lunedì 28 febbraio 2011

12 MARZO: Giù le mani dalla scuola pubblica! Mica vogliamo che i nostri figli diventino come il Trota?

La protesta parte dagli istituti e da numerosi cittadini dopo le dichiarazioni al vetriolo di Berlusconi contro la scuola pubblica. Il ministro Gelmini lo difende: "Nessuno vuole privatizzarla". Privatizzatla no... ma renderla irrilevante, forse. Ma la scuola pubblica è l'Abc della cittadinanza, rappresenta l'accesso paritario ai saperi, l'unico ascensore sociale in un'Italia già poco meritocratica.

Berlusconi: “Libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente, non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori”. Ipse dixit... Poi vengono fuori Minetti e il Trota.

118 milioni di euro all'anno e neanche uno straccio di iPhone (senza apps porno, Presidente!)

Il Premier Silvio Berlusconi guadagna 118 milioni di euro in un anno, ma non può nemmeno possedere un telefonino, uno di quelli con i giochini, le suonerie spiritose e le Web apps. Neanche uno straccio di iPhone (senza apps osé: Steve Jobs non le tollera!) da 700 dollari. Neanche un Blackberry da serio banchiere o come se l'è tenuto stretto Barack Obama, anche se per i messaggi di Stato deve usare i sistemi cifrati della NSA. Niente... tanta ricchezza, tanta (im)potenza... per nulla. Un consiglio: vada in pensione. Ci ragioni su: vada in pensione e si compri un bel Google Android con Apps porno come piacciono a lei. Un bel tablet che attira le ragazze più di un cucciolo di Labrador. Un Windows Phone 7 con l'Avatar di Xbox e chiama le sue belle quando le pare. E non si faccia tiranneggiare da Ghedini: che tristezza! Con il PGP può scrivere e-mail dal contenuto forte, protette dalla crittografia. Ma se li goda, i suoi soldi! Non serve a niente avere i soldi se non ci si può godere niente: arroccati dentro una Privacy che, nell'era digitale, ha più buchi di un groviera. Cantava Battiato nel '67 (Le Reazioni): "Non so cos'è che tu mi dai, cosa mi fai, di fronte a te io non reagisco mai... Non serve a niente avere la mente se poi... Una ragazza può farti impazzire anche se... non lo vuoi. Tutte le reazioni da quando ci sei tu, non le controllo più". Dai, una telefonata allunga la vita. Ben più di una presidenza del consiglio...

Le quote rosa in CDA migliorano le azienda

Le done in azienda non fanno tappezzeria. Non sono le "belle segretarie" di una celebre, infelice "battuta" del nostro Premier per convincere le multinazionali ad investire in Italia. Le quote rosa in CDA migliorano le azienda. Il Fattore D serve, eccome.

Se Jony Ive preferisse la famiglia alla carriera...

Non è detto che accada. E soprattutto non è detto che non trovi un utile compromesso. Ma Apple sta vivendo un momento di fibrillazione. Una notizia shock dalle pagine del Sunday Times: Sir Jonathan "Jony" Ive, una delle personalità chiave di Cupertino, colui che ha conferito le forme minimaliste ma sexy all'iPod, all'iPhone e all'iPad (e non solo), sarebbe pronto a lasciare la Mela. Per seguire moglie e figli nella natia Inghilterra. Per crescere i bimbi nella Vecchia Europa. Se un uomo di successo come Jony Ive preferisse la famiglia alla carriera... ci sarebbe da scrivere un trattato di sociologia?

Fonte ITespresso.it: Jony Ive, designer di iPod, iPad e iPhone, vuole traslocare in Gran Bretagna

domenica 27 febbraio 2011

W la scuola pubblica! Ma il governo è privato o pubblico?

I bambini vi prendono i pidocchi (insopportabili), a volte la salmonellosi in mense inadeguate e respirano polveri sottili in aule poco spazzate. Ma i bambini nella bellissima scuola pubblica italiana imparano a contaminarsi con tutte le classi sociali, con tutte le culture dei bambini del mondo che vivono in Italia e con tutti i metodi di insegnamento (steineriani, montessoriani eccetera). Se il Premier spara a zero contro i meravigliosi insegnanti italiani che per 4 soldi mandano avanti i nostri figli nell'Italia unita, c'è qualcosa che decisamente non va. Il Premier Berlusconi "odia" lo Stato quando dice che i nostri insegnanti «inculcano idee diverse da quelle che vengono trasmesse dalle loro famiglie»? E' dall'incontro fra le idee diverse, dalla mezzaluna fertile dei nostri Tigri ed Eufrate, che nasce la Cultura: qualcosa di vivo e vitale, e non di mummificato e imbalsamato! Berlusconi odia la Rete (con la sua viralità intrinseca) e non ama le differenze culturali della Scuola Pubblica perché rappresenta l'Ancient Regime, bigotto, conformista, gerontocratico e confessionale, senza slanci giovanili e senza curiosità intellettuali. L'Italia che non innova muore. L'Italia che non crede nella contaminazione e nella scuola pubblica, ritornata indietro di un secolo.

