venerdì 11 dicembre 2015

Banca Etruria, l'avidità degli italani incauti e quel Divario Culturale di un Paese Analfabeta.

Gli studenti italiani vanno male nei test ‪‎Ocse‬-‪‎Pisa‬ che valutano le competenze matematiche. I ragazzi italiani zoppicano anche nei test di comprensione linguistica. Sei italiani su dieci non leggono neppure un libro all'anno. Anche i lettori di giornali calano di mese in mese, da anni. È altissima la percentuale degli adulti che non è in grado di risolvere un problema di quarta-quinta elementare, figuriamoci di II media inferiore. In questo scenario di ‪#‎analfabetismo‬ da ritorno e dove la cultura appare un optional, non dobbiamo stupirci se gli italiani, "fragili e incauti" di fronte a un investimento finanziario, finiscono in facili tranelli, firmando la propria condanna. Non ci stupiamo, infatti, ma ce ne facciamo un cruccio, perché una Nazione di persone che non si informano adeguatamente, non sanno leggere un semplice testo in italiano e fare due conti, non ha alcun futuro. Nessun pasto è gratis, ancora meno in questa globalizzazione. All'esame di maturità, a Storia, mi interrogarono sullo scandalo della Banca Romana. E poi, andai avanti parlando del fallimento della Banca di Sconto del 1921, spiegando che alle origini della delegittimazione di sistema e dell'anti-parlamentarismo italiano è la crisi del sistema finanziario di una Nazione. Poi, non lamentatevi se arriva un ‪Beneduce‬. Questa è Storia, non fumo. Quando si ritiene di essere truffati da "venditori" troppo insistenti o che non illustrano i rischi/benefici con chiarezza, non si chiede l'intervento del governo (che è estraneo alla vicenda). Ma se si teme una truffa, ci si reca dai Carabinieri e si denunciano gli eventuali malfattori. Se, poi, si ritiene che gli istituti di vigilanza non vigilino abbastanza, si procederà anche su questo binario: del resto, siamo il Paese di Parmalat e Cirio, ne abbiamo vste di tutti i colori in 15 anni. È ai tempi di Giuffre che la gente casca in queste trappole, poi Sindona, poi i fondi immobiliari e avanti: il capitalismo italiano è fatto da briganti... Ma chiedere al contribuente di pagare è folle. Devono pagare coloro che hanno sbagliato, se sarà accertato dalla Magistratura che hanno compiuto reati. L'Italia ha avuto il caso ‪#Parmalat‬, un crac colossale, il più grande scandalo di bancarotta fraudolenta e aggiotaggio perpetrato da una società privata in Europa: il buco si aggirava intorno ai 14 miliardi di euro. Ma non è finita qui. Abbiamo visto il crac di Cirio, quello di Giacomelli Sport, di Ligresti, lo scandalo Mps, ora il bail-in delle quattro Banche (fra cui Etruria e Marche), senza dimenticare il caso dei bond argentini e di quelli greci e il caso Lehman. I cittadini in questi crac hanno perso i risparmi di una vita. Che fare? Serve un'‪‎Alfabetizzazione Finanziaria‬ fin dalle ‪scuole medie‬. Non possiamo piangere ogni suicidio, ogni vita spezzata. Bisogna imparare che dietro ogni investimento ci sono pro e contro. Perché guadagnare è possibile (il titolo di Facebook è salito del 180% dal debutto nel 2012!), ma bisogna seguire l'informazione finanziaria con grande attenzione. Leggendo, seguendo le newsletter, cercando di non seguire le mode, ma intuire il mood. No, non è facile. Se non fa per voi, meglio un conto corrente, fino a cento mila euro. O il Bail-In vi terrorizzerà.

Assolto Penati.

Il fatto non sussoste. Ma dopo 4 anni di campagne stampa contro di lui, che può fari? In bocca al lupo a Penati, ennesima vittima del sistema giudiziario italiano.

giovedì 3 dicembre 2015

Siamo in Territorio Inesplorato.

Come ha ben detto Mario Draghi, siamo in Territorio Inesplorato. Un'incognita. Se, poi, ci mettete la Terza Guerra Mondiale a puntate, WWIII, di cui parla Papa Francesco e il Climate Change (2 fenomeni che, da soli, generano immense migrazioni), non stupiamoci se la faccenda si è fatta complessa. Come uscirne? Ci sono due temisul tappeto: uno, i Paesi occidentali devono mettere ordine in casa propria per affrontare le sfide del futuro, compresa la globalizzazione; due, lo sfarinamento dei confini in MO. La Gran Bretagna ha messo insieme una seria spending review, secondo me troppo sbilanciata sui vecchi, meglio sarebbe sui giovani (su istruzione, e-skills!). Poi, certo, servirebbe + chiarezza, - ambiguità nella guerra all'Isis, come dimostrano i Curdi, ma bisogna ri-disegnare e re-immaginare il MO tenendo di conto il "risveglio Sunnita" (un Sunnistan, why not?), il Kurdistan, un'area per gli Alawiti (con o senza Assad, meglio senza, visto che l'Isis è nato nelle sue stanze di tortura) e un'area per gli sciiti dell'Iraq: perché il S-iraq di oggi è solo macelleria ed è criminogeno. Sotto egida Onu, avrebbe più senso, in modo da dare maggiore aiuto ai veri profughi, senza confonderli con i tagliagole.

martedì 17 novembre 2015

Hollande come Bush.

Hollande ha più che altro riabilitato Bush e il suo approccio alla lotta al terrore. Niente di più, qualcosa di meno, ma il Presidente è pronto a tutto. E la riabilitazione di Bush arriva proprio da quella Francia che era stata la più recalcitrante contro le dottrine americane. Di fronte a un attacco o due, son tutti statisti con l'elmetto. Ora ci manca il Patriot Act europeo, ma - state calmi - arriverà pure quello, con buona pace di Edward Snowden. Ringraziate l'Isis, quella che odia il calcio e la musica live, ed evidentemente, non apprezza neppure la nostra privacy, ma vuole imporci il tecno-controllo. Poi, se l'Europa dichiara guerra al Daesh come se fosse uno Stato, il gioco è fatto: l'Isis diventa proprio quello a cui aspirava, essere considerato uno stato, islamico. Anche se formato da psicopatici, come dice Kerry. Solo Obama, che non vuole sfregiare il suo Nobel per la Pace, non si espone troppo e manda avanti Putin. Probabilmente preferisce lasciare la patata bollente a Hillary Clinton, se riuscirà a succedergli. Del resto, è lei che era Segretario di Stato mentre in Libia scoppiava il finimondo, per non aver gestito le Primavere Arabe. Obama penserà che tocca a lei sistemare quel risiko.

lunedì 16 novembre 2015

Quella strana convergenza fra Salvini e il Califfato.

Continuate a scrivere che i terroristi dell'Isis seminano il terrore perché noi "occidentali" li bombardiamo e facciamo troppe vittime civili. Sarà. Ma l'ufficio stampa del Califfato dice che vi odia perché vi piace la musica, siete perversi ed andate a concerti rock, luoghi di perdizione. Disprezza il vostro essere di sinistra. Del resto a Raqqa, frustano le donne coi vestiti femminili e uomini che si accendono una sigaretta, figuriamoci una canna. Praticamente vuole uccidervi perché siete giovani perversi, open mind e moderni, se siete pro Lgbt, non oso pensare. Che siate pacifisti o no, ai tagliagole non importa nulla. Anzi, più oscurantismo: forse avrebbe un occhio di riguardo perfino per i guerrafondai, dai toni spregiativi che usa. Come Salvini, il Califfato vi vorrebbe tutti Crociati, pronti alla morte, bellicosi e xenofobi: sareste probabilmente più utili alla loro causa.

martedì 10 novembre 2015

Tutte le critiche a ‪‎Renzi‬ che si leggono in giro, si dimenticano dopo 7 secondi. Il tempo d'innamorarsi di una nuova idea, come recita uno spot. L'unica VERA critica è quella di ‪Wolfgang Münchau‬, oggi sul Corriere della Sera. Perché tutte le speranze si basano sull'avere più-culo-che-anima, mentre all'orizzonte c'è solo un forte rallentamento dei ‪Brics‬, causato dall'Europa, e, quindi, forse una nuova ‪‎recessione‬. Ed è lì che l'Italia potrebbe essere, ancora una volta, l'anello debole, se non accelera sulle riforme - soprattutto ‪‎giustizia‬ veloce, ‪#‎tagli‬ spese (e ‪#‎municipalizzate‬), fine ipertrofia della ‪#‎burocrazia‬ -, trovando la sua ‪‎Silicon Valley‬. E deve fare presto, prima della tempesta. Tutto il resto sono solo chiacchiere. Poi, se il ragazzo è fortunato, può farcela.

mercoledì 21 ottobre 2015

Quella polemica un po' inutile sui contanti, mentre è bene tassare i castelli.

