mercoledì 30 novembre 2011

I libri, Libero e le donne

I libri rendono liberi (di pensare e di esprimersi). Ma per il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro Libero (di nome, ma di fatto?) non è così: il giornale, che beneficia di milioni di euro di finanziamento pubblico, ritiene che andrebbero tolti i libri alle donne, per ridare slancio alla natalità in Italia. Meno libri, più figli. E pensare che i figli adorano sfogliare i librini...

Lo studio originale citato (http://www.hks.harvard.edu/ksgpress/bulletin/spring2006/features/mommy_gap.htm) in realtà trae conclusioni differenti: per esempio invita ad adottare politiche che non penalizzino la maternità delle donne in carriera facendo pesare gli oneri della genitorialità anche sui padri... Ma la destra italiana riesce sempre a rivoltare le frittate, a sfavore del Fattore D.

Donne e lavoro: Tv Chat su ValigiaBlu.it

"Quello del 30 novembre è solo il primo di cinque appuntamenti della “morning news”, un programma concepito per approfondire temi di attualità con il contributo di ospiti in studio e dei web spettatori.(...) L’obiettivo è raccontare la stretta attualità e al contempo tracciare un vocabolario dell’Italia, tra virtuale e reale. Nel corso dei 5 appuntamenti si parlerà di donne e lavoro, ricerca e talenti, immigrazione, cultura, ambiente e sostenibilità".
Per chgi è interessato, è possibile accedere ed intervenire in webcam via Indoona, l’applicazione gratuita di Tiscali, per chiamare, inviare messaggi e video chiamare gratis con tutti gli utenti indoona.

Tv Chat dalle 10 alle 12.

martedì 29 novembre 2011

Le vecchie bottiglie di John Maynard Keynes

"Se il Tesoro si mettesse a riempire di biglietti di banca vecchie bottiglie, le sotterrasse ad una profondità adatta in miniere di carbone abbandonate, e queste fossero riempite fino alla superficie con i rifiuti della città, e si lasciasse all'iniziativa privata, secondo i ben noti principi del lasciar fare, di scavar fuori di nuovo i biglietti (ottenendo naturalmente il diritto di scavo mediante offerta all'incanto per l'affitto dei terreni contenenti i biglietti), non dovrebbe piu' esistere disoccupazione e, anche in seguito alle ripercussioni derivanti, il reddito reale della collettività ed anche la ricchezza capitale di essa diverrebbero probabilmente molto maggiori di quanto realmente siano. Effettivamente sarebbe piu' sensato costruire case e simili; ma se per questo si incontrano difficoltà politiche e pratiche, quanto sopra detto sarebbe meglio di niente." John Maynard Keynes, economista britannico della prima metà del XX secolo.

Non è un'Italia per giovani

Solo uno ha meno di 40 anni. L'età media del Governo Monti è altissima: 64 anni di età media, la peggiore fra i 58 governi che hanno guidato l'Italia dal 1948 ad oggi, il più vecchio fra i 27 esecutivi in carica in Europa oggi.

Il fatto che non sia stato nominato nessun sottosegretario per l'Agenda Digitale, delude un po' i 40enni che avevano sperato in un governo della svolta per Internet.

Per carità: è un governo che ha solo 20 giorni di tempo per salvare l'euro, e che deve fare in fretta, oltreché bene. Però, la prossima volta, vorremmo non dico un Premier di 43-44 anni come in UK, ma insomma...

No, i governi italiani, salvo rare eccezioni, non sono governi per giovani. E l'Italia non premia i giovani, visto che uno su tre è disoccupato.

venerdì 25 novembre 2011

Denuncia uno stupro? Finisce al CIE, nel giorno contro la Violenza sulle Donne

Paradossale e figlio di questa barbarie legislativa, che preferisce colpire i "clandestini" rispetto a chi commette veri reati. Una senegalese, in Italia dal 2006 è stata derubata, aggredita e ferita. Ma una volta denunciato lo stupro, è stata internata al CIE. "Senza documenti regolari non potrai cercare aiuto" la minacciava il compagno che la picchiava. Nella Giornata dell'Onu contro la Violenza sulle Donne, c'è di che riflettere.

Trombamici, ma l'amore non è più di moda?