Solidarietà agli insegnanti di ogni ordine e grado della scuola pubblica in Italia: solo i genitori sanno e vedono quale intenso lavoro viene svolto, con quanta cura professionale e con quale passione... Non accettate questo ennesimo sfregio a questo paese in declino, dove un giovane su 3 è disoccupato e dove un giovane su 5 dispera di trovare lavoro. La scuola, lo studio e la cultura sono l'unico vero ascensore sociale: il resto sono scorciatoie senza futuro. La formazione e la ricerca sono i veri motori della crescita di un paese. Internet, nuove tecnologie e cultura portano un paese fuori dalla povertà... Ma da noi il mondo va alla rovescia?

venerdì 25 febbraio 2011

Alcuni rifugiati bruciano la bandiera italiana. La Lega: “Ok, questi li prendiamo” (Spinoza.it)

Iniziata la battaglia finale per liberare la Libia dal Tiranno (e dai suoi figli viziati e sanguinari). Gheddafi si è dimostrato un autentico Mussolini, o - se vogliamo ricordarne le sue origini - uno spietato Leninista che soccombe trascinando nella tomba un pezzo del suo paese. Sparando su ragazzi inermi, donne e bambini. I Leader Maximi sono sempre i più pericolosi: diffidare dagli unti del signore, aiuta.

Ora la UE prenda le decisioni per far cessare i massacri. Ma soprattutto per iniziare a pensare come offrire un futuro a giovani coraggiosi, blogger dalle dita veloci sulla tastiera, che amano Internet, hanno fame di democrazia e che si sono dimostrati utenti evoluti del cyber-spazio. Questo sarà un mercato vivace anche dal punto di vista intellettuale e culturale, se sapremo aiutarli a scegliere la democrazia e la pace. Il Mediterraneo ha tutte le carte in regola per diventare un bacino culturale per giovani 2.0 con Averroé nel Dna.

Forse non una Silicon Valley di geniali Nerd, come i nostri fratelli maggiori californiani, ma pur sempre un Mare Nostrum di linfa digitale e brodo primordiale di Bit. Con tanta voglia di esprimersi, di lanciare idee, creatività e cultura all'insegna della pace, della crescita e della democrazia. UE, ci sei?

Scriveva solo pochi anni fa il visionario William Gibson a proposito dei nuovi mezzi di comunicazione contrapposti alla classica gestione del potere: "Le verità potranno essere già rivelate o essere destinate a venire alla luce prima o poi. È qualcosa che vorrei sottoporre all'attenzione di ogni uomo di stato, leader politico e dirigente d'azienda: il futuro, alla fine, vi porterà allo scoperto. Non riuscirete a mantenere i vostri segreti. Il futuro, maneggiando strumenti di trasparenza inimmaginabili, l'avrà vinta su di voi. Alla fine, quello che avrete fatto sarà sotto gli occhi di tutti".

giovedì 24 febbraio 2011

Dalle scuole, via le polveri sottili e via i cartelloni pubblicitari osé

E non è moralismo, bigotto sarà Berlusconi. Però la presa di coscienza che mercificare il corpo femminile, abbassando ogni giorno l'asticella, faccia male a un'intera società, è un segno di vitalità per gli italiani, finora assuefatti allo stile (ben pooco glamour...) di Videocracy. A Milano gruppi di mamme e genitori fanno la guerra sia alle polveri sottili (che redono le scuole vere camere a gas, pericole per bimbi allergici e non) sia ai cartelloni pubblicitari osè. Manifesti che non fanno bene all'autostima degli studenti e delle studentesse italiane, ma che finora campeggiavano davanti a scuole elementari e di grado superiore.

Grazie, Gian Antonio Stella: No, non ci siamo solo noi italiani, la Libia merita un futuro migliore

Nella campagna di Libia del 1911, gli italiani uccisero donne, uomini e bambini solo per "cercare un posto al Sole" nello scacchiere del colonialismo europeo. Allora, non c'era neanche la scusa del petrolio (la Libia sembrava solo sabbia e deserto, l'oro nero si scoprì dopo). Oggi, 2011, un secolo più tardi gli italiani devono aiutare la Libia. Preoccuparci di quel che sarà di noi, se si verificheranno una guerra tribale e un esodo biblico, è compito della Politica: gestire in modo umano le migrazioni è dovere della politica. Ma non ci siamo solo noi, con le nostre paure e le nostre esigenze di sicurezza. La Libia merita un futuro migliore. Noi abbiamo sognato (e sogniamo tutti i giorni) per noi e i nostri figli la libertà della California e del Nord Europa. Anche i ragazzi del Nord Africa devono poter aspirare al medesimo orizzonte di libertà senza essere massacrati in un tragico e sanguinario finale di partita del Rais Gheddafi...

ORA BASTA MASSACRI, basta con la Realpolitik ipocrita che svende e svilisce tutto. Tutto ha un prezzo? Di fronte alla morte, no: c'è un momento per dire BASTA. Grazie a Gian Antonio Stella per averlo ricordato a quell'Italia che fermerebbe con i mitra i profughi e i rifugiati politici, in fuga da guerre e massacri... La solidarietà umana è la base della convivenza pacifica fra i popoli: Hitler, Lenin, Stalin, Polpot, Pinochet, Ceausescu e i Mussolini vanno sempre fermati in tempo!

Matrimoni d'interessi? Il fenomeno delle "vedove nere"

Eppure anche alcuni uomini si sposano solo per interesse (care erditiere alla Paris Hilton!). Ma sui media passa sempre l'immagine della giovane badante che insidia il nonno (puntando, ça va sans dire, a casa e pensione). In effetti il fenomeno è in crescita: ogni anno si contraggono circa tremila matrimoni fra anziani e giovani straniere. L'uomo in questione è in genere benestante e un po' trascurato dalla famiglia, le unioni durano solo pochi mesi.

