domenica 31 ottobre 2010

Se non ora, quando?

Mister Berlusconi proverà a rivincere le elezioni e ce le farà grazie al suo "potere autoassolutorio" sugli italiani che gli invidiano tutto, dalle donne alla smisurata ricchezza. Mister Berlusconi tenterà di andare alla Presidenza della Repubblica e magari trasformare il Quirinale nella succursale dell'Hollywood (a proposito avete fatto la guerra al Leonka o al Conchetta, per tollerare l'Hollywood per anni? Che serietà! Che coerenza!). Niente di che, sia chiaro: la oltre bimillenaria Roma caput mundi ne ha viste di peggio del bunga bunga, dal cavallo senatore di Caligola ai festini di fine impero fino ai (ne)fasti dei Borgia. Le RubyTuesday à la Lele Mora, al confronto, sono tristi borderline. La dark-lady Lucrezia Borgia era decisamente una spanna più su, insomma.

Ma, finita la ricreazione, proviamo a essere seri? L'Italia ha un debito degno di Halloween: siamo entrati in Europa con la metà del debito in lire e ora nel 2010 ne abbiamo praticamente il doppio in euro (e nel frattempo ci sono state le liberalizzazioni. Chiudiamo per un istante solo "un occhio" su Telecom, una liberalizzazione fallita da studiare nei manuali, anche solo per il Digital Divide che paralizza l'Italia: ed è un peccato perché Telecom è l'ultima grande impresa italiana che è ancora in grado di fare ricerca tecnologica... vedi "nuvola italiana", la risposta formato Pmi a Google). Ma dove ci siamo bevuti un debito così mostruoso in così pochi anni del quindicennio berlusconiano?

Mario Monti invita oggi il Presidente del Consiglio a chiudere con l'entertainment e ad usare i giorni (e pure le sue notti) a non perdere altro tempo. Bisogna mettere a punto un "Piano nazionale delle Riforme" in vista del 2020 (e dare un presidente alla Consob). Noi aggiungiamo anche in vista di Digital Agenda. Per un'Italia più innovativa, connessa e up-to-date su tutti i fronti (mercati liberalizzati, authority indipendeti, mercato digitale unico anche per l'e-commerce eccetera) che non si lasci sfuggire i suoi migliori talenti.

In Italia è l'ora di predisporre le condizioni ambientali, dalla formazione dei giovani (disoccupato uno su quattro) nelle università alla ricerca scientifica, perché questo diventi un paese dove è vantaggioso mantenere attività ad alto valore aggiunto, centri d'innovazione, ed evitare il "trionfo della restaurazione" o il capitalismo selvaggio dei "Baroni Ladri nell'America del primo Novecento". Gli Usa hanno imparato la lezione. L'Italia, che fa? Si limita a guardare, ipnotizzata, l'epifanico dito medio di Cattelan?

La riscossa può arrivare da Milano. Il dopo-Moratti è alle porte? Le primarie del Pd sono una chance. L'Expo di Shangai ha dimostrato che l'Italia ha i numeri per farcela (quando vuole: il Padiglione italiano è stato tra i più visitati in Cina). Insomma, se non ora (finita la ricreazione), quando?

M.C.

sabato 30 ottobre 2010

Ruby Tuesday, dicci la verità: Ma che ci trovi in un vecchio signore, rifatto e un po' trash?

D'accordo fa ridere, a volte anche molto ridere. Far passare una ragazzina marocchina, forse clandestina (secondo la Bossi-Fini, vero Bossi?), per la nipote di Mubarak: è trash e geniale! A me fa anche ridere (ma le relazioni internazionali con l'Egitto, non ne subiranno contraccolpi? Acc... Mr. Frattini questo l'era sfuggito, eh?). D'accordo e' l'uomo più ricco d'Italia. D'accordo le collane Damiani non sono male (ma io preferirei un Samsung Galaxy Tab o M'ama-Non m'ama di Pomellato, très chic). D'accordo: ma quando lo ritrovi uno così a capo di un governo del G20? Neanche il più anarchico black-bloc avrebbe potuto sperare di vedere in vita sua "il trash al Potere in tutto il suo squallore"! Il "declino occidentale" in tutta la sua maestosa grandeur! Oh, please to meet you hope you guess my name!

Però, detto fra donne: a vis-à-vis non lo trovavi un po' "cadente"? Un po' "truccato"? Un po' troppo bisognoso d'affetto per essere un uomo così potente? Hai 17 anni, mica 40: a me (interista) a 17 piaceva un calciatore del Milan poco più grande di me, ma con due occhi...; e a 22 Johnny Depp: vuoi mettere?! Non hai pensato che Clinton al posto della sig.ra D'Addario avrebbe avuto Sharon Stone? Non ti fa pena uno che paga? Non ti sembra un vecchio, arzillo signore, un pezzo da museo un po' giurassico nell'era di Facebook e Twitter (che pronuncia Gogol, come l'autore russo, invece di Google)? Se davvero sei scappata per non essere data in sposa a 12 anni a un uomo di 49 anni (che grinta!), ... ma che ci trovi in uno che potrebbe essere tuo nonno a 17 anni, quando potresti avere il mondo-ai-tuoi-piedi?

Cara Ruby, tu sei ganza e disperata come solo si è bisognose d'affetto, divertenti e nichiliste da teenager. difficilmente ti ricapiterà quando avrai figli o sarai nonna. Ma tu hai tutta la vita davanti per studiare! (Lui avrà DAVANTI, sì e no, 30 anni... di pura, crudele e perniciosa vecchiaia)! Tu hai tutta la vita davanti per diventare una star (ne hai la stoffa, altro che le bellone-solo-sorriso delle pubblicità! Tu hai carattere, sei una vera Street girl! Meglio di Angelina Jolie! Più folgorante se vuoi!), per rifarti una vita! E per... innamorarti: dai sono convinta che preferiresti innamorarti non dico di Brad Pitt (come la Jolie), ma di un tipo veramente ganzo e fichissimo. Però non di un "pezzo da museo", dai. Compi 18 anni tra pochi giorni: auguri di cuore! Sono convinta che troverai un bellissimo cowboy con più stoffa del Premier, più capelli e soprattutto con occhi del colore che piace a te (e senza il lifting!!! E senza il cerone!!!). Se proprio non lo vuoi coetaneo, ma con più esperienza, prova con uno di trenta. Di 30-35 enni carini, gentili, spiritosi, vestiti in modo up-to-date e innovativi a Milano ce ne sono... quanti ne vuoi, su. E poi se ti annoi, vola a Londra, a New York... altro che la Milano-da-pere che ti hanno fatto vedere :(

Le brave ragazze andranno in Paradiso, ma le "bad girls" dove pare a loro... Però se vai avanti così i media ti fanno a pezzi, e tu sei meglio di quel che loro dicono :)
Dai, hai tutta l'intelligenza per dare una svolta alla tua vita, camminare con le tue gambe e dire ai vecchietti che "hai mooooolto di meglio da fare" che passare una serata cantando le canzoni di Apicella... ;) In bocca al lupo, di cuore! :)

Giornalisti, visibili ed invisibili: a Roma il 4 novembre per fare il punto su un mestiere che cambia

Blogger, giornalisti, esperti di post-produzione editoriale: il giornalismo nel Web 2.0, nell'era di blog, Facebook e Twitter (in vista del prossimo Web .0) sta cambiando? A Roma il 4 novembre sarà presentato il dossier Lsdi. La ricerca fa il punto sui giornalisti visibili ed invisibili nell'Italia di oggi, partendo dai dati forniti dall’Inpgi (l’istituto di previdenza dei giornalisti), dall’Odg (Ordine dei giornalisti) e dalla Fnsi, il sindacato unitario della stampa italiana. Scrive Antonella Beccaria sul suo blog: "Ne emerge l’immagine di una professione frammentata, con status professionali ed economici molto vari e con differenze, a volte, molto profonde fra i vari segmenti che la compongono. E, oltre a segnalare l’esistenza di un numero rilevante di giornalisti del tutto “invisibili” sul piano contrattuale, conferma una vistosa spaccatura fra lavoro dipendente (che vive prevalentemente dentro le redazioni) e lavoro autonomo, che nell’industria editoriale cresce e diventa sempre più vitale per la macchina dell’informazione, ma che non riesce ad acquisire una vera, concreta, dignità professionale".

Il 4 novembre a Roma nella sala “Walter Tobagi” della Federazione nazionale della stampa (Corso Vittorio Emanuele II, 349, ore 11) ne discuteranno il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Franco Siddi e Roberto Natale, oltre a Pino Rea e a Vittorio Pasteris (che hanno curato la ricerca).

FONTE Xaaran - Il Blog di Antonella Beccaria: “Giornalismo: il lato emerso della professione”: il 4 novembre a Roma sarà presentato il dossier Lsdi

venerdì 29 ottobre 2010

I Figli sono tutti figli: basta con la distinzione fra legittimi e naturali!

"Il Consiglio dei ministri elimina la distinzione tra figli naturali e legittimi, e prevede anche l'obbligo per i genitori di ascoltare i minori prima di adottare decisioni che li riguardano" scrive Repubblica.it. Le Pari opportunità fanno un nuovo passo avanti: per le mamme una vittoria (le nostre nonne hanno combattuto contro la precedente ignomia: "figlio di NN"). In Usa è invece polemica per le "troppe" teenagers incinta: ma l'educazione sessuale non va più di moda alle medie?

Mr. Berlusconi: al Fattore D preferisce la variabile B

Inutile girarci intorno: La Womenomics non fa parte della "cultura" di governo di Silvio Berlusconi. Il Presidente del Consiglio è un "uomo di cuori"? Il Premier al Fattore D preferisce la variabile B? (del BungaBunga ovvio ...non pensate male!)

giovedì 28 ottobre 2010

Le minorenni no? Tutta "la spazzatura mediatica" che travolge Berlusconi

Come la spazzatura di Napoli, come la polvere nascosta sotto i tappeti dalle cameriere "infedeli", anche le storie da PlayBoy di Berlusconi riemergono con ciclica puntualità. Questa volta c'è di mezzo una minorenne (la ragazza-immagine Ruby), e forse non è come la minorenne casta di Casoria. Ma il punto cruciale è la telefonata di Palazzo Chigi in Questura per far rilasciare Ruby quando era stata arrestata.

I precari avranno pensioni da fame, ma Tremonti scopre che l'Italia produce più deficit di Pil. Lo sa che Internet in UK vale il 7,2% del Pil?

Che giorni. Tremonti finalmente ammette di condividere i dati pre-allarmanti di Bankitalia sulla disoccupazione (soprattutto quella giovanile) e scopre che l'Italia non cresce: produce più deficit di Pil. Mentre la Gran Bretagna afferma che Internet in UK produce il 7,5% di Pil, l'Italia, paralizzata da un cronico Digital e Cultural Divide, volta lo sguardo lontano dall'innovazione. Ma ora arriverà la scure del ministro Renato Brunetta, forte del quasi-dimezzamento dell'assenteismo (-35%) nella Pubblica Amministrazione: 300 mila tagli alla PA.

Dario Di Vico sul Corriere.it spiega invece perché i precari di oggi rischiano una "pensione da fame" domani.

Ma il paese si interroga sulle ragazze-immagine di Lele Mora ad Arcore...

Click!

mercoledì 27 ottobre 2010

La carica dei 40 Under 40: la ripresa è senza rughe!

Duble dip sì o no? Sembrerebbe di no a guardare i volti dei 40 Under 40 di Fortune che stanno innovando il mondo con il Web, il Web 2.0 ma anche tante idee in altri settori (media, retail, pubblicità, abbigliamento, consulenza, automotive...).
In testa c'è Marc Andreessen (39 anni), co-fondatore di Netscape, Opsware, Ning e ora nel board di Facebook. Seguono Mark Zuckerberg (fondatore e ceo di Facebook), Evan William e Biz Stone (co-fondatori di Twitter), Sergey Brin e Larry Page (co-fondatori di Google), Tim Armstrong (chairman e ceo di Aol), Esther Duflo (docente di economia al Mit), Dennis Crowley (co-fondatore e ceo Foursquare), Marissa Mayer (vicepresidente Google), Jason Kilar (ceo Hulu il primo, fondatore). Quarantenni che non parlano di recessione ma della necessità di innovare. Ah, che aria fresca :)

N.B. Unico italiano: al 24esimo posto Lorenzo Simonelli, il più giovane ceo di GE Transportation. L'Italia non è un paese per giovani? Ma il resto del mondo, sì.

martedì 26 ottobre 2010

Fattore D/ Come costruire la leadership femminile

È l'ora delle donne nei board grazie alle "quote rosa" nei Cda. L'Italia scopre il Fattore D in azienda. Se l'Italia è fanalino di coda nell'indice Fortune Global 500 (tranne i soliti volti noti, a partire dalla grintosa Marina Berlusconi), l'Italia può fare meglio. Ma "qualcosa si muove: la proposta di legge bipartisan sulle quote rosa nei cda ha appena avuto il via libera da Tremonti".

Segui il Forum al Sole 24 Ore: Come costruire la leadership femminile. Video e mini vocabolario (di Laura La Posta e Caterina Ruggi d'Aragona)

lunedì 25 ottobre 2010

Matteo Renzi: "Sul degrado urbano noi possiamo recuperare, ma sul degrado di una professione Minzolini ha già dato il massimo..."

Matteo Renzi contro Augusto Minzolini, 3 a 0. Il battibecco avviene su Facebook, ma poi qualcuno usa il servizio pubblico fuori luogo. "Sul degrado urbano noi possiamo recuperare, ma sul degrado di una professione Minzolini ha già dato il massimo...". Firenze ha tanti problemi come ogni città con un'area metropolitana vastissima. Ma il TG1 usato come una "buca delle lettere dei propri rancori personali", sarebbe una lectio magistralis di giornalismo? A me ricorda il giornalino di "Lotta continua" dei tempi bui... Il '77 in versione centro-destra non ha nulla di liberale, ma sembra un film già visto: dagli esiti funesti. Matteo Renzi ha ragione.

Italians do it better... Macchè! Italy can do better!

Parliamo di "quote rosa". Se l'Italia è fanalino di coda nell'indice Fortune Global 500 (tranne i soliti volti noti, a partire dalla grintosa Marina Berlusconi), l'Italia può fare meglio. Ma "qualcosa si muove: la proposta di legge bipartisan sulle quote rosa nei cda ha appena avuto il via libera da Tremonti".

venerdì 22 ottobre 2010

L'emergenza carceri riguarda noi tutti

Lo so: chi è "contro il carcere" (tout court) dirà che questo Post è inutile, buonista, anzi dannoso. Peggio: dimostrerà quanto sbaglio. Ma in questa Italia dove il carcerato è l'appestato (o, se preferite, l'untore) dei nostri giorni, non va sottaciuto il nuovo ennesimo allarme suicidi, il nuovo ennesimo allarme sovraffollamento e (ovvio) rischio igiene. E non per buonismo.

[Fonte IlSole24Ore.com: È emergenza carceri in Italia: poca igiene e troppi suicidi di Claudio Tucci]

Idealmente anche a me piacerebbe un mondo senza carcere. Ma da ieri sera un bambino poco più grande di mio figlio si sta dibattendo fra la vita e la morte, per un terribile incidente stradale finito su tutti i TG. I ragazzi stranieri, con a bordo armi da scasso, forse per paura della polizia, hanno tamponato un'auto in cui viaggiava il bambino (ora in fin di vita) con la sua famiglia. I ragazzi stranieri erano su una Jaguar, il bambino su un'utilitaria. Quei ragazzi, passati col rosso, in una strada stretta di un comune della provincia di Firenze, hanno rischiato il linciaggio. La rabbia, che vediamo divampare nel napoletano contro l'odore acre della spazzatura non raccolta, divampa - sotto altre forme - in tutta Italia.

Ora: a quella mamma, il cui figliolo lotta fra la vita e la morte in un letto d'ospedale, tamponata su una strada che anch'io percorro tutti i giorni; a quella donna che piange suo figlio, scaraventata con la sua piccola auto contro un muro, cosa dovrei dire: Homo homini lupus? O che linciare i colpevoli dell'orribile reato, non riporterà le lancette dell'orologio ridonando il sorriso al suo bimbo?

L'idealità di un mondo senza carcere si scontra contro il muro d'odio (alimentato da anni di irresponsabili campagne stampa contro la "moda dei reati etnici", solo a fini di audience a buon mercato). Il fuoco dell'allarmismo (della caccia all'untore) sta prendendo piede in Italia, lasciando scie velenose anche laddove non te lo aspetti. In quella strada corrono tutti: italiani e stranieri, a rischiare la vita siamo tutti (italiani, stranieri e clandestini). Su quell'auto poteva essere mio figlio mentre andava a nuoto proprio come il bimbo coinvolto nell'incidente. Nella "civile", "di sinistra" Toscana profonda - ormai si fa strada il germe della Tolleranza zero contro stranieri e "criminali" (tutti accomunati da una subdola liaison...), come se scagliarsi contro il colpevole riportasse alla felicità chi è vittima di crimini od incidenti. Altro che essere contro il carcere. Ieri sera solo l'Habeas corpus ha salvato la pelle ai colpevoli dell'orrendo incidente... No justice, no peace: dicevamo da giovani. Ma ahime' non sembrano tempi, questi, né di pace né di giustizia: almeno chiedere a voce alta carceri meno disumane sarebbe un passo avanti per riportare il "lume della ragione" in questa disgregata, impoverita, incattivita Italia. O no?
M.C.

Il sessismo e il marketing

Chissà quanti click faranno le foto del Corriere della Sera, per illustrare "i corpi calpestati di donna". Calpestati due volte: prima dal marketing, poi dall'audience online.

Dal lato B per vendere moto, alle ginocchia per far comperare vodka: spot e manifesti che usano le donne. Lo sappiamo: bene ricordarlo, grave ri-metterlo in vetrina.

Il link? Non lo metto: la denuncia del Corriere è giusta, ma le foto no. Lo so ora tutti corrono a cercare le foto su Corriere.it...

Update ore 13.53: Corriere.it ha tolto dall'home page la galleria che non ci è piaciuta. Meglio decisamente questo articolo: "Il cervello delle neo mamme è più grande"

Semaforo verde (ma condizionato) alle quote rosa nei board

"L'Italia fa un passo avanti verso una legislazione più europea. Il via libera, seppur condizionato..."

Fonte IlSole24Ore.com: L'Economia fissa i posti alle quote rosa nei board di Monica D'Ascenzo

giovedì 21 ottobre 2010

La scorciatoia della signora Todd

"Qualcuno si ricorda della signora Todd? Un solo indizio... Stephen King e una protagonista indimenticabile che con Shakespeare ha tanto a che vedere. Sono passati gli anni, i libri si sono accumulati, i gusti di lettura modificati e la vita ha riservato quotidiane sorprese. Benvenuti in questo blog di libri, recensioni, interviste, film, percorsi bibliografici..." Con un inizio così folgorante, il blog è da non perdere :)

Segui il Blog: La scorciatoia della signora Todd

Congedo paternità: la UE dice sì!

"L'Europarlamento apre per l'Italia la possibilità di non discriminare più gli uomini nella concessione dei congedi parentali". Anche i padri italiani potranno aiutare le neo-mamme con «almeno due settimane» di assenza dal lavoro a paga completa per il "padre naturale del neonato anche se l'unione non è formalizzata dal matrimonio".

Vedere alcuni padri obbligati dalla UE ad imparare a cambiare un pannolino, quello sì che sarebbe rivoluzionario. Ma accontentiamoci :)

mercoledì 20 ottobre 2010

Mela marcia di AgenziaX: da oggi in libreria

Scusate se ci parliamo addosso, cerchiamo di non farlo (quasi) mai. Ma a volte capita: questa è una di quelle volte. Mirella Castigli e Caterina Coppola, insieme all'esperto di GNU/Linux e software libero Franco Vite e allo storico hacktivist italiano Ferry Byte, hanno scritto un libro: Mela Marcia (edizione: AgenziaX).

In un''Italia dove "sui media nazionali un mese di colera nello Zimbawe, con la fuga di centinaia di migliaia di persone sottoposte a ogni violenza, aveva meritato 12 citazioni nei telegiornali Rai e Mediaset, mentre l’estate di Briatore ne aveva ottenute 33; un anno di guerra e siccità in Etiopia aveva meritato 6 citazioni mentre Carla Bruni ne aveva ottenute 208 (Fonte: Medici senza frontiere, estate 2008)" (citazione di Filippo Facci su IlPost.it) il libro "Mela marcia" cerca di aprire gli occhi sul paludato mondo incantato di Apple e sullo stato dell'editoria oggi nel Web 2.0 e prossimo 3.0 nell'era di iPad, tablet Android e blogger d'assalto.

martedì 19 ottobre 2010

Stiglitz contro la "Bancarotta”: Se la politica si limita a rimettere in ordine le sedie a sdraio sul Titanic, l'ice-berg non si sposta

Non sono giorni facili per delineare il futuro dell'economia, per scongiurare la Double-dip e ridare fiato all'Occupazione (il grande malato occidentale in questa jobless recovery). Ma qualcuno ci prova a dare consigli ai timonieri (come Obama). Il premio Nobel dell’Economia Joseph Stiglitz, nel suo nuovo libro “Bancarotta" (edizioni Einaudi) usa parole nette ed esprime concetti taglienti. Il Change di Obama non sta funzionando perché il Presidente Usa è troppo timido e “si è limitato a rimettere in ordine le sedie a sdraio sul Titanic”. Nel libro Stiglitz punta il dito contro Obama per “non avere una visione alternativa del capitalismo”.

Mentre in Italia c'è aria di riot, senza capire ed affrontare le cause profonde della crisi (ma si cercano solo poveri capri espiatori, "facili bersagli" alla Malussène che non hanno senso!, guardando il dito invece della luna), il mondo dell'economia si interroga su come rimboccarsi le maniche contro il vero nemico da battere: la crisi, accompagnato dallo spettro del double-dip (crisi a W con doppia ricaduta dopo la recessione del 2009), dal fantasma della stagnazione, e dall'ectoplasma della mancanza di crescita.

Se "l'America non sogna più" (come recita il Time), siamo al Punto Omega: i pignoramenti negli Usa sono a quota 1 milione e 200 mila unità, un mostro peggio dell'Idra dalle cento teste. Cosa significa?

Vuole dire che la "middle-class", già sconquassata dalla recessione, si impoverirà ancora. Roba da far tremare i polsi a chi crede nella democrazia e non vuole cadere in dittature o regimi populisti.

"Nessun pasto è gratis": oggi la crisi presenta a noi europei, italiani compresi, il conto salato della crisi. Licenziamenti, cassa integrazione a go-go eccetera. Sapere la verità è meglio che chiudere gli occhi. Ma sarebbe anche meglio evitare di cercare sciocchi "capri espiatori" (che sono solo dannosi) e concentrarsi sulle cause della crisi, come fa il Nobel Stiglitz insieme ad altri economisti, per evitare un nuovo tsunami. Prevenire è meglio di curare, no?

Per la cronaca: il "Punto Omega" è di Don De Lillo, il mio autore preferito insieme a Jonathan Franzen e Thomas Pynchon :)
M.C.

lunedì 18 ottobre 2010

“Non è un paese per vecchie” è anche un libro di Loredana Lipperini: da leggere :)

Scrive Antonella Beccaria: "Loredana Lipperini, nel 2007, aveva firmato per Feltrinelli un libro che si intitolava “Ancora dalla parte delle bambine”, eredità ideale del quasi omonimo libro di Elena Gianini Belotti (...). Con il recente “Non è un paese per vecchie”, l’autrice compie un salto temporale e passa all’ultima parte della vita, per raccontare di una nazione in cui si è instaurato un nuovo tabù: quello della naturale decadenza fisica e psicologica che precede la morta, e del suo esorcismo collettivo officiato a tutti i costi. Compreso quello che prevede la ghettizzazione dei cittadini più avanti con l’età, collettore di nuove forme di odio derivanti da un assetto sociale sempre più povero ed esasperato". Da leggere! Come il libro di Loredana Lipperini.

domenica 17 ottobre 2010

Fading illusions... Cosa resta? La misera umana. o il nulla

In un mondo dove non c'è rispetto per le persone, per la vita umana, per i sentimenti e per ciò che Terenzio definiva "Homo sum, et nihil humanum a me alienum puto", non restano che l'evanescenza delle illusioni, lo svanire di amori, utopie, un orizzonte nichilista e... la miseria umana? Per chi non è in cerca di un altrove, forse sì. Ma forse no: Aspesi ha ragione: se 4 milioni si sono incollati a seguire in Tv raccapriccianti dettagli su un osceno delitto (come osceno, efferato ed irreversibile è ogni delitto), c'è speranza: 56 milioni di italiani si sono ribellati e hanno spento la Tv e hanno aperto un libro! (io, Jonathan Franzen). Da leggere Natalia Aspesi: "La miseria nel cuore che fa il pieno di share" su Repubblica.it.

WWW.what-women-want

Yahoo! ha condotto con Skopos lo studio “What Women Want” (basato su 4.000 utenti Internet italiane nella prima settimana di giugno) per approfondire la relazione donne e Web.

Il tempo è la risorsa che manca di più a tutte. Sempre in debito di tempo, il 30% delle intervistate non ha mai abbastanza tempo per rilassarsi e il 25% cerca di trovare dei momenti liberi. Le più penalizzate le madri lavoratrici con figli al di sotto dei 3 anni. A compromettere la serenità si aggiungono i problemi legati alla quotidianità. In testa, per il 42% delle donne, l’aumento del costo della vita, seguito da preoccupazioni legate al lavoro e alla carriera (40%) e dallo stress (35%). Quindi trovare il modo di bilanciare lavoro, famiglia e le proprie esigenze diventa uno dei bisogni primari delle donne moderne.

Internet si è rivelato un valido alleato e pratico aiuto per risolvere i problemi di tutti i giorni. Infatti il 72% delle internaute intervistate utilizza la rete Rete per cercare risposte alle proprie domande. In primo luogo sono dubbi relativi a problemi di salute (47%), seguiti da quesiti sul tema lavoro (45%). Al terzo posto sono di nuovo, questa volta, i piccoli disturbi legati alla salute al centro delle ricerche delle navigatrici (43%).

Le mamme sono attive più che mai in rete. Il 56% delle mamme di bambini piccoli usa la Rete per avere consigli, il 33% afferma che con Internet risparmia tempo prezioso e il 30% fa
oggi più e-commerce rispetto a quando non aveva figli. Ma le mamme non si fermano qui. Guardando i numeri relativi al rapporto con i social network le mamme lavoratrici con figli più grandi (oltre i 12 anni) sembrano apprezzare maggiormente Twitter. Laddove si parla di creare o condividere contenuti in rete il 34% di tutte le intervistate ha dichiarato senso aver letto o commentato un blog. E le donne che hanno da poco costituito una famiglia e le giovani e single sono i gruppi più partecipi.


Con internet si risparmia tempo (e soldi) anche negli acquisti. Il 30% delle mamme con figli piccoli ha dichiarato, appunto, di fare oggi più e-commerce rispetto a quando non aveva figli.
Il 42% delle donne intervistate ha fatto nell’ultimo mese acquisti on line o si è informata su web sui prodotti e i marchi prima di comprare in modo tradizionale; il 46% dichiara che è
importante fare info-commerce prima di acquistare un prodotto e dallo studio emerge anche che per 1 donna su 3 Internet è il mezzo migliore per stare in contatto con i brand rilevanti. In particolare, dai brand le donne cercano, in ordine, consigli su Moda, Bellezza e Cucina (ricette), mentre rimettono agli esperti professionali presenti in Rete informazioni su Famiglia, Salute e Finanza Personale. Sui blog e sui forum cercano indicazioni su Tecnologie, Amore/Relazioni e Alimentazione (ricette e diete).

Il 69% ha un collegamento Internet wireless a casa e la camera da letto (57%) è la stanza preferita per navigare in rete, Segue il salotto (54%) e la cucina (40%). Anche se l’ultima in ordine di preferenze (13%) le internaute si collegano anche dal bagno.

Su Internet le donne cercano viaggi (54%) e ben il 38% di loro sta pianificando un viaggio di lunga durata da farsi nei prossimi 12-18 mesi. Seguono poi intrattenimento (50%), informazioni su salute e benessere (40%), lavoro e cucina (37%), moda (36%).
Le giovani e single concentrano le ricerche su amore e relazioni mentre per le mamme con figli da 0 a 3 anni le priorità di ricerca sono informazioni legate a famiglia e genitori.


La ricerca Yahoo! Skopos regala infatti anche uno spaccato social: le utenti Internet italiane hanno mediamente 150 contatti personali e 80 contatti professionali sui siti di social network. Le giovani single hanno molti più contatti personali di quelli professionali, mentre le donne con figli maggiori di 12 anni hanno una maggiore propensione a fruire Internet via mobile.

Internet è partecipazione, ma anche condivisione di testi, pensieri, foto, notizie. Le più giovani sono più attive e nelle ultime 4 settimane di giugno hanno dichiarato di aver fatto per l’81% attività di vario genere su Internet (quali shopping online, download e uso di applicazioni…) e contemporaneamente (un altro 81%) di aver usato Internet per comunicare (e-mail & social networking) ed infine il 55% del tempo è stato speso per creare contenuti, rispondere a post su blog, condividere testi e foto online.

venerdì 15 ottobre 2010

Donne e imprenditoria, un binomio italiano

Visto che le donne italiane non trovano lavoro (il 27,9% fra i 15 e i 24 anni non lavoro contro il 20,4% della media europea), si danno all'imprenditoria. A scoprire "il bello della partita Iva" sono l'1,1% in più (contro lo 0,8% degli uomini).

L'Italia, fanalino di coda in troppe classifiche, ha un primato rosa: le donne imprenditrici e lavoratrici autonome sono 1.482.200 contro l'1.340.900 della Germania e l'1.168.300 della Gran Bretagna. Altro che Mrs Tatcher e Merkel! Le vere iron ladies sono nel Belpaese ;)

Ora: non è tutt'oro quel che luccica (i dati dimostrano che le donne, trovando il portone del lavoro sbarrato, provano a rientrarci attraverso le finestre della libera iniziativa). Tuttavia, in un paese dove le politiche "conciliative latitano, dimostra l'attivismo delle italiane. L'inattività femminile (il nostro tasso di inattività è fermo a quello europeo del 1987) va combattuta: è segno che l'Italia è in ritardo di 22 anni sul resto d'Europa. Ma i dati dell' "Osservatorio Confartigianato donne impresa" non danno la sveglia alla politica?

[Fonte: Corriere della Sera 15 ottobre 2010 - Mariolina Iossa]

giovedì 14 ottobre 2010

Ah l'amour! (Ma c'era bisogno di uno studio scientifico per spiegarci che è meglio l'innamoramento di un'aspirina?)

Se anche la (a volte deliziosamente, altre volte francamente irritante) imbarazzante Première Dame Carla Bruni-Sarkozy ha dedicato una canzone un po' troppo esplicita al consorte Presidente Nicolas (Tu es ma came, sei la mia droga), noto per essere a favore della Tolleranza Zero in fatto di sostante psicoattive, c'è del vero. Uno studio targato Stanford University lo conferma: l'amore, nella fase dell'innamoramento, è più potente della cocaina o di un antidolorifico. Ora: avrebbero potuto chiederlo a un poeta romantico, a una qualsiasi donna o a un teenager alle prese con i primi love-affairs, senza scomodare ricercatori da Ivi League. Ma questa è la scienza-spettacolo nell'era dell'Info-tainment: amen.

Comunque sia, per gli appassionati di chimica: sono coinvolti i meccanismi della ricompensa attivi nel cervello, la dopamina, il neurotrasmettitore primario dell'umore.

Pensare all'innamorato equivale ad accendere l'area cerebrale coinvolta durante l'assunzione della cocaina o durante le vincite di grandi quantità di soldi.

Ecco l'economia dell'amore, la chimica del desiderio, svelata perde metà della sua magia: se ci innamoriamo finiamo (virtualmente) tutti dopati come certi irresponsabili a Wall Street? Ah, l'amour........ :-)

[Fonte La Stampa: "L'amore è come una droga, potente come un antidolorifico"]

Fattore D/ "Ho fatto un figlio, non una lobotomia". Eppure il 2010 è l'anno del sorpasso negli Usa

"Negli Usa, come nel resto del mondo, il mercato del lavoro è stato sempre caratterizzato da un triplice gap, con le donne penalizzate sul piano retributivo, dei livelli occupazionali e, soprattutto, nella conquista di posizioni di comando. E la maternità è di certo uno dei fattori che le frenano, alimentando discriminazioni".

[Fonte Il Corriere della Sera:
Più donne che uomini:come cambia il lavoro di Massimo Gaggi]

mercoledì 13 ottobre 2010

Dai tempi di "Luther Blisset" è cambiato nulla nei media italiani? Generazione P. docet...

Premesso: non ho proprio nulla contro la Cisl (che sembra diventato il Malaussene di turno, il caprio espiatorio per eccellenza. La crisi italiana ha origini ben lontane e si chiama "mancanza di crescita" unita alla Jobless recovery, ripresa senza creazione di posti di lavoro. la crisi ha ben altre cause!)

Chiusa premessa. Però un fatto rimette in moto il cortocircuito della comunicazione. "Un comunicato e una rivendicazione appaiono sul sito del gruppo Generazione P, che sta per Generazione Precaria. Il movimento si e' attribuito un nuovo blitz contro una sede della Cisl "al Casilino". Ma il blitz non è mai avvenuto eppure tutti i media ne parlano con sgomento! Un fatto avvenuto "in nessun luogo" vi ricorda qualcosa?

Cari colleghi, mai sentito parlare di "Luther Blisset Project"? Ahi, ahi, ahi. E poi la chiamano crisi della stampa. Ma le fonti, chi le controlla più?
M.C.

"Tutto quello che le donne devono sapere": due libri per non far perdere la bussola alle donne

Cento domande e cento risposte in ognuno di due libri dedicati alle donne. Li ha presentati il Corriere della Sera. Per chi vuole togliersi dubbi sulla maternità, sulla leadership al femminile, sul comando in rosa: «Tutto quello che le donne devono sapere» (a cura di Maria Silvia Sacchi con Simona Ravizza

martedì 12 ottobre 2010

Pari opportunità: Italia, 74esima, è maglia nera della UE (Wef)

Nella classifica Wef l'Italia non migliora. Anzi: 74esima, è fanalino di coda per le Pari Opportunità della UE. La Svizzera è nella Top Ten, mentre da noi il Gender Gap aumenta e la Womenomics latita. E un ministro vuole togliere il Part-time nella PA? Tagli che, temiamo, andranno a colpire il Fattore D.

Intanto la disoccupazione non allenta la morsa: ad agosto l'Ocse conferma il tasso del 10,1% (in Italia è un modestissimo -0,2%). Come al solito: anche il problema del Gender Gap è legato alla scarsa crescita del paese.

[Forum PA: Rapporto "Gender Gap" del World Economic Forum per il 2010: l'Italia sempre più in basso
Leggi anche Paul Krugman su IlSole24Ore.com: Un Nobel a tre piazze per ritrovare il lavoro]


sabato 9 ottobre 2010

Arianna contro Tina. Non è la "guerra delle due rose", bensì quella dei Post e delle News online

Arianna (Huffington) contro Tina (Brown). Sono due donne super toste, due giornaliste con un pedigree da infarto m a soprattutto sono due donne che scommettono sul futuro del giornalismo: online. Sì, cari direttori (spesso uomini), qui si parla di blogger e giornalisti di News. Come andrà a finire la "guerra delle due rose"? Le spine pungono e non sarà un pranzo di gala! Ma dimostrerà ancora una volta che il giornalismo, di carta o di bit, è il mestiere più bello del mondo. E vale la pena seguire questa guerra al femminile: l'HuffingtonPost, con i suoi fan reporter, è una potenza 2.0, mentre Mrs. Brown è una direttora che la sa lunga. Certo è da vedere se le riuscirà prima la conquista di Newsweek (in grande affanno) e quindi l'eventuale integrazione con il suo, di nicchia, Daily Beast.

Ma la guerra delle News e dei Post non deve far temere il tramonto del cartaceo. Lunga vita alla carta: secondo uno studio di Microsoft advertising, ogni dollaro speso per l'inserzione pubblicitaria su un giornale di carta ne genera almeno 5. Ben più della Tv , il cui ritorno d'investimento è la metà (2,15) o dei media digitali (3,44).

P.s.: Mentre l'Italia annega nei dossier e nella macchina del fango (a proposito: solidarietà a Marcegaglia e Riotta!), la guerra delle "due rose" fra Arianna e Tina ci sembra aria fresca! Contro l'informazione avvelenata dalla malafede, c'è solo una via: giornalismo vero! Concorrenza (vera) fra giornali! E basta dossier, ma scoop :)
M.C.

Il dissidente Liu è nei nostri cuori e nelle nostre menti: Brava Svezia per il Nobel al dissidente cinese!

Liu Xiaobo, autore di Carta 08, prigioniero e cyber-dissidente della prima ora, non sa di aver vinto il Nobel per la Pace. Vive in una bolla e rischia torture in carcer ogni giorno, ogni ora, per ciò che pensa o ciò che ha scritto. Ma per ogni Liu in carcere, in Rete c'è un cyber-dissidente, la cui libertà d'espressione è "compressa", violentata e silenziata; la cui libertà di movimento è schiacciata da un regime di terrore. Anche fuori dalle prigioni cinesi la libertà di ogni cyber-dissidente cinese è appesa a un filo: Liu sa che blogger meno famosi di lui rischiano come lui il carcere e le torture (vere, non virtuali) per provare a collegarsi a Twitter o ad effettuare ricerche online sulle parole-tabù (Tienanmen, democrazia eccetera: sono keyword che non passano la Grande Muraglia del Great Firewall cinese, costruito da Pechino con la complicità dei Big dell'IT occidentali). Ecco perché è importante il Nobel a Liu Xiaobo, che è in carcere solo per i suoi scritti.

Mi occupo di cyber-dissidenti dagli anni '90 e per lavoro dal 2004: la Cina è maglia nera, come l'Iran e la Birmania, nelle classifiche dei paesi che esercitano non solo la cyber-repressione, ma anche la tortura in cercere e la pena di morte.

Mentre Wen Jiabao è in Europa e fa shopping ad Atene aprendo il portafoglio a un'Europa in difficoltà economica, bene ha fatto la Svezia a ricordagli che il liberismo senza liberalismo (cioè la libertà economica senza le altre libertà) fanno della Cina un campione monco. Una suuperpotenza a metà. La Cina, liberista in economia ma protezionista nella difesa della propria moneta e totalitarista in tema di libertà individuali, non sarà mai la prima Potenza (morale) al Mondo: sarà soltanto un "monstrum". Come Sparta o la Persia apparivano all'Atene democratica di Pericle.

E la Svezia, conferendo a Liu Xiaobo il Premio Nobel, ha ricordato a noi, a Jiabao e alla Potenza emergente (anzi, bell'emersa) del G2 che l'Europa tifa per la democrazia, per le libertà individuali e per "Atene". Meglio essere un po' più poveri e austeri, ma liberi, che ricchi e schiavi di un sistema! Grazie a Liu Xiaobo per ciò che ha insegnato a noi cyber-hacktivist in questi anni: il suo terribile "sacrificio" è una ferita e il suo esempio un faro per tutti noi. Meglio il Nobel a Liu Xiaobo che un ipotetico Nobel a Internet...

M.C.

mercoledì 6 ottobre 2010

Giocare con le molecole come con il Lego non significa "giocare a essere dio"

Tante volte la scienza viene bistrattata in base a preconcetti e a ideologie (che sono tutte false a prescindere). Contro il "fanatismo ideologico" è utile il Lego. E, perché no, anche le molecole di Carbonio. Il premio Nobel 2010 per la Chimica è un inno alla gioia della scoperta scientifica (e un atto di giustizia per chi studia chimica organica o basata sul C a scuola o all'università).

I tre Nobel di quest'anno, i giapponesi Ei-ichi Negishi e Akira Suzuki, insieme all'americano Richard Heck, hanno scoperto "un particolare catalizzatore messo a punto a partire dalla fine degli anni '60 che usa il palladio come elemento e realizza un tipo di reazione chimica detta di 'cross coupling' o 'accoppiamento incrociato'" (Fonte: La Repubblica).

Senza di loro non esisterebbeRO nuovi farmaci né materiali rivoluzionari come la plastica. Neanche il retro o la scocca del vostro fantastico ultimo iper-tecno-gadget.

No, i chimici, e gli scienziati tutti, quando giocano al lego con le loro molecole, anche quando inventano l'Lsd o scoprono il Dna polimerasi, non "giocano a fare dio" (come alcuni insinuano) ma si limitano a divertirsi con la materia in cerca della serendipity che li porterà alla Next Thing che rivoluzionerà la scienza o metterà a soqquadro qualche obsoleto paradigma. Insomma giocano alla rivoluzione scientifica. Lo scienziato è in fondo un po' un "cacciatore di nuove libere idee"... E la serendipity è un concetto molto femminile come spiega Rita Levi Montalcini, Nobel per la Medicina ultracentenaria e sempre elegante.

martedì 5 ottobre 2010

Se il 64% delle donne simula l'orgasmo, è fallita la rivoluzione femminista? È involuzione sessuale?

Di nuovo mi chiedo se quella vecchia volpe di Martin Amis, che ne sa sempre una più del diavolo, abbia un po' di ragione: tempo fa ha recitato il requiem del femminismo storico.

E leggendo questi dati, viene da chiedersi se sì, abbia visto giusto: il 64% delle donne simula l'orgasmo. Sotto le lenzuola, niente?

No, questo no: lo studio del National Survey of Sexual Health and Behavior sulle abitudini sessuali degli americani, condotto dal 1994 intervistando oltre 5.800 persone tra i 14 e i 94 anni, dice anche che per le donne l'acme del piacere è legato al sesso orale.

Però, se
ben l'85% degli uomini è convinto che il proprio partner abbia avuto un orgasmo nell'ultimo rapporto sessuale, qualcosa è andato storto. A questo punto è lecito chiedersi perché troppe donne vogliono compiacere il partner simulando: per humana pietas? Per muliebre sindrome dell'infermierina? Perché la coppia (o la famiglia) va salvata ad ogni costo? Perché troppe donne non hanno un reddito sufficiente per stare da sole?

Tante domande, poche risposte. Confido in un affresco della mia giornalista preferita: Natalia Aspesi, ci dica lei cosa è andato storto con il Rapporto Kinsey! Però anche Lina Sotis potrebbe aiutarci a districarci meglio in questa involuzione della "rivoluzione sessuale": involuzione o evoluzione sessuale? Verso dove?

lunedì 4 ottobre 2010

Il Nobel a Robert Edwards appartiene un po' alle donne: anche a quelle bistrattate dalla Legge 40

Nobel per la Medicina a Robert Edwards per «lo sviluppo della fertilizzazione in vitro». In poche parole: per la tecnica di fecondazione assistita che permette alle coppie sterili, ben il dieci per cento di tutte le coppie, di non arrendersi e avere comunque figli «in provetta».

In Italia ci sono coppie di serie A e coppie di serie B?

Ricorda Piergiorgio Odifreddi: "Per chi se lo fosse dimenticato, infatti, il 19 febbraio 2004 il Parlamento italiano ha promulgato l’infame Legge 40, sulle «Norme in materia di procreazione medicalmente assistita»".

[Fonte Blog su La Repubblica Il non-senso della vita: Lo scherzo da preti del Nobel a Edwards
di Piergiorgio Odifreddi]

5 a 1. Non è un finale di set sotto i colpi vincenti di Nadal, ma lo stato della PA italiana

Cinque uomini per ogni donna. Succede Nella Pubblica amministrazione (PA) in Italia. Come uscirne? Chissà forse dal censimento di Renato Brunetta potrebbe emergere che ci sono più aiuto blu di donne nella PA: "rottama un auto blu e assumi una donna"? No, forse neanche quest'idea entusiasmerebbe Tremonti impegnato a tagliare i costi...

[Fonte IlSole24Ore.com: Quote rosa nella Pa? Più progetti che posti di Giuseppe Latour]

sabato 2 ottobre 2010

Vogliamo la libertà delle idee

"La piena libertà di chi non la pensa come noi coincide con la nostra libertà di criticarlo, e di mettere in campo idee opposte. Non vogliamo tornare a vivere in un Paese in cui un giornalista debba aver paura per sé o per la propria famiglia quando accende il computer per scrivere ciò che pensa e difendere ciò in cui crede".

Solidarietà a Maurizio Belpietro. Ci auguriamo che un episodio terribile non diventi occasione per un giro di vite su Internet, sulla libertà di espressione e sulla libertà di stampa (di tutti).

Consiglio di lettura: Il libro di Benedetta Tobagi, figlia di Walter: "Come mi batte forte il tuo cuore" (Einaudi)

[Fonte La Repubblica: La libertà delle idee]

venerdì 1 ottobre 2010

Una donna su due è disoccupata. Mister Jiabao, ha una ricetta cinese da insegnarci?

Il tasso di disoccupazione giovanile cala impercettibilmente dello 0,2% a 25,9%. Ma per le donne è una "strage silenziosa". Il tasso di inattività femmminile tra i 15 e i 64 anni ha toccato il picco del 49,2% (+0,2% rispetto a luglio). Sfiorata la metà. L'altra metà del cielo, direbbe Wen Jiabao in visita in Europa? Non lo sappiamo.

Mister Jiabao, quasi la metà delle donne non ha impiego! (E non ci dica di lavorare a 40 centesimi all'ora per una sorella di Foxconn... please: già lavoriamo gratis in casa per le famiglie allargate e non :)

Come ha scritto tempo fa Katrin Bennhold sull'Herald Tribune, forse il presidente cinese può darci qualche dritta: una ricetta o ..."quell'ibrido di 'confucianesimo-comunismo-capitalismo' che potrebbe sostituire nelle strategie economiche degli emergenti il mix di libero mercato". Chi lo sa. Mentre il ministro del Welfare Sacconi chiede ai giovani di non rifiutare nessun lavoro (ma chi rifiuta il lavoro oggi?), apriamo gli occhi sui Bric: imparare da loro può essere utile per disilluderci e imparare a camminare con le nostre gambe.

[Fonte La Repubblica: Istat, tasso di disoccupazione all'8,2% una donna su due non ha lavoro]

Trenitalia scopre il Fattore D. O è solo marketing en rose?

Ad ottobre Frecciarosa (avete letto bene: la freccia è rosa e non rossa!) scopre il potere delle donne. Promozioni a go-go: viaggi gratis, iniziative per le donne, perfino Polfer di sole donne, Offerte Famiglie e Sabati Rosa. Ciliegina sulla torta (si sa che le donne adorano la cultura): entrate gratis nei musei di Roma, Firenze, Venezia e Napoli.

Tutto bene. Ma, poiché non dimentichiamo la gaffe di Trenitalia dei mesi scorsi delle hostess "veline" (denunciato da donne giuslavoriste), ci chiediamo con una punta di malizia (femminile?): Trenitalia scopre il Fattore D, la womenomics, oppure è puro marketing tinto rosa confetto (per farsi perdonare la gaffe)? Lo vedremo dai prossimi passi, Mister Moretti. Intanto ci si può fare un pensierino sulle offerte rosa: why not?

Solidarietà a Maurizio Belpietro e a chi vive sotto scorta

Aggressione con sparatoria contro "Belpietro, che già in passato aveva ricevuto minacce, vive sotto scorta da otto anni" riporta La Repubblica. Ogni anno giornalisti vengono uccisi dalla criminalità organizzata o dai terroristi, come i reporter in guerra.

"Non sono d'accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee" (Voltaire).

Ma il nostro non è un paese né per Internet né per l'illumismo. Il tutto succede mentre "da cinque mesi il premier prende in giro gli italiani, le parti sociali e le istituzioni". Per la conaca: oggi ricorrono i 95 giorni di assenza del presidente della Consob; e i 150 giorni di interim del presidente del Consiglio alla guida del dicastero dello Sviluppo Economico. La "macchina del fango" fa male a tutti a partire dai cittadini che non arrivano al 27 del mese o che perdono il lavoro o ai giovani che neanche trovano uno stage sottopagato.
(M.C.)