A me fa quasi tenerezza il discorso sui mille - tremila euro. Perché è già vecchio. Il mondo si dirige verso altri lidi: il cashless: Apple Pay, Android Pay, Samsung Pay, per non parlare dell'evoluzione di carte di credito, il buzz su Bitcoin eccetera. Il #contante è in via d'estinzione sui mercati globali: rimarrà una nicchia, come il Vinile nel mercato della musica. Ma chi usa il vinile viene guardato come un Ganzo che s'intende di suono, un amante del sound, invece quello coi rotoli da 500 euro, sarà additato come spacciatore - prostitura - trafficone - evasore - "feccia", direbbe Sarkozy. La polemica è sopra le righe, perfino un po' moralista se vogliamo, perché a decidere sarà il mercato. E quello globale va verso la moneta virtuale. Andremo in giro come Agnelli, senza soldi in tasca. Solo che noi comuni mortali sfioreremo un Pos Nfc con il nostro smartwatch, l'orologio intelligente, o con lo smartphone. E i "contanti" rimarranno solo in mano a chi non può farne a meno, il mondo del sommerso e dei traffici occulti, dei segreti inconfessabili. Un mondo che verrà guardato con sospetto da tutti i ragazzini nativi digitali: chi usa i soldi di carta, verrà bollato come chi ha qualcosa da nascondere e forse perfino indagato. E lì avverrà la selezione, soprattutto sociale. Certo, la grande Cenerentola di questo cambiamento è la #privacy: nessuno potrà più nascondere nulla al Big Brother. Quando avverrà? In 5-10 anni: ciò provocherà anche disruption. E zombie-economies. Le tecnologie sarano sempre più user-friendly (oggi sono ancora in culla, ma fra 6-12 mesi vedremo già semplificazioni utilissime). P.S.: Per tagliare le gambe alla corruzione, poi: basta ridurre il perimetro dello Stato, sburocratizzare, spingere su open data e trasparenza online, portare la pubblica amministrazione a portata di apps.

Invece è utile tassare i Castelli & Villoni per una questione di equità. E perché bisogna aumentare tasse sui Rentier (patrimonio, rendite e consumi) per DETASSARE IL LAVORO: Così è prociclico ed anti recessivo.

Meno Stato, più mercato. Ridurre il perimetro dello Stato è la strada giusta.  

  1. U&B: I due errori di Renzi

martedì 20 ottobre 2015

La nostalgia per il ‪loden‬ di ‪‎Mario Monti‬

A soprpresa, a ‪‎sinistra‬ c'è nostalgia per il ‪loden‬ di ‪‎Mario Monti‬, il professore dalla cortesia d'acciaio, dall'ironia pungente e soprattutto dall'‪Austerity‬ teutonica, capace di fare il lavoro sporco che né destra né sinistra erano capaci di svolgere per disincrostare l'Italia dalle secche in cui la nave si era incagliata.

Sia chiaro: la ‪GranBretagna‬ di ‪Cameron‬, perfino la ‪Spagna‬ di ‪Rajoy‬, l'‪Irlanda‬ e il ‪‎Portogallo‬ crescono grazie a una vera austerità, fatta di ‪tagli‬ (e non solo una gragnuola di tasse come l'Italia...), una ‪‎Spending Review‬ che affonda il coltello e non liscia il pelo della ‪‎politica‬. MA i nostri eroi dell'Austerità-senza-pietà, sanno che il professor Monti, anche all'apice del successo (innegabile: con la Legge Fornero ha salvato il Paese dalla ‪‎Porka Troika‬), non ottiene più del 10%, perché un milione e mezzo di italiani vive di politica, borderline, e una percentuale enorme di italiani si bea dell'‪#‎evasione‬ da sballo - della ‪corruzione‬ per far fuori la concorrenza - dei buchi neri delle ‪#‎Municipalizzate‬ dove sistemare amici-parenti-famigli? Quindi, il nostro ‪astuto ‎Padoan‬ - o giovane Padawan, se preferite - da buon Apprendista Jedi ha tirato fuori dal cilindro una ‪‎Manovra Elettorale‬ che occhieggia agli elettori di ‪Salvini‬. Questo ‪DEF‬ in fondo non è altro che un videogame per arrivare alle ‪elezioni‬, approfittando delle difficoltà interne di ‪‎Merkel‬ (il rallentamento dei Brics - lo scandalo ‪‎VW‬ - la xenofobia che rialza la testa in Germania), facendo fuori i mostri dell'antipolitica con le loro stesse armi.

"E adesso Maestro?", "È l'ora di mettere a frutto il tuo buon addestramento". Adesso muoviamoci, direbbe il Maestro Yoda. Se l'Italia si muove, dopo le elezioni, forse sarà possibile fare quel che va fatto.

Ma non dimentichiamo chi è stato Erri De luca, il nostalgico della Lotta di Classe violenta.

#IoStoConErri non vuol dire parteggiare - senza e senza ma - per Erri De luca. Significa solo parteggiare per la Democrazia, la libertà di parola in democrazia.

Detto, ciò non dimentichiamo Erri De luca, il nostalgico della Lotta di Classe violenta, della repressione con botte nei confronti delle donne della stessa Lotta Continua, un intellettuale che, ben lungi dal fare autocritica per le sue idee sul metodo della violenza politica, sulla lotta armata in Italia, sul terrorismo, ha sempre messo il carico da novanta.

"La mia idea è che, giustamente assolto per le sue parole su violenza e sabotaggi, Erri De Luca rimanga una persona con delle idee antidemocratiche, violente, culturalmente affini all’uso della prevaricazione come metodo politico e del tutto antitetiche alla sinistra e alle culture di pace".

lunedì 19 ottobre 2015

Perché sto con Erri.

La storia d'Italia è una storia complessa, in cui non è tutto bianco o tutto nero, ma dove ogni sfumatura è a sua volta un frattale, un micro-mondo vischioso dove gli opposti - anche più torbidi - s'incrociano. Altrimenti la seconda manifattura d'Europa in un Paese, sconfitto dalla II guerra mondiale, con il primo partito comunista d'Europa, non avrebbe mai trovato il terreno fertile per nascere, traghettando gli italiani dal fascismo alla democrazia. La storia d'Italia è una storia complicata, in cui perfino il sommerso ha fatto la sua parte per salvare questo Paese, impedendogli di finire nel buco nero della Cortina di ferro. In questa Italia, mai lineare, sempre divisa, i Movimenti sono nati mentre impazzavano le stragi di Stato e le brigate rosse, con il loro tragico carico di sangue. La storia d'Italia è un mosaico, una storia intessuta di tante trame - alcune perfino oscure (il mostro che divora le vite umane! L'orrore), altre limpide e fresche come l'illuminismo lombardo di Beccaria. Non condannate Erri De Luca perché l'Italia abdicherebbe al suo ruolo nell'ambito delle (post)democrazie occidentali. Un ruolo costruito con lacrime-e-sangue, ma che va difeso, nonostante tutto. No, l'Italia non è un Paese semplice, ma c'è da chiedersi se una democrazia possa essere cristallina, in qualsiasi parte del mondo. #iostoconerri è il primo hashtag in un'Italia divisa, dove non c'è mai niente di tutto bianco o tutto nero, dove vince la Logica Fuzzy delle sfumature. Dove però la democrazia non è un optional, in un Paese che ha conosciuto le tragedie delle stragi di Stato, delle trame oscure e occulte e delle brigate rosse. Difendere la libertà d'espressione è di sinistra, proprio in quest'Italia che è sempre più complessa, ma deve difendere i principi della democrazia occidentale. Vi sta antipatico ‪‎Erri De Luca‬? Può darsi, ma non importa. La sua condanna sarebbe ‪#‎censura‬, sarebbe ‪#‎fascismo‬, sarebbe la fine di ogni ‪#‎JeSuisCharlie‬. Perché la libertà d'‪‎espressione‬ è il sale della ‪‎democrazia‬. In fondo, ‪#‎IoStoConErri‬ vuol dire questo: significa aprire le porte all'illuminista ‪#‎Voltaire‬. Poi, certo, non essere d'accordo è più che legittimo come dissentire. E il penale è personale: chi commette reati, si prende le sue responsabilità. Ma lui ha solo detto la sua opinione, estrema, discutibile e quel che volete, nel mare magnum di opinioni. Niente di più di quel che si legge sui social media, dove chi è contrario ai vaccini ha lo stesso diritto di parola di chi è favore: poi, c'è la Legge che non ammette ignoranza. Mai. Ma anche la democrazia non deve avere paura dei dissidenti, se no, non è più democrazia, ma regime autoritari.

giovedì 15 ottobre 2015

Matteo Renzi è lo Steve Jobs della Politica?

Ogni volta che seguo il fantastico mondo delle Slide di governo mi pare di assistere a un rutilante evento Apple (li seguo dal 2006 credo o giù di lì): prima ci bombardano di cifre, d'immagini, di video. E poi, iniziano a presentare i prodotti, i Migliori di Sempre, ogni volta. E anche lì: cifre, immagini, video. Tutto a raffica. Tutto luccica. È patinato. È semplice d'uso, perfetto, giusto. E poi nuovi prodotti, in un crescendo incalzante. E, ancora, numeri, immagini ad altissima definizione, ti brillano gli occhi e vorresti comprare tutto. Infine: One More Thing! L'apoteosi. The Perfect Day. Il Device che tutti vorranno possedere al centro della Messa Laica. La cancellazione delle Tasse, grazie alla quale potrai acquistare i Dispositivi dei Tuoi Sogni. Il fantastilioso mondo della comunicazione! E il giornalista è disintermediato. E viene voglia di dire: chiudete pure le Redazioni, bastano quei 25 Tweet e quella manciata di slide.

martedì 13 ottobre 2015

Maria Elena Boschi ha tutte le carte in regola per diventare il primo Presidente del Consiglio donna.

Vi ricordo che, essendo nata nel '70, la mia giovinezza è stata scandita da donne politiche della DC come Rosa Russo Iervolino e da giornaliste come Angela Buttiglione, tanto per dire. (Per fortuna c'erano anche Oriana Fallaci e poi Emma Bonino, se no, saremmo emigrate in massa!). Tutto questo preambolo per dire che, se ‪‎Maria Elena Boschi‬ diventerà mai la prima donna ‪Presidente del Consiglio‬ in Italia (nel 2023?), non sarò io a stupirmi. E aggiungo che, pur non avendo nulla da spartire con una Hillary Clinton (donna più tosta, ma con molte più ombre - a partire dall'arroganza delle email private), a me ricorda la sua tenacia. Una testardaggine aretina che è molto efficace.