Dopo aver delegato completamente i vecchi di casa a straniere estranee ci si stupisce del fenomeno. Ma a pensare a limitare i danni, ci pensa lo Stato. Soprattutto l'Inps, la vera danneggiata. "Sempre più matrimoni negli ultimi mesi di vita o anche in punto di morte": Importo medio annuo di 7mila euro alle vedove.

Ora: l'Inps e gli istituti di previdenza hanno tutti i motivi per sentirsi presi in giro e devono difendere le loro casse dall'assalto delle "vedove" un po' troppo furbe. Ma se un fenomeno è in crescita, va studiato a fondo. Per non puntare il dito contro le "vedove nere", contro donne straniere pagate 4 soldi per lavori ingrati, donne sulle quali pesa il fallimento del Welfare italiano in fine vita.

Ecco: invece di una insensata e dannosa Legge sul Fine Vita, non sarebbe meglio capire cosa succede in Italia? Come arginare il fenomeno dei matrimoni per interesse in punto di morte?

Perché l'Italia invece di attrarre giovani talenti catalizza "vedove nere" che cercano soltanto un regime assistenziale? Questo sì che è un problema! Perché l'Italia è uno dei paesi che non sa gestire il fenomeno dei migranti...

mercoledì 23 febbraio 2011

Vedete quanto è pericoloso tacere? Se vi manca il gas, chiedetelo a Berlusconi e a Ruby...

Scrive Barbara Spinelli su La Repubblica: "Vedete quanto è pericoloso tacere?", chiedono citando Agostino. L'empio pecca, ma è la sentinella che ha mancato: "Chi ha trascurato di ammonirlo sarà giustamente condannato".

Che fare? Le piazze piene dalla Tunisia all'Egitto alla martoriata Libia, ci indicano un percorso di liberazione.

martedì 22 febbraio 2011

Al '48 dei popoli, il governo Berlusconi preferisce il pugno di ferro del Rais. Ma se vi manca il gas...?

Le nuove tecnologie Inteernet, il Web, Tor, i social media (Facebook e Twitter), le vecchie Bbs, i cellulati, gli smartphone hanno fatto e fanno la loro parte. Aiutano le proteste e le rivolte contro i regimi non democratici.
Ma il governo europeo più nemico di Internet, l'Italia, volta lo sguardo dall'altra parte. Non sappiamo se quello che stiamo vivendo sia l'89 o il '48 degli oppressi contro gli oppressori: una "primavera dei popoli" destinata a fallire o a conquistare libertà e democrazia (le manovre dell'Iran non aiutano di certo...). Però il coraggio dei blogger e dei giovani in piazza, suscita la nostra simpatia verso chiunque chieda libertà ovunque e per tutti.

Scrive Bernardo Valli su La Repubblica: "Obama ha mantenuto la promessa fatta due anni fa con il discorso del Cairo, rivolto al mondo musulmano. Ha appoggiato i movimenti democratici, pur compiendo qualche contorsione diplomatica. (...)

Anche l'Europa è stata fedele ai suoi principi. Soltanto l'Italia di Berlusconi ha mancato all'appuntamento d'onore per un paese democratico. Se l'insurrezione libica affogherà nel sangue, il governo italiano avrà la sua parte di vergogna".

E se vi manca il gas? Non è che l'Italia avrebbe sbagliato politica estera? Italia svegliati!!! Il governo Berlusconi invece di pensare al Rubygate pensi a un piano B se la Libia dovesse interrompere le forniture di gas!

lunedì 21 febbraio 2011

Nel nome della figlia: le ragioni del cuore di Beppino Englaro per la libertà di Eluana e per il Biotestamento

"Testamento biologico. Sentimenti e diritti a confronto", iniziativa teatrale di Ignazio Marino, è diventata l'occasione per qualcosa di più grande. Roberto Saviano spiega perché il padre di Eluana. Beppino Englaro, ha combattuto una battaglia «di libertà e democrazia compiuta» scegliendo la via istituzionale rispetto alla possibilità di lasciar morire la figlia «in clandestinità , come ormai è tollerato negli ospedali».

domenica 20 febbraio 2011

L'89 del M.O. fa cadere altre teste: Gheddafi, il dittatore e, en passant ideatore del Bunga Bunga, sarebbe in fuga

Dopo Tunisia ed Egitto, il domino prosegue la corsa: la rivolta starebbe per far cadere la dittatura in Libia. Alcuni italiani avranno nostalgia di Gheddafi? Ma i libici no! Nè delle sue valchirie né dei suoi ospiti in Tenda...

Ma cosa c'entra la "Macchina del Fango" con il "caso Cinzia Sasso"? Chieda scusa e dica basta ai favoritismi

Una parte crescente delle famiglie italiane incontra difficoltà (a volte) gravi nell'orare i mutui. Ma una parte della cosiddetta classe dirigente, invece di accendere un mutuo o utilizzare risparmi per comprare casa, preferisce le scorciatoie: chiedere case a Enti pubblici et similia, sfruttare favoritismi e accedere a privilegi. Il Pio Albergo Trivulzio, l'ospedale Policlinico di via Francesco Sforza, l'ex Opera Pia Colleoni (eccetera eccetera) hanno costruito nei secoli patrimoni di inestimabile valore (in realtà: da estimare, eccome! per trasparenza e glasnost verso tutti, chiudendo la porta a reciproche accuse di favoritismi). Patrimoni frutto di donazioni di facoltose (e generose) famiglie milanesi e lombarde (...che a volte servivano a "espiare peccati molto terreni" ed ad "aspirare ad una fetta di Paradiso" all'atto dell'estrema unzione!) che rappresentano una grandissima risorsa degli enti ospedialieri (e non solo) lombardi. Utili, in tempi di "vacche magre" (e debito elevato), per molte cose.

