretto la Gran Bretagna a una sofferta Brexit, pur di non dover farsi carico degli errori (innegabili) di Bruxelles? I posteri ne discuteranno. Ma noi contemporanei non possiamo che additare gli orrori in Medio Oriente, la fallimentare politica sui rifugiati, il terrore per il ritorno dei foreign fighters dopo le sconfitte in Siraq, i ripetuti errori dell'Eurozona. Il prepotente ritorno della #geopolitica è sotto ai nostri occhi, ma noi sembriamo gatti impauriti gettati da auto in corsa sull'Aurelia. Poi, c'è da chiedersi perché trionfano, ovunque, i Trump e coloro che offrono protezione a buon mercato?

giovedì 15 dicembre 2016

Solidarietà a Debora Serracchiani e a Osvaldo Napoli.

Un gesto fascista al giorno, fatti gravi di squadrismo "messi fra virgolette" da media quasi indulgenti, una escalation di insulti, una progressione di aizzamenti alla violenza verbale, provocazioni ed offese a cariche istituzionali. Nonché forme di sessismo a 360 gradi. Attenti: la Deriva Autoritaria potrebbe essere meno fantapolitica di quanto s'immagini. Clima insostenibile, francamente pericoloso. Solidarietà a Debora Serracchiani e a Osvaldo Napoli.

mercoledì 14 dicembre 2016

La regia dei Vecchi Marpioni.

Mandare via Renzi, per far tornare in sala macchine i vecchi maneggioni di sempre. La regia dei Vecchi Marpioni come funziona? L’esperimento è già stato fatto a Roma, dove Gianni Alemanno, l’ex sindaco, capo della destra romana, tira le fila della giunta della Sindaca (fantasma) di Virginia Raggi.

lunedì 12 dicembre 2016

La Guerra dei Genti(c)loni.

Già da molti decenni prima dello scoppio delle Guerre dei Cloni, la grande Repubblica versava in grave difficoltà: il senato galattico era soffocato dalla corruzione e dai burocrati, gli alti funzionari pensavano a soddisfare i loro interessi clientelari e a mantenere i propri privilegi anziché a provvedere al benessere della collettività. Ciò indeboliva i governi, costretti all'immobilismo totale, e generava nell'opinione pubblica un senso di sfiducia e di malcontento nei confronti delle istituzioni. Durante il periodo successivo alla crisi di Naboo, l'insoddisfazione di molti popoli della repubblica si concretizzò nella nascita del movimento Separatista che ottenne subito le simpatie e l'appoggio di molte gilde e corporazioni commerciali, furiose con la Repubblica per l'estensione della tassazione su tutte le rotte, anche quelle più periferiche. Ben presto leader indiscusso del movimento divenne il carismatico conte Dooku, ex-maestro Jedi e simbolo di quei popoli disincantati dall'inerzia del governo repubblicano. Così, le file del movimento separatista si ingrossarono di centinaia di nuovi mondi, instradandosi in una ribellione generalizzata su vasta scala contro il governo: nacque in questo modo la Confederazione dei Sistemi Indipendenti. Un grande esercito di droidi intendeva sferrare un attacco a sorpresa a Coruscant, costringendo il senato, di fronte all'atto compiuto, a legittimare la nuova autorità. Tuttavia, la CSI avrebbe perso il vantaggio della sorpresa quando Obi-Wan Kenobi, dopo aver inseguito il cacciatore di taglie Jango Fett da Kamino a Geonosis, riuscì a spedire un messaggio ad Anakin Skywalker e al Cancelliere Palpatine, sventando le intenzioni dei separatisti su Geonosis. La Repubblica reagirà attaccando il pianeta e dando il via al conflitto.

« Cominciata, la guerra dei cloni è. » (Yoda a Obi-Wan Kenobi e Mace Windu) Le Guerre dei Cloni si chiudono ufficialmente con la seduta straordinaria del Senato, nella quale Palpatine si autoproclama Imperatore della Galassia, trasformando la Repubblica nel Primo Impero Galattico. Invece i capi separatisti vengono uccisi da Dart Fener.

lunedì 5 dicembre 2016

La vittoria di Pirro. Un leader ha il 41%, 15 piccoli Putin il 60%.

Il 59% governa. Il 41% va all'opposizione ed aspetta la rivincita alle elezioni. Se mettere tasse come se non ci fosse un domani, sarà un Vietnam parlamentare. Si chiama democrazia: chi ha voluto la bicicletta, pedali. Oppure chiedete di andare al voto, dopo aver fatto quelle piccole correzioni alla legge elettorale, prendendo nota delle critiche della Consulta. Ma dovete prima convincere il presidente Mattarella, quello che Berlusconi si è rifiutato di votare. E intanto Giuliano Amato, il genio del prelievo forzoso, volteggia sui vostri conti correnti, come se fosse quel rapace della Porka Troika. Auguri.

mercoledì 30 novembre 2016

Trump, Brexit e la Black Propaganda.

Sfruttare l'invidia e la rabbia anti establishment per portare i Poteri Forti nei ministeri chiave? √ 

Sfruttare il protezionismo per esportare deflazione in Eurozona e rafforzare l'euro, depotenziando l'export europeo? √

Trump e Brexit non ci deludono mai. Ora aspettiamo al varco tutti gli altri gonzi che credono di votare una cosa, ma portano al potere l'esatto opposto. Come sempre, vince la Black Propaganda. Orange is The New Black.

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A me divertono sempre quelli che schifano i Poteri Forti. Perché sono i primi a portare Goldman Sachs ai vertici. Mentre bevono ogni bufala e ringhiano al richiamo ancestrale di ogni campagna ben orchestrata, fanno il gioco della Black Propaganda, mentre i furbi si rifanno una verginità. Succede ad ogni latitudine. Dopo che Hitler prese il potere in Germania nel 1933, la Krupp divenne il centro del riarmo tedesco. Chi beneficerà dell'ascesa di Trump? Per ora: The Usual Suspects. Alla faccia del populismo che aiuta i poveri, sono i declassati che fanno la fortuna di Goldman Sachs. Il Capitalismo vince 3 a 0. Poi, qualcuno pagherà il conto. E sarà schifosamente salato, come è sempre il conto del protezionismo. Ma i gonzi che sparano ad altezza uomo contro il liberismo se ne accorgono sempre troppo tardi: in genere quando finiscono con un fucile e stivali di cartone, nel buco di una trincea. Auguri.

lunedì 14 novembre 2016

Solo su Putin l'occidente può convergere.

La verità è che NESSUNO lo sa cosa farà mister Trump, anche perché è in atto lo scontro dentro il Partito Repubblicano fra quelli anti globalizzazione (a favore dei dazi da infarto) e i liberisti duri e puri. E, in genere, questi ultimi hanno le spalle larghe. POI, c'è il tema Brexit: i fan dell'hard Brexit e Trump hanno interesse convergenti o divergenti sul medio periodo? Se Trump maltratta la Cina, a Theresa May da che parte conviene stare? L'unica cosa su cui tutti vanno d'accordo è che le sanzioni alla Russia di Putin hanno stufato e fanno male soprattutto a noi occidentali (anche a noi italiani). L'altra cosa certa è: non credete a chi vi dice - come quel gran genio di Salvini - che le ricette sono facili. Mai state tanto complesse. L'unica facile è fare quel muro e cacciare 2-3 milioni di immigrati irregolari, soprattutto se criminali.

mercoledì 9 novembre 2016

La rabbia contro l'establishment, mentre tramonta la democrazia.

Il rigurgito contro l'establishment, la lotta alla corruzione, l'impoverimento della Classe Media e il razzismo (vero, non più velato) contro i migranti: sono gli ingredienti alla base della Brexit e del fenomeno Trump (e, a questo punto, del referendum italiano: la probabilità di spallata sale). O l'Europa si unisce o finisce a pezzi, e ad Est arriva Putin. Le donne NON scalfiscono il Soffitto di Cristallo, ma tornano le Trophy Wife in veste di Barbie. I maschi bianchi adorano fare i bulli. Ed ora le domande. Apple dovrà costruire un iPhone in America come vuole il presidente Trump? Gli USA, già lacerati, temono una guerra civile o sarà varato un new deal per rifare strade - ponti - scuole - infrastrutture? Qui si aprono i grandi interrogativi. Il Giappone ha già convocato una riunione d'emergenza per predisporre la banca centrale e non solo. Siamo in Terra Incognita.

martedì 8 novembre 2016

La lezione americana.

Le elezioni americane ci regalano un'unica lezione: a volte, nella storia, si deve scegliere il Meno Peggio per evitare guai galattici, salti nel buio, pasticci inestricabili stile Brexit, avventurismi nell'incognito. A volte, nella storia, non si può scegliere ciò che è meglio, ciò che è più consono alle nostre idee, ciò che ci assomiglia di più, ma si possono solo fare i conti con la realtà. Certo, sarebbe bello scegliere solo nel merito evitando il contesto, ma il mondo è complesso e ogni decisione ha un impatto. Che ci piaccia o no. A volte - anche nella vita - bisogna scegliere fra un lavoro noioso e la fame. Fra le farfalle nello stomaco e la solidità quotidiana. Fra il vetriolo e l'aspirina. Fra il sogno e lo zoccolo duro del reale. (Oppure si può stare alla finestra e far decidere gli altri. Ma, allora, è vietato lamentarsi). La realtà ha un unico difetto: ti sbatte in faccia la verità senza tanti complimenti. Come una doccia gelata, uno tsunami, come la guerra ad Aleppo. Non sarà giusta, non sarà bella, ma qui non si parla di giustizia o bellezza bensì di realtà. Quel concatenamento dei fatti - fortuiti o no - che influiscono nel mondo. Che ci piaccia o no.

mercoledì 2 novembre 2016

La commissione sulla P2 di Tina Anselmi fu il colpo di genio della Spaghetti House of Cards.

Se volete capire House Of Cards, dovreste innanzitutto studiare come Giulio Andreotti, padre Costituente, usò la commissione sulla P2, presieduta da una madre Costituente come Tina Anselmi, donna proba ed inflessibile, per salvare la DC. Basterebbe chiedere ai Radicali italiani che avevano avuto la vista lunga. Il definitivo salvagente a un partito, che era già alle corde (costretto a lanciare le baby pensioni per mantenere il consenso, minando - in maniera irreparabile - i conti dello Stato), sarebbe arrivato da un terremoto, quello dell'Irpinia. Tout se tient.

giovedì 20 ottobre 2016

Esimi costituzionalisti, il TAR e il latinorum.

Inammissibile. Lo ha detto il TAR al ricorso di SEL e M5S sul Referendum. ORA, v'immaginate cosa dovrebbe pensare il cittadino comune, l'uomo della strada, dei chiarissimi professori - degli esimi costituzionalisti che imperversano su La 7 e ci guardano tutti dall'alto in basso? Il cittadino penserà come il Renzo Tramaglino di Alessandro Manzoni: «Che vuol ch'io faccia del suo latinorum?».

martedì 11 ottobre 2016

Il paradosso americano.

Tutta la stampa a stelle e strisce appoggia Hillary Clinton. Un sostegno che ricorda le percentuali bulgare, neanche l'autoritario Putin fa così man bassa di endorsement. Certo, direte: è ovvio che accada così, dall'altra parte c'è un finto tycoon (finto: perché è un rentier che ricevette in eredità un impero immobiliare e, se mai, ha fatto più volte bancarotta, mica un geniale self-made man come Steve Jobs), spaccone, volgare, sessista, populista, uno di quelli che dà l'assalto alle élite da destra senza avere ricette in tasca, ma solo una manciata di slogan da 140 caratteri. Il suo acume imprenditoriale è poi pari a zero: nel 1978, il patrimonio netto di Trump ammontava a 100 milioni di dollari (fonte: Business Week); se li avesse investiti in un fondo indicizzato dell’indice Standard & Poor 500, oggi avrebbe 6 miliardi, invece la sua ricchezza oscilla fra 3-4 miliardi. Non ha neanche saputo far fruttare l'eredità paterna.

Però: averlo definito un impresentabile e un maiale, a giorni alterni, in un coro unanime anti-Trump, NON fidelizza l'elettore tipico di The Donald? Questo endorsement anti-Trump non spinge l'outsider complottista ad andare a votare contro Clinton, vista come paladina di Wall Street? E, già che ci siamo, a voltare le spalle a tutta la stampa, vista come ostaggio dell'establishment corrotto (insomma, tutto l'armamentario retorico dell'anti politica)? Soluzioni facili non esistono. Solo domande. Ma prima o poi esigono risposte.

lunedì 10 ottobre 2016

La minoranza PD come Gloria Swanson.

« - Siete D'Alema, sì!, il famoso politico dei DS e della bicamerale. Eravate grande! - Io sono sempre grande, è il PD che è diventato piccolo! ». Inizia così La "Minoranza PD sul Viale del Tramonto", la nuova serie Netflix, un successo paragonabile ad House Of Cards, con la MinoranzaPD nel ruolo che fu di Gloria Swanson. Sei mesi prima, fuggendo dagli emissari di una società finanziaria che volevano sequestrargli il Tesoro dei DS, come pagamento per i suoi debiti, il protagonista, Joe Gillis, giovane ghostwriter di un partito, trova casualmente rifugio nella villa di Norma Desmond, un sessantenne ex-divo della Politica Anni '90, ritiratosi a vivere in solitudine. La villa è una proprietà sterminata, fughe di corridoi e saloni, ma è fatiscente come se fosse abbandonata. Gillis fa la conoscenza dell'ex presidente del Consiglio, che vive ormai di ricordi, attorniato da centinaia di sue fotografie - a cene ufficiali con tutti i Grandi della Terra - e, nel totale disprezzo per la politica moderna, che considera rovinata e corrotta dall'avvento del renzismo e della Grande Riforma. Poiché sogna un ritorno sulla scena, la minoranza PD impone a Gillis di visionare il testo di un discorso di cui ha curato la stesura, incentrato sul personaggio di Rodotà, e per questo lo ospita, trattenendolo nella sua torre d'Avorio. Le intenzioni della minoranza trascendono un semplice rapporto di lavoro: essa è infatuata del ghost writer, lo lusinga con sfarzosi regali, ma viene da lui rifiutata. Durante il party di capodanno, in un impeto d'ira la minoranza colpisce Gillis, che fugge dalla villa. Rifugiatosi in casa di un amico, v'incontra la giovane fidanzata di questi, Betty Schaefer, una ragazza conosciuta su un tetto con attivisti del M5S. Durante la serata, Gillis telefona a Max, maggiordomo della minoranzaPD, per farsi spedire indietro i propri effetti personali, ma scopre che ha tentato il suicidio. Sconvolto, il giovane si precipita al suo capezzale, promettendole di non lasciarla ancora. Da questo punto in avanti Gillis conduce una doppia vita: passa le giornate nella villa in compagnia della minoranzaPD, mentre, di sera, esce di soppiatto per raggiungere gli attivisti e scrivere con loro il discorso del Dibba. Scoperto il motivo delle misteriose uscite notturne del ghostwriter, ormai al culmine della follia e rosa dalla gelosia, la minoranzaPD twitta al M5S raccontando della doppia vita di Gillis. Questi la scopre durante la conversazione e invita la ragazza a recarsi alla villa di Sunset Boulevard per chiarire la faccenda. Quando la ragazza arriva, Gillis le spiega della sfarzosa vita che conduce con la matura minoranzaPF; scioccata e affranta, la ragazza fugge in lacrime. Gillis si reca dunque in camera, per fare i bagagli e fuggire; ma la minoranzaPD lo insegue fino in giardino e gli spara tre colpi di pistola, uccidendolo. Il corpo senza vita del ghostwriter cade nella piscina. Si torna così alla scena iniziale, a bordo piscina. All'arrivo della polizia, ls minoranzaPD appare estraniata, incapace di comprendere cosa stia accadendo veramente. Il fido maggiordomo Max, che si scopre essere il suo pigmalione e fondatore, le dice che sono arrivati i media, per riprendere il suo rientro in Politica. La minoranza, credendo che ci sia il regista di tante battaglie, pronto a portarla in trionfo, scende allora maestosamente le scale e, circondata dai reporter, si sente il Politico acclamato di un tempo. Dopo aver ringraziato tutti i presenti, guardando la videocamera pronuncia la famosa battuta finale: « Eccomi, sono pronto. »

mercoledì 5 ottobre 2016

Se-voti-no-non-cambia-nulla? Ma vi piace un Paese che non ha nulla da offrire ai giovani?

Se-voti-no-non-cambia-nulla, dice un contro-spot. A parte che a me un'Italia con il 40% dei giovani disoccupati, milioni di Neet, non piace. A parte che a me un'Italia dove l'Ascensore Sociale è bloccato da decenni, fa impressione: significa che i ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri, più poveri, e c'è zero mobilità sociale, roba da feudalesimo. Roba da Ancien régime. A parte che a me un'Italia con una disuguaglianza degna dell'Inghilterra vittoriana di Downton Abbey, fa orrore. Ecco, se mi dite che è la volta buona che non-cambia-nulla, voto all'opposto! Perché voglio che l'Italia esca del medioevo digitale, si affranchi da questa muffa elitaria, permetta ai giovani di emergere. A me lo stato delle cose presenti, basata sul Cognome - sulle relazioni sociali - sul familismo amorale, e non sulla valorizzazione (vera!) di meriti e talenti - fa proprio schifo. Quindi, se mi dite che "non cambia nulla", mi vengono i brividi. Aria fresca, subito, ecco cosa risponderei al contro-spot.

lunedì 20 giugno 2016

Il Sindaco Virginia Raggi usi il Fattore D per rompere il soffitto di cristallo.

Le ‪‎donne‬ carine corrono sempre un rischio: essere usate, in quanto telegeniche, per catturare voti; di usare il volto come biglietto da visita rassicurante per aprire porte e portoni e scalare il Potere. Per questo, mi auguro che ‪Virginia Raggi‬ mi stupisca: auspico che usi il ‪‎Fattore D‬ (utilizzi ‪‎merito‬, talento e capacità politica), e si rifiuti categoricamente di ricoprire il ruolo di fatina-dello-staff. Sarebbe demoralizzante e anacronistico soprattutto per noi donne italiane, se diventasse il paravento del direttorio maschilista del suo movimento. Il soffitto-di-cristallo va mandato in frantumi. Oggi. Dunque, mandi a quel Paese lo Staff, e faccia una giunta di Sole Donne Super Brave. Ne ha la stoffa? Lean In!

martedì 7 giugno 2016

L'identikit dell'elettrore del M5S.

Il ‪‎M5S‬ è forte solo dove ci sono ‪malgoverno‬, ‪‎corruzione‬, ‪‎sprechi‬, oligarchie anti-meritocratiche eccetera. È forte in ‪‎periferia‬ e osannato da chi chiede reddito di cittadinanza, una coperta del welfare di taglia svedese (ma senza le tasse della Svezia, giammai!), in rivolta contro ‪establishment‬, ‪liberismo‬, ‪globalizzazione‬. Quelli che votano M5S preferisco i ‪taxi‬ a ‪Uber‬, le rendite di posizione al libero mercato (visto come il diavolo!), un'Italia arretrata - ferma ai mitici anni '60 (ma senza l'industrializzazione e la crescita di allora: un ossimoro!) - rispetto a un'Italia europea. Il loro mito è un'Italia rurale, de-industrializzata, dove si lavano i pannolini al lavatoio e dove lo ‪‎Stato‬ è la mamma che tutti vorremmo. Il loro mito sarebbe il socialista ‪Barnie Sanders‬, ma se fosse un po' meno accogliente coi migranti e coi gay: perché quelli del M5S non amano né gli stranieri né il mondo Lgbt. Il M5S non prende voti laddove c'è crescita, buon governo, lotta alla corruzione, alle lobby, alle rendite di posizione. Solo con un programma di ‪liberalizzazioni‬ vere, di crescita economica e di sostegno all'‪‎economia digitale‬ e alla meritocrazia delle ‪‎startup‬ (l'unico ascensore sociale in Occidente, come dice ‪Vittorio ‎Colao‬ di ‪Vodafone, intervistato da Di Vico!‬), di lotta gli sprechi e alla corruzione, il ‪PD‬ può avere una chance di prendere voti di qua e di là, sparigliando le carte e ribaltando il tavolo. Altrimenti, sembrerà la solita vecchia minestra, perfino un po' sciapa. E inutile.

Brexit/Trump: una finestra d'opportunità?

UK e USA sono economie in grado di reggere allo choc: di una Brexit, la prima, e dell'elezione di Trump, la seconda. Sono democrazie mature, hanno fondamenta solide, popolazioni civili, alto tasso d'imprenditorialità, economie digitali eccetera. Sono contraria alla ‪‎Brexit‬ (ma più per motivi "ideologici e sentimentali": voglio un Paese non statalista in Europa!), invece, secondo me, lo choc di una fuoriuscita sarebbe più forte in Europa che a Londra. Anche l'isolazionismo di ‪‎Trump‬ sarebbe più nocivo per l'Europa che per gli USA, imho. Entrambi gli eventi potrebbero avere un effetto "terrore" sulla ‪UE‬, costretta a reagire per la prima volta da anni, reagendo alla paralisi in cui si è bloccata. Di fronte a una doppia ipotesi Brexit/Trump, o l'‪‎Europa‬ si disintegra (e sarebbe un disastro per noi, che finiremmo divorati da Cina e Russia in sei mesi, comprati a pezzetti) oppure ‪Bruxelles‬ procede al piano B. Meglio dell'immobilismo attuale, francamente preoccupante e foriero di guai. (Poi certo, anch'io preferisco no-Brexit-no-Trump, ma la storia non si fa con i se, e bisogna essere pronti a tutto).

Sarà donna il prossimo Presidente USA?

Una donna - ‪Hillary Clinton‬ -, già ambiziosa first lady per otto anni, considerata Lady Macbeth dalle altre donne, ottiene la nomination per le Presidenziali. È un fatto storico innegabile: il prossimo Presidente USA potrebbe essere donna, non era mai successo prima. Ma il ‪‎sessismo‬ sarà solo uno dei mille ostacoli che dovrà affrontare la moglie dell'ex presidente Bill. La vera rivolta contro l'‪‎establishment‬ è fra i ‪‎Millennials‬ del suo Partito. E, mentre a sinistra di Renzi c'è il 4% di Fassina e di Airaudo (praticamente il nulla), la sinistra del Partito Democratico statunitense è in ascesa. Poiché le elezioni americane si vinc(eva)no al centro, Clinton dovrà trovare un vicepresidente più convincente di lei. Con ‪‎Bloomberg‬ (ottimo sindaco a New York), si sposterebbe troppo verso Wall Street, perdendo i voti dei fan di Sanders? Con Sanders, si sposterebbe troppo a sinistra, perdendo i voti al centro? Ma, secondo i sondaggi, Clinton-Sanders batterebbe Trump quasi sicuramente; un altro ticket è invece il grande boh. Anche questa è una delle eredità della Grande Crisi 2008-2009, con una ‪‎Middle Class‬ impaurita ed impoverita, che preferisce una ricetta isolazionista e xenofoba (Trump) oppure una ricetta europea, pseudo-socialista (seppur annacquatissima...), fatta di welfare e tasse per i ricchi (Sanders) al "solito" tran-tran dei Clinton. No, non sarà una passeggiata per Hillary. Auguri.

mercoledì 25 maggio 2016

La debolezza di Clinton, apre le porte a un ticket innovativo.

La candidatura di Hillary Clinton è straordinariamente debole. Le ipotesi sono due:

1) Ticket di sinistra: Clinton - Sanders;

2) Ticket di centro: Clinton - Bloomberg.

Per battere Trump, servono idee forti. Lo sono entrambe, anche se profondamente dverse.

giovedì 31 marzo 2016

Altro che "Un marziano a Roma". Balle spaziali: a Roma serve la Troika.

Ignazio Marino è un ottimo medico, un chirurgo e, senza dubbio, è un uomo onesto. MA il livore con cui liquida la sua esperienza romana, lo squalifica: mi spiace dirlo, ma l'ex Sindaco sembra incapace di capire cosa sia l'opportunità politica.

Ho difeso fino all'ultimo Marino e lo rifarei - cacciare un Sindaco da un notaio è anti democratico -, ma devo ammettere che la sua amministrazione - pur essendo di onestà specchiata (tranne la gaffe, antipatica e ancora da dimostrare dal punto di vista del presunto reato, degli scontrini) - non era stata all'altezza della gravissima situazione, ereditata dal passato; i romani da tempo non lo sostenevano più. La fotografia di Cantone ("A Roma illeciti sistematici") è stata inequivocabile.

L'indagine dell'Anac guidata da Cantone è un grido di dolore: corruzione diventata sistema, illeciti sistematici, irregolarità su asili, strade, servizi per anziani e disabili, case e canili. "Sistematica e diffusa violazione delle norme e ricorso generalizzato e indiscriminato a procedure prive di evidenza pubblica, con il conseguente incremento di possibili fenomeni distorsivi che agevolano il radicarsi di prassi corruttive". Servono altre parole? Ormai servono solo fatti. E, se mai, buon cinema, letteratura, arte, cultura, per combattere fenomeni che rischiano di diventare metastasi in una società evoluta. Ecco più che "Un marziano a Roma", scriverei Balle spaziali. A Roma serve la Troika.

lunedì 14 marzo 2016

L'Italia non è un Paese per donne.

Gli insulti a Bedori i consigli sessisti a Meloni, il volantino volgare e misogino dei NoTriv che insulta tutte le ragazze dagli 0 ai 110 anni, italiane. No, l'Italia non è un Paese per donne. Ma, poiché non ci rassegniamo a una sottocultura retrograda, proponiamo una "Leopolda delle donne" per affrontare il tema del sessismo in Italia, come sconfiggerlo e come promuovere il FattoreD per disintegrare il soffitto di cristallo nel nostro Paese. È l'ora: basta sessismo, forza ragazze!

giovedì 10 marzo 2016

La statura di Mario Draghi.

Se considerate fallimentare il ‪‎QE‬, è perché non sapete immaginare il baratro che si stava spalancando sotto le vostre suole. ‪‎Mario Draghi‬ ha evitato il disastro. Poi, certo, ognuno dovrebbe fare la sua parte, e qui - in tempi di fili spinati - in troppi pensano solo all'uovo oggi e non alla gallina, domani. Ognuno pensa al particulare, all'orticello, al clan, alla piccola lobby. Senza accorgersi che la fragilità di un piccolo stato sovrano viene schiacciata - calpestata - vilipesa dalle grandi Potenze emergenti. Il Presidente della BCE‬ pensa al benessere generale, i suoi avversari si limitano solo al particulare (come direbbe il ‪Guicciardini‬). Con tutti gli accomodamenti e i compromessi (pure etici) che esso comporta. Ma vi chiedo: l'opportunismo di chi pensa solo al "‪‎particulare‬" porta al successo o alla disfatta? Non preferiamo il ‪realismo‬ (seppur visionario, ma perciò ancora più geniale) del lungimirante, idealista, dalla veduta-lunga ‪Machiavelli‬ rispetto all'opportunismo dell'algido calcolatore Guicciardini? Non ha più senso il pensiero del visionario Mario Draghi, l'innovatore dell'‪‎Eurozona‬, il superman del bazooka e del QE, rispetto al regredire nazionalista e populista dei suoi avversari? Non ho dubbi: tifo per ‪SuperMario‬, un vero europeista, uno Statista circondato da ragionieri, capaci solo di pensare in piccolo. ‪‎Think Different‬: Mario Draghi über Alles. ‪Europa‬ o barbarie!

giovedì 18 febbraio 2016

S.O.S. Psiche femminile, un e-book con kit di sopravvivenza per le donne

"La psicologia delle donne è complessa. Nel tempo è cresciuta la consapevolezza del valore diagnostico e terapeutico di trattare le caratteristiche specificamente femminili nei disturbi psichiatrici. Questo perché da un punto di vista psicosociale e biologico le donne presentano degli aspetti unici.

Diversi studi dimostrano come le ragioni psicosociali della maggiore vulnerabilità emotiva delle donne comprendano il loro reddito spesso relativamente più basso, le responsabilità familiari, la maggiore probabilità di essere sottoposte a violenze sessuali o domestiche, la necessità di essere multitasking." spiega la dottoressa Barbara Mezzani, psichiatra ed autrice di un interessante e-book che esplora, con sensibilità e competenza scientifica, "diversi disturbi psicologici e psichiatrici delle donne con un’attenzione particolare agli aspetti organici, segnalando, quando è necessario, l’opportunità di approfondimenti diagnostici".

S.O.S. Psiche femminile non è solo una lettura consigliata alle donne di ogni età (e alle madri di ragazze adolescenti), ma si propone anche come kit di sopravvivenza per affrontare temi complessi come  
anoressia e bulimia, disturbo d’alimentazione incontrollata (binge eating disorder), alimentazione compulsiva, obesità e sovrappeso, dismorfofobia, abuso di lassativi e diuretici, abuso di alcol, abuso di antidolorifici, abuso di sostanze stupefacenti, sindrome premestruale, effetti psicologici della contraccezione, disturbi psichiatrici in gravidanza, disturbi psichiatrici del post partum, problematiche relative all’allattamento al seno, interruzione di gravidanza, sterilità, perimenopausa e menopausa, schizofrenia e altri disturbi psicotici, disturbi dell’umore (depressione e disturbo bipolare), disturbi d’ansia, psicologia della patologia oncologica, omosessualità, psicologia del menarca, sindrome premestruale, abuso sessuale e fisico, emicrania e cefalea tensiva, disturbi psicosomatici, inserimento ed adattamento in nuovi contesti sociali.

martedì 16 febbraio 2016

Cavie di un laboratorio politico.

Immaginate, per un momento, il solito, fritto e rifritto, marziano a Roma del grande Ennio Flaiano. Da un lato, sente un leader dalle iperboli mirabolanti che vede presunti miracoli economici - un futuro luminoso, mentre l'economia mondiale è in brusca frenata e si addensano nubi all'orizzonte. Dall'alto, ascolta un ex banchiere che vuole conquistare il comune di Milano - mica una città di provincia qualunque -, partendo da percentuali risicatissime. Poi, viene travolto dai Decibel dell'anti politica: uno, che non ha mai lavorato in vita sua, che si permette di attaccare stranieri - magistrati - fannulloni - famiglie arcobaleno, a colpi di ruspe e valanghe di emendamenti; i Professionisti del Complotto, sempre pronti ad epurare il vicino e a scovare micidiali retroscena degni di un labirintico, angosciante Plot paranoico. Infine, l'eterno playboy che, guarda serafico alla finestra e aspetta solo il momento di vendicarsi dei sorrisetti beffardi del 2011. Sotto il 4%, gli altri sono fuori dal mio radar, votati all'irrilevanza. Ebbene, ammetto di invidiare un po' quel marziano, che, forse rimarrà stordito da tanto fracasso - mentre la Siria si surriscalda, la geopolitica irrompe sulla scena - , ma almeno può ridere di gusto delle scie chimiche. In fondo, tanto caos, non lo riguarda. Se ‪Thomas Pynchon‬ venisse a scrivere un romanzo in Italia, butterebbe giù un Plot da brividi. Di complotto in complotto, i parlamentari del ‪‎M5S‬ stanno toccando vertigini di paranoia degni di un viaggio lisergico. Solo che noi non concorriamo per il Nobel per la Letteratura. Ci accontenteremmo di essere un Paese europeo, mica cavie di un laboratorio politico.

venerdì 15 gennaio 2016

Reportage dal Fronte (capitolo 1).

Non ho mai avuto la Sindrome dell'Infermiera, se mai, fra le due, quella di una Lucrezia Borgia a suo agio coi veleni. Non ho alcuna attitudine in campo sanitario, ho solo competenze in biologia molecolare, dovute alla mia laurea in chimica bio-organica. Appena vedo un medico, pur provenendo da una famiglia di ottimi medici, veterinari e scienziati, penso sempre che la sua professione non mi riguardi. Anzi, non mi debba proprio riguardare. Non sopporto, poi, le persone che si fanno continuamente inutili, costose analisi e si crogiolano a parlare dei loro malesseri e snocciolano nomi di patologie, nuove cure all'avanguardia, farmaci mirabolanti. Provo nei loro confronti lo stesso sprezzante disinteresse che riservo a una beghina che, nel buio di una Chiesa,  si lascia scorrere fra le dita esperte i lucidi grani della corona di un rosario. Anzi, quest'ultima rischia di guadagnarsi perfino un po' di simpatia da parte mia, rispetto agli inutili e dannosi ipocondriaci.
Ma quando scocca l'ora, e si palesa il dispaccio dal fronte, è finita: si varca la frontiera della malattia e si entra nelle mura di  Tumortown - rubo al grande giornalista dissacratorio Christopher Hitchens nella cronaca del suo cancro dalle colonne di Vanity Fair 2010-11 -, e da quell'istante, ogni dannata competenza medico-sanitaria s'insidia nel tuo quotidiano. Anzi lo sconquassa come un alito di Spread sui conti pubblici di un Paese indebitato. Lo disintegra come una bomba di un fanatico ad un concerto rock.
Allora, non ti resta che diventare esperto, devi imparare a padroneggiare le flebo e il linguaggio da iniziati, gli acronimi da tecnocrati, il disgusto che ti pervade, perché quel camice bianco ormai ti riguarda: diventa anzi la tua presenza fissa.
Per alcuni il medico è un faro, l'oracolo, per altri un alleato. È lì al tuo fianco contro lo spettro insaziabile che si aggira nel corpo del paziente. E come per lo Spettro aleggiato da Karl Marx nel lontano 1848, il camice bianco ti coinvolge per lanciarsi nella sacra caccia alle streghe contro la malattia del secolo. Lotta con la stessa foga usata da Putin per sradicare l'Isis dalla Siria o il Sultano Erdogan contro i curdi. E tu, che non sei malato, ma solo il familiare di riferimento del paziente, ti ritrovi gettato nella mischia, lì in mezzo, in trincea. A lottare contro fantasmi.
Potresti disertare, delegare, dissimulare. E comunque non potrai più ignorare il Camice Bianco e fingere che non ti riguardi. E, allora, per non affogare in questa guerra persa  - perché sì, ancora oggi nel XXI Secolo, è molto più facile battere l'Isis che sconfiggere un tumore - fai  l'unica cosa che ti ha salvata contro la follia di questo irrazionale mondo: prendere la tastiera e pestarci, con rabbia e quel che ti resta di empatia, le dita sopra. Il reportage dal fronte inizia da qui, ha tutta l'aria cupa di essere la cronaca di un fallimento. Ma ha tutta l'aria di avere anche parentesi esilaranti. Di sicuro, non farò sconti a nessuno.

mercoledì 13 gennaio 2016

Referendum o spallata? Quest'ultima sarà un flop.

Il referendum sull'acqua era un'iniziativa civica che faceva acqua da tutte le parti. Però registrò un vero record di partecipazione: 1 milione e 400 mila firme, quando ne bastavano 500 mila. Infine, divenne, in poche settimane, un referendum pro o contro il governo di MisterB. Tutti gli avversari si coalizzarono. Tutti, nessuno escluso. Era giugno 2011. In poche settimane, l'Italia precipitava nell'incubo dello spread, delle millemila finanziarie di Tremonti - una più surreale dell'altra - fino alla lettera della Bce, alla nomina di Monti a Senatore a vita, prima dell'incarico ufficiale a presidente del Consiglio e tutta la #PorkaTroika che conosciamo bene. Ovviamente, ciò accadeva un'era geologica fa. Da allora, i referendari si sono divisi: prima il flop della lista dell'ex magistrato, poi gli amici di Tsipras hanno racimolato il 4% di voti. È stato asfaltato mezzo PD, l'intera ex classe dirigente di FI è passata all'opposizione e strilla su Twitter contro tutto e tutti (soprattutto contro le "adozioni gay"), il M5S (che aiutò a promuovere quel referendum sull'acqua) si è inQuartato - ps, volevo dire, incartato a Quarto. E la storia non si ripete mai, se non in forma di farsa. Però, la tentazione dell'Ammucchiata Anti, della spallata (finora sono fallite tutte), eccome se è rimasta. Finirà in un flop, però, perché - in fondo - dei senatori non frega (quasi) niente a nessuno. E in tanti sarebbero perfino pronti a scegliere il presidenzialismo, viste le inclinazioni dell'ex presidente Napolitano (ora lo chiamano Emerito come il precedente Papa, il che la dice lunga).

Dunque, la spallata sarà un flop, ma solo se la crescita sarà superiore all'1-1,3%. Se no, sarà la caduta degli Dei.

martedì 12 gennaio 2016

Lagna Continua.

Quarant'anni fa chi governava ha dilapidato un patrimonio, sottraendolo agli eredi. Noi, compreso l'odiato (!) Renzi, siamo gli eredi di un Paese spolpato, disossato in anni di vacche grasse. Questo è il debito pubblico: chi fa debiti "a babbo morto", lascia i figli e nipoti in miseria, senza nulla e per giunta costretti a pagare gli interessi sul debito. Non è "colpa di chi governa" se sanità e scuola stanno in piedi per miracolo, ma di chi ci ha governato per 40-50 anni. Ma gli italiani adorano ricordare solo i "bei tempi", in cui ballavano sulla tolda del Titanic. E non votavano i La Malfa, i Malagodi e coloro che li avvertivano che prima o poi la fattura - salatissima - sarebbe stato presentata, e senza sconti. Ma pare che faccia più chic prendersela con chi andava all'asilo, 40 anni fa. Agli italiani piace ballare sulla tolda del Titanic, lasciando i debiti agli eredi. O crediti inesigibili alle banche. "A babbo morto", l'epitaffio di un Paese, capace solo di sparare a zero su chi governa - o sulle banche, ree di aver concesso prestiti agli "amici degli amici". Mai assumersi responsabilità. Meglio la Lagna Continua, altro che lotta.