È vero: i ghibellini aretini, che sconfissero i guelfi senesi nella battaglia delle Giostre del Toppo, vennero poi asfaltati dai Guelfi fiorentini (fra cui ‪Dante Alighieri che lì rischiò la vita‬) nella battaglia di ‪Campaldino‬ dell'11 giugno 1289. Ma fu lì che Firenze capì le sue potenzialità. In quella battaglia fu decisivo il comportamento delle riserve: l'atto di insubordinazione di Corso Donati, allora podestà di Pistoia, che guidò la carica verso il fianco destro dei ghibellini, separando i cavalieri dai fanti, permise di accerchiare la cavalleria ghibellina, decidendo le sorti della battaglia, fino a quel momento incerta. Si contarono circa 1700 morti, da parte ghibellina; da parte guelfa se ne contarono circa 300. La vittoria dei ‪Guelfi‬, dovuta a Corso Donati, fu storica ed impresse la progressiva egemonia di Firenze sulla Toscana. La fine del bicameralismo perfetto segna un passaggio epocale.

venerdì 9 ottobre 2015

"Visto com'è andata?" ve lo chiedo io. A primavera.

‎Renzi‬ ha sempre avuto i numeri per le ‪‎Riforme‬. O di qua o di là. A parte i teatrini della FI in subbuglio. Non ho mai avuto dubbi. Quindi, quando chiedwe: "Visto com'è andata?", fa una domanda retorica. Altra cosa è invece vincere a ‪‎Roma‬, in una città allo sfascio, governata per una vita da Rutelli-Veltroni-Marino e per una tragica parentesi da AleDanno. Lì, come si dice, il più pulito ha le pulci. E non votano Senatori. Ma cittadini, tartassatissimi (lo 0,4% del reddito finisce per pagare i debiti della città e delle sue mostruose Municipalizzate), infuriati e costretti a vivere in una città sporca e senza mezzi pubblici (va la metà dei mezzi ‪Atac‬ se va bene..., denuncia ‪Sergio Rizzo‬). Ai romani non puoi promettere strapuntini o poltrone, prebende, panem et circenses perché la festa è finita, i soldi non ci sono. Lì non ci sono ‪‎80 euro‬ da distribuire. Lì puoi solo promettere lacrime-e-sangue. Il che non è uno di quei programmi che portano i cittadini a votare. E se vanno al voto è per protestare con ‪LegaPound‬. E in campagna elettorale, sugli ‪#‎scontrini‬, si sa: sui rimborsi spese hanno il copyright i ragazzi del ‪‎M5S‬. In questo bel clima da Ultimi giorni di Pompei, al cinema arriva ‪Suburra‬. Il film sulle lunghe ombre di Roma: insomma, fra le tenebre, di solito spunta il diavolo. Quello che - come ormai il ‪‎PD‬ - fa le pentole ma non i coperchi. "Visto com'è andata?" ve lo chiedo io, allora . A primavera.

Fattore D e Womenomics subito! Basta macchine del fango.

Nel 1950 ‪Scalfaro‬ apostrofava a male parole una signora scollata (lo schiaffo sarebbe una leggenda, ma gli insulti probabilmente no): il colorito episodio, rivelatore, finì per provocare l’intervento della polizia (chiamata dall’onorevole), l'escalation di una querela per ingiurie (firmata dalla donna) e infine un insolito dibattito parlamentare (sul nulla). Successivamente, ‪Fanfani‬ stigmatizzava il ‪divorzio‬ come occasione di riscatto sociale per le "cameriere", capaci di portar via il marito alle Signore presso cui lavoravano: naturalmente gli italiani (e le donne) votarono in massa a favore del divorzio, dando ragione alle campagne referendarie dei ‪‎Radicali‬ italiani, e respingendo l'idea di ‪‎Eva Tentatrice‬ (se il matrimonio non funziona, non c'è laccio che tenga). Il ‪‎PCI‬, d'altronde, in quegli anni oscurantisti aveva riservato un duro trattamento a ‪‎Nilde Iotti‬, eletta grazie al ‪suffragio femminile‬, introdotto in Italia solo un anno prima, con un ritardo sconcertante rispetto al resto del mondo civile: quando si venne a conoscenza della relazione con ‪Togliatti‬, quella «vertigine davanti a un abisso» (raccontata dal numero uno di uno dei Partiti comunisti più forti d'Europa) venne avvelenata, goccia a goccia, dalle allusioni squallide di certa stampa: solo al corteo funebre di Togliatti, ‪Iotti‬ poté uscire finalmente allo scoperto; e la sua carriera, fino ad allora ostacolata da quel clima plumbeo catto-comunista di un'Italia arretrata, riuscì a decollare in maniera brillante. Segno che la futura Presidente della Camera dovette faticare doppio, compiendo veri salti mortali, per scrollarsi di dosso sordide accuse e cercare di scheggiare "il soffitto di cristallo" che tuttora impedisce al ‪Fattore D‬ di farsi largo nella società. In un'Italia dove la ‪doppia morale‬, la ‪cooptazione‬ non meritocratica e un'opaca selezione della classe dirigente sono tuttora in auge, tanto da minare perfino la filosofia pro-donne delle ‪Quote Rose‬ della coraggiosa ‪‎Lella Golfo‬.


Questi episodi non sono successi cent'anni fa. E vanno ricordati alle ragazze italiane per non non sottovalutare il ‪#‎sessismo‬, in un un Paese dove il ‪femminicidio‬ uccide una donna ogni due giorni e mezzo e dove le violenze di genere sono un ‪‎Male Oscuro‬ da debellare. Nelle accuse di sessismo, ci sono cascati tutti i gruppi, dalle volgari insinuazioni di parlamentari del M5S contro le ministre alle più recenti orrende vicende in Senato. È ora di dire basta. Ma in Italia sappiamo che dovremo sgobbare il quadruplo per affermare il ‪Valore D‬, la ‪‎Womenomics‬ e compiere una rivoluzione culturale che porti le giovani donne di oggi a disintegrare quel malefico ed opprimente ‪Soffitto Di Cristallo‬ che fa da cappa all'economia italiana, quanto il ‪‎divario digitale‬ ed altri fenomeni che frenano la crescita. Se ne accorgeranno, prima che sia tardi, anche in ‪‎Parlamento‬? O dovremo passare i prossimi lustri a contare gli ‪‎scontrini‬?

Fuori dalle scuole i bambini non vaccinati.

"Ci vorrebbe una legge semplicissima, fatta di due righe soltanto, i ‪‎bambini‬ che non vengono vaccinati non possono frequentare gli altri bambini né a ‪‎scuola‬ né fuori". ‪Vaccinazioni‬ a rischio? Urgono proposte per colmare il ‪‎divario culturale‬ italiano in ambito scientifico.

giovedì 8 ottobre 2015

La lista delle cose fatte da Ignazio Marino, Sindaco di Roma.

Non vogliamo giustificare gli errori compiuti dal Sindaco né la storiaccia degli scontrini. Però.

Però è giusto che si sappia che Ignazio Marino è un capro espiatorio. E che, seppur inadeguato, gaffeur e pasticcione, lui ha provato a risanare Roma, dopo aver scoperchiato un verminaio.