Queste immense risorse (composte da appartamenti, palazzi, opere d'arte eccetera), a che cosa dovevano e devono servire? Erano state donate per offrire un'opportunità ai meno abbienti: erano atti di beneficenza verso il Quarto Stato (che era escluso da tutto nei secoli passati). Atti di solidarietà molto simili alla beneficenza di Bill Gates (donare il 50% del proprio patrimonio) e al concetto di Big Society del Premier britannico David Cameron, quando all'epoca il Welfare non esisteva.

Vedere questo patrimonio "mal gestito", "svilito" ed elargito "non a chi ha bisogno" bensì a chi "fa comodo", è scandaloso. Sono 30 anni che a Milano si parla di queste cose: fare una stima del patrimonio e darlo in affitto a prezzi di mercato, è un dovere di questi Enti pubblici, per reivestire queste entrate in maniera manageriale, efficiente e trasparente.

Dispiace dunque che Pisapia, politico colto, intelligente e in corsa per il posto da Sindaco di Milano, se fa bene a puntare il dito contro chi ha mal gestito questo patrimonio, dall'altro fa malissimo a tirar fuori (a sproposito!!!) la Macchina del Fango. La verità è "macchina del fango"? No: la verità è trasparenza.

E' la sua compagna, la giornalista Cinzia Sasso, che prima delle Primarie doveva dire: Scusatemi se per vent'anni ho goduto del PRIVILEGIO di pagare un affitto basso per un appartamento di un ente pubblico... Scusarsi e trovare una soluzione onorevole. E dire: "Certe cose non dovranno più succedere".

Trasparenza, glasnost per tutti. Non solo per alcuni. Altrimenti sono solo privilegi e favoritismi... a cui la maggior parte degli italiani, invece, non può accedere. Le regole siano poche ma valide per tutti. E non chiediamoci perché poi qualcuno dice: "Così fan tutti", anche se non è vero. Gli italiani vogliono voltare pagine e bucare la notte (in cui tutte le vacche sono nere!) per vedere un po' di luce. Basta scandali, basta privilegi assurdi, basta Ancien Regime. Se un milione di donne è scesa in piazza è per chiedere Pari Opportunità per tutti, la fine di certi cattivi andazzi, meritocrazia e parità di accesso alle risorse pubbliche. Chiedere democrazia, pari opportunità, stop ai privilegi e trasparenza, è così difficile? Basta con il qualunquismo che vede sempre la trave negli occhi altrui ed autossolve - sempre!- la pagliuzza nella propria. Che senso ha?

Questo paese è intimamente, profondamente, radicalmente marcio? Mi auguro di no, ma ormai spero nella generazione dei Matteo Renzi e soprattutto nei 20enni di oggi: ragazzi, tocca a voi dire cosa non va in Italia! E portare questo paese in Europa: le altre generazioni non sembrano proprio vedere al di là del loro naso. E spiace amaramente scriverlo.
M.C.

P.S.: Per la seconda volta, in pochi mesi, un esponente dell'opposizione, inciampa "sulla casa" (uno dei sogni degli italiani!). Forse sarebbe il caso che chi ha "scheletri nell'armadio", sani la propria posizione in modo legale e trasparente, per tempo, senza aspettare le inchieste dei giornali. E soprattutto senza accusare i giornali "non amici" di usare la Macchina del Fango: per non diventare ostaggi di campagne diffamatorie basterebbe che chi fa politica, avesse finanze e proprietà alla luce del sole, come le hanno tanti italiani semplici. Come succede in ogni paese civile ed europeo.

sabato 19 febbraio 2011

Dalla parte delle prostitute di Tunisi, dalla parte della libertà di tutte le donne

I piromani che danno fuoco alle pristitute di Tunisi e danno la Caccia alle Streghe, rischiano di mandare in fumo l'ansia democratica della rivoluzione tunisina. Come difendiamo Ruby (parte lesa) nel processo del 6 aprile contro il Premier, qualcuno difenda le prostitute di Tunisi dai roghi e dalle Lettere Scarlatte! Basta schiavitù!

Chi difendeva le escort ieri, oggi protegga le tunisine. La libertà e la democrazia non sono il Falò delle Vanità di Savonarola. Quello è Totalitarismo, Stato Etico e non Democrazia! Nè lo Stato Etico è l'etica dello stato... sono due concetti diversi (nota a margine, per i Liberali italiani che cercano di confondere le acque: ma oggi Ostellino ha scritto un pezzo molto intelligente e in gran parte condivisibile!).





Wonderful Bellucci è Anta ma "si mantiene bene": le gaffes sulle donne sono spia di Gender Gap e del fatto che... l'Italia non è un paese per vecchie?

Monica Bellucci è la più bella donna italiana (fra le donne famose s'intende... ci sono altre stupende italian women non famose, che incontriamo per strada, in stazione e all'uscita di scuola, e dare i voti alla bellezza è per noi fuori luogo: ogni donna è bella a modo suo e le donne italiane hanno tuttora uno stile riconoscibile, capace di contraddistinguersi, nonostante la Videocracy e la barbarie imperante...).

