giovedì 31 marzo 2011

Il degrado parlamentare? Basta vedere cosa è il Cultural divide in tema di disabilità

Disabile, la deputata Pd Ileana Argentin si è trovata coinvolta, suo malgrado, nella bagarre che paralizza il Parlamento italiano da 48 ore. Un parlamentare ha redarguito l’accompagnatore della deputata, perché "semplicemente non sapeva che i disabili come la Argentin non sono in grado di muovere le mani e che quindi, se vogliono esprimere il loro assenso, devono necessariamente fare battere le mani a un’altra persona, nella fattispecie l’accompagnatore".

Basterebbe questa scena per dimostrare che questo Parlamento è autoreferenziale e non rappresenta più chi li ha votati nel 2008? "La disattenzione – bipartisan – nei confronti della disabilità" è un tema che su Scacco al Web trattiamo da anni. Il Cultural Divide sui temi dell'E-inclusion è emblematico: se questa è democrazia... Mah :(

Una pubblicità più a misura di donne

Le donne lavorano e comprano. Le donne fanno girare l'economia. Anche l'advertising si ricorda che esistono Womenomics e Fattore D. Non a tutte le donne piacciono le pubblicità che mercificano il corpo femminile. Finalmente anche la pubblicità si rende conto che invece di piazzare il soloto lato B, può benissimo usare la creatività per invogliarci a comprare l'ultimo "oggetto del desiderio". Noi donne siamo acquirenti, non merci a scaffale nel supermarket. Grazie a Pari o Dispare: noi nasciamo pari e cresciamo dispare. Ancora oggi, ma ora diciamo basta! :)

Cari inserzionisti, creativi e pubblicitari, imparate da Apple, Google e Microsoft - all'avanguardia da anni: hanno sempre preferito accendere il nostro desiderio con un'idea, invece che con ammiccamenti futili che umiliano le donne ;)

mercoledì 30 marzo 2011

Vogue: prima la gaffe sulle anoressiche, poi quella sulle donne in Siria

Il tempismo non deve essere il forte della Direttora. Quella de Il Diavolo veste Prada, ma anche la sua collega made in Italy. Succede che Fabio Chiusi rileva una contraddizione fra la (sacrosanta) battaglia di Vogue Italia per chiudere i siti pro anoressia (anche se non è con la censura online che si combatte la guerra a una malattia) e le modelle scelte dalla stessa rivista (decisamente sottopeso almeno a guardare la foto sul Blog di Alessandro Gilioli).

Ma non finisce qui. Vogue America è stato sommerso da critiche e proteste (anche l’Atlantic ne ha fatto un caso) per aver dedicato un pezzo alla “rosa nel deserto” Asma Al-Assad, moglie del presidente Assad, il dittatore siriano travolto dalle proteste di Piazza. Rivolte costate oltre 150 morti, soprattutto fra i civili. Pubblicizzare certe donne non fa bene a tutte le donne...?

Reati sessuali? La vittima perfetta del "processo breve"

"Il blitzkrieg (ndr: del governo Berlusconi) sul processo breve è la drammatica conferma di un lucido progetto di destrutturazione del sistema giurisdizionale. (Ndr: Saranno azzerati) 100 mila processi, tra cui molti di quelli su reati comuni gravissimi (dalla violenza sessuale alla rapina), oltre a quelli su Thyssen, Parmalat, Antonveneta, e la Casa dello Studente dell'Aquila. È il prezzo, carissimo, messo da Berlusconi sul conto degli italiani: per garantire la sua impunità, devono rinunciare alla loro giustizia" scrive l'ottimo Massimo Giannini su Pubblico de La Repubblica.

Che altro dire? Le donne, ancora una volta vittime della "guerra lampo" (per una volta non della "cerniera lampo")...

martedì 29 marzo 2011

Gender Gap: Class action contro Wal-Mart

La più grande Class action contro Wal-Mart riguarda la discriminazione di genere. Sarà un vero stress test per la democraszia Usa e il Gender Gap.

lunedì 28 marzo 2011

Web@lfemminile dà appuntamento al 31 marzo

Torna Web@lfemminile, la kermesse digitale promossa da futuro@lfemminile – il progetto di responsabilità sociale di Microsoft, Acer e Cluster Reply. "In un momento storico in cui – come ci confermano le più recenti statistiche – la realtà quotidiana vede la donna ancora al centro di molti stereotipi e ostacoli sociali fortemente limitanti per la sua crescita personale e professionale, è più che mai necessario continuare la riflessione sulla condizione femminile nel nostro Paese e sulle opportunità di cambiamento verso una reale parità di genere".