1) ha chiamato la Guardia di Finanza il primo giorno che si è insediato
2) ha risparmiato 120 milioni ogni anno solamente confrontando le spese allegre del comune con i prezzi di mercato come, per esempio, pagare 4800€ ogni pc ai soliti noti
3) ha portato e continua a portare al Procuratore Pignatone tutta la documentazione in possesso dell’Amministrazione comunale consentendo così di dare una svolta importante alle indagini di Mafia Capitale.
4) ha chiuso Malagrotta dopo 30 anni evitando così pesantissime sanzioni dall'Europa e tornando ad accedere nuovamente ai fondi europei
5) Ha indetto un bando internazionale per la raccolta rifiuti portando ad oggi la differenziata al 43% (prima non esisteva)
6) ha riaperto i cantieri della metro C, nel 2013 la talpa era ferma, in 2 anni ha 21 fermate in più
7) ha identificato un nuovo centro per i rifiuti, a settembre apre Rocca Cencia per la trasformazione dell'umido a impatto zero e senza odori
8) ha messo a capo dei vigli un poliziotto facendo infuriare quella lobby potentissima dei vigili, gli ha tolto i privilegi, li ha denunciati il 31/12 e ha messo la turnazione dei dirigenti comunali.
9) ha cacciato l'AD di AMA poi arrestato con Mafia Capitale
10) ha cacciato in ATAC tutti gli assunti da Alemanno imbucati in ufficio e li ha mandati a fare i controllori
11) ha messo un magistrato alla trasparenza
12) ha mandato le ruspe a Ostia liberando gli accessi al mare dove da anni TUTTI facevano finta di non sapere che comandava la mafia degli Spada e dei Fasciani...
13) ha, in soli 6 mesi portato all 90% il raddoppio della Prenestina (in 6 ANNI avevano realizzato solo il 40%)
14) ha pedonalizzato i fori e il tridente.
15) ha eliminato i camion bar dal centro storico restituendo Roma al suo fascino naturale.
16) ha valorizzato i fori con le luci del premio Oscar Vincenzo Storaro e gli spettacoli multimediali di Piero Angela e Paco Lanciano in attivo già dal primo anno.
17) ha riportato in attivo il teatro dell'opera.
18) ha portato ingenti investimenti nella cultura anche da parte dei privati.
19) ha fatto rimuovere migliaia di cartelloni abusivi e ha vietato le pubblicità a sfondo sessista.
20) Sta pagando circa un miliardo di debiti che si è ritrovato appena insediato.
21) ha fatto il bilancio di previsione a inizio anno e non alla fine o addirittura l'anno successivo come avveniva in precedenza.
22) ha stabilito nuove regole più stringenti per il bando degli appalti e l'affidamento di lavori pubblici.
23) ha portato alla riduzione del tempo di apertura degli sportelli della metro, riducendo così il numero di ingressi senza biglietto.
24) ha sperimentato (sulla linea B1) la timbratura del biglietto in uscita dalla metro come ulteriore incentivo a timbrarlo.
25) ha comprato nuovi cassonetti della spazzatura, che quelli che abbiamo ora sono in leasing a un prezzo astronomico.
26) ha sostituito l'illuminazione della città con le lampadine al LED.
27) ha previsto per l'estate il rifacimento delle principali arterie stradali.
28) ha finanziato il progetto per la realizzazione del GRAB (poi bloccato dall'ultimo assessore Esposito)
29) ha ristrutturato tutta una serie di monumenti (Colosseo, Fontana di Trevi, Barcaccia, Piazza 4 Fontane, ecc.).
30) ha varato un nuovo piano per i ripetitori con lo scopo di ridurre l'inquinamento da elettrosmog.
31) creato per la prima volta il registro unioni civili, trascrizione matrimoni tra persone omosessuali contratti all'estero, progetti contro il bullismo omofobico.
32) ha finalmente varato un nuovo PGTU.
33) ha messo 300 spazzini in più nelle strade
34) ha messo il gps alle spazzatrici (Prima non avevano nemmeno un percorso stabilito da percorrere)
35) ha indetto una gara europea trasparente mettendo 1000 nuovi appartamenti a disposizione dell'assistenza alloggiativa temporanea
36) ha cancellato 20 milioni di potenziali metri cubi di cemento per 160 proposte di nuove urbanizzazioni che si sarebbero riversati su 2300 ettari di Agro romano.
37) ha cancellato altri 5 milioni di metri cubi di cemento, all’Ex Snia, al Casilino
38) ha revocato la delibera sulla valorizzazione delle caserme e ridotto i volumi in altre delibere come quella della ex fiera, da 93 mila mq a 67.500 mq.
39) ha individuato 743 occupanti di case pubbliche sprovvisti dei titoli per
abitarle perché occupanti abusivi, oppure proprietari di immobili o con redditi superiori ai limiti.

Il giornalismo-da-trattoria, gli scontrini e quel retrogusto acido di Macchina del Fango.

Vogliamo la Bbc invece della RAI, dove i Partiti restano fuori. Vogliamo editori puri. Una stampa indipendente, forte, watchdog. Un giornalismo che non faccia sconti a nessuno, trattando tutti allo stesso modo, senza disparità. Probabilmente chiediamo la Luna. Invece leggiamo da giorni articoli battuti non al Pc, ma con la Macchina del Fango. Dove il giornalismo-da-trattoria a caccia di scontrini (in un Paese dove l'evasione fa la parte del leone! E nessuno li chiede!) hanno preso il posto delle vere inchieste: quelle su Mafia Capitale, quelle sulla corruzione monstre, quelle sull'illegalità diffusa, il buco nero dell'Atac, i disservizi che da decenni paralizzano la città. E gli scontrini fanno rima con il M5S. Tanto che, se Roma va ad elezioni subito, a vincere potrebbe essere proprio il movimento Pentastellato, il vero guru degli scontrini. Auguri.

martedì 6 ottobre 2015

Contro il sessismo: invito ai presidenti Grasso e Boldrini.

I campioni di ‪‎sessismo‬ verranno rieletti? Certo. E pure con gli applausi, visto che in Italia non si colma il ‪‎Gender Gap‬ e dilagano sessismo e pure il tragico fenomeno del ‪femminicidio‬ (figlio di una sottocultura allucinante, maschilista e retrograda in cui la donna - fidanzata o moglie - è "oggetto di proprietà del" compagno...). "In generale l'Italia si colloca più in basso dei Paesi Scandinavi per tutti i quattro sotto-indici che compongono il Global Gender Gap Report". Lo riporta il ‪‎WEF‬.

Le ‪‎Pari Opportunità‬ in Italia ‪rimangono‬ una chimera: nel 2014 eravamo al 71esimo posto su 136 Paesi. È vero che il ‪‎Parlamento‬ è specchio della società. Ma è anche vero che l'Italia deve fare progressi e non vivere guardandosi nello specchietto retrovisore, se vuole crescere e riagganciarsi ai Paesi avanzati nelle classifiche del ‪‎FMI‬ e dell'‪Ocse‬. Queste sono battaglie non solo di civiltà, ma che fanno bene all'‪‎economia‬, al ‪‎PIL‬, in un Paese dove le ‪#donne‬ italiane non studiano materie scientifiche (matematica, informatica, economia, ingegneria eccetera), pensando gran parte del tempo a mortificanti diete invece di leggere, ma troppo spesso cessano di lavorare dopo aver avuto il primo figlio. Queste sono le vere sfide da vincere, per entrare nel XXI secolo. Il maschio-che-non-deve-chiedere-mai è solo uno stupido slogan pubblicitario, per fortuna. E ben vengano i maschi alleati delle donne, non quelli che le vedono solo in posizione orizzontale (visto che nelle bare, ci finisce poi una donna ogni tre giorni, a causa di un compagno violento, ahimè).


PROPOSTA: conclusi i voti per le urgenti riforme, i presidenti Grasso e Boldrini potrebbero rimediare a questa orribile pagina per noi donne, con una riunione del Parlamento in seduta comune per una giornata di studio e confronto serio - non goliardico! - su questi temi (lotta al sessismo, diffusione Fattore D e Womenomics). Una giornata con donne di alto profilo (da Samantha Cristoforetti ad economiste italiane note in tutto il mondo, fino a donne della tecnologia italiana: perché le ragazze italiane studiano e fanno molta carriera nel mondo, per fortuna). Una giornata di discussione seria, moderata da giornaliste donne impegnate nella diffusione del Fattore D e nella lotta al Gender Gap.

lunedì 5 ottobre 2015

Per Mario Draghi: Non ti rimane che quella folle idea dell'elicottero. Sgancia il QEP!

Quello raccontato dal premio Nobel ‪‎Milton Friedman‬ - non certo un moderato! - , nel 1969, era un paradosso scolastico per dimostrare che – almeno nel breve periodo – la politica monetaria è una leva e può far decollare i consumi, debellando ogni deflazione (ovvero il generalizzato declino dei prezzi che nasce da un drastico calo della domanda). Perché dunque le Banche centrali, nella più grave crisi economica dal 1929 a oggi, non iniziano davvero a funzionare come degli elicotteri? Il ‪‎QEP‬ (allentamento monetario per il popolo), secondo ‪‎Kaletsky‬ – giornalista, economista e presidente del sorosiano Institute for New Economic Thinking – e anche secondo ‪Mario Draghi‬, funzionerebbe meglio del ‪‎QE‬ perché farebbe arrivare la moneta “stampata” nelle mani giuste, il contrario di ciò che avvenuto finora. Cari tedeschi, pensateci: super Mario ha il coraggio di fare una mossa del genere, dopo aver domato Miss Spread, quell'odiosa zitella che annoia tutti. Dategli il semaforo verde. E forse l' “elicottero per il popolo” potrebbe aiutare il sostanzioso taglio delle tasse per le imprese. Certo, prima o poi l'Italia deve accelerare sulla ‪‎Spending Review‬, ma lo farebbe mentre la gente ha il pane e forse - per un po' - anche le brioches. P.S.: la tattica dell’elicottero funziona all'istante, ma non nel medio-lungo periodo, anzi: l’elicottero deve decollare all'improvviso, sorvolando il Paese ex abrupto e per una sola volta.

lunedì 28 settembre 2015

L'OPA degli operaisti sul PD di Sesto Fiorentino, dopo la cacciata del Sindaco Renziano, è una metafora della lotta intestina fra Minoranza Pd e vertici?

Sottotitolo: Il ‪‎PD‬ di ‪Sesto Fiorentino‬ (FI), la cacciata della Sindaca renziana, gli 8 espulsi dell'ex Minoranza PD e quell'80voglia d'aria fresca

Seduta psicanalitica o dialogo fra sordi? È il dubbio che attanaglia il simpatizzante/iscritto al PD che, al circolo Rinascita di Sesto, ha assistito questa mattina all'assemblea del Partito Democratico di Sesto F.no, dopo la brusca cacciata della Sindaca ‪Sara Biagiotti‬, ad appena un anno dalla sua elezione. Fra rancori personali, buuu e fischi, applausi fra opposte tifoserie; fra drammi collettivi di retroguardia dal gusto vintage e futuristici scatti in avanti del partito liquido che vuole radicarsi in una società complessa, è andata in scena la nuova puntata del melò sestese, dopo la fine prematura dell'amministrazione Biagiotti e le espulsioni degli otto "traditori".