Monica Bellucci è "bella e saggia", di quella saggezza profondamente italiana, familiare, non radical-chic (perché Bellucci è Pop, non è donna da salotto!), e di quella bellezza che avrebbe fatto impazzire il Perugino, Raffaello e Botticelli. Una bellezza classica, senza tempo, dolce e naturale - ma allo stesso tempo non piegata ai diktat della volgarità contemporanea. Saggia quando dice: Ragazze non vendetevi! Perché sa che le scorciatoie, come le bugie di Pinocchio, hanno le gambe corte (e Monica ha gambe lunghissime e una maturità classica).

Bellucci potrebbe essere un "faro" per quelle ragazze che cercano sempre "esempi" cui ispirarsi (in quella fase dell'adolescenza in cui si cercano "esempi", prima di estendere la "ricerca" a 360 gradi: e quindi non solo guardando la bellissima modella o attrice ma anche ascoltando il Nobel Montalcini, le giornaliste e blogger Arianna Huffington e Tina Brown, o la geniale Marissa Meyer di Google o Helen Wang, ricercatrice Microsoft dedita al progetto Gazelle, Ada Byron, prima donna informatica... A ognuno la sua preferita o un mix fra tutte).

Ma in Italia, il Gender Gap non molla. E anche Gianni Morandi, portabandiera storica della sinistra, dopo aver incontrato Wonderful Bellucci, già primipera attempata (la medicina è crudele!), reduce da una seconda felice maternità negli Anta, prima la adula (con tante carinerie; un'intervisata, nooo?), poi laconico commenta: "Si mantiene bene!".

Che dire? Non è un paese per vecchie? Le donne italiane, quando, dopo una o due gravidanze, non hanno più la taglia 40-42, ma si allargano generosamente (ma implacabilmente) in una 44-46, possono anche esprimere pensieri intelligenti, opinioni brillanti, frasi non banali e non scontate. Ma nooo... quello che "mediaticamente" passa è se la nostra eroina si mantiene bene, se invece si è sciupata o -orrore!- si è lasciata andare come tante Casalinghe Disperate (alle prese con famiglie complicate da tenere insieme, mutui da onorare, bollette da pagare...); tutti vogliono solo sapere se la natura è stata generosa o spietata... Solo estetica e mai etica, politica, filosofia... o anche solo la poesia di uno sguardo.

Il Gender Gap è più profondo di quanto immaginiamo?

venerdì 18 febbraio 2011

WikiLeaks: Berlusconi clown, gaffeur e inaffidabile. Ma utile agli USA per ottenere dividendi strategici

Spietati e lucidi i giudizi Usa sul premier italiano: «Ha una reputazione disgraziatamente comica». Berlusconi clown, gaffeur e inaffidabile. Ma utile agli USA per ottenere dividendi strategici soprattutto in Afghanistan. Mavala' direbbe l'Avv. Ghedini...

giovedì 17 febbraio 2011

Bunga bunga? Ora ha il suo Google: www.bunglebungle.it

Nasce Bungle Bungle, ovvero il motore di ricerca del bunga bunga, con algoritmo in grado di indicizzare le fonti internet in base a un solo argomento (quale? Ma il Rubygate!).
Dunque www.bunglebungle.it, diventa un motore di ricerca tematico, capace di spaziare dalle intercettazioni (con i testi trascritti di telefonate ed sms) alle fotografie, con una galleria degli scatti più sensazionali (a partire dagli Tupolanek nudo a villa Certosa). Mancano i video, m compensa il gossip con le ultime news.
Pezzo forte del Google del bunga bunga è la vera e propria rassegna stampa internazionale e italiana sulla storia del Bunga Bunga.

Gli autori? Anonimi, ma a favore della libertà d'espressione e di stampa. Anonimi che criticano la "mediocratizzazione della nostra società, ormai fin troppo influenzata dai media tradizionali e necessitante una spinta all'evolozione informativa".

Il sito è in costruzione. Appena il link sarà funzionante, lo renderemo noto :)

Bindi for President? Nichi Vendola dice sì

Donna non disponibile per il Premier, ma appassionata di politica vera. La signora che osò rispondere con schiena dritta a quella volgare battuta: "Lei è più bella che intelligente", potrebbe essere la candidata premier del centro-sinistra. Sarebbe la nemesi di mister B?

mercoledì 16 febbraio 2011

Save the Children: Riconoscere i minori non accompagnati e collocarli in comunità adeguate, non è un optional

Duecento i ragazzini già intercettati tra le migliaia di migranti in fuga dalla Tunisia. Save the Children lancia l'allarme: Riconoscere i minori non accompagnati e collocarli in comunità adeguate, non è un optional. I ragazzini del Nord Africa vanno salvaguardati: è fondamentale!

Racconta una donna supertosta ma sensibile e colta come Laura Boldrini, portavoce dell'Unhcr (Onu): "Non è certo la prima volta che sulle coste italiane approdano uomini, donne e bambini in fuga da tali situazioni. Negli anni ’90 accadde per l’Albania, poi per i Balcani e infine per il Kosovo da dove solo nel 1999 scapparono principalmente verso la Puglia oltre 35mila persone.

Chiaramente è bene essere vigili e pronti al peggior scenario ma credo che in una tale situazione abbassare i toni e a non creare nell’opinione pubblica un’ansia da assedio sia un passaggio doveroso per tutti, politici e giornalisti".