Il filo conduttore di quest'anno è il claim: Aggiorna la tua vita. Il tema sarà affrontato in maniera poliedrica e da un punto di vista trasversale ai vari aspetti che compongono l’universo femminile – dallo studio al lavoro, dalla bellezza alla salute, fino all’economia domestica e al risparmio. Un argomento declinato in 10 aree tematiche corredate dalle sezioni tutorial (strumenti e consigli pratici, materiali informativi e corsi 2.0 eccetera). Il tutto condito con interviste ad esperti, dibattiti, testimonianze, inchieste e iniziative speciali, per imparare a gestire al meglio problematiche e situazioni tipiche della vita quotidiana, sviluppando nuove competenze.

«Continuare a tenere vivo il dibattito sulla condizione femminile nel nostro Paese, facendo leva sulla centralità della tecnologia nella società odierna, è l’obiettivo principe di web@lfemminile. Quest’anno vogliamo concentrarci sul valore della conoscenza, della curiosità, dell’aggiornamento costante inteso quale motore fondamentale per migliorare la vita di ogni donna, a tutte le età. Su questo fronte c’è ancora molto da fare e sono entusiasta di poter contare sul supporto di partner di rilievo anche per l’edizione 2011 della nostra maratona online, poiché solo facendo sistema possiamo pensare di attivare il cambiamento», ha sottolineato Roberta Cocco, responsabile di futuro@lfemminile e Direttore Marketing Centrale di Microsoft Italia.

L'80% delle vittime di stalking è di sesso femminile

Gli stalker non sono tutti uguali, ma hanno un identikit comune: sono incapaci di affrontare le separazioni, vissute come abbandoni insuperabili; l’ossessività; la ritualità del loro procedere; l'assenza di empatia per incapacità di entrare in contatto con l’emotività altrui e l'incapacità di percepire il fastidio o la paura dell'altro.

Le vittime? Al 20% uomini, ma all'80% donne.

domenica 27 marzo 2011

Bianca Balti e Ambra: la modella nella bufera e l'attrice nella macchina del fango

Esprimere le proprie opinioni si può fare in tutte le democrazie, tranne in Italia (una democrazia addomesticata? Sotto tutela? Mah: a noi ci piace pensare che sia una democrazia come gli States), dove bisogna tacere (per educazione) oppure essere sempre diplomatiche. Come nell'800. Bianca Balti e Ambra Angiolini invece hanno detto solo quel che pensano su un Premier che frequenta le escort, niente di più. Non lo hanno insultato, hanno consigliato alle ragazze di non cedere a scorciatoie e una lo ha paragonato a Bush (magari per Berlusconi è pure un complimento, anche perché negli Usa lo stanno rivalutando: chi lo sa, Onorevole Mussolini? Mica è un insulto :)... E cos'hanno rimediato? Mussolini attacca Balti e chiede a Tim di toglierle il contratto. Contro Ambra Angiolini si è scatenata la macchina del Fango.
Contro le donne la reazione è sempre più dura... Fosse stato un uomo, lo avrebbero ignorato. Ma Balti e Ambra sono ragazze pensanti, e non solo belle, e reagiranno con ironia a chi le vorrebbe infangare per la propria libertà di espressione. Il tempo delle "belle e mute", delle ragazze-tappezzeria sta finendo... Purtroppo, penserà qualcuno: pagare per far tacere è a volte comodo. E la cosa non va giù a molti, pare. Ma una risata vi seppellirà, don't worry... :)

mercoledì 23 marzo 2011

La guerra in un paese di alieni

Mentre l'Italia è in saldo (e fanno shopping i francesi, mentre il ministro Tremonti cerca di fermarli), il paese è in guerra. Nell'indifferenza generale. Il tutto mentre il parlamento e' concentrato a salvare il Premier da quanti più processi possibile. Guarda caso la guerra scoppia dopo che il Giappone ha mandato in tilt le "certezze" scientiste dei nuclearisti, e le compagnie petrolifere hanno guardato con occhi nuovi la Libia. E l'Italia fa da portaerei per la coalizione dei malmostosi volontari (che litigano dietro le quinte e non solo). Siamo un paese di alieni? O solo alienato?

martedì 22 marzo 2011

Santanché e il falso Master alla Bocconi (Errata corrige... Il master c'è)

Zu Guttenberg in fondo aveva ecceduto in cut-and-paste: copiato qualcosa senza aver citato la fonte (capita...). Ma il Sottosegretario Santanché ha inserito un falso Master della prestigiosa Università Bocconi di Milano nel suo curriculum di sottosegretario alla presidenza del Consiglio? Eh no, ministro... Ma la meritocrazie, no eh?

UPDATE: Sentite scuse a Santanchè: la Bocconi le dà ragione: era al master. "L'onorevole Daniela Santanchè ha frequentato il corso di formazione imprenditoriale in aula e su progetto della Sda Bocconi "Gemini - Progetto Nuove Imprese" tra il 1992 e il 1993" (Il Messaggero).

mercoledì 16 marzo 2011

Pronto, sono Silvio! Ah, dimenticavo: La Fortuna è il suo forte?

Voleva tornare al governo e nel Luglio 2001 si trova il caos del G8/Genova e l'11 settembre la tragedia delle Twin Towers. Torna al governo nel 2008 ed è subito Tsunami finanziario con Norhern Rock, il crac Lehman Brothers nel 2009, il crollo delle Borse e il Credit Crunch. Voleva fare il Piano Casa e glielo sotterra il terremoto de L'Aquila. Sigla un accordo storico con la Libia contro l'immigrazione clandestina. Ed il paese vive ore drammatiche con un dittatore che spara sul suo popolo e il Maghreb in rivolta con la cacciata di Mubarak e Bel Alì. Voleva riportare il nucleare in Italia, e scoppia Nuke-nightmare (l'incubo dell'atomo) nel super hi-tech Giappone: corsa contro il tempo contro l'apocalisse nucleare. Ieri in tarda sera il Premier Silvio Berlusconi telefona a Repubblica, per rigirare la solita frittata, con scuse piuttosto esilaranti. Non c'è che dire. Consiglierei al Presidente del Consiglio di ritirarsi a vita privata: la prossima volta non vorrei che arrivasse... Apocalypse Now!

17 marzo 2011: 150 anni, alla fin fine, ben portati

Non è una vecchia signora, ma una nazione giovane rispetto a tanti nostri vicini. Buon compleanno, Italia. Con tante donne protagoniste, dal Risorgimento alla Resistenza.

martedì 15 marzo 2011

Godzilla è realtà e torna a fare paura ai bambini giapponesi

Fukushima come Hiroshima? No, non dev'essere. Speriamo che non sia. Non è una nemesi, ma sarebbe una terrificante iattura che chi è stato già vittima della prima bomba atomica, diventi vittima - dopo il sisma e la grande onda nera dello Tsunami - pure delle radiazioni. Scrive il matematico Piergiorgio Odifreddi: "Nonostante le ferite e la memoria di Hiroshima e Nagasaki, il Giappone aveva infatti scelto di votarsi ugualmente all’energia nucleare, confidando come ogni Apprendista Stregone di poterla controllare".

Lo sappiamo che il Global Warming, l'anello benzenico del petrolio, sono forse più subdoli e mietono più vittime del nucleare. Però Godzilla resuscita quell'irrazionale spettro atomico che fece dire ad Albert Einstein: "Se la prossima guerra sarà atomica, quella dopo avverrà con la clava". Perché avrebbe riportato l'orologio indietro di milioni di anni nella vita sulla Terra.

Il nucleare va gestito da grandissimi scienziati, ma soprattutto da una trasparenza cristallina delle agenzie preposte. Un politico che è chimico-fisico come Angela Merkel sa di cosa si parla. "Colpo grosso" Paolo Romani, è altrettanto informato? Dire ai giapponese "state in casa", non è una orribile bufala?

lunedì 14 marzo 2011

UE: Tagliare scuola, cultura e istruzione non è intelligente

La Riforma Gelmini è quel che è. Ma soprattutto rischia di diventare un'"anatra zoppa" con un sottofinanziamento pauroso. Prima il maestro Riccardo Muti ha lanciato l'allarme, oggi il Presidente UE Barroso alza il tiro: Non togliamo ossigeno alla scienza e alla cultura... Avremo una generazione "impoverita". O cervelli in fuga.

Buy made in Japan: aiutiamo i giapponesi a rialzarsi

Lo spettro nucleare. Godzilla. Il peggiore dei mostri del videogame di Tremonti. I bambini orfani, le persone contaminate, i senza casa. Per favore oggi non diteci che Apple ha venduto mezzo milione di iPad 2. Lo sappiamo, forse 600 mila in un week-end. Se Apple devolvesse una percentuale dei suoi enormi ricavi ai giapponesi, dignitosi e composti, ma in ginocchio, forse riscuoterebbe un po' di simpatia. In Giappone l'elettricità (per il 40% di origine nucleare) è razionata. Toshiba, che con Apple ha un accordo da mezzo miliardo di dollari per la componentistica di iPad2, è in difficoltà. Anche per Sony, il gioiello hi-tech che Apple ha sempre guardato con ammirazione, la situazione è tutt'altro che light. Oggi se proprio vogliamo comprare un gadget hi-tech, Today we can buy Japan: Sony, Toshiba, ma anche Nintendo, Nec, Panasonic... Aiuteremo un paese a rialzarsi dopo un terremoto da 8.9 scala Richter e uno tsunami spaventoso.

ITespresso.it: Terremoto e tsunami in Giappone: i siti per gli aiuti e lo stato delle fabbriche IT

domenica 13 marzo 2011

La lezione dei bambini e delle maestre giapponesi

Tutti in fila dietro la maestra. Tutti ordinati, diligenti e composti come se fosse una delle consuete esercitazioni del primo settembre. I bambini giapponesi, senza urla e senza drammi anche nel momento più tragico, vanno guardati con grandissimo rispetto dai bambini e dai genitori italiani. Forse la "scuola di Shangai" sarà troppo dura e non aiuta la creatività dei caotici bambini occidentali (anche se la mamma orientale ha un piglio autorevole che mette di fronte alle loro responsabilità i genitori che difendono sempre e solo i figli e a ogni bocciatura non trovano di meglio che appellarsi al Tar, ingolfando la giustizia, invece che mettere i figli a studiare). Archiviata la disciplinna cinese troppo autoritaria, mi incuriosisce la scuola nipponica, che ha molto da insegnare anche ai "creativi" bimbi italiani. Ci sono momenti in cui comportarsi con senso civico e con spirito unitario, aiuta i soccorsi, impedisce ulteriori tragedie e dà la sicurezza e la disciplina utili per contrastare gli eventi irrazionali. Anche i bimbi sui tetti si saranno punzecchiati e non avranno solo ripassato le tabelline, però nella convinzione che "fare squadra" (fare classe!) con la maestra, mentre il mondo vacilla paurosamente, aiuta. Essere controcorrente sempre e a tutti i costi, non paga... Essere libertari non significa non essere razionali di fronte alle catastrofi peggiori, ma coniugare la sopravvivenza con la solidarietà verso i nostri compagni di classe e di lavoro, soprattutto evitando che nessuno rimanga indietro e si perda...
M.C.

venerdì 11 marzo 2011

Il 12 marzo non stare a casa, scendi in piazza

C-Day sta per il giorno della Costituzione. La Costituzione che all'articolo 3 difende le Pari Opportunità. E altrove il riritto allo studio. Il 12 marzo studenti e cittadini, tutti insieme al C-Day.

giovedì 10 marzo 2011

Fattore P/ No laurea? No party

Fattore P come precarietà. I dati di Almalaurea sono allarmanti, dopo che da Bankitalia Mario Draghi aveva già spiegato che il nostro non è un paese per giovani (non lo è neanche per vecchie signore... è solo un paese gerontofilo per arzilli vecchietti, magari "pedofili" in senso lato e magari analfabeti telematici: un disastro).

Riporta Beppe Sevrgnini: "Un laureato 2005 ha oggi una busta-paga media di 1.295 euro; fosse andato all'estero sarebbe a 2.025 euro. I laureati che hanno trovato lavoro in Italia, un anno dopo la laurea, sono scesi del 7% (periodo 2007/2009). Il calo delle iscrizioni (meno 9% in quattro anni) mostra un cambiamento demografico (meno diciannovenni) ma anche la scarsa fiducia delle famiglie nello studio come mezzo di avanzamento.".

Rinunciare allo studio, se non si vuole fare un buon lavoro manuale, significa neanche provarci a salire su quell'ascensore sociale, che già manca di per sé in Italia (vedi chi ha la Bat-caverna...). Ma noi ci ostiniamo a credere nella meritocrazia stile Silicon Valley :)

Corriere.it: La laurea serve ancora

Il 30% delle donne in Cda dal 2015

Vodafone ha già il 33% di Senior Manager donne. Ma più della metà delle 272 società quotate ha consigli di amministrazioni solo maschili. E sono società che "pesano" come Eni, Enel, Finmeccanica, Telecom, A2A, Acea, Immsi, Edison, Medianum... in tutto 145 senza quote rosa. Entro il 2015 dovranno fare posto a mille signore. Carlo Giovanardiha già preannunciato il suo no in aula, purtroppo anche Lella Golfo e Rosy Bindi litigano sui meriti, ma insomma, lo sblocco è avvenuto. A partire da un quinto nel 2012 per arrivare a un terzo nel 2015.

Per la cronaca: le aziende guidate da donne hanno meno rischi fallimenti e chiusura. Cento mila mila donne in più nel mondo del lavoro (a tutti i livelli ) aumenterebbero il Pil italiano dello 0,28 % (pari a 4,1 miliardi di euro). E la ricchezza in Europa del 30%. La womenomics insomma paga.

mercoledì 9 marzo 2011

Ragazze, studiate matematica, informatica e fisica: altro che temini-rosa-shocking

Le bambine alle scuola Elementare spesso eccellono nei temi di italiano ma, ancora nel XXI secolo, non si scompongono più di tanto se dimenticano una tabellina, se non fanno conti a mente, velocissimi, gare di aritmetica ed algebra, e sono più distratte in matematica. Neelie Kroes, vice presidente della Commissione europea per Agenda Digitale UE, ieri in occasione della Giornata internazionale della donna dell'8 marzo, ha dovuto dare una strigliata alle donne per invitarle a studiare di più: matematica, informatica, ingegneria e fisica non sono "materie maschili", ma hanno un fascino universale. Conoscere software, hardware, e non solo scaricare l'app del momento: serve.

"Noi donne siamo a rischio di un profondo skills gap che farà arretrare l'Europa" ha detto Kroes. La UE ha bisogno di più donne hi-tech per stare al passo con i ragazzi di Google, di Skype, i Mark Zuckerberg... Donne, non chiudiamoci nel recinto umanistico e delle scienze sociali, ma giochiamo a 360 gradi: su tutti i tavoli. Anche quelli che non sono rosa-shocking o multitouch. Più Marissa Meyer, più Carl Bartz, più Carly Fiorina (anche se come Ad sbagliò ad integrare Compaq...). Ada Byron: il primo informatico al mondo è stato donna e figlia di un poeta romantico... Non dimentichiamocelo mai ;)

I festini hard non sono criterio di selezione della classe dirigente: basta!

In Senato, il dietro front dell'esecutivo, rimette al lavoro la commissione. Ma qui non sono in gioco non solo le quote rose nei Cda, ma soprattutto i criteri di selezione della classe dirigente, una strategia di sopravvivenza tra casa e luogo di lavoro, il coraggio di cambiare. Voltiamo pagina e non dividiamoci!

Il bunga bunga non è una barzelletta: il Premier la smetta di spacciarcelo come quattro salti (dalla padella alla brace?) e si impegni nel rinnovo la classe dirigente in senso meritocratico. Il Fattore D non può un optional, ma non può essere sbandierato da chi ha cambiato sede per l'esame di avvocato in un collegio facile... Non facciamoci prendere in giro da chi chiede la fine del '68 ma difende la mercificazione delle donne!

Sbaglieranno le donne in Cda? Può darsi. Ma come scrive la parlamentare Giulia Bongiorno: "Dal momento che alle donne non è mai stato perdonato niente e i loro errori li hanno sempre pagati cari, se sbaglieranno sapranno lasciare il comando immediatamente - di certo, comunque, prima che qualcuno invochi le loro dimissioni".

Le vere escort? I parla-vendoli (deputati in vendita). C-Day il 12 marzo

«Le vere puttane sono quei parlamentari che si vendono passando dall'opposizione al servizio del premier. Anche loro vendono le loro prestazioni» spiega Margherita Hack.

Mentre l'Italia è in vendita e perde pezzi (Bulgari ai francesi è solo l'ultimo della lista...), diciamo NO a tutto questo e salviamo il salvabile: C-Day il 12 marzo.

lunedì 7 marzo 2011

Quella di televisione si era ammalata

Le mamme italiane svendono le figlie? Le famiglie italiane spronano le figlie a essere più generose, smaliziate e intraprendenti con il drago assatanato? Il fidanzato italiano preferisce oggi fare il "pappone" invece che il geloso? La famiglia italiana sta cadendo a pezzi.

Non solo da anni i peggiori e più spietati delitti avvengono spesso in famiglia. Non ci bastavano i dati Istat? Oggi la famiglia è una Spa a delinquere?

Re-impariamo un po' di dignità dal padre marocchino di Ruby, che nega di aver mai picchiato la fragile figlia: "Ma quali botte. Ma quale cattolica. Quella di televisione si era ammalata"...

Ecco la famiglia italiana, quella non compra i Pc e non si connette ad Internet, di Tv si è ammalata... E di miseria umana sta ammalando tutta la società... Ai cattolici l'ardua sentenza?

sabato 5 marzo 2011

"Se non ora quando?" replica l'8 MARZO

Flash mob, proiezioni, concerti: la dignità delle donne non lasciamola agli uomini in mutande!
"Se non ora quando?" replica l'8 MARZO.

Se una donna finisce in cella e viene stuprata, e un servitore dello Stato replica: "Ma era consenziente", decisamente qualcosa non va. Non è un paese per donne? Ma noi vogliamo che l'Italia diventi un paese anche per donne!

Se nostro figlio si crede Batman.. No, non chiedetegli dov'è Robin. La dura legge dei cartoon

Il figlio del sindaco di Milano, Letizia Moratti, avrebbe costruito una Bat-Caverna dentro un Loft. E qui, come il Premier Berlusconi, dirà che a casa propria uno vive come preferisce: se si vuole travestire da Batman, faccia pure... (Ma è razionale?)

Il problema è che il figlio del Sindaco avrebbe trasformato il Loft senza aver ottenuto i permessi comunali. Sotto inchiesta per violazione edilizia, Batman, l'uomo pipistrello creato da Bob Kane e Bill Finger, impegnato a intraprendere una guerra contro il crimine, dopo aver assistito all'assassinio dei genitori, NO, BATMAN NON CI SAREBBE MAI FINITO. E lo scriviamo a caratteri cubitali come farebbe un bambino delle elementari: in un'Italia irrazionale e schizofrenica (in cui le leggi valgono sempre "per quegli altri" mai per sé, dove l'effetto Nimby è all'ennesima potenza), almeno rispettiamo i fumetti, l'immaginario dei bambini.

Se proprio in Italia rispettare le Leggi, civili e penali, è un optional per la classe dirigente, che almeno si rispetti la dura legge dei cartoon. Batman e Robin lottavano contro i criminali... Lo sanno anche i bambini!

venerdì 4 marzo 2011

L'Arabia Saudita potrebbe dare il voto alle donne: alla buon'ora nel 2011...

L'Arabia Saudita potrebbe dare il voto alle donne, ma senza concedere loro l'eleggibilità. Alla buon'ora (per il voto; ma, senza eliggibilità, sgrunt). L'Italia ha dato il voto alle donne il primo febbraio 1945.

Il principio del suffragio universale (solo maschile) è stato introdotto per la prima volta nel corso della rivoluzione francese da un "comitato di salute pubblica". Il primato del suffragio universale, quindi maschile e femminile, appartiene alla Nuova Zelanda (1893). Il Granducato di Toscana nel 1848 aveva invece concesso il suffragio ristretto maschile e femminile, limitato alle classi abbienti. Un po' meglio gli Stati Uniti: 1776, Suffragio universale maschile con diverse restrizioni; 1869 Voto alle donne nel Wyoming; 1918 Suffragio universale, comprese le donne; ma le ultime discriminazioni, che si opponevano all'esercizio pieno del suffragio universale, sono scomparse in America soltanto negli anni settanta del Novecento. La Gran Bretagna ha aperto al suffragio femminile (tutte le donne) nel 1928.

Se quasi un secolo dopo, ci arriva l'Arabia Saudita... che dire, complimenti.

Rottamare gli arzilli vecchietti: tutte le ragioni di Mister Tod's per ridare lustro all'italianità

I santuari del capitalismo sono sepolcri imbiancati? Gli arzilli vecchietti imbalsamano l'Italia? Un'Italia ingessata, paralizzata da stanchi riti, impedisce l'innovazione e va a passo di lumaca invece che a 100 Mega? Sì.

L'Italia è fanalino di coda in quasi tutte le classifiche dell'IT e dell'Innovazione: è lontano anni luce dalla Silicon Valley, dal Nord Europa e dalle tigri asiatiche. Non basta un iPad 2 o un tablet Android di ultima generazione per far voltare pagina all'Italia: servono la banda ultra-larga, un cambio di mentalità incline ad innovare e la voglia di tornare a scoprire nuovi talenti invece di raccomandare i soliti noti, le mezze calzette o perfino le escort laureate.

Mister Tod's, rottami gli arzilli vecchietti! I ragazzi italiani, oggi colpiti dal tasso di disoccupazione giovanile del 30% (tra i più alti al mondo), le saranno grati a vita. Se anche il coguaro è estinto, i ragazzi italiani non vogliono fare la fine del Dodo...

Bob Geldof, 59 anni: "A Ruby piacciono gli anziani, forse con lei ho una chance"

Ruby è gerontofila? Non è divertente a 18 anni non avere di meglio da fare che passare una serata con Richard Lugner, 78 anni, o con Larry Hagman, il cattivo di Dallas invecchiato male, con cappello bianco da cowboy abbinato allo smoking... Tombale, la battuta di Bob Geldof, 59 anni: "A Ruby piacciono gli anziani, forse con lei ho una chance".

Comunque, fra Ruby, la gerontocrazia e le 18enni, già cariatidi, del ballo delle debuttanti, Ruby sembra decisamente la più sveglia in quel di Vienna.

P.s.: concordiamo con il padre di Karima (in arte Ruby): Perché lo Stato italiano non ha protetto Ruby dall'avviamento alla prostituzione? Perché le strutture protette non hanno funzionato bene? Difendere i bambini, gli adolescenti - tutti i minorenni - dai pericoli della strada è dovere di tutti.

giovedì 3 marzo 2011

La dignità delle donne

Carmen Consoli contro la "donna oggetto". La cantantessa dipinge la femminilità declinandola in quattro tipologie. L'avvenente signorina intrapredente, l'apprendista telegenica in carriera, la badante per "80enne miliardario e affascinante", la donna purché sia "bona"... Quale futuro per le donne in Italia? Basta con la mercificazione del corpo femminile.

Se Berlusconi regala alle Papi-girls solo Mini Cooper e Smart, Marchionne a chi vorrebbe vendere Fiat 500 e Panda?

La Ferrari forse sarebbe stato eccessivo anche per Ruby, però se Berlusconi regala alle Papi-girls solo Mini Cooper e Smart, non vedo a chi Marchionne potrebbe vendere Fiat 500 e Panda.

I marchi Fiat sono in flessione del 27%. Dopo cinque mesi di flop con punte in negativo del -30% e -25%. E questa volta i sindacati non c'entrano proprio.

Uno vorrebbe fare lo Hugh Hefner italiano senza riuscirci, l'altro in maglioncino di cachemire vorrebbe fare lo Steve-Jobs-dell'-auto con performance alla rovescia di Apple (che cresce a doppia cifra da 5 anni consecutivi, con un incremento di oltre il 300% del titolo a Wall Street).

Insomma: non basta il golfino per fare il manager... come non bastano le finte-conigliette per fare il boss di Playboy e trasformare Arcore nella Playboy Mansion...

In Italia c'è decisamente qualcosa che non va: fare gli Americani non basta, provateci con strategie più serie ed efficaci (e con pubblicità che non diano della "cozza a vostra moglie": ci credo che si offenda e preferisca la Mini Cooper!).

mercoledì 2 marzo 2011

Gli orifizi del nuovo iPad

Niente nel mondo suscita tanta spasmodica attesa, bulimica frenesia, anestetizzante curiosità come il lancio di un nuovo prodotto Apple. Neanche le foto di Silvio B. nudo in mezzo alle sue Playmate di quart'ordine susciterebbe tanto scandalo od eccitazione quanto la foto sfocata di un dettaglio insignificante, marginale e pixellato di un iGadget di Apple. Ebbene: il countdown è iniziato: iPad sarà fra noi questa sera all'ora di cena...

Invece del TG gli italiani saranno serviti con gli ultimi particolari su tutti gli orifizi di iPad 2. Neanche le conigliette di Hugh Hefner fanno fremere tanto quanto una titillante immagine di un nuovo porta-iPad, una nuova sezione di iOS 5 (iOS 4.3 o già 5? ma avrà lo Slot SD o no????? Ma ci sarà Steve Jobs o no...? Ma sarà bianco o no?).

AH, l'iPad... Ah, iApple... Ah, iSteve l'unico vero anti-mister-B (la lap dance sull'iPhone non gliela farà mai passare liscia!)

martedì 1 marzo 2011

12 MARZO: Difendiamo la scuola pubblica

La scuola pubblica è il luogo dove i nostri figli diventano cittadini. La scuola pubblica offre pari opportunità e crea le premesse per un ascensore sociale in grado di portare meritocrazia in un paese bloccato e fermo al palo. La scuola pubblica è un luogo di felice contaminazione dove le differenze arricchiscono! Difendiamola :)

La disoccupazione colpisce un ragazzo su tre. Ma a preoccupare sono i dati sulla precarietà: precari oggi, alla fame domani con pensioni da 500 euro. Che futuro!

Quote rosa. Le ragioni del sì e del no

Il soffitto di cristallo resiste ad oltranza e le "quote rosa" (30%), purché declinate in chiave meritocratica (e non usate per nascondere altre raccoomandazioni...), possono essere la léva per portare finalmente il Fattore D in azienda.

Ecco il fronte del Sì:

Ecco il fronte del NO:

Lezione teutonica di stile: per un plagio si dimette il ministro della Difesa

Un plagio è motivo di imbarazzo? In Italia no: il copia-e-incolla (Cut and paste) di Word e dei vari word processor è sport nazionale, motivo di vanto, una scorciatoia, un'astuzia degna di Ulisse. MAI citare le fonti è una sindrome di supremazia intellettuale. In Italia intere carriere prevedono nel C.V. la copia di interi pezzi, senza uno straccio di link (anche a fondo pagina e in Font microscopico), perché tanto, magari, si è copiato da un "sito minore", da un giornalista non mainstream e non carrierista, a uno che scrive per hobby e per divertissement personale. Sicuramente un povero-idiota-a-cui-saccheggiare il blog senza se e senza ma. In Germania la meritocrazia non è un optional: Karl-Theodor zu Guttenberg dà una lezione di stile a tutta Europa e anche alla "copiona" Cina, che sul plagio (di iPhone, console di gioco, siti Internet, Rolex, tessile eccetera) ha costruito la sua fortuna.

L'ateneo di Bayreuth ha appurato il plagio, denunciato da un giornale nelle scorse settimane, e potrebbe revocare il dottorato in diritto internazionale al giovane brillante ministro, dalla €(ex) carriera in ascesa nella Cdu. Zu Guttenberg, uno che è avvezzo al cut-and-paste almeno per apporre la sua firma per esteso in calce ai documenti (con i suoi infiniti cognomi blasonatissimi...), ha rassegnato le dimissioni all'inflessibile Angela Merkel.

In Italia? Lo avrebbero preso in giro tutti, immaginiamo: plagio? Macché: è come ascoltare al bar o in metrò i discorsi della vicina, fa prte del "mestiere" (quale? Origliare?). Come vengono prese in giro le mamme che cercano di insegnare due lingue ai bambini fin da piccoli (come se "essere bilingue" fosse una colpa, un demerito...), che tentano di offrire una cultura non televisiva ai propri figli... Copiare - plagiare - essere "furbetti" simpatici - cercare sempre scorciatoie - farsi raccomandare: sport nazional-popolare. Chi cita le fonti, è un povero sciocco. Tutto qui.

Sì, il berlusconismo ha fatto danni, è innegabile. Ma ha fatto danni su una cultura degradata dalla shortcut massificata. Insomma, il berlusconismo (con tutti i suoi vizi) ha trovato humus favorevole. E non sarà facile ricostruire nel post-berlusconismo: l'Italietta berlusconiana ci porta al declino, ma l'Italietta dei furbetti spazia da destra a sinistra. E fa bella copia di sé in ogni vetrina pubblica.

"Non sarà facile, ma sai, si muore un po' per poter vivere. Arriverderci amore ciao..." (Battiato)