In una terra fieramente di ‪‎sinistra‬, che dal '98 al 2001 contava 1500 tessere, governata fin dal dopoguerra da una tradizionale concertazione cittadina, orchestrata da un'imprenditoria illuminata e da un'avanguardia più vetero operaista, il PD della piana fiorentina era solito decidere le linee guida e a disegnare il futuro di Sesto nel chiuso di quattro mura. I consueti caminetti di chi ha fatto la gavetta Pci-Pds-Ds-Pd. Ma perfino Biagiotti, pur non essendo corpo estraneo a questa storia di sinistra classica, ex dalemiana, professionista, militante pronta perfino a friggere alle feste dell'Unità, è stata percepita come il nemico da abbattere, a cui preferire un commissario prefettizio, cosa che non accadeva dai tempi del Fascismo. Uno schiaffo ai sestesi, cittadini evoluti che studiano, viaggiano in giro per il mondo e che hanno sempre rifiutato il fascismo, pagandone già allora un tragico prezzo. Ma, allora, che succede al PD di Sesto?

Accuse rancorose. Bilioso j'accuse dell'ex ‪minoranza PD‬. Tanto livore mascherato da richiesta di ascolto, analisi e dialogo. Tutto, pur di nascondere una malcelata voglia di rompere. La ferita del PD sestese ha il retrogusto amaro della ferocia della Legge della Giungla, simula il darwinismo del conflitto interno fra l'ex minoranza Pd, d'estrazione operaista, e il nuovo Partito liquido che avanza. E in questo, la piccola Sesto F.no, in provincia di Firenze, è una metafora del Vietnam parlamentare: una cartina di tornasole dei nuovi rapporti di forza, un topos rivelatorio della lotta fra le due componenti del disastrato centro-sisinistra italiano. Ma, qui, a farne le spese è il cittadino comune, costretto a pagare alte tasse locali senza avere servizi superiori alla vicina Firenze, ed ora scippato perfino delle sue scelte politiche, in seguito al commissariamento forzato del Comune. A causa del voto degli 8 espulsi dal Pd, Sesto ha un Commissario prefettizio, come i comuni mafiosi del Sud Italia. Ma, quando si tornerà alle urne in primavera, il Comune della piana fiorentina potrebbe risvegliarsi dal "sonno della ragione" con un sobbalzo: una non improbabile vittoria pentastellata non va esclusa. Perché sia chiaro: se il PD commettesse nuovi errori, non perseguisse un processo d'inclusione (di ascolto ed unità, come recita il nuovo corso, dopo i fatti estivi), potrebbe finire come altrove, dove il ‪‎M5S‬ è riuscito a cavalcare con successo l'onda protestataria delle lotte cittadine dal basso (contro l'inceneritore e la pista dell'aeroporto), approfittado del Fattore D (come demografia) e T (come trasparenza). E non aiuta l'età media - geriatrica - dell'assemblea del PD - con il plateale vuoto dei giovani (manca la fascia d'età 20-30anni) e la scarsa e sporadica presenza dei 40enni - ,il che la dice lunga sui rischi in atto e la piega che potrebbe prendere la deriva sestese, se il PD non sapesse riprendere le redini della narrazione cittadina, nonostante il paziente e professionale impegno del commissario del partito.

L'ex minoranza Pd chiede dialogo ed ascolto, quando a non ascoltare è proprio lei, troppo intrisa di ideologia, impegnata a stigmatizzare errori e a sfornare rapide sentenze per bocciare senz'appello la brevissima ed incompiuta, ma positiva, esperienza Biagiotti. No, non sarà facile ricucire le ferite, su cui viene sparso il sale invece di lenire la cicatrice. No, non sarà semplice riconquistare Sesto F.no, cittadina ricca, con bassa disoccupazione ma dilaniata dai rancori e dai conflitti più ideologici che reali, percorsa dalle incomprensioni e dai giochini di palazzo. Sarà un mezzo miracolo riuscire a riunire questo PD di Sesto, che al confronto franco, finora ha preferito il dialogo fra sordi, più per la voglia di rompere di un'ex minoranza che vuole contrastare Renzi con ogni mezzo, perché percepito come un corpo estraneo, anzi, accusato di aver lanciato un'Opa sul Partito.

Le polemiche veraci e la dialettica sarebbero le benvenute, se poi seguisse una ricomposizione, una sintesi. Ma fra rebus e diktat, alle urne potrebbe spuntare il terzo incomodo, visto che a Sesto avanzano le "forze antisistema" e l'ex minoranza Pd sembra prediligere i movimenti, pur di ripristinare un Partito chiuso, non scalabile, del tempo che fu.

La vera domanda è: gli elettori capiranno questi sussulti e maldipancia, o cercheranno una nuova rotta nel mare magnum dell'offerta politica? La nuova bussola è pronta, la voglia d'aria fresca è tanta mentre crescono le spinte dal basso di una società che cambia. Invece la coriacea ed intransigente minoranza PD vorrebbe inchiodarla al vintage degli anni '80, alle chiusure in stile Ddr, condannata alla perenne insoddisfazione delle Trabant o all'eterna riserva indiana della tedesca Linke.

Auguri a questo PD di Sesto che cerca il rilancio con 6 nuovi circoli, ma che avrà bisogno di forum digitali, Internet friendly e social, per conquistare i Nativi digitali, i Grandi Assenti all'assemblea del Circolo Rinascita, più interessati alla connessione WiFi, alle apps, all'economia digitale e alle startup, che all'operaismo d'antan o ai partiti chiusi di un'epoca definitivamente tramontata, in un'era in cui la Digital Economy si avvia verso i 4 trilioni di euro di valore.

giovedì 24 settembre 2015

Papa Francesco, il Pontifex americano, chiede l'abolizione globale della pena di morte.

Papa Francesco‬ al Congresso: basta con la pena di morte e con il colpevole silenzio non solo sul traffico d'armi, ma anche sui cambiamenti climatici. La vita è sacra, la famiglia è la base della libertà. Un discorso che getta un ponte con gli americani, dopo l'orrore degli scandali degli abusi sessuali. E gettare ponti è il ruolo del Pontifex. Il ‪‎Pontifex‬ costruisce ponti, per aprire nuove opportunità attraverso il dialogo. Essere a servizio della pace significa essere determinati a ridurre ed eliminare i conflitti armati nel mondo. Buon leader politico è chi ha senso pratico per il ‪‎bene comune‬, fermando il ‪‎Commercio di Armi‬. Stop al colpevole silenzio! Bergoglio ricorda il ruolo della ‪famiglia‬ nella costruzione dell'America, terrà di ‪‎libertà‬. Ma la famiglia è minacciata dall'interno e dall'esterno. Invece la vita familiare è bella e ricca. Papa Francesco ha anche acceso fari sui membri più fragili e vulnerabilità, i ragazzi. ‪‎Giovani‬ senza meta, intrappolati in labirinto senza speranza segnato da abusi e disperazione: bisogna cercare soluzioni efficaci per i figli. Il Papa americano ha anche messo'accento sulla sfida ambientale e sulla difesa della Terra, mentre lo spettro del ‪Climate Change‬ si concretizza ogni giorno di più. E ricorda ‪Thomas ‎Merton‬, monaco cistercense, promotore di ‪‎pace‬ e uomo di ‪‎dialogo‬ fra popoli e religioni: Non bisogna perdere spirito di ‪solidarietà‬ globale e bisogna intensificare la lotta alla ‪povertà‬ estrema. È l'ora di un'economia inclusiva e sostenibile, per combattere cause della povertà e della ‪fame‬. il vicepresidente Joe ‪Biden, con allure presidenziale,‬ annuisce. Ricordiamo la regola d'oro: Fai agli altri ciò che vorresti che gli altri facessero a te. Non spaventiamoci dei ‪rifugiati‬, ma impariamo ad accogliere fraternamente, con compassione. Aiutiamo gli altri a crescere. Se vogliamo ‪sicurezza‬ (‪vita‬, opportunità), diamo sicurezza - vita - chance. La regola d'oro ci insegna a proteggere la ‪‎Vita Umana‬ in ogni fase del suo sviluppo. ‪Papa Francesco‬ sostiene l'abolizione‬ a livello globale della ‪pena di morte‬. Ogni vita è sacra. ‪Inoltre, ogni necessaria ‪‎punizione‬ non deve mai escludere la possibilità della ‪riabilitazione‬. MAI. L'‎America‬ è terra di opportunità e fraternità. E ‪Papa Francesco‬ chiede attenzione verso la ‪‎complessità‬ delle nostre società. ‪‎Fede‬ è voce di fraternità. A ispirarci è il sogno dei ‪‎Diritti Civili‬ e ‪Diritti Politici‬: omaggio a ‪Martin Luther King‬ da parte di ‪Papa Francesco‬ a ‪Congresso USA‬. Non avere mai paura degli stranieri, perché anche noi siamo stati stranieri. Libertà individuali, lotta ad ogni ‪fondamentalismo‬, rifiuto di ogni ‪‎riduzionismo‬ manicheo (che vede solo bene o male): sono i temi del discorso di ‪‎Papa Francesco‬ al ‪‎Congresso USA‬, dove dice che imitare odio e violenza dei ‪tiranni‬ significa prenderne il posto. No ‪‎dittature‬, viva la ‪‎Libertà‬! Basta pena di morte! Basta commercio d'armi!

mercoledì 23 settembre 2015

Non regalate a Erri De Luca il bollino di martire.

Condannare Erri De Luca, sarebbe come regalargli "un’immeritata patente di vittima del libero pensiero e martire del reato d’opinione". No, non è Voltaire. ‪#‎IoStoConErri‬ deve servire, imho, ad evitare un'assurda sentenza, nell'era del sostegno globale a ‪Je Suis Charlie‬ e ‪‎Ai Weiwei‬, loro sì vere vittime della ‪censura‬.

Rispetto del dissenso, libertà d'espressione e lotta alla censura sono principi cardine del pensiero liberale.

martedì 22 settembre 2015

O tempora, o mores!