Nell'era di Facebook, email e Sms, crolla un rapporto stabile ogni tre. In Rete non si parla che dei vantaggi dei Trombamici (o ScopAmici), due neologismi impertinenti per amici-di-letto senza implicazioni relazionali, complicazioni affettive e soprattutto senza suoceri-generi. Il matrimonio si tiene per i figli, il divertimento si fa in Rete e - talvolta - in Real Life (per chi non ha amici, con i siti di dating online). Insomma, l'Amore è defunto. Ma nessuno sente nostalgia di Lesbia - Catullo, di Saffo, dell'innamorarsi, della paura dei no, dell'empatia...?

"

Mi sembra che sia uguale agli dei

quell’uomo che di fronte a te

siede e (standoti) vicino ascolta (te)

che parli dolcemente

e amabilmente ridi, e questo davvero

mi fa balzare il cuore nel petto,

come infatti io ti vedo, subito

non mi è più possibile dire nulla,

ma la lingua si spezza, sottile

un fuoco subito mi scorre sotto la pelle,

non vedo nulla con gli occhi,

ronzano le orecchie,

un freddo sudore mi avvolge, un tremito

(mi) prende tutta, e più verde dell’erba

(io) sono, e poco lontana dall’esser morta

sembro a me stessa.

Ma tutto si può sopportare, poiché…."


giovedì 24 novembre 2011

La pubblicità non perdona: Vuoi fare anche tu un po' di governo tecnico?

Se Mario Monti vi sembrava troppo british e compassato per stare al passo con l'azzimato Silvio Berlusconi, c'è chi dice di no. E' la pubblicità di un sito di Dating Online di incontri casuali: C-Date. Una formosa signorina con curve in vista chiede: "Questa stera... Vuoi fare anche tu un po' di governo tecnico? ;-)"

Ebbene sì, anche le cose serie in Italia finiscono per essere ridicolizzate...

Beh, noi preferiamo l'humour di Spinoza.it!

Violenza sulle donne: 651 omicidi in cinque anni

Pandemia di violenza contro le donne. 651 omicidi in cinque anni. I resoponsabili? Maschi ed italiani. Domani è la giornata dell'Onu contro la violenza.

Scrive Repubblica.it: "
Sebbene in 125 paesi esistano leggi che penalizzano la violenza domestica, e l'uguaglianza tra uomini e donne sia garantita in 139, sei donne su dieci, in tutto il mondo, hanno subito violenza fisica e sessuale nel corso della loro vita, quasi sempre a opera di mariti e familiari". Lo ha detto Michelle Bachelet, direttore di UN Women ed ex presidente del Cile.

Riflettiamo.
  • Repubblica.it: Violenza contro le donne, è pandemia

mercoledì 23 novembre 2011

Merkel si decida!

Frau Merkel è una donna intelligente, ma non è stata capace di guidare l'Europa nell'impasse della crisi del debito. Non ci voleva tanto a capire che quando ci sono Bot al 7%, l'investitore schifa i Bund sotto il 2%.

Chi di pread ferisce, di spread perisce.

I BOT italiani vanno raffreddati, ma quelli tedeschi surriscaldati. In ogni caso la BCE deve comportarsi da FED (come prestatore di ultima istanza) e ci vuole un'Europa più unita, quanto meno sotto il profilo fiscale.

Forza Merkel, trovi il coraggio: si decida! In passato abbiamo avuto in Europpa una Tatcher ultra decisionista e presuntuosa, che ha creato gli sconquasi che pahiamo oggi, e ora una Merkel, troppo prudente. Le donne al Potere siano all'inizio prudenti ma poi prendano le decisioni: se no, è un dramma. Per tutti.

Non tutte le Premier Dame rinunciano agli ideali: il femminismo di Danielle Mitterand

E' morta Danielle Mitterand, la moglie dell'ex Presidente francese, François, capace di fare un patto privato (niente dovorzio, ma indipendenza totale, tanto che Mitterand ebbe una vita parallela, segreta, con Anne Pingeot, da cui ebbe la figlia Mazarine, mentre Danielle frequentava l'amante, insegnante del figlio Jean-Cristophe).