L'Italia non è un paese per donne! Quote rosa boicottate, mentre alcuni casi di cronaca giudiziaria lasciano interdetti

Due fatti che nulla hanno a che fare fra loro. Confindustria, Abi e Ania chiedono ufficialmente al Senato di cambiare la Legge, anche se il presidente del Senato aveva chiesto una rapida approvazione. La richiesta diretta, inusuale rispetto alla più tradizionale attività di Lobby, dimostra che le Quote Rosa sono boicottate, e la firmataria Lella Golfo è amareggiata dall'atteggiamento dei "poteri forti".

Altri due casi di cronaca giudiziaria lasciano basito il mondo femminile. Un caso di omicidio, in cui la Legge sullo Stalking non potè essere utilizzata, rimane irrisolto. In un caso di stupro bolognese, tre ragazzi sono stati assolti perché la ragazza li conosceva. Non può esserci "stupro fra amici" o ex fidanzati? Anche nei casi di reati contro le donne, c'è un Cultural Divide (divario culturale) che sembra non essere scalfito da nulla...

Per costruire una "società a misura di donne" ci vuole volontà e cultura. Ma certe decisioni sembrano remare contro e voler mantenere il Gender Gap delle donne in Italia rispetto al resto del mondo...

Il 6 aprile toccherà a Ruby, parte lesa nel processo contro il Premier: speriamo che la severità torni nei reati commessi contro le donne, come auspica, in altri casi giudiziari, il ministro per le Pari Opportunità.

Le Pari Opportunità devono valere per tutti: ricche o povere, nipoti di Rais o solo dei propri parenti, italiane e straniere come la marocchina Ruby.

L'illusione di libertà ed emancipazione. E l'illusione della Privacy

"Beirut è tappezzata di cartelloni pubblicitari che esaltano le forme femminili". Ma in Libano le donne godono di vera libertà ed emancipazione? Quella è pura superficialità, non autentica libertà. "Come quelle donne che pensano: se do a un uomo quello che vuole, mi lascerà fare ciò che io voglio. Lei (n.d.r.: Sharahzad) invece dice no al compromesso e sì alla complicità".

L'apparente libertà di apparire in un contesto mercificato non coincide con la libertà di essere. Potersi vestire liberamente e andare in discoteca fino alle 5 del mattino, sono conquiste femminili, ma non sono priorità e non scalfiscono il Gender Gap. Sono "illusioni" di emancipazione, che fanno anzi perdere di vista gli obiettivi davvero importanti: guadagnare, a parità di mansione, quanto gli uomini; abbattere le alte percentuali di disoccupazione femminile, soprattutto dopo la maternità; ottenere asili nido per tutti eccetera.

Molte donne confondono alcune (importanti) libertà con una vera emancipazione e conquista delle Pari Opportunità. Non essere molestate dagli ex fidanzati è importantissimo!, ma lo è ancora di più avere le stesse opportunità degli uomini nel mondo delle professioni, nei Cda e nei posti che contano.

Nel frattempo, mentre la disinformazione confonde le acque in tema di Fattore D, la "macchina del fango" miete nuove vittime: solidarietà a Nichi Vendola! Anche Vendola è satato vittima dell'ennesima violazione della privacy: una sua foto di nudo in un campo nudista, risalente a 32 anni fa!, è stata sbattuta in prima pagina. Il colpo di coda degli "immoralisti" di (h)AR(d)CORE? La privacy ad orologeria è un'altra arma (spuntata?) della fine del berlusconismo.

Dall'illusione di emancipazione all'illusione della privacy: Fate quel che vi pare, spogliatevi, tanto "qualcuno vi immortalerà per ricattarvi a vita". Libertà di, libertà da o ...macchina del fango, cari liberali?

martedì 15 febbraio 2011

Ah le Donne! Il Contrap(p)asso del Premier..

Saranno tre donne, solo e soltanto donne, a giudicare se il Premier Silvio Berlusconi è colpevole o innocente in un caso di Concussione e Prostituzione Minorile.

Ah le donne! Ancora loro...

"Come in vita i golosi sono andati alla ricerca delle più grandi prelibatezze culinarie, così all'inferno sono costretti a stare sdraiati nel fango sotto una pioggia greve e maleodorante". Presidente, il contrappasso (o, forse meglio, contrapasso con solo una p...) di Dante (Canto Sesto e poi Canto Decimo) se l'era dimenticato? "Poiché non credettero nella vita ultraterrena, essi sono ora morti tra i morti; inoltre loro non possono vedere nel presente e nel passato ma vedono soltanto il futuro".

Per il Premier: forse la sera è meglio rileggere Dante invece che perdersi nei festini!

Perch’io parti’ così giunte persone, Partito porto il mio cerebro, lasso!, Dal suo principio ch’è in questo troncone. Così s’osserva in me lo contrapasso (Dante, Inf. XXVIII, 139-142).

Manifestazione 8 marzo: SIAMO DONNE, MICA VALLETTE! (con tutto il rispetto per le vallette che fanno la gavetta! ;)

Non vogliamo un mondo diviso fra maschi contro femmine. Siamo anche mamme di figlie femmine e figli maschi (e cerchiamo di non renderli "mammoni" e prevaricatori, ma gentili e aperti). Ma l'Italia ha un Gender Gap insostenibile. Vedere un milione di italiani, donne e uomini insieme, alle manifestazioni per il rispetto e la dignità delle donne, ci fa ben sperare: un'altra Italia, meno sessista e più attenta al Fattore D, è possibile. La Womenomics non è una parolaccia!

L'8 MARZO torniamo in piazza. Le vallette non vanno ai cortei? NOI VOGLIAMO ESSERE PRIME DONNE E NON VALLETTE! Noi vogliamo un sistema di meritocrazia che passa non attraverso la bellezza e/o la disponibilita’ del corpo femminile (attraverso la mercificazione), bensì attraverso l'intelligenza femminile.

lunedì 14 febbraio 2011

La Cassazione apre alle adozioni dei single

La Suprema Corte invita il legislatore a mettere in agenda le adoziani anche per i singles (chi non è in coppia) "con le dovute cautele".

Ma che sessista la pubblicità Fiat!

Mi sembra un deja vù. Lo spot pubblicitario Fiat per vendere la Panda recita più o meno così: “Se avete una moglie gelosa…e pure cozza, avete la nostra massima comprensione”. Perché tanto sessismo? Ma non siamo noi donne ad adorare la Fiat 500? Siamo o no, vostre clienti? Ma che vi abbiamo fatto...?

Non è un paese per donne l'Italia? A giudicare da certe frasi del Premier e del marketing Fiat, no.

Media-strike via e-mail, Fax, Forum, Facebook, Twitter e Post IT alla Fermata dell'Autobus: Se non ora quando? ORA!

Dopo la piazza, è ora di inondare i mass media (soprattutto quelli che non hanno capito che non siamo moraliste, ma vogliamo libertà e Pari Opportunità per tutte le donne - italiane, straniere, Lgbtq - anche quellE senza quarta di reggiseno o tacco 12, o comunque indisponibili alla mercificazione).

Ecco l'idea delle cyber-hacktivist italiane: una settimana di Social Mobilitazione 2.0 dall'1 all'8 marzo. Media-strike via e-mail, Fax, Forum, Facebook, Twitter e Post IT ROSA alla Fermata dell'Autobus (ma anche in Stazione e ai lampioni delle Piazze centrali delle nostre città...).

Inondiamo di messaggi sulle Pari Opportunità i media dell'area Mediaset, del TG1 e di chi non dà voce alle donne che finora non hanno avuto voce.



Cosa scrivere in queste e-mail POST IT rosa o sulle bacheche e Forum Online? I desideri di noi donne tutte. I nostri (bi)sogni. Ma anche diamo i numeri su tutto ciò che in Italia non va nel verso giusto con noi donne! L'Italia ha un atavico GENDER GAP da azzerare.
Messaggi anche brevi tipo: "BASTA CON...." (e scriviamo cosa più ci offende come donne e persone in questo paese!)


Quali numeri diamo noi donne? Eccoli qui. Una donna su due è disoccupata. Il 30% dei giovani (nostri figli o nipoti) è senza lavoro. Dall'Invalsi e dai dati Ocse emerge che i maschi italiani sono sempre più indietro, cresce il divario dalle compagne, ma ciò nonostante in Italia cresce anche il Gender Gap.

Le donne italiane si diplomano e laureano di più e meglio, ma guadagnano il 16,8% meno dei colleghi maschi. Una donna su quattro abbandona il lavoro dopo la maternità. Su 100 bambini solo 10 trovano posto in un asilo nido (meno di 5 su 100 in uno comunale). Le donne ministro sono il 21% del totale, le parlamentari sono meno di un quinto. Nelle società quotate la presenza femminile nei Cda è appena al 6,8%; le donne Ad sfiorano il 3,8%.

L'Italia continua a perdere posizioni nella classifica delle pari opportunità tra uomini e donne: nel rapporto 2010 del World Economic Forum (Wef) l'Italia con il suo 74mo posto (su 134 Paesi analizzati) arretra di due posizioni rispetto al 2009 ed è il fanalino di coda dell'Unione Europea. Maglia nera UE, seguita, tra i Paesi avanzati, solo dal Giappone ma preceduta da Repubblica Domenicana, Vietnam, Ghana, Malawi, Romania e Tanzania. Ai vertici della classifica svettano, nell'ordine, Islanda, Norvegia, Finlandia e Svezia, in fondo ci sono Mali, Pakistan, Ciad e Yemen.

Questo significa che nel Paese esiste un gender gap? SI' ed è per questo che il 13 febbraio le donne italiane - stufe di essere divise fra sante e puttane (siamo solo felicemente donne!!!) - sono scese in piazza. Per dire basta a un'Italia in crisi, non solo economica ma d'identità, e dove il Fattore De la Womenomics sono concetti "troppo sofisticati" per i liberali e non invece il pane quotidiano del nostro agire pubblico e privato.

Car* italian*, siamo donne: diciamo basta. Vogliamo il pane e le rose. Sprigioniamo la creatività! :)

domenica 13 febbraio 2011

GRAZIE! :-)

L'8 marzo, Festa delle Donne, saranno indetti gli Stati Generali, "aperti anche agli uomini".

"Serviranno a continuare a far sentire forte e autorevole la nostra voce".

Le assemblee degli Stati Generali (come quelle nate prima della Rivoluzione Francese del 1789) venivano indette "quando incombono sul paese pericoli di una certa importanza" e per "limitare il potere monarchico". La fine degli Stati Generali in Francia fu infatti sancita quando il Terzo Stato (cioè i rappresentanti del popolo) si autoproclamarono l'unico vero rappresentante, tanto che il loro nome cambiò in Assemblea Nazionale. Oggi l'Assemblée nationale è la Camera più importante nel sistema bicamerale francese, anche perché quella in cui il governo ha bisogno di una maggioranza.

sabato 12 febbraio 2011

Italia, svegliati: Le donne italiane non sono uno stereotipo ma vogliono ABBATTERE IL GENDER GAP!

I Liberali neo-libertini dicono che le italiane devono fare ciò che vogliono ("E ci mancherebbe!"), ma poi in Tv la moglie è compunta e devota, la velina bella e scema, la donna in carriera acida e incattivita, e se la carriera fa flop (magari perché sorpassate dalla signorina che ha scoperto di "sedere sulla sua fortuna"... Così parlano gli eleganti liberali!), la prendono in giro tacciandola come "donna in corriera".

Le donne italiane chiedono RISPETTO e dicono BASTA. BASTA AGLI STEREOTIPI e AL GENDER GAP. Siamo donne e diciamo basta. Basta non solo al Sultano per il quale la meritocrazia è un fattore estetico e che scambia il Fattore B con il Lato B.

Le donne italiane danno i numeri. Dall'Invalsi e dai dati Ocse emerge che i maschi italiani sono sempre più indietro, cresce il divario dalle compagne, ma ciò nonostante in Italia cresce anche il Gender Gap.

Le donne italiane si diplomano e laureano di più e meglio, ma guadagnano il 16,8% meno dei colleghi maschi. Una donna su quattro abbandona il lavoro dopo la maternità. Su 100 bambini solo 10 trovano posto in un asilo nido (meno di 5 su 100 in uno comunale). Le donne ministro sono il 21% del totale, le parlamentari sono meno di un quinto. Nelle società quotate la presenza femminile nei Cda è appena al 6,8%; le donne Ad sfiorano il 3,8%.

L'Italia continua a perdere posizioni nella classifica delle pari opportunità tra uomini e donne: nel rapporto 2010 del World Economic Forum (Wef) l'Italia con il suo 74mo posto (su 134 Paesi analizzati) arretra di due posizioni rispetto al 2009 ed è il fanalino di coda dell'Unione Europea. Maglia nera UE, seguita, tra i Paesi avanzati, solo dal Giappone ma preceduta da Repubblica Domenicana, Vietnam, Ghana, Malawi, Romania e Tanzania. Ai vertici della classifica svettano, nell'ordine, Islanda, Norvegia, Finlandia e Svezia, in fondo ci sono Mali, Pakistan, Ciad e Yemen.

Questo significa che nel Paese esiste un gender gap? SI' ed è per questo che il 13 febbraio le donne italiane - stufe di essere divise fra sante e puttane (siamo solo felicemente donne!!!) - scendono in piazza. Per dire basta a un'Italia in crisi, non solo economica ma d'identità, e dove il Fattore De la Womenomics sono concetti "troppo sofisticati" per i liberali e non invece il pane quotidiano del nostro agire pubblico e privato.

Car* italian*, siamo donne: diciamo basta. Vogliamo il pane e le rose :)
M.C.

giovedì 10 febbraio 2011

Manifestazione per la dignità delle donne il 13 febbraio. In Rete Netstrike di Anonymous

Erica Jong, autrice del celebre libro "Paura di volare", su L'Espresso racconta che "i comportamenti di Berlusconi non hanno niente a che vedere con la liberazione sessuale. Usa il potere e i soldi per rimediare a un erotismo povero e per convincere gli italiani della sua presunta forza".

Per chi non potrà paertecipare alle Manifestazioni in 117 città per la dignità delle donne il 13 febbraio, Anonymous lancia un cyber-attacco contro questa Italia.

Solidarietà alle donne che difendono la loro dignità contro la mercificazione del sesso, il carrierismo velinista, la seduzione volgare. Donna madre, donna moglie, donna compagna, donna bellezza della natura, intelligenza, saggezza, autonomia, anima, in una sola parola, “persona”.

Come funziona il cyber-assalto di Anonymous? Scrive Repubblica.it: "Il network telematico di sostenitori di Wikileaks, Anonymous, annuncia un nuovo "cyber assalto" contro i siti governativi per domenica 13 febbraio alle 12 Gmt (le 13 in Italia). E' chiamata "Operation Italy, part 2". "Siamo determinati a portare avanti la nostra protesta - si legge nel comunicato del gruppo - Anonymous è la voce delle persone che si è chiaramente ed in più occasioni espressa contro l'attuale governo italiano. Gli italiani meritano qualcosa di migliore di Berlusconi e la sua classe politica. Il partito al governo si oppone a tutto ciò che Anonymous considera essenziale: libertà di stampa, internet senza restrizioni"; diritti che il gruppo "richiede siano rispettati unitamente alla rimozione della tassa Bondi/SIAE, alla cessazione dell'oscuramento di piratebay.org. Fonti interne al gruppo hanno precisato che inizialmente l'attacco era previsto per l'11 febbraio, ma che poi il network ha deciso di far coincidere la propria iniziativa con la manifestazione per la dignità della donna in programma a Roma domenica 13 febbraio. Tra i target dell'attacco informatico - su cui Anonymous mantiene il riserbo - oggetto di un referendum tra gli utenti, figurano governo.it e giustizia.it".

Dov'erano i liberali che oggi in pose servili difendono il diritto delle donne a prostituirsi quando il governo chiedeva per i clienti delle prostitute la galera? Dov'erano i liberali che oggi chiedono le Escort-per-tutti quando in Piazza c'era il Family Day? Dov'è Mrs Roccella oggi che i suoi colleghi chiedono il diritto delle donne a prostituirsi in nome del liberismo e del diritto al libertinaggio?

Schizofrenia, qualunquismo o pennivendolismo ad orologeria?