Ad aprile ‪‎Deutsche Bank‬ è stata multata per 2,5 miliardi per lo scandalo ‪Libor‬. Il colosso bancario tedesco ‪‎Commerzbank‬ è sotto indagine per riciclaggio di denaro. Ora il numero uno dell'automotove ‪Volkswagen rischia multa da 18 miliardi di dollari e ‪‎class action‬ da 270 miliardi di dollari. E sorvoliamo sul tragico suicidio/omicidio del pilota tedesco di ‪‎Germanwings‬, otto minuti di lucida follia costati 150 morti di ignari cittadini europei.

Cara ‪Germania‬, senza voler infierire, concludiamo come Cicerone nelle Verrine: o tempora, o mores!

lunedì 21 settembre 2015

Lo scandalo Volkswagen.

Una settimana fa il marchio tedesco Volkswagen era sugli scudi. A fine luglio aveva superato Toyota, conquistando, per un soffio, lo scettro del mercato globale nei primi sei mesi dell'anno. Alla Fiera di Francoforte, il gruppo tedesco aveva mostrato tutta la sua potenza, presentando motori ibridi ed elettrici. Ma, ora, dopo lo scandalo delle emissioni truccate, l’industria automobilistica tedesca (che contribuisce per il 9% al Pil della Germania) è nella tempesta e tutti osservano la fragilità di un'economia dedita un po' troppo all'export, quando uno dei suoi brand di punta, sbaglia.  E bara come la Grecia. Cara Europa, unirsi per affrontare il mercato globale è l'unica via. Carissima Volkswagen, le scuse non bastano.

Hanno rottamato il XX Secolo.

In un week-end, a Cuba ‪Fidel Castro‬ ha rottamato l'anticlericalismo e l'ateismo comunista. Ha perfino sdoganato il ‪‎Viral Marketing‬ pro Adidas, altro che rifiuto del consumismo e blablabla. ‪In Grecia, Tsipras‬ ha asfaltato la sinistra-sindacalista-radicale. Dev'essere iniziato il XXI secolo, pare (e il XXesimo è stato tutto fuorché breve, o no?).

martedì 14 luglio 2015

Varoufakis e i mulini a vento.

Chi ha mostrato i grandi limiti dell'Euro-zona? Mica Varoufakis, ma va là, bensì l'ex primo ministro Berlusconi disarcionato a colpi di Spread, sostituito da Mario Monti al timone della barca che affondava, chiamato a fare quelle Riforme non fatte e rimandate per 20 anni. Tsipras non può neanche vantare questo merito. Detto ciò, non è che Berlusconi o Varoufakis siano stati allontanati per via di un Misterioso Komplotto, ma sono stati scavalcati perché mediocri ed incapaci, di fronte alla Storia che avanza. Quando la Storia avanza veloce e fulminea, scalpitante come un Napoleone a cavallo, impetuosa e irrispettosa come il vento della Globalizzazione, è possibile comportarsi come Don Chisciotte della Mancia, col suo fido scudiero Sancho Panza? Provare a combattere contro i mulini a vento, serve? O non è l'impresa di personaggi folli e surreali, eroi sì, ma di una realtà ormai tramontata?

giovedì 2 luglio 2015

Dio di illusioni. Perché Tsipras non ha fatto la patrimoniale.

Cari greci, la nuova ‪Bmw‬ si paga in euro e il nuovo ‪‎iPhone‬ o Samsung ‪‎Galaxy S6‬ in dollari. Potete avere tante dracme quante volete in portafoglio (se poi ve le stampate in cantina, perfino a palate!). Ma, poi, se volete le merci per cui tutti sbavate, dovete pagare: Apple storce il naso perfino col rublo, figuratevi, e voi non avete neanche l'oceano di gas e d'idrocarburi che ha quel tardocapitalista, ora neo-imperialista, di Putin. Il Dio Denaro non teme i fulmini di Zeus, esige solo il vostro inchino al ciclo del business-as-usual: Produci-Consuma-Crepa.

Oppure rinunciate a tutto e fate come gli Elfi e gli ecologisti radicali. Esticazzi.

Ma siete proprio sicuri di essere pronti a farvi il bucato, pedalando per 2 ore a una bicicletta attaccata al meccanismo della lavatrice? Siete pronti a rinunciare al consumismo sfrenato in cui vi siete gettati, a babbo morto, nell'ultimo decennio, spalleggiati dall'euro?

Ma la vera domanda è: Perché Tsipras non ha fatto la patrimoniale? Forse, perché neanche lui, è mai stato di Sinistra. E non ci crede alla redistribuzione. Il Referendum di domenica? Dio di illusioni. Illusione di Dio.

mercoledì 27 maggio 2015

Se Cottarelli è più a sinistra di Tsipras.

Il PD non è mai stato di ‪sinistra‬, basterebbe riascoltare - senza salami sugli occhi - il discorso di Veltroni al Lingotto (e non per i "ma anche", ma per l'intero impianto filosofico di quel discorso). Renzi è solo la conseguenza-logica di quel PD, di centro-centro-centro-sinistra. La Ditta non è mai stata di sinistra: ha votato tutto ciò che c'era da votare nel governo Monti, ‪Bersani‬ è stato il supporter più fedele del governo Monti (mentre Brunetta era recalcitrante: diamo a Cesare quel che è di Cesare). E i ‪‎DS‬? Non vi basta ricordare Palazzo Chigi trasformato in merchant bank, la scalata a Telecom Iitalia, la guerra contro la Serbia eccetera? Ora, vorreste chiedere una mutazione genetica a chi esce dal PD. Ma è come chiedere a una fragola di diventare un'albicocca, senza operazioni di Dna ricombinante: 'gnafa. Chi è uno dei pochi intellettuali di sinistra in Italia, che vi piaccia o no? È ‪‎Erri De Luca‬. E, se non vi piace, fatevene una ragione. Mica è obbligatorio essere di sinistra, figuriamoci. E non rompetemi con la democratura lanciata da chi vive di ‪vitalizi‬ da nababbi. O con il ‪fascismo‬ gridato a vanvera da ‪#Brunetta‬ (e vabbè, questo fa solo ridere). Di chi chiede patrimoniali (che già ci sono in Italia; e di più ammazzerebbero il Paese), ma campa da 40 anni di politica e vitalizi senza aver versato contributi. Cose dell'altro mondo, insomma. Detto ciò, nell'intera Europa soffia forte un vento di destra e vedremo se ‪Podemos‬ riuscirà laddove ‪Tsipras‬ ha - miseramente - fallito, facendo l'elefante nella cristalleria senza avere un'attitudine Punk. Perché è più di sinistra ‪Cottarelli‬ di Tsipras, tanto per dire.

lunedì 25 maggio 2015

Il vero problema è Fabio Fazio.

Il problema non è il solito - da vent'anni - profluvio di parole di Berlusconi, quello che denuncia il fascismo strisciante eccetera. Il fatto è che Fabio Fazio non è la soluzione. È il problema. "Berlusconi a quel punto capisce che la D’Urso era un nemico più temibile e si prende definitivamente la scena" scrive Selvaggia Lucarelli su Il Fatto Quotidiano.

giovedì 21 maggio 2015

Il maschio Alfa.

Formigoni ha agito "da Maschio". Da maschio alfa, per giunta. Da uomo che non deve chiedere mai. Abbiamo capito: noi donne, no, non potremmo mai dare fuori di matto. MAI. L'etichetta ne risentirebbe. La società potrebbe sgretolarsi, andare in frantumi il bon ton, potrebbe evaporare il Fascino discreto della Borghesia, vuoi mettere?

Ebbene, vi racconto un aneddoto emblematico di questo stato di cose (ineffabile, questo sì!): presentiamo il nostro e-book "Bimbiminkia - Nativi digitali a scuola" a Le Murate - Caffè Letterario a Firenze (l'e-book fa parte di una collana V-book con la V di vendetta, e arriva dopo "Porka Troika" ed esce dopo 4 anni da "Mela Marcia"): una signora del pubblico mi prende da parte e mi dice una roba del genere: "Ma perché lei, che è così femminile (ndr, accentuando il femminile, ma storcendo la bocca con una piccola smorfia di disapprovazione), dà sempre questi titoli così choc ai suoi bei testi?". Le ho risposto: "Ma se fossi stata un ragazzo come Andrea Scanzi, andavano bene?": "Ma certo, lei è così 'femminile...'". E va bene: lì, ho capito che in Italia non perdonano niente alle ex bad girls. Niente. Si chiaro: continuerò ad usare le ballerine e le infradito-chic, scrivendo e-book con titoli che rispecchiano le mie idee. Alla faccia dei perbenisti e dei conformisti che vogliono noi donne ferme agli anni '50: ai fornelli o, se facciamo le giornaliste, a scrivere di bon ton con allusioni birichine, ma mai fuori-dai-binari.

lunedì 18 maggio 2015

Classe dirigente vs. Apparato Digerente.

Non vogliono la revisione della spesa. Non vogliono tagliare nulla, soprattutto i propri privilegi e gli sprechi. Vorrebbero regalare soldi agli italiani, soprattutto agli amici. Non votano la Legge sulla Corruzione. Ah, sì: vogliono fare la patrimoniale, tartassando ancora di più gli italiani. Poi, vorrebbero farsi chiamare classe dirigente, ma molti obiettano che si tratti solo di un Apparato Digerente che tassa i soliti, per redistribuire quegli spiccioli a un milione e mezzo di persone che campano di politica. Ma basta.

mercoledì 13 maggio 2015

Chi boicotta gli Invalsi, compie sabotaggio ai danni del proprio futuro.

