giovedì 27 febbraio 2014

Le lobby che ci hanno disastrato.

"Chi ci guadagnò con la svalutazione del 1992?
- Gli industriali veneti.
- George Soros.

Chi ci rimise?
- L'export italiano.
- Le famiglie.
- I lavoratori."


Basta, grazie.

mercoledì 26 febbraio 2014

Rottamare le banche!

"#Sbanchiamoli! Fuori i Partiti dalle Banche" è una bella iniziativa dei Radicali. IlFattoQuotidiano aggiunge che ora servirebbe un Matteo Renzi delle banche, per rottamaeli, visto che perfino "e banche di credito cooperativo si rifiutano di introdurre gli elementi di trasparenza e separazione dei poteri richieste da via Nazionale" (Il Sole 24 Ore).

Rottamare le banche! Sbanchiamoli!

Questione di competitività.

DaniloTa ino sul Corriere spiega che in Italia stano entrando capitali esteri come non avveniva dal 1996. Sono i famosi capitali in fuga dagli emergenti verso i Piigs e i Paesi della periferia (i Paesi "in saldo"). Se i Piigs metteranno le ali e "torneranno a volare", è grazie ai 24 miliardi di dollari investiti nelle Borse ed azioni europee. Se l'Italia recupera in competitività, otterrà una fetta della torta. La staffetta nasce anche da questa urgenza di accelerare sul fronte riforme.

La Patrimoniale è fantpolitica. Ma anche usare i "risparmi delle vecchiette", mah.

60 miliardi della Cdp - i "risparmi delle vecchiette" - usati per rimborsare i debiti delle PA.

Renzi soffre della sindrome di Carcarlo Pravettoni come afferma Uriel?

Sia chiaro: la Patrimoniale non risolverebbe niente in Italia. Ma anche giocare coi risparmi delle vecchiette, fa impressione.

Perché no la Patrimoniale?

1) Un "botta da 500 o 600 miliardi" non fa ripartire., ma piegherebbe l'Italia "in ginocchio per almeno altri dieci o quindici anni".

2) "Gli italiani già non ci credevano 70 anni fa. Non si vede proprio perché debbano crederci oggi, nonostante l’arrivo di Demolition Man a Palazzo Chigi".

martedì 25 febbraio 2014

Che cos'è la Troika?

L’Italia non gira: il 2013 è stato l’anno peggiore (perfino del ‘90) per le vendite al dettaglio; secondo l’Istat, crolla ancora la fiducia dei consumatori; Bruxelles vede al ribasso la crescita (allo 0,6%) contro l’1,2% dell’Eurozona. La metà esatta dell'area Euro.

Gli italiani preferiscono puntare il dito contro la Germania. Contro Bruxelles. Contro la Troika, invece di ammettere i guai sono originati dal "fattore interno". No, non c'è un Fattore K. Ma ci sono cause endogene: squilibri, privilegi, corruzione, mancanza di competitività, scarsa meritocrazia...

Che cos'è la Troika? Perché volteggia sopra l'Italia, se anche Matteo Renzi non ce la farà?

lunedì 24 febbraio 2014

Il Sindaco d'Italia

Cento miliardi di promesse da mantenere? O un discorso elettorale per il Sindaco d'Italia?

Meno chiacchiere! Lavorate. Fate presto.

sabato 22 febbraio 2014

Europa, Europa!

Angela Merkel ha telefonato a Viktor Yanukovich esortandolo a mettere fine alle violenze in Ucraina. Ed ha ottenuto liberazione di Timoshenko.

Qualcuno ha chiesto un ministro tecnico all'Economia in Italia, ed ha rottamato la Renzinomics in pochi minuti.
L'Europa si farà. Per ora, forse troppo sbilanciata sulla Germania, ma sta emergendo. La cessione di sovranità sta procedendo, a tappe forzate.

Dialogo surreale fra padre e figlio nel 2040.

- Com'è nato il ‪‎governo Renzi‬?
  - Non andammo alle Elezioni, dopo il pasticcio di quelle precedenti, con un Paese diviso in tre. Al governo c'era Enrico Letta. Poi spuntarono i ‪Forconi‬. Allora ‪Squinzi‬, presidente di ‪‎Confindustria‬, iniziò a dare botte da orbi al "governo delle tasse". Poi lanciò la ‪marcia digitale‬ dei 40mila. ‪‎ReteImpreseItalia‬ si diede appuntamento a Roma per una manifestazione con 60mila imprenditori.

- E poi?
- In quei giorni ‪‎Alan Friedman‬ cercò di screditare ‪Napolitano‬, dicendo che il professor ‪#Monti‬ era stato paracadutato, per far fuori ‪‎MisterB‬, "ma non era un complotto". A quel punto, mentre il Corriere faceva marketing per Ammazzare il Gattopardo, è spuntato un file Pdf di ‪‎Ubs‬, datato 7 gennaio 2014, che auspicava l'arrivo di ‪‎Matteo Renzi‬.

 - Ma che c'entrava l'Unione delle Banche Svizzere (ubs)?
 - A saperlo!

- E poi?
- E poi Matteo Renzi divenne il Premier in pectore. Lo volevano tutti, tranne la maggioranza dei parlamentari PD. Il governo Letta si era dimesso, bypassando la parlamentarizzazione della crisi, per la terza volta dal novembre 2011. La sfiducia è diventata un optional, pare.

- Allora, Renzi ha fatto il suo governo? - "Suo" è un parolone. Voleva un ministro dell'‪‎Economia‬, ma da Bruxelles gliene hanno paracadutato un altro, un espertone dell'‪Ocse‬, ex Fmi, benvoluto da ‪‎Olli Rehn‬. E pensare che Berlusconi voleva un ministro dell'Economia che "sbattesse i pugni sul tavolo". Invece Padoan piaceva a ‪‎Merkel‬, e molto. In serata, Renzi entrò al Quirinale volendo un ministro della ‪Giustizia‬, e ne è uscito dopo due ore e mezza con un altro nome, mandando un Tweet con hashtag ‪"#‎arrivoarrivo"‬. E, a quel punto si è scoperto che aveva defenestrato Bonino, senza avvertirla, ma non si sa. - Ma allora l'Italia era commissariata? - Macché: ufficialmente, no. Però dicevano che "Renzi sarebbe stata l'ultima spiaggia", prima della ‪‎Troika‬.

