martedì 20 dicembre 2016

L'Europa a un bivio.

L'Europa è dilaniata dalla minaccia terroristica (dopo le stragi di Parigi e Nizza, i tragici fatti di Berlino, solo per contare quelli più eclatanti e con maggiori vittime). Il Sud-Europa è nella morsa della crisi economica: alto debito (Italia e Grecia), disoccupazione a due cifre (Spagna, Grecia, Italia e Francia) e stagnazione economica (che crea sofferenze bancarie e mette in ginocchio le banche, vedi l'Italia). Nel frattempo si diffondono i movimenti populisti e avanzano le destre xenofobe (la politica sui rifugiati pone sul tavole nuove, enormi problematiche, nonostante il doveroso obbligo di dare assistenza e aiuto ai profughi). Uno Storico del XXII Secolo, un giorno, scriverà che l'Europa aveva raschiato il fondo, sembrava una pentola a pressione sul punto di esplodere, tanto da aver costretto la Gran Bretagna a una sofferta Brexit, pur di non dover farsi carico degli errori (innegabili) di Bruxelles? I posteri ne discuteranno. Ma noi contemporanei non possiamo che additare gli orrori in Medio Oriente, la fallimentare politica sui rifugiati, il terrore per il ritorno dei foreign fighters dopo le sconfitte in Siraq, i ripetuti errori dell'Eurozona. Il prepotente ritorno della #geopolitica è sotto ai nostri occhi, ma noi sembriamo gatti impauriti gettati da auto in corsa sull'Aurelia. Poi, c'è da chiedersi perché trionfano, ovunque, i Trump e coloro che offrono protezione a buon mercato?

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