I ragazzi che hanno sabotato gli Invalsi - spalleggiati anche da genitori e insegnanti -, quando andranno a cercare lavoro, dovranno porsi delle domande. Chi è senza skills, senza competenze, è fuori. Ma non dal reality di turno. Bensì dalla dura realtà di un'Italia dove la disoccupazione è soprattutto giovanile. E da infarto. Il loro sabotaggio servirà a quegli altri, che invece hanno svolto i Quiz, a trovare lavoro? Chi boicotta gli Invalsi, fa sabotaggio al proprio futuro. E regala un vantaggio competitivo ai suoi competitor. Gli studenti anti ‪‎Invalsi‬, vogliono il ‪6Politico‬? Ma otterranno solo un bel ‪#6Disoccupato‬. Sono quelli senza skills, le grandi vittime della crisi.

Sarebbe sufficiente imporre l'Invalsi nei CV (con link per verificarne la veridicità). Chi compie sabotaggio contro uno strumento di valutazione dello Stato, verrà segnalato al suo futuro datore di lavoro.

La scuola che insegna e funziona.

In ogni scuola tutti - genitori, dirigenti, studenti - sanno chi sono gli insegnanti bravi, quelli inutilmente sadici, quelli che si occupano di scartoffie e dubbi progetti, pur di non stare in aula eccetera. Tutti lo sanno. Basterebbe che la scuola tornasse ad essere una comunità centrata sugli studenti (invece di essere un ente-in-cerca-di-clienti).

Come valutare gli insegnanti? Non è facile. Ma ‪#‎Eduscopio‬ fornisce una traccia. Basterebbe seguire le valutazioni degli studenti nel passaggio alle scuole successive, per fare una retro-valutazione dei loro vecchi insegnanti. Se un ragazzino che esce dalle Medie con 10, nei test d'ingresso al Liceo prende 5 (in alcune materie), può essere un caso. Ma se una buona percentuale degli ex studenti di un docente del ciclo inferiore ha un comportamento simile, inizia ad essere un indizio. Bisogna abolire gli esami di fine ciclo (farsa), per usare solo Test di Ingresso seri, che valutino non solo gli studenti, ma anche i loro ex insegnanti, quando le valutazioni non coincidono. E poi, incrociare i dati con gli Invalsi e i test Ocse-Pisa.

Il resto l'ho già spiegato nell'e-book: #BIMBIMINKIA - Nativi digitali a scuola.

martedì 12 maggio 2015

Il Trattato di Dublino è in contrasto con la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

Le quote? Macchè. Il Trattato di Dublino è in contrasto con la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

I Rifugiati hanno il diritto di fissare il loro domicilio dove desiderano.
La Legge del 4 agosto 1955 n. 848 è chiarissima: "Articolo 8:
Diritto al rispetto della vita privata e familiare:
1. Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza."

Leopardi fa una pippa a una certa Sinistra?

Poi ci sono quelli del Pessimismo-cosmico-e-Leopardi-ci-fa-una-pippa. Loro vorrebbero leggere solo dati di disastri imminenti, di catastrofi all'orizzonte, di baratri dietro l'angolo. Mai, di scampati pericoli, perché in quell'attributo "scampati" s'intuisce la folgorazione sulla via di Damasco o il sospiro di sollievo, mentre essi vorrebbero nutrirsi di Default a colazione e prese della Bastiglia all'ora di merenda. Quelli che allontanano con sprezzo ogni spiraglio d'ottimismo, come non ci fosse un domani. Ma per loro, c'è solo una terapia da un bravo analista, il solito prozac o la Rivoluzione Permanente. Un po' li ammiro quelli della Rivoluzione Permanente. Almeno coltivano un'utopia, cercano l'iperuranio e non stanno a macerarsi dietro a stantii complotti. Però, a furia di aspettare, Godot magari si è pure divertito, ma - loro - sai che rottura cosmica.

mercoledì 6 maggio 2015

La grande patata bollente (la sentenza della Consulta).

La sentenza della ‪‎Consulta‬ è chiarissima. Con quell'avverbio ("esclusivamente") nel dispositivo, ha detto tutto. Che fare per il ‪‎Governo Renzi‬? Potrebbe provare a guadagnare tempo, per chiedere di interpretare la sentenza, a causa di quell'avverbio in questione. L'‪Inps‬ può anche provare a piantare la grana sulla frase: "Le successive rivalutazioni saranno, infatti, calcolate non sul valore reale originario, bensì sull’ultimo importo nominale, che dal mancato adeguamento è già stato intaccato": ma, sia chiaro, questa frase fa solo parte delle motivazioni, dunque, sarebbe solo un altro modo to buy time. Magari il tutto potrebbe tornare alla Consulta, pur non essendo appellabile, a causa della richiesta d'interpretazione. Il presidente dell'Inps Tito Boeri può mettere le mani avanti, guadagnando anche 4-5 anni. Ma il ricorso di massa è alle porte, soprattutto per chi avrà più da guadagnare dal ricorso (chi invece dovesse prendere quanto spende d'avvocato, ci penserà venti volte). La sentenza è adamantina ed è una vera grana per il governo.

La meritocrazia è di sinistra (l'alternativa? I privilegi dalla nascita: l'opposto delle Pari Opportunità).

"Quello che in Italia viene paventato come clientelismo all’estero si chiama valutazione ed è alla base di ogni sistema meritocratico. Anche all’università, parlo per esperienza, i professori vengono valutati continuamente: dai dirigenti, da panel esterni e dagli alunni" scrive Marco Palillo, un ragazzo italiano ora a Londra.

Ed è vero:  La meritocrazia è di sinistra, perché l'unica alternativa praticabile è il classismo: Volete che al posto dei meriti, vincano i privilegi dalla nascita? Sarebbe l'opposto delle Pari Opportunità. Invece noi vogliamo che la figlia della Principessa Katie, già fortunata per le sue origini, non abbia ancora più privilegi di quanti non abbia per i suoi natali. I figli non posso scegliere i genitori. Ma possono scegliere la scuola. Solo una scuola, meritocratica, permette ai figli di famiglia operaia o non benestante, di avere quell'istruzione adeguata che funziona da Ascensore Sociale. Per questo motivo le famiglie devono poter verificare i risultati ‪‎Invalsi‬ scuola per scuola, classe per classe (e i test ‪‎Ocse‬-‪Pisa‬ eccetera): per poter scegliere la scuola migliore. La valutazione dei professori significa Meritocrazia. 

Sessismo in Italia.

In Italia il binomio "bella e capace" è penalizzato (i complottisti si scatenano in retroscena perfino imbarazzanti per chi li scrive!). Il sessismo è duro a morire, insomma. Per fortuna, il ministro Maria Elena Boschi può infischiarsene, come già il presidente della Camera, Laura Boldrini. (E non sono fan delle due donne politiche, ma arcistufa dell'assenza di vere Pari Opportunità in Italia, arcistufa del dilagare del Gender Gap e del sessismo in ogni angolo d'Italia, mentre in USA si potrebbe avere una sfida tutta al femminile alle primarie fra Elizabeth Warren - Hillary Clinton ed ho detto tutto).

martedì 28 aprile 2015

Nove anni per una Legge Elettorale.

L'‪Italia‬ aspetta da 9 anni una nuova legge elettorale. Quando ‪‎Roberto Giachetti‬, vicepresidente della Camera, ripropose il ‪‎Mattarellum‬, la mozione ‪Giachetti‬ - l'unica di buon senso, vista in 9 anni, per altro, dopo l'oscenità del ‪‎Porcellum‬ - venne respinta con 415 voti contrari (favorevoli appena 139). Il bravo Giachetti commentò così: "Ci ho provato una volta (ndr, un riferimento al suo lungo sciopero della fame) e mi è andata male, ci ho provato adesso e mi è andata male". Ecco, il resto è cronaca: lo streaming col M5S, il patto col Nazareno, il naufragio del patto per non eleggere Amato (!) e preferire Mattarella.

I veri sconfitti? Sono - solo - i cittadini italiani. Mica le opposizioni che dicono NO a tutto e poi accettano ogni cosa, come già successo con il Jobs Act.

Ora, i Parlamentari ci risparmino i crisantemi e i bavagli, perché hanno avuto nove - dico 9! - anni per votare una buona legge elettorale per il Paese. Per l'Italia che sta uscendo solo ora, e a gran fatica, dal malefico tunnel, dopo la crisi dei debiti sovrani e una depressione economica durata fin troppi anni. Non l'hanno fatto? Ebbene: sanno solo loro perché. Del resto, quell'aula vuota - mentre il ministro ‪‎Gentiloni‬ riferiva sulla tragica fine del cooperante ‪Giancarlo Lo Porto‬ -, ci ha aperto gli occhi sulla cultura politica di questa classe parlamentare. Ma, per tartassarci, per imporci nuove tasse, non mancano mai, in Parlamento. Per il resto, ci penserà la ‪Consulta‬, come già per il Porcellum.

P.S.: Brunetta cita Mussolini e parla di nuovo fascismo. Bene. Dopo aver reso l'Italia intera un bivacco, averla portata a PIL da prefisso telefonico (quando va bene) o da gradi Celsius in Alta Badia in pieno inverno (-5,1% nel 2009). Dopo averci imposto l'osceno ‪‎Porcellum‬. Dopo averci obbligato, prima, a Larghe Intese, e poi al Patto del Nazareno, per una manciata di voti. Dopo aver insultato per anni i Fannulloni della PA. Dopo essersi definito la Lorella-Cuccarini-del-governo, il ministro più amato dagli italiani. Dopo una valanga di assurdità, oggi Brunetta fa ironia. Solo che noi italiani siamo passati dal ‪‎Debito‬/‪ ‎Pil‬ del 103,8% al 116% nel 2009, 118,6% nel 2010, 120,1% nel 2011, 127% nel 2012. E noi, italiani, siamo i più tartassati d'Europa. E dovremmo stare ad ascoltare - ancora - ‪Renato Brunetta‬? Ma va là.