- E quando siete tornati a votare?
 - Votare?

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Piano choc da 50 miliardi di taglio di cuneo fiscale.

Serve un piano choc da 50 miliardi di taglio di cuneo fiscale. Così ripartiti: 16 miliardi di Spending Review del Piano Cottarelli (già pronto) + 10 miliardi di Piano Giavazzi (ronto dal 2012) + 4 miliardi di IMU= 30 miliardi. Altri 20 miliardi di sprechi si trovano. FATE PRESTO.

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Presidenzialismo de facto.

Il bonapartista non è affatto Matteo Renzi bensì Napolitano, risoprannominato per l'occasione Napoleone. Uno che cassa ministri e li sostitusce coi suoi nomi, mandando l'aspirante Premier dietro alla lavagna, redarguito come uno scolaretto ambizioso ma poco pratico e capace. Dopo la defenestrazione di Enrico Letta (su cui la Storia sarà più benevola della Cronaca), il ricambio (generazionale e di genere) non avviene in base al merito, ma in base al manuale Cencelli da Prima Repubblica.

Renzi brucia le tappe bruciando se stesso? Lo vedremo. Il rischio c'è. Anche se ha il voto di N pariti (quanti, 9?), di cui N-1 hanno meno del 5%, se farà bene, il merito sarà di tutti; ma se fallirà, il fallimento sarà solo suo.

Di certo, se Renzi fa male, arriverà la Troika. E sarà forse una benedizione, soprattutto se libererà Padoan dai suoi vincoli dovuti all'appoggio - de facto - berlusconiano.

Speriamo che Padoan applichi SUBITO la Spending Review di Cottarelli, gettando quei 16 miliardi nel taglio del Cuneo fiscale.

Se il taglio del cuneo fiscale fosse di 50 miliardi, potrebbe perfino fare il miracolo.

Che altro dire? In Italia c'è il Presidenzialismo. Il resto sono chiacchiere.


venerdì 21 febbraio 2014

Pier Carlo Padoan‬ (ex Ocse): «Mi hanno chiamato a fare il ministro dell'Economia»

Pier Carlo Padoan, 64 anni, non sarà un ministro dell'Economia che va a battere pugni, con promesse fantozziane. Ma un pragmatico riformista, uno studioso OCSE, uno che può dialogare con quel mastino di Olli Rehn. Si potrà ottenere flessibilità solo se si faranno prima le riforme richieste dalla Commissione.

Padoan è pro liberalizzazioni dei servizi pubblici: vuole aumentare concorrenza nei settori dei servizi e dell’energia. Ma soprattutto aumentare la competitività. Già sostenitore della lotta alla corruzione, è a favore di una maggiore flessibilità (sia in entrata che in uscita) nel mercato del lavoro. Padoan pensa che la tassazione vada diminuita su lavoro e investimenti (anche con deciso taglio a i sussidi). Ma i tagli di tasse devono essere sempre accompagnati da tagli della spesa: "nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma" dicono i chimici.

PierCarloPadoan, già capo economista e vicedirettore Ocse, esperienza al FMI, ex consigliere economico nei governi D'Alema e Amato, spera nel varo di un vero e proprio mercato transatlantico, Europa-USA, per far fronte al rallentamento dei Brics. Vuole semplificare la PA nazionale e locale e la giustizia amministrativa; tagliare le tasse su imprese e lavoro, grazie a tagli di spesa. Ritiene che il sistema educativo debba acquistare efficienza, diventando più orientato al mondo del lavoro. Auspica un sistema di ricerca e innovazione integrato nel sistema europeo e globale.

L'Italia è stata ipnotizzata almeno due volte in 150 anni. Tutte le volte è finita in un disastro. Ecco speriamo che questa volta si facciano riforme, senza grandi salti nel vuoto.

"L'Italia è una macchina lanciata ad alta velocità, ma che va col freno a mano tirato" ha dichiarato Pier Carlo Padoan.

 

Il suo peggior nemico.

A me l'editoriale di Manfellotto è piaciuto. Soprattutto il finale. Perché il vero nemico di Metteo Renzi è l'ubriacatura del successo. E se rileggesse la storia (non quella edulcorata e patinata, ma quella reale) del suo adorato Steve Jobs, contornato sul finale da yesmen, lo capirebbe. E l'Italia non è Apple, sia chiaro. Mentre il PD sta diventando acronimo di Paracadutati Deludenti.

giovedì 20 febbraio 2014

Come faceva a sapere UBS che Matteo Renzi avrebbe preso il posto di Letta a gennaio 2014?

Ripeto la domanda ad Alan Friedman: Come faceva a sapere UBS che Matteo Renzi avrebbe preso il posto di Letta a gennaio 2014?

Questo file PDF di UBS è autentico o è un fake?

Pagina 4 rigo 8: "Last but not least, unless ‪‎Matteo Renzi‬ manages to materially change the reform situation in ‪Italy‬, the most important peripheral country will likely see less wiggle room for negotiating its 2015 budget with the EU Commission".

E a pagina 10: "(...) Italy is far behind Spain, Portugal and Greece when adjusting for the difficulty of reforms. This paralysis will likely lead to more pressure from the EU Commission for the country to reduce its government debt-to-GDP ratio to 60% of GDP, which will likely limit the leeway for the 2015 budget at the least, unless Matteo Renzi manages to turn around the reform path. This will be difficult before the European elections in May 2014 and the Italian elections, which we expect to take place in the first half of 2015".

UBS spera nel deprezzamento del costo del lavoro per aumentare competitività.

La data del file ‪‎Ubs‬? ‪‎Gennaio 2014‬. C'era Letta e "stava sereno". O no?

Il rischio del bluff.

Ieri ha perso l’Italia. Ed ha guadagnato punti, pensate voi!, il Grande Assente: MisterB, che al confronto – udite! udite! – appariva come uno Statista. La verità è che alla radice del declino italiano c’è l’allontanamento dalla democrazia liberale. E ieri è andata in scena la scarsa serietà di un Paese in coma, commissariato de facto. La democrazia parlamentare è in mano a tre extraparlamentari, ognuno per motivi suoi (due, perfino, pregiudicati).

P.S: “I 7 minuti a quattr’occhi tra Renzi e Berlusconi sono più preoccupanti dei 9 minuti di scazzo tra Grillo e Renzi, ma alla luce del sole” (Antonio Padellaro). Ebbene sì: se ieri Renzi ha balbettato con Grillo, un giullare delirante che fa show, temiamo che sia fatto asfaltare pure da MisterB. Con le terrificanti conseguenze per la credibilità del Paese che tutti paventiamo.

Allora, che fare?

MarioDraghi e la BCE pensano che sia urgente per l’Italia “fare le riforme”. Ma le Riforme ormai inderogabili - che rimangono priorità (purché siano ben fatte), è ovvio - hanno tempi lunghi per aver un impatto sull'economia. In realtà oggi l’Italia ha urgente necessità di liquidità per uscire da quel mix di bassa-crescita-bassa-inflazione in cui si è infilata (rischiamo la deflazione se non la stagflazione, ovvero la Sindrome Giapponese)!

Le Banche hanno avuto tantissimo, ma l’Economia reale è rimasta a bocca asciutta. In Europa la ripresa è ancora debole, fragile e non allineata, mentre la disoccupazione oltre il 12%. Finora l’austerità ha prodotto alti costi sociali, politici ed economici, perché ha puntato più sull’ aumento delle tasse invece che sulla Spending Review. Adesso servono meno tasse in cambio di meno spese del governo. Il tutto, mentre l’Euro Tower deve spezzare il più in fretta possibile il legame tra debito sovrano e istituti di credito.

Però la PA italia è a dieta: il dimagrimento sta proseguendo. Ora deve diventare più efficente grazie alla rivoluzione digitale.

Quello che è da tagliare sono le partecipate degli Enti Locali.

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L'Italia deve diventare una democrazia liberale. Non scimmiottare la Peggiocrazia.

Chi vuole cambiare gli italiani, rischia sempre cocenti delusioni. Dovrebbe conoscere la teoria del Legno Storto. I bambini si educano. A questo servono le scuole e la pubblica istruzione. Con gli adulti, in uno Stato di Diritto, si passa invece al Civile e al Penale: la responsabilità è personale. Per far capire agli adulti come ci si comporta in una Società Civile, uno Stato (che ha il monopolio della Forza) usa la Legge (non il giustizialismo, ma la Giustizia uguale per tutti): negli Stati Uniti se non paghi le tasse, fai una brutta fine; se corrompi, fai una brutta fine; se fai truffe in Borsa, fai la fine di Madoff mica quella all'acqua di rose di MisterParmalat. Gli italiani non cambieranno mai? Ma basterebbe applicare le Leggi esistenti per essere un Paese normale. Poi, rileggersi Hobbes e Alexis  de Tocqueville. Gli italiani non cambieranno mai? Basterebbe rendere l'Italia un Paese europeo con riforme VERE. Invece, allontanarsi dalle democrazia liberale, è un pericolo. Enorme.

La lezione dei ragazzi di Kiev.

Lord Byron morì per sostenere la guerra d'indipendenza greca contro l'Impero ottomano. Oggi i giovani di Kiev, che chiedono più Europa, muoiono sulle barricate. E di "Byronic hero", non c'è più ombra.

Non ci sono più i Lord Byron che combattevano fino alla morte per l'indipendenza greca. Nessun giovane europeo parte per Kiev (invece diversi italiani partirono ancora per Sarajevo 20 anni fa!). Nessuno oggi, temo, lancerebbe lo J'accuse di Matteotti, massacrato dai fascisti. Probabilmente sono tutti impegnati a scambiarsi messaggi su Whatsapp. Un Vaffa virtuale. Per questo mi commuovono i ragazzi di Kiev: combattono, rischiando la vita, per le loro idee europeiste. Però, ammettiamolo, in Italia i ragazzi che hanno combattuto per le loro idee (giuste o sbagliate che fossero, anzi, spesso, parecchio fuorvianti) hanno sempre pagato caro, tutto.

mercoledì 19 febbraio 2014

Basta derby. Basta Marketing. Lavorate!

Come si sconfigge Grillo? Facendo cose utili per il Paese. Riforme vere. Attirando multinazionali che creino occupazione. Le aziende "stanno alla larga dall’Italia perché qui non funziona quasi niente." Perché sanno che "se vengono qui, prima o poi saranno bastonati.". Solo con un fisco giusto, lavoro e una giustizia civile che funzioni (e non costi come un corso triennale a Harvard), si attirano imprese straniere. Solo con la serietà e la professionalità, si sconfigge Grillo. Lo streaming lasciamolo a chi fa business. I politici aggiustino quello che non va: basta marketing. "Ottenere soldi da un debitore è un’impresa impossibile." Oggi agli italiani serve un Presidente del Consiglio. Non uno che sa inviare Tweet al fulmicotone. (I virgolettati sono di Giuseppe Turani, uno dei pochi editorialisti seri in questa pazza pazza pazza pazza Italia). Questo è ciò che scriverei domattina su un qualsiasi giornale. I derby, lasciamoli allo stadio, grazie.

"Ci sono tanti modi per deviare l’attenzione di un popolo". Trent'anni fa usavano lo stragismo, ora lo streaming, i comici e la fuffa. Per carità, almeno non contiamo più i morti per strada, ma non siamo meno tonti di allora, pare.

P.S.: L'idea di un'iniziativa chic da 50 miliardi è buona. Speriamo che, finito l'egotismo da streaming, Renzi la provi.

Grillo 10, Renzi zero. All'Italia manca uno Statista.

Lo ha zittito. Reso afasico. Asfaltato. Grillo 10, Renzi zero.Grillo ha sparato un monologo, delirante quanto volete, ma che ha tolto la parola di bocca a Mister-battutina-pronta Renzi.

Dopo uno streaming del genere, ha perso l'Italia. Alla fine Berlusconi - nonostante tutto - sembra perfino uno Statista. Ed ho detto tutto.

Alla fine si sente l'assenza bruciante di uno Statista. Di una visione. Di autorevolezza. Ed ho detto tutto, io che non sopporto l'Uomo-forte-al-comando, figuriamoci.

 All'Italia manca uno Statista: simo in mano a due Fake.

Mia madre, 81 anni, moderata, che ha sempre votato PD e Prodi, e in precedenza per il Partito Repubblicano, passando per Segni (ma ha sempre votato sì ai Referendum storici dei ‪‎Radicali‬), ha commentato: "Oggi ‪‎Berlusconi‬, rispetto a quei due, sembrava uno Statista. Ma ti rendi conto che Nemesi?".
M.C.

Il Cavallo di Troia

Chi non conosce in informatica i ‪Trojan Horse‬, non può capire né ‪‎Renzi‬ nè ‪‎Grillo‬. In fondo il ‪governo‬ è Troia: la città nemica da conquistare, ma Troia (leggi: il governo) si conquista accatastando i soldati dentro il ‪Cavallo Di Troia‬, messi lì dentro coi voti del PD. E, una volta conquistata Troia, il governo funziona NON coi voti del PD, ma con le maggioranze variabili: a volte voterà Alfano, a volte Forza Italia, a volte (sulla privatizzazione della RAI) perfino il M5S. Bypassando i recalcitranti del ‪PD‬. E tutto viene gestito "da remoto" (leggi: dai Poteri Marci). Ma Merkel non ci cascherà.

Caro Renzi, Angela Merkel non è mica fessa!

La Germania dovrebbe trasferire ogni anno agli stati meridionali l’8-10% del suo Pil.  Ogni anno, sborsare 220-230 miliardi di euro per pagare l’Italia e la sua classe di parassiti, i cui vertici si pagano emolumenti tripli ai vertici politici tedeschi. «La solidarietà intra-europea è semplicemente incompatibile con la strategia fondamentale della Germania: restare competitiva a livello mondiale», ha spiegato Patrick Artus, un altro economista francese di primo piano. Merkel vuole imporre  i contratti costrittivi che ciascun governo dovrà firmare: da firmare con Berlino.


OlliRehn‬ è il commissario che vuole succedere a Barroso, grazie alla GrosseKoalition Made in UE che si formerà, dopo che saranno etrati i partiti anti-euro, in seguito alle sconvolgenti elezioni europee. Mica ‪Martin Schulz‬. Mi sa che a ‪‎Renzi‬ e a Napolitano questa è sfuggita.

Caro Renzi, fare fessa la Merkel, è da asilo nido. Ritenta, la prossima volta sarai più fortunato!

SE SEI SERIO, fai le riforme che hanno reso la Germania la prima della classe. Di ciucci, ne abbiamo avuti abbastanza in 20 anni.

martedì 18 febbraio 2014

Renzonomics for Dummies

Le cose da fare nella Pubblica Amministrazione, secondo la Renzonomics, sarebbero:
- Allineare le regole per i dipendenti pubblici a quelle dei lavoratori privati;
- Uso degli ammortizzatori sociali per ridurre le eccedenze di personale;
- Basta Tar nelle cause di lavoro: ricorso ai giudici ordinari, come nel settore privato;
- Fine inamovibilità dei dirigenti pubblici: diverrebbero licenziabili come i manager privati;
- Durata massima di 6 anni per gli incarichi per gli alti burocrati dovrebbero;
- Abolizione dell’articolo 18 sulle nuove assunzioni;
- Riforma degli ammortizzatori sociali;
- Fine degli ammortizzatori che durano 4-7-10 anni (Cigs+indennità di mobilità);
- Chi perde lavoro dovrà seguire corsi di formazione ricevendo un sussidio];
- Mobilità interna e flessibilità per i dipendenti pubblici;
- Contratti di solidarietà in caso di esuberi;
- Lavoro in esclusiva per i magistrati;
- Abolizione delle Camere di commercio;
- Posta certificata in tutta la PA.

Riforme in gran parte condivisibili. Ma con ricadute del tutto prevedibili sul PD.


Boeri, Vaciago, Boldrin e Deaglio (marito di Fornero): mica gli daranno tutti il due di picche eh?

Qual è la linea politica di Renzi? Vediamo chi sono gli economisti più vicini a lui. #Taddei vuole rimettere l'Imu per detassare gli stipendi più bassi. Ma l'Imu non basta per detassare i circa 20 milioni di stipendi più bassi. Davide Serra è uno che ha detto: «Abbatti le pensioni d'oro e quelle ordinarie, rendi licenziabili quelli sopra i quaranta. Così i giovani magari avranno una possibilità». Quale? Licenziando tuttti i 50enni? Mah. Yoram Gutgeld, laurea in Matematica, specializzazione in Business alla California university di Los Angeles, carriera in McKinsey, a suo tempo predispose un piano di taglio di spesa per le Forze Armate israeeliane senza intaccarne l'efficienza. In "Più uguali, più ricchi" chiede di tagliare le pensioni sopra i 3.500 euro lordi (duemila netti), ricavandone quattro miliardi di risparmi, da investire in asili nido. Vuole incoraggiare #immigrazione con Ius Soli (in linea con l'ex ministro Kyenge). Predilige il NoTav e chiede che l'Italia rinunci alle Grandi opere perché le piccole creano più lavoro. Propone le privatizzazioni di Ferrovie, Poste e Rai; vorrebbe chiudere #ospedali da rimpiazzare con la telemedicina. E poi, c'è l'Ammazza-gattopardo di Alan Friedman, ah, ma lui fa gli Scoop.

Chi rimane? Per fortuna un nome c'è: Tito Boeri. Speriamo che anche lui non dia il due di picche a Renzi. Rimangono anche Vaciago, Boldrin e il marito di Fornero. Altrimenti non ci resta che Alan Friedman? Ma no dai.

UPDATE: L'ipoesi di Montezemolo al Tesoro è un esercizio di Conflitti d'Interessi? 

Sempre piàù evidente che Renzi non è Ciampi. E che sta andando a sbattere, anche se raccoglierà i suoi voti. Del resto, il voto disgiunto in Sardegna dimostra che il candidato PD vince solo col travaso dei voti di Forza Italia, il primo partito dell'Isola.Anche al Senato, senza i voti di Forza Italia, il governo Renzi non passerebbe mai.

Ho passato gli ultimi vent’anni a sentirmi dire: “Lasciamolo lavorare”. E: “Non disturbare il manovratore”. Ma parlavano di MisterB. Ci ha portati sull'orlo del baratro, a furia di non disturbarlo. Dopo venti – dicasi 20! – anni, siamo ancora lì. Mentre, dopo averlo cacciato come il baubau, adesso pregano Letta di diventare ministro dell’Economia. Come in uno dei sette governi Andreotti. Ma è un gioco di ruolo?

lunedì 17 febbraio 2014

Renzi non può essere Tony Blair, perché blair non avrebbe fatto niente senza vent'anni di Thatcher.

Sfatiamo i falsi miti. Perché le "attese messianiche" su ‪Renzi‬ come prima su MisterB sono ciò che hanno impedito all'Italia di fare ‪#riforme‬ vere in 20 anni. A meno che non consideriate la Patente a Punti e l'addio al fumo in ufficio, una ‪Rivoluzione Liberale‬. Ma allora, povero Adam Smith. Si rivolterà nella tomba pure Maggie Thatcher. Ah, smontiamo ora l'ultima leggenda metropolitana: Renzi non può essere Tony Blair (che poi non è questo gran figo che credete, ma vabbè!), perché Blair non avrebbe fatto niente senza vent'anni di Thatcher. E qui, di Thatcher, non se n'è vista mezza.


#MatteoStaiSereno, come diventare Statista?

La sinistra non riesce a disfarsi dell’idea che lo sviluppo si ottenga redistribuendo il reddito, ma poiché i redditi da redistribuire sono prosciugati, guardano alla ricchezza. La destra che anela allo stesso sviluppo,  chiede di ridurre la pressione fiscale, ma questa non si taglia non si restringe la spesa pubblica. Le idee chiare, ma sbagliate della prima, si contrappongono alle idee poco chiare, ma giuste, della seconda. Tutti i partiti sanno bene che così non si può andare avanti, ma non sanno come invertire la rotta.Entrambi i partiti sono in un cul-de-sac.

Il fatto che lo spread si riduca non è un indicatore di ripresa di fiducia. Dipende solo dall’abbondante liquidità. Se arrivasse il tapering, la situazione del nostro debito pubblico precipiterebbe. Quindi èsolo una parentesi, che durerà pochi mesi. In caso di patrimoniale, avverrebbe una fuga di capitali e si accelererebbero le vendite dei titoli e di immobili. Dunque, l'Italia si darebbe zappa sui piedi. Nel caso in cui l'Italia  cedesse pezzetti di patrimonio pubblico, si alimenterebbero spese correnti. Se si procedesse a detassazione, rimarrebbe aperto il problema del rimborso del debito e del rilancio dello sviluppo.

Tutto questo per dire che ha ragione FrankfurterAllgemeine che Renzi‬ rischia di venire massacrato come la giraffa nello zoo di Copenhagen, data in pasto ai leoni. E i 101 sono ancora lì, del resto, mica si sono volatilizzati.

Se invece Renzi facesse riforme danesi, farebbe fare agli altri la fine dei mammuth

Ed è tutta qui la differenza fra passare alla Storia come Statista o finire rottamato dai Peones.

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venerdì 14 febbraio 2014

#Staisereno un fico secco!

L'Italia ha sfiduciato 3 presidenti del Consiglio con 3 crisi extraparlamentari (senza cioè la sfiducia in Parlamento). E tutti e tre sono stati "paracadutati" dal Colle, come direbbe Alan Friedman, senza passaggio elettorale. Ah, la Post-Democrazia!

Carpe diem.

Più che l'Attimo fuggente, Matteo Renzi doveva citare il grandissimo Orazio: Carpe diem, cogli l'attimo, mentre si riaffaccia una stentatissima ripresa da prefisso telefonico (un timidissimo +0,1%). In Italia ci sono 5 Regioni (fra cui Lombardia e Toscana) ad alto tasso d'imprenditorialità, con il record d'imprese per chilometroquadrato. Ci sono 3-4 mila aziende che sono le volpi dell'export e mettono perfino i bastoni fra le ruote a Cina e Germania, in alcuni settori. "Nella meccanica non elettronica (dati Edison-Gea) il nostro attivo commerciale è di 16,4 miliardi e, cosa forse difficile da credere, siamo i terzi esportatori dopo Germania e Giappone. Nei prodotti in ferro e acciaio il nostro attivo commerciale è di 3,5 miliardi di euro e siamo secondi dopo la Cina" (Giuseppe Turani). Che dire? Basterebbe smettere di umiliare il tessuto prouttivo per tornare a crescere.

Sono sicura che la Storia sarà più generosa con Enrico Letta di quanto lo sia stata la cronaca, con questo misuro +0,1% di crescita con cui si congeda, cacciato dal Principe. Certo, regalerei all'ex presidente del Consiglio una edizione storica de Il Principe del sempre attuale Niccolò Machiavelli.

giovedì 13 febbraio 2014

Siamo in piena sindrome TINA, there's no alternative.

Il dado è tratto. Vedremo dove ci porterà la smisurata ambizione di cambiare. "Facci dunque uno Principe di vincere e mantenere lo Stato: e mezzi saranno sempre iudicati onorevoli e da ciascuno lodati" Niccolò Machiavelli. Quando l'Italia è piegata da peste e guerre, va sempre alla ricerca di "uno Principe". Poi, certo, siamo anche il Paese in cui si diederono un certo numero di coltellate a Giulio Cesare, uno che aveva vinto tutto o quasi. E gli italiani passano dagli "innamoramenti collettivi" agli "odi feroci". Ma fra 20 anni Alan Friedman ci scriverà un nuovo librone per spiegarci che "è un altro film".

Questo è ciò che ci lascia in eredità il ventennio sprecato. Siamo in piena sindrome TINA, there's no alternative. E non sarà una passeggiata per nessuno. Auguri.

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La lite delle due comari, come Beniamino Andreatta vinse su Rino Formica.

La lite delle due comari. La Storia d'Italia è costellata di déjà vu, da dare in pasto ai media.

"Si dimise nel 1978, in seguito a una pressante campagna di stampa che lo accusava di essere coinvolto in una vicenda di tangenti". La Storia d'Italia è costellata di déjà vu, da dare in pasto ai media. Giovanni Leone, do you remember, Mr. President?

Per il resto: c'è Alan Friedman, che - come tutti sanno - non è un giornalista ma un grande uomo di MARKETING. E nel 2017 desecreterà, oh là là!, chissà quali segreti Top-secret!

mercoledì 12 febbraio 2014

Lunga vita a Freak! Lunga via agli Skiantos!

Addio a Freak  Antoni, compagno musicale di tante gite scolastiche. La nostra generazione, precaria a vita, senza mai un punto fermo (né ideologico né nella vita quotidiana), una generazione No Future perché quella precedente s'è divorata tutto, pur indignandoci per tutto ciò che non va, magari scrivendo pamphlet sempre più ironici, ha rifiutato la violenza che invece contraddistingueva la generazione precedente (i nati fra il '50 e il '65), anche perché l'ha sempre buttata sull'auto-ironia. A volte l'abbiamo buttata sulla feroce ironia, e forse con un pizzico di cinismo. Anticonformismo lucido, ma spiazzante. Abbiamo seppellito con risate quasi tutti i ministri degli anni '80. "Vado controcorrente perché sono demente, sono ribelle con l'urlo nella pelle" gridava Largo all'Avanguardia.

Scenari in divenire. Staffetta a Roma (e M5S alla riscossa in Piemonte)

Scenari.Ovviamente in evoluzione. Ovviamente può cambiare tutto nel giro di due ore. Scenari, dicevamo: staffetta Letta - Renzi, con tutte le riforme che vuole il sindaco; al voto la Regione Piemonte, con vittoria del M5S (dopo Parma, una nuova - difficile - prova di governo per i ragazzi pentastellati, in una Regione che vede volare Fiat a Londra e ha la grana Tav da gestire).

Hanno chiesto a Civati se convenga o no la staffetta: «Direi proprio di no. Per tutelarsi, ma anche per provare a tener fede alle sue dichiarazioni. Si era detto mai più larghe intese, no? E perché ora ne facciamo delle altre? Pensavo gli piacesse l'idea di vincere delle elezioni».

L'Italia ha 6 - 12 mesi di tempo per cambiare? Il tempo è una variabale. Nella crisi italiana, abbiamo già visto di tutto - Alan Friedman docet: pure Cirino Pomicino dichiara al Sussidiario: "I poteri forti nel 2011 avevano bisogno che nel nostro Paese ci fossero un Parlamento debole e un governo stracciato, in modo da fare entrare un uomo" che piacesse a "Goldman Sachs", una delle banche d'affari più grandi al mondo. Altri paracadutati sono stati: "Petros Christodoulos, ex trader Goldman Sachs a Londra e principale amministratore del debito greco; Otmar Issing, ex membro del direttorio Bundesbank ed ex capo economista Bce; Peter Sutherland, tra i responsabili del 'salvataggio' dell'Irlanda". Ed aggiunge: " Era così prevedibile, l’arrivo di Monti, che io lo scrissi già nel novembre 2008". Ma infatti, lo sapevamo tutti. Se abbiamo scritto Porka Troika, abbiamo fondati motivi. 

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martedì 11 febbraio 2014

Lo scoop di Friedman? L'euro val bene una Messa!

"Nel periodo 1994-2001 la crescita complessiva dell’eurozona è stata pari al 20,3 per cento. L’Italia, nello stesso periodo, ha messo insieme un aumento complessivo del Pil pari al 16,5 per cento". Ma "nel periodo 2002-2013 la crescita complessiva dell’eurozona è pari al 10,1 per cento (metà di quella precedente)" scrive Giuseppe Turani nei suoi magnifici editoriali su La Nazione. Ma "la crescita complessiva dell’Italia è uguale a meno 1,9 per cento." "Il che significa che si è rotto qualcosa dentro la società italiana". 


"Non c’è quasi nulla che lo Stato non possa privatizzare. E si può essere ancora più estremisti: uno Stato elefantiaco come il nostro, più privatizza, meglio è." Ma non basta.

"In almeno mezza Italia la sanità non teme concorrenti e è forse la migliore e la più completa del mondo. Ma ci sono anche sprechi a non finire."

"Bisogna tagliare fra i 30 e i 50 miliardi di imposte (da riversare in buona parte sul costo del lavoro)." Stiamo strisciando sul fondo, mentre la Spagna esce con le sue mani fuori dalla crisi.

"Fisco, lavoro e giustizia civile. Tuti e tre questi settori oggi sono una specie di caos organizzato. Le multinazionali straniere non vengono e le nostre aziende soffrono".

"L'unica frustata possibile al sistema economico italiano consiste in un robusto taglio delle imposte". " Non ci sono alternative. La pressione fiscale dovrebbe scendere almeno del 7-8 per cento (meglio se del 10 per cento)".

"La domanda interna nel 2013 (rispetto al 2012) è diminuita del 2,6 per cento. Gli italiani, cioè, hanno chiesto il 2,6 per cento di beni in meno. Nello stesso periodo la domanda estera è cresciuta dell’1,1 per cento". Se l'Italia sta ferma, muore, dice Giuseppe Turani.

E nel 2013 in Italia hanno chiuso i battenti 40 aziende al giorno. Ora, basta.

PorkaTroika, il resto è fantasy

La Germania e gli Stati Uniti sono tornati ai livelli di reddito pre-crisi già dal 2011. La Francia e l’Inghilterra ci torneranno presto. L'Italia, con le politiche attuali, se tutto va nel verso giusto, fra 10 anni minimo. In Italia non c'è stato alcun complotto per paracadutare Monti. Fino a ieri. Ora sec'è un complotto è contro Napolitano, per mandar via Letta.

L'Italia è un Paese che non gira ed è pieno di bug. L'Italia nel 2011 era l'anello debole perché aveva ed ha enormi problemi di competitività. E così le aziende chiudono o fuggono all'estero. In Botswana, in Perù, a Tonga è più facile fare impresa che in Italia (65sima su 189, secondo Banca mondiale). Il resto è fantasy. O London Fog. Poi, certo, il governo ha le batterie scariche. E se c'è un complotto, è quello contro il Presidente della Repubblica. Da pensionare in fretta, perché si è chiuso un ciclo. E bisogna aprire un nuovo ciclo pro-crescita, altrimenti l'Italia non riaggancia la ripresa né ora né fra 6 mesi. Dal 2000 il destino dell'Italia è la stagnazione eterna, ma è un lusso che può permettersi un Paese che non cresce da un decennio e deve mantenere un apparato pubblico elefantiaco (ma deve salvare scuola e sanità, le seconde migliori d'Europa, dopo la Francia)? Se la Spagna attira più capitali esteri dell'Italia, c'è un perché: costo del lavoro in calo e tassazione dell'industria più bassa. Nell'e-book PorkaTroika, abbiamo messo in fila i numeri che inchiodano l'Italia. Il resto è fantasy.

Dal punto di vista giornalistico, concordo: il video di Alan Friedman è ineccepibile. Mette insieme dei fatti. Il Financial Times lo definisce "The italian job", il titolo di un famoso film su una truffa. Ma non ci sovviene il dubbio che Alan Friedman non abbia fatto nessuno scoop? Che il mondo anglosassone ci abbia avvolto in una nebulosa areosol di London Fog, in cui tutti i gattopardi sono grigi? Che la finanza anglosassone "ci stia paracadutando" nella Terza Repubblica - quella presidenzialista -, facendo uno sgametto alla Presidenza della Repubblica? Poi, per carità: nessuno di noi si è stracciato le vesti per la fine del governo di MisterB, caduto sotto i colpi dello Spread: era inadeguato. Unfit. Nessuno se le straccerà per la fine di Letta, caduto non sotto gli scoop di Friedman, ma sotto l'erosione del PIL e un rapporto Debito/PIL che inquieta tutto il mondo. In fondo è dal '45 che i paracadutisti anglosassoni devono venire a liberarci dalle paludi in cui riusciamo ad infiliarci. E fra 20 anni, Friedman farà un nuovo scoop: "Eravate su scherzi a parte", un laboratorio politico di CrashCapitalism. E lo ringrazieremo per la terza volta dagli anni '90. Però leggetevi la trama del film: è molto istruttiva. Parla di lingotti d'oro. Da rubare.

Una curiosità: il remake si svolgeva sui tetti del palazzo Vela, e sulla pista sopra il Lingotto... Oh, la FIAT che vola a Londra.

lunedì 10 febbraio 2014

Lo scoop del Corriere? Ripercorriamo la cronaca di quei giorni.

Da ieri si definisce "scoop" una sorta di London fog, la nebbia di Londra della Rivoluzione industriale, in cui anidride solforosa ed anidride solforica si combinavano in aerosol. Pensavamo che lo scoop fosse "una notizia giornalistica particolarmente sensazionale in quanto pubblicata da un mezzo d'informazione per la prima volta, in anticipo sui concorrenti" grazie alla quale "i lettori ricevono una nuova versione su fatti spesso già noti". Ma vabbè, gli inglesi ci vedono sempre come un Paese retrogrado, e in effetti in Italia abbiamo lo stesso numero di lettori di giornali del 1939. Qualcosa vorrà pur dire.

Riassumendo lo scoop del Corriere in cocomitanza col Financial Times (FT). Il ‪14 luglio 2011‬ l'Economist ci dipingeva sull'orlo del precipizio: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2011/07/14/pop_copertina-economist.shtml

Il ‪5 agosto 2011‬ il debito italiano terrorizzava i mercati: http://espresso.repubblica.it/affari/2011/08/05/news/l-abc-del-rischio-italia-1.34087

Il ‪‎9 settembre 2011‬ scoprivo, con una certa sorpresa, un sito, intitolato ‪‎Default‬ ‪‎Italia‬ che diceva: "Non sappiamo se effettivamente l'Italia fallirà il prossimo ‪‎11novembre2011‬ come predetto da moltissimi economisti". Un reminder, con conto alla rovescia: http://www.defaultitalia.it

Il 14 settembre 2011 Tremonti divagava di Heidegger e di Habermas, mentre il Paese era alla canna del gas: http://www.repubblica.it/politica/2011/09/14/news/tremonti_giannini-21634177

Il ‪‎16 settembre 2011‬ Tremonti cercò di vendere Btp pure ai cinesi, mentre MisterB cercava (invano) di uscire dall'euro: http://espresso.repubblica.it/affari/2011/09/16/news/tremonti-il-cinese-br-1.35413

Il ‪‎20 settembre 2011‬ un editoriale del Wall Street Journal citava Tito Livio: "Roma perde tempo, mentre la Grecia brucia": http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre /20/Wsj_cita_Tito_Livio_Roma_co_8_1109202742.shtml

Il ‪6 ottobre 2011‬ Prodi rilasciava intervista a l'Espresso in cui parlava di "premier senza credibilità"

L'‪11 ottobre 2011‬ il Wall Street Journal insinuava il dubbio che l'Italia avesse truccato i conti per entrare nell'euro, o avesse nascosto la polvere sotto il tappeto: "Ci sono tutte le ragioni per ritenere - scrive Alen Mattich - che il governo italiano sia stato aggressivo almeno quanto gli altri Paesi europei nel mascherare lo stato delle proprie finanze in modo da ottenere l'ingresso nell'area della moneta unica".

Il 4 novembre 2011 il Financial Times titola In God's name, Go!

Questa è la cronaca di quei giorni. Lo scoop del Corriere? Sembra La lettera rubata di E.A. Poe.

Riassumendo: La Germania e gli Stati Uniti sono tornati ai livelli di reddito pre-crisi già dal 2011. La Francia e l’Inghilterra ci torneranno presto. L'Italia, con le politiche attuali, se tutto va bene, fra 10 anni minimo.

In Italia non c'è un complotto. L'Italia è un Paese che non gira. Pieno di bug. In Botswana, in Perù, a Tonga è più facile fare impresa che in Italia (65sima su 189, secondo Banca mondiale). Il resto è fantasy, mica giormalismo!

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domenica 9 febbraio 2014

Basta con la guerra alla Rete

Come scrive Uriel in Italia abbiamo SuaDonnità. In genere è una parlamentare di sinistra che, appena viene insultata, chiede provvediementi contro il FarWest sul Web (Boldrini mesi fa), contro l'Hate Speech (Moretti oggi), contro i social network eccetera. Ammetto che difendere le "quote rosa" e il FattoreD, sta diventando pesante pure per me che credo nella Womenomics, ma credo soprattutto nella valorizzazione dei meriti. Care donne, tutta la mia solidarietà contro il sessismo. Ma sulla rete, propongo una tavola rotonda e discutiamo. Così, la lotta al sessismo, non si fa.

mercoledì 5 febbraio 2014

Competitività irrisoria in Italia.

Italiani e greci lavorano 300 ore più dei tedeschi ma guadagnano la metà: scarsa competitività? PorkaTroika, fate presto!

Le storture dell'Europa. Eccessiva Austerity. La critica di Napolitano alla UE è simile alla mia. Solo che aggiungerei: l'Italia, però, non ha fatto Austerity (solo a chiacchiere, per dare fumo negli occhi alla Germania), non si è messa a dieta (non un granché), non ha fatto le Riforme, ha invece tartassato i suoi cittadini in maniera abnorme, come se non ci fosse un domani. Quella che è evaporata è l'idea di un futuro. Confuse e pasticciate Leggi di Stabilità hanno poi fatto il resto. Senza una "visione", il risultato è sotto ai nostri occhi. Carlo Alberto Carnevale Maffè afferma che "fare industria è proibitivo" in Italia se il tax rate sulle imprese, con l'IMU su capannonini industriale, è salito all'80%.
econdo Alan Friedman bisogna uccidere il Gattopardo: c'è un "potenziale" fantastico in un Paese, l'Italia, "con una produttività irrisoria". 


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martedì 4 febbraio 2014

Carlo Alberto Carnevale Maffè‬: "Fare ‪industria‬ è ormai proibitivo"

La denuncia dell''economista della Bocconi ‪‎Carlo Alberto Carnevale Maffè‬, intervistato da Affaritaliani, dovrebbe svegliare l'intero Paese, e invece si parla di bon ton e turpiloquoio alla Camera. "Se un'azienda produce in Italia, a parità di business, con l'‪Imu‬ sui capannoni industriali, di fatto ha un total ‪‎tax‬ rate dell'80%". Il problema della ‪competitività‬ ormai è vitale, se "fare ‪industria‬ nel nostro Paese è proibitivo". #PorkaTroika, è la produttività che manca in Italia!

lunedì 3 febbraio 2014

L'insostenibile inadeguatezza di Boldrini.

Post esilarante di Uriel Fanelli, da leggere tutto d'un fiato. "La verità è che un uomo dovesse aver paura di essere accusato ingiustamente per uno stupro non commesso, la Boldrini avrebbe esattamente la faccia delle sue paure. Non so con quale coraggio un uomo possa ancora entrare in ascensore con lei, ben sapendo che qualsiasi cosa non vada bene alla principessa, dal dopobarba alla marca di scarpe, diventerà occasione per un'accusa di stupro".

Le donne italiane si augurano che Boldrini torni all'ONU, uno dei carrozzoni più corrotti al mondo, e si disinteressi per sempre delle donne italiane, già colpite da sessismo e dispari opportunità. La Sua Donnità di Sinistra, francamente, è insopportabile.Ma dov'era Boldrini quando le Deputate del centrodestra venivano attaccate da tutti? O lei difende solo le donne di sinistra?

Nessuno qui oserebbe attaccare la terza carica dello Stato. La terza carica dello Stato merita una figura imparziale, con un CV inattaccabile, non costruito mediaticamente.

Le cifre ufficiali della corruzione in Italia. Avviata procedura infrazione per ritardi pagamenti debiti PA

Il 50% della corruzione europea avviene in Italia. La corruzione nel nostro Paese pesa per 60 miliardi di euro, il 4% del Pil italiano. Ad aggravare il dato sono state le leggi ad personam come la ex Cirielli e il Lodo Alfano. Anche la Legge Severino non è affatto severa: servirebbe un nuova legge anti-corruzioni che affronti tutti i nodi alla radice.
Ma le bocciature europee non finiscono qui: avrà cinque settimane per rispondere e dimostrare di non avere violato la direttiva europea 211/7/UE. I ritardi accumulati dalla PA a pagare i debiti superano i 200 giorni, sfiorando i mille in alcuni casi. L'Italia rischia una multa, dopo l'avvio della procedura d'infrazione.

P.S. : I 60 miliardi di euro di corruzione italiana sarebbero in realtà una stima elaborata dal SAET, un ente creato ad hoc nel 2009, e non della Corte dei Conti. Sulla corruzione esistono solo stime approssimative.

Porka Troika è in download

Porka Troika è un titolo provocatorio come lo era Mela Marcia nel 2010, un pugno nello stomaco per sfatare alcuni luoghi comuni nella più lunga crisi economica in Italia dal '29 ad oggi. Porka Troika è il nuovo V-book, gli e-book sui temi che gridano V di Vendetta. Costa 99 centesimi, meno di un caffé, ma forse vi aiuterà a schiarirvi le idee su dove stanno andando l'Italia e l'Europa nello scnario della globalizzazione, appena entrata in una nuova fase, dove l'Abenomics spinge il Giappone (ma fino a quando?), il Tapering prosciuga i fumi di denaro verso i Paesi emergenti e gli USA sembrano usciti dalla crisi, ma fino alla prossima bolla.

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