mercoledì 9 marzo 2011

I festini hard non sono criterio di selezione della classe dirigente: basta!

In Senato, il dietro front dell'esecutivo, rimette al lavoro la commissione. Ma qui non sono in gioco non solo le quote rose nei Cda, ma soprattutto i criteri di selezione della classe dirigente, una strategia di sopravvivenza tra casa e luogo di lavoro, il coraggio di cambiare. Voltiamo pagina e non dividiamoci!

Il bunga bunga non è una barzelletta: il Premier la smetta di spacciarcelo come quattro salti (dalla padella alla brace?) e si impegni nel rinnovo la classe dirigente in senso meritocratico. Il Fattore D non può un optional, ma non può essere sbandierato da chi ha cambiato sede per l'esame di avvocato in un collegio facile... Non facciamoci prendere in giro da chi chiede la fine del '68 ma difende la mercificazione delle donne!

Sbaglieranno le donne in Cda? Può darsi. Ma come scrive la parlamentare Giulia Bongiorno: "Dal momento che alle donne non è mai stato perdonato niente e i loro errori li hanno sempre pagati cari, se sbaglieranno sapranno lasciare il comando immediatamente - di certo, comunque, prima che qualcuno invochi le loro dimissioni".

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