La sindrome di Weimar.

La Repubblica di Weimar fu il regime politico instaurato in Germania dopo la Prima guerra mondiale. Prese il nome dalla città di Weimar, dove fu elaborata la sua Costituzione, ebbe vita tra il 1919 e il 1933. Rappresentò un modello di democrazia parlamentare per l'intera Europa, grazie alla Costituzione che prevedeva il suffragio universale maschile e femminile, l'elezione diretta del presidente della Repubblica e la responsabilità del governo di fronte al Parlamento. Ma la punitiva sconfitta della Germania, con le vessatorie clausole alla Pace di Versailles, ne minava le fondamenta. A incancrenire la crisi, furono i tentativi rivoluzionari dell'estrema sinistra, poi il rafforzamento delle forze antidemocratiche, demagogiche e nazionaliste e infine la depressione economica generato dal crollo di Wall Street del '29. Devastata dalla disoccupazione dilagante e da un'inflazione galoppante, che distrussero la Classe Media tedesca, il colpo di grazia arrivò del partito nazionalsocialista di Adolf Hitler che, sfruttò il suffragio universale, per arrivare al Potere, democraticamente. E imporre, poi, la dittatura: il Totalitarismo nazionalsocialista. Sulle macerie di Weimar, nacque e prosperò il Nazismo.

martedì 7 aprile 2015

L'irruzione alla Diaz fu un atto di tortura.

Cari compagni di quei giorni tragici e - giornalisticamente parlando - adrenalinici, finalmente l'Europa ci dà ragione. La Corte di Strasburgo condanna l'Italia per tortura in merito ai fatti relativi all'irruzione alla scuola Diaz. È in arrivo anche la sentenza su Bolzaneto. L'Italia sarà anche obbligata ad istituire il reato di tortura.
E ricordiamoci anche che l'allora capo della Polizia oggi è stato promosso alla guida di Finmeccanica.

giovedì 26 marzo 2015

Come d'autunno sugli alberi.

Il blackout della follia. L'imponderabile "errore umano". Il cortocircuito della mente. Il libero arbitrio. La libertà. Le vertigini e gli abissi. E, lo so, tanti avrebbero preferito fare una sparata luddista contro i computer di bordo. Invece, siamo umani. Troppo umani.

E "si sta come d'autunno sugli alberi le foglie".

Il volo del co-pilota folle.

Oggi al bar, all'ora del caffè, qualcuno sperava che l'errore fosse da imputare ai computer di bordo. Meglio un rigurgito di luddismo che ammettere l'imponderabile, l'Errore Umano o - peggio - il cortocircuito della follia individuale. Ora, forse capirete perché, da anni, mi auguro un mondo in cui le strade saranno percorse da Self Driving Cars. Oggi muoiono troppe, troppe persone per: errore umano, follia, abuso di sostanze, abuso di smartphone... La libertà individuale è meravigliosa, fragile, va salvaguardata con grandissima sensibilità... Finché non si scontra con l'imponderabile. La saetta della pazzia. Il brusco cortocuircuito della mente. Ed, allora, preferisco provare ad eliminare certi rischi.

mercoledì 11 marzo 2015

Macché Rubigate! It's the economy, stupid.

MisterB avrebbe dovuto fare le riforme. Quelle promesse da Bettino Craxi eccetera. Invece varò la patente a punti e tolse il fumo dai luoghi pubblici. Più le cene eleganti. Nel frattempo, il debito pubblico esplodeva a livelli vertiginosi: nel quinquennio che va dall'11 giugno 2001 al 17 maggio 2006, la spesa pubblica è cresciuta del 16,95%. Prodi e Tps provarono a rimettere i conti a posti, invertendo la rotta (e ci sarebbero riusciti se fossero durati 5 anni!), ma furono fatti fuori, con la complicità di tanti. Il resto, mi pare, quanto meno, surreale.

Rubygate, Berlusconi assolto.

Ringrazia i magistrati che hanno "dato prova di indipendenza". Berlusconi assolto, volta pagina dopo il Rubygate. Da allora, è cambiato tutto.

martedì 10 marzo 2015

La democratura e le patenti di Brunetta/Minzolini.

Brunetta, i cui ex leader sono stati il decisionista Bettino Craxi e poi, per un ventennio, Silvio Berlusconi, non si era accorto di aver contribuito alla deriva della post-democrazia? Solo quando non è più al governo teme lo spettro della democratura, termine coniato (se non erro) da Predrag Matvejevic per indicare quei regimi, formalmente democratici, in realtà oligarchici - vedi Russia, Ungheria e Turchia (non a caso Paesi amici di MisterB)? Verrebbe da chiedergli: ma dove viveva negli ultimi 40 anni? E soprattutto non era lui al governo, quando crescevano le oligarchie? Forse era una controfigura. (E il Tg1 di Minzolini - detto il MinzulPop - che dava solo alcune notizie, per non sgradire il presidente del Consiglio...) non era un Tg da democratura?). Ah, le patenti...

venerdì 6 marzo 2015

I Diritti sul Lavoro sono morti dagli anni '90.

E noi precari storici, non ne abbiamo mai avuto mezzo da allora. E chi li ha tolti? Chi comandava negli anni '90, con la connivenza di tutti quelli che ora si stracciano le vesti, dopo averceli levati. Mica il Fato cinico e baro... I Diritti sul Lavoro sono morti dagli anni '90, punto.

n paese che non crea lavoro ma lo distrugge.

Ricorda di citare la fonte: http://www.valigiablu.it/perche-per-il-lavoro-non-e-ancora-la-lasvoltabuona/
Licenza cc-by-nc-nd valigiablu.it
n paese che non crea lavoro ma lo distrugge.

Ricorda di citare la fonte: http://www.valigiablu.it/perche-per-il-lavoro-non-e-ancora-la-lasvoltabuona/
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giovedì 5 marzo 2015

Iil M5S ha restituito 10 milioni di euro

Ieri il M5S ha restituito 10 milioni di euro, destinati a salvare imprese in difficoltà. Questo mi pare un buon pragmatismo. Se ora il M5S riuscirà ad allearsi per buttare i partiti fuori dalla RAI e varare la riforma del reddito minimo (servono circa 15 miliardi di euro), passerà alla Storia.

Chi li prendeva in giro per gli scontrini, dovrà ricredersi.

venerdì 13 febbraio 2015

La povertà nel mondo cala.

Il 36% della popolazione mondiale viveva con meno di 1,25 dollari al giorno nel 1990. Secondo le previsioni della Banca Mondiale, la percentuale si abbasserà al 3% nel 2030.

venerdì 6 febbraio 2015

Il bluff di Varoufakis.

Varoufakis avrebbe potuto aspettare la scadenza naturale dei patti di salvataggio. Il 28 febbraio il mandato della Troika era finito. Invece ha voluto applicare - senza averne la padronanza - la ‪‎Teoria Dei Giochi‬, ma ha lasciato scoprire alla ‪‎Bce‬ il suo ‪bluff‬. Ed ora si trova alle prese con un gioco ben più pericoloso: la ‪Roulette Russa‬. Il premier greco ‪‎Tsipras‬ aveva una carta fortissima da giocare: il taglio d'autorità del suo debito pubblico, ma non l'ha fatto. E ora, dopo che la Bce lo ha scoperto mentre bluffava, resta col cerino in mano. Auguri. (Soprattutto al popolo greco che dovrà parecchio rimboccarsi le maniche, per uscire dalla crisi: il VERO problema greco è che "la Grecia importa il doppio di quello che riesce a esportare. E quindi non ha i soldi per stare in piedi da sola").



giovedì 5 febbraio 2015

Il club del Pago-a-babbo-morto. E lo zoccolo duro e resiliente della Realtà.

La Sinistra pro Tsipras, che si è prostrata al Giocatore d'Azzardo dal sorriso aperto e solare, invece di sbandierare i drappi rossi e intonare Bella Ciao, vuole comprare titoli greci (bond creativi) a due anni e dare fiducia a un governo che sembra accelerare per andare a sbattere contro il Muro di Berlino?

La Grecia ha il cerino in mano? Da Varoufakis‬ a VarouFUCKyou Il passo è breve?

mercoledì 4 febbraio 2015

La vera partita è fra Merkel e Obama.

La vera partita è fra Merkel e Obama, mica fra Tsipras e UE. E sulla scacchiera i veri temi sono: Ttip (proprio quello che vede Germania e Francia contrapposte agli USA) e Nato (la Grecia non può entrare nella sfera d'influenza russa o cinese, mentre ci sono più vive che mai minacce in Ucraina e IS). Il resto (l'odiatissima Troika e blabla) è solo folklore. La Troika può essere benissimo archiviata, purché Tsipras faccia le riforme.

giovedì 29 gennaio 2015

Se Tsipras finisce nel lettone dell'amico Putin.

In Grecia agricoltura e turismo mantengono sì e no il 30% della popolazione. Se Tsipras rifiuta le riforme, dovrà tagliare per 10 miliardi, dal momento che non ha i soldi per pagare i titoli in scadenza. Il governo greco può fare quel che vuole (è la democrazia, baby!), ma ha un disperato bisogno di soldi liquidi. Fame di cash. Sebbene abbia ricominciato a finanziarsi sul mercato, un eventuale default chiuderