giovedì 24 febbraio 2011

Grazie, Gian Antonio Stella: No, non ci siamo solo noi italiani, la Libia merita un futuro migliore

Nella campagna di Libia del 1911, gli italiani uccisero donne, uomini e bambini solo per "cercare un posto al Sole" nello scacchiere del colonialismo europeo. Allora, non c'era neanche la scusa del petrolio (la Libia sembrava solo sabbia e deserto, l'oro nero si scoprì dopo). Oggi, 2011, un secolo più tardi gli italiani devono aiutare la Libia. Preoccuparci di quel che sarà di noi, se si verificheranno una guerra tribale e un esodo biblico, è compito della Politica: gestire in modo umano le migrazioni è dovere della politica. Ma non ci siamo solo noi, con le nostre paure e le nostre esigenze di sicurezza. La Libia merita un futuro migliore. Noi abbiamo sognato (e sogniamo tutti i giorni) per noi e i nostri figli la libertà della California e del Nord Europa. Anche i ragazzi del Nord Africa devono poter aspirare al medesimo orizzonte di libertà senza essere massacrati in un tragico e sanguinario finale di partita del Rais Gheddafi...

ORA BASTA MASSACRI, basta con la Realpolitik ipocrita che svende e svilisce tutto. Tutto ha un prezzo? Di fronte alla morte, no: c'è un momento per dire BASTA. Grazie a Gian Antonio Stella per averlo ricordato a quell'Italia che fermerebbe con i mitra i profughi e i rifugiati politici, in fuga da guerre e massacri... La solidarietà umana è la base della convivenza pacifica fra i popoli: Hitler, Lenin, Stalin, Polpot, Pinochet, Ceausescu e i Mussolini vanno sempre fermati in tempo!

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