Danielle Mitterand non fu una moglie tradizionalem dunque, e neanche una classica Premier Dame (titolo che mal sopportava). Mentre Mitterand cedeva alla Realpolitik ("a comandare sono le banche e il FMI", do you remember?), Danielle incontrava il subcomandante Marcos in Chiapas nel '96, il Dalai Lama e l'amante, Jean.

Un femmismo non classico, più ad inseguire sogni che a dar battaglia, come non tradiziinale è stato il suo ruolo nella Francia Repubblicana. Addio Danielle, donna di sinistra anti-protocolli e fuori dai cliché.

giovedì 17 novembre 2011

Il Fattore D è indifferibile e i precari sono troppi: Se non ora, quando?

"L'inserimento e la permanenza al lavoro delle donne è una questione indifferibile. Bisogna conciliare le esigenze del lavoro e della famiglia oltre che di sostegno alla natalità". Lo ha detto il premier Mario Monti che invita a creare "una tassazione preferenziale per le donne".

"Il mercato del lavoro dove alcuni fin troppo tutelati, mentre altri sono privi di tutele" deve essere riformato per avere un "sistema più equo" per il futuro.

"Bisogna valorizzare il capitale umano mirando ai livelli di istruzione che sono nettamente inferiori alla media europea". Lo scandalo dei Neet (né scuola né lavoro) deve finire: crea bamboccioni.

Il Fattore D è indifferibile e i precari sono troppi: Se non ora, quando? Il Premier Mario Monti, dice: adesso.

mercoledì 16 novembre 2011

Governo Monti, il primo nome arriva da Twitter e tre donne

Il governo Monti è un governo tecnico del presidente, ma, di fatto (nei numeri parlamentari), una grosse-koalition con i voti di B., di Pd, Terzo polo. Più che nei nomi, andranno valutati i fatti, e tenuti d'occhio i primi 100 giorni...

Tre donne: Anna Maria Cancellieri, ministro dell'Interno; Paola Severino, ministro della Giustizia; Elsa Fornero, ministro del Welfare con delega alle Pari Opportunità.


Il Fattore D nel governo Monti

INTERNO: ANNA MARIA CANCELLIERI
GIUSTIZIA: PAOLA SEVERINO

WELFARE: ELSA FORNERO
PUBBLICO IMPIEGO: LUISA TORCHIA

Se saranno confermate donne in ministeri chiave, il governo Monti dimostra di non trascurare il Fattore D. Per le donne italiane e le pari opportunità (uelle vere e non di facciata), si volta pagina.

Le ministre scelte sono:
Paola Severino è il nuovo ministro della giustizia. Balduzzi ministro della Salute. Elsa Fornero è il nuovo ministro del Welfare.

martedì 15 novembre 2011

I ventuno e la moltiplicazione dei colletti bianchi

Alle ultime elezioni gli italiani mandarono in Parlamento cinque partiti. In tre anni e mezzo sono diventati ventuno. L'Umbria ha il 79% in più di personale: 1.432 invece di 305 unità. E anche le Marche hanno 1.487 dipendenti invece di 529. La Basilicata è cinque volte quanto dovrebbe essere: da 1.052 a 200. Ecco perché il Debito Pubblico divora come una metastasi l'Italia: gli italiani votano 5 partiti ma se ne ritrovano 21 in parlamento; dovrebbero assumere x dipendenti in Regione ma li moltiplicano a piacere...

L'ottovolante dello Spread

L'Italia non trova pace? La verità l'ha spiegata, con il consueto spirito caustico: La caduta di B. è come la laurea: l'hai desiderata per anni, ti ubriachi e il giorno dopo realizzi che non sai che cazzo fare. Così si speiega l'ottovolante dello Spread: il problema non è solo mister B, ma la credibilità di fare riforme serie. A Mario Monti Internet Governance Forum (IGF) chiede anche di abbassare lo Spread Digitale.

Amore che vai, amore che vieni: Facebook e email provocano un terzo di divorzi e separazioni

Una ricerca di mercato Lot 42 dichiara che il 33% degli esseri umani hanno interrotto relazioni amorose a causa di Sms, e-mail o Facebook. Un terzo di divorzi e separazioni è dovuto alle nuove tecnologie.

lunedì 14 novembre 2011

Vent'anni fa Tim Berners-Lee inventava il Web (17 anni fa l'Italia inaugurava il berlusconismo...)

Ma ci pensate che 20 anni fa Tim Berners-Lee inventava il Web e l'Italia poneva le basi per il populismo demagogico che avrebbe portato al berlusconismo? Dai, guardiamo al Cern di Ginevra, all'Open government, agli Open Data, all'Open Web: l'Italia può voltare pagina, basta volerlo. Rimontare si può! :)

Quanto ci è costato il berlusconismo? Duecento miliardi di euro, in meno di 3 anni.

Dalla Banca d’Italia sappiamo che alla data del 15 gennaio 2009 il nostro debito pubblico sovrano ammontava alla notevole cifra di 1.700 miliardi di euro. Alla data del 15 agosto 2011 sorpassava il traguardo della stratoseferica cifra di 1.900 miliardi di euro. In meno di tre anni il Debito Sovrano Italiano aumentava di ben 200 miliardi di euro.
E nel frattempo non avevamo dichiarato una guerra a nessun Stato del mondo! E neanche abbiamo lanciato un upgrade infrastrutturale coi fiocchi e controfiocchi...

Debiti, senza accrediti. Il tutto mentre saliva lo spread digitale.

Questa è l'eredità dell'ultimo triennio. Per non parlare degli ultimi 10 anni persi, mentre il mondo avanzava...

giovedì 10 novembre 2011

Monti: Stop ai privilegi!

Meritocrazia, fine dei privilegi, rigore, understatement, Fattore D. L'Italia può ripartire da qui: lo Spread, che misura la febbre della "credibilità Italia", è sceso sotto i 500 punti. L'Italia può voltare pagina.

Un governo tecnico, per fare cosa?

Oggi l'Italia è come una casa che rischia il crollo. L'implosione su se stessa. In quel caso che si fa? Prima si puntella quello che puo’ rimanere su; poi – fatta salva l’emergenza immediata – si chiamano i geometri e i muratori per ricostruire quello che è venuto giù. Mario Monti è l’ingegnere che puntella, scrosta, ri-pulisce, stabilizza. Per rimettere l'Italia in carreggiata.

Poi, fatto questo lavoro (che potrebbe durare anche pochi mesi, perché va fatto in grandissima fretta! Per non essere sommersi dalle macerie!), ci sarà il ritorno alla politica. Primarie per tutti, per far emergere energie fresche e nuove, accanto a quelli capaci. Quindi, libere elezioni. Ma fare elezioni con la casa che brucia, porterebbe davvero al Default: un “fallimento” che metterebbe in ginocchio la classe media. Con le aziende senza accesso al credito, licenziamenti di massa, PA senza stipendi. Un incubo per chi è abituato ad andare al Bancomat per prendersi i contanti e andare al supermercato.

A chi piace il Default? A chi teorizza la "fine dello Stato", a chi desidera la "morte del Capitalismo" (il ciclo produci-consuma-crepa), a chi gioca all'Assalto al cielo. Ma, storicamente, i Deafault hanno fatto la fortuna dei ricchi, e non quella della middle-class. Argentina docet: un paese che, con il fallimento, ha avviato la Dinasty dei Kirchner. Ma in Italia darebbe spazio solo alla saga di Silvio e Marina B.
Ogni italiano ha un debito di 31.540,37 euro verso lo Stato.<

mercoledì 9 novembre 2011

Mario Monti,una garanzia

Nominato Senatore a vita, con la firma di Napolitano e la controfirma di Berlusconi, Mario Monti si avvia verso Palazzo Chigi. La persona giusta al posto giusto. Mario Monti è l'uomo che fermò le ambizioni monopoliste di Microsoft, stoppando Bill Gates, all'epoca l'uomo più ricco del mondo. L'Italia non è la Grecia, ma deve dimostrare credibilità e serietà. L'ora d'aria delle barzellette è finita. Game Over!

E il PD? Il PD pensi alle primarie. Primarie a tutti i livelli. Tabacci Sindaco a Milano e Pisapia for President: un'idea. A Casini l'onere di rifondare un centro-destra allo sbando, magari con le idee smart di Renzi. Why not?

Come ha detto Benigni: l'Italia è il paese della Resurrezione. Siamo caduti tante volte, sempre rialzati.

La politica di Berlusconi e la lettera rubata di Edgar Allan Poe

Per capire queste ore di fibrillazione, rileggiamo la "lettera rubata" di E.A.Poe per cercare di districare questo groviglio. "La lettera, finché resta nelle mani della regina, ha un significato “affettivo”. Soltanto quando passa nelle mani del ministro il suo significato si configura in un altro modo. Il possesso della lettera dà al ministro il potere di poter ricattare la regina".

"Nel momento in cui il possesso di un oggetto circola in un rapporto interazionale se ne valutano gli effetti: per quelli che si possono subire o per quelli che si possono provocare."

"Quando passa nelle mani del ministro, l’oggetto si carica di altri significati: il ministro lo valuta per gli effetti vantaggiosi che il suo possesso può offrire; la regina per gli effetti dannosi che può subire".

"L’oggetto sottratto è un oggetto particolare, che non può essere commisurato con un oggetto qualsiasi: tale oggetto ha effetto retroattivo sulla vittima, perché se venisse esibito, rovinerebbe la reputazione della regina e quindi la sua immagine. Quindi il possesso del documento in mano al ministro rappresenta un’arma con la quale ora può ricattare la regina".

"Il ministro scommette con se stesso: se la regina reagisce vuol dire che ha fatto male i suoi calcoli, se non reagisce (come effettivamente accade) vuol dire che ha calcolato giusto. Egli, prima di agire, si è dunque identificato con il punto di vista della regina riuscendo a prevederne le mosse, e quindi ad anticiparla".

"Quest’ultimo ha previsto che, nel momento in cui ha avuto l’ardire di sottrarre abilmente la lettera, la sua carriera, il suo prestigio dipende ora da quel possesso: se cessa il possesso della lettera, il ministro è un uomo finito".

"Il ministro ha dunque previsto che la regina userà tutti i mezzi per riappropriarsi della lettera, e sa anche che, se non sarà lei ad agire in prima persona, qualcun altro lo farà al suo posto. Si tratta soltanto di saper anticipare le mosse di colui che sarà messo sulle tracce del documento. Il compito di recuperare la lettera è estremamente delicato; la regina deve rivolgersi a un uomo di cui ha piena fiducia e che sa mantenere il segreto della missione".

"Esiste solo un modo per nascondere la lettera: decidere di non nasconderla, decidere di metterla in evidenza, di esibirla quasi".

"Tuttavia, anche il ministro ha commesso un errore di valutazione: non ha mai preso in considerazione che il prefetto potesse un giorno rivolgersi ad Auguste Dupin".

"In sostanza, il ministro sta commettendo nei confronti di Dupin lo stesso errore di valutazione che il prefetto ha commesso nei suoi riguardi: se in fondo egli avesse preso sul serio la minaccia di Vienna, ora di fronte a quella visita inaspettata il ministro sarebbe stato in guardia e quanto meno più sospettoso sulla sua vera ragione. La beffa che Dupin gli gioca, quando gli sottrae la lettera, sostituendola con una lettera contraffatta, è una vendetta raffinata concepita dalla sua mente: «Al momento in cui, sfidato da quella che il nostro prefetto chiama una certa persona, egli sarà costretto ad aprire la lettera che io ho lasciato, per lui, nel suo portacarte»".

"Dupin gli lascia scritto, in modo che riconosca la sua calligrafia, «proprio in mezzo alla candida pagina questi versi: Un desein si funeste/s’il n’est digne d’Atreé, est digne de Thyeste".

Da: brunocorino.ilcannocchiale.it/?TAG=Lettera%20rubata

Ab ovo usque ad mala

La frase si riferisce ai pranzi degli antichi romani, che appunto iniziavano con le uova e terminavano con la frutta. Ecco dove siamo: alla frutta, a un passo dal baratro, a un soffio dal "non ritorno". Gli equivalenti proverbi italiani sono "dall'A alla Z" oppure "dall'alfa all'omega". Berlusconi è nato come black bloc istituzionale, e, mentre Atene brucia, a Roma si perde tempo (a Tito Livio fischieranno le orecchie, ma non è colpa nostra).

E ora, l'Italia volti pagina

Un'Italia un po' barbosa, non moralista ma etica. Un'Italia che esce da una sbronza durata 17 anni, con un'Austerity da vivere senza fronzoli. Un'Italia che deve rispondere a 39 domande della UE e che è sotto tutela (della Ue, del FMI, della Bce...). Un'Italia che, passata la sbornia della "felicità a basso costo" e delle "escort per tutti", deve affrontare la più grave crisi economica e finanziaria del dopo-guerra. 'Anvedi, non ci vuole tanto: basterebbe un team di persone serie. Quelle che in 17 anni quasi mai abbiamo visto al lavoro. Certo, l'Austerity non deve per forza essere triste e noiosa.

martedì 8 novembre 2011

Ciao, Silvio, ciao

Rendiconto, maggioranza ferma a 308. La maggioranza è minoranza. Ci vuole un'Altra Vita: sui divani abbandonati a telecomandi in mano... Un'altra Italia è possibile!

Ed ora, dimettiti. (B. ha promesso che lascia).

Il dramma della RAI: Mazza è già con il trolley pronto...

Uno strepitoso Fiorello: "Se cade, un minuto di silenzio. Mazza sta già col trolley...". Ma il vero dramma della RAI sono altri: un giornalismo mortificato e calpestato, una casta strapagata, una serie di benefit lunari, un'occupazione militare per creare il Reality Distortion Field (RDF) berlusconiano...

Il direttore generale Mauro Masi ha lasciato un debito che raggiunge i 320 milioni di euro.

Rai-Set, la Rai al servizio di Mediaset, ha distrutto intere professinalità. E anche Mediaset non se la passa tanto bene.

A chi verrà dopo Berlusconi, chiediamo una RAI libera: basta con lottizzazioni, basta con designazione politica dei direttori di Testata e di Rete, basta con l'occupazione delle posizioni chiave della fascia alta della direzione aziendale e della stessa struttura industriale della Rai.

La battaglia sul conflitto di interessi e sull'indipendenza della Rai dovranno essere una priorità politicadel prossimo governo.

lunedì 7 novembre 2011

Non è m@i troppo t@rdi: Trentanove milioni di italiani non sanno leggere o comprendere un titolo di giornale

Sull´Italia pesa la spada di Damocle di 39 milioni di ignoranti: ignoranti nel senso che "ignorano i saperi di base", analfabeti totali, i cittadini privi di qualsiasi titolo di studio ma anche analfabeti di ritorno che non sono in grado di leggere e interpretare non solo un articolo, ma anche un titolo di giornale.

Solo 5 milioni di italiani comprano quotidiani, libri, riviste eccetera: un "five millions club" dovuto a "divario culturale" (Cultural divide) che porta l'Italia al penultimo posto in Europa, seguita solo dal Portogallo.

Chi verrà dopo Berlusconi, dovrà fare un'operazione stile maestro Manzi: un Non è m@i troppo tardi in versione telematica. Al posto dei "pacchi" in Tv.

domenica 6 novembre 2011

La maggioranza non c'è più! Cinque scenari per l'Italia

Una donna, Gabriella Carlucci, fino a ieri dedita al glamour e a improbabili legislazioni contro il Web, fa crollare la maggioranza. La maggioranza non c'è più! Cinque scenari per l'Italia: un governo tecnico con Mario Monti è dato al 30%; un governo centro-destra più Udc al 25%; un governo Berlusconi al 5%; un governo di unità nazionale al 15%; elezioni subito al 25%.
Non so se riusciremo ad avere Mare e Monti, ma solo un paese con vista corta sul proprio ombelico: ma questa è l'ora di avere coraggio (fare le riforme per crescere) e non di chiudersi negli stereotipi della politique politicienne.



Dopo due decadi di inefficace politica da showman, le sole parole da dire a Mr Berlusconi fanno eco a quelle usate da Oliver Cromwell: "In nome di Dio, dell'Italia e dell'Europa, vai via!"

venerdì 4 novembre 2011

Italia sotto tutela

Questa è un’intera classe dirigente “scaduta”, mummificata e priva di idee (tolte le solite, rare e benemerite, personalità: e ci mancherebbe! però la “media” è davvero bassa, inferiore a quella della I repubblica).

Ora siamo sotto “tutela". Sotto lo scudo (e il tallone) del FMI. Sotto Washington Consensus (vedi Shock economy di N. Klein per sapere cosa succede quando arrivano gli ispettori del Fondo con le loro mitiche valigette). Ogni tre mesi, un report. Chiunque governi, sarà etero-diretto: dovrà seguire i consigli del FMI. E, a questo punto – visto che nessuno è riuscito a salvare l’Italia in 20 anni -, poteva (perfino) andarci peggio… Umiliante? Sì. Ma neanche questo è il punto: il punto è che i G20 hanno preferito metterci sotto tutela del FMI perche’ non si fidono di B (un totale disastro, ovvio), ma neanche dell’accordo di Vasto.



Quando i paesi si avvicinano al Default, arrivavano i pompieri. Sono gli esperti del Fmi con i diktat del "Washington consensus". Commissariano i governi inaffidabili, in cambio di aiuti.

Cos'è il W.C.? Significa pareggio di bilancio, riaggiustamento spesa pubblica, sostegno solo al progresso economico (e unicamente a servirzi basic per le fasce deboli), riforma sistema tributario (allargare la base imponibile ed abbassare le aliquote), liberalizzazioni, deregulation e privatizzazioni, tutela proprietà privata.

L'Italia è commissariata dalla BCE, sotto tutela. Di sovrano ha ormai ha solo un debito, sull'orlo del default.


Tutti bocciati, non so se è chiaro… Umiliante? Sì. Detto ciò, rimbocchiamoci le maniche: ora è l’Anno Zero, e d’ora in poi dobbiamo risolvere i nodi gordiani che soiffocano questo paese, far crescere l'economia, portando l'Italia fuori dal tunnel. Tutti insieme, senza litigare sulle ideologie… Quelle che il Fondo monetario ha azzerato oltre 30 anni fa.

mercoledì 2 novembre 2011

L'Alfa e l'Omega

C'è un inizio e una fine per tutto. Esiste un'A e una Z, in greco un'Alfa e un'Omega, degli amori, della vita, delle esperienze... Il berlusconismo, che prendeva il là con la celebre "discesa in campo", è giunto al capolinea. Giunto alla sua fisiologica conclusione, per età avanzata e logoramento delle tensioni interne, il III governo Berlusconi sta per esalare l'ultimo respiro. Essendo il Cav un istrione, cerca la teatralità della "bella morte" (solo figurativa, speriamo: detestiamo lo splatter delle scene cruente).

Auguriamo a chi verrà dopo di non farsi intrappolare nella "sindrome della riverenza" che ingabbiò i D'Alema e gli altri ex DS, incapaci di votare leggi per contrastare il conflitto d'interesse, le normative necessarie per prevenire "nuovi berluschini".

Auguriamo a chi verrà dopo, di seguire una politica economica chiara e solida, adatta a questi tempi difficili in cui la Globalizzazione e l'Economia digitale stringono d'assedio l'Europa, vaso di coccio fra gli opposti "vasi di ferro" (Usa e Cina).

Auguriamo a chi verrà dopo, di non avere mai paura dei Potere Forti (mai stati tanto deboli) e di perseguire programmi di Giustizia e Pace, ove possibile. In cambio, avrà un'accoglienza pacifica e di ascolto.

Auguriamo a chi verrà dopo, di capire che l'Italia è migliore da come la dipingono. L'Italia ha tutte le carte per vincere nell'era della globalizzazione, se non sarà timida, se sarà Digitale e valorizzerà i suoi innumerevoli talenti.

Auguriamo a chi verrà dopo, un sincero in bocca al lupo! Ci vorrà. Ma sarà anche bello ed entusiasmante applicare la "veduta lunga" per delineare l'Italia da qui al 2020. Italia, forza!
M.C.


L'Italia è meglio di quel che sembra

Non è un blog declinista, anche se da due anni denunciamo i guasti del paese. E' vero: il debito pubblico è enorme, l'Italia non cresce eccetera. Tuttavia ci sono segnali positivi: le esportazioni crescono come in Germania (a meno di una Double Dip), la finanza è in ordine e l'Italia ha un avanzo primario invidiabile. Ebbene, se si tolgono le storture (un paese ingessato, mummificato, con un'evasione fiscale terribile), forse l'Italia può farcela.

Certo, il censimento della felicità, lanciato da David Cameron mentre l'euro traballa, ha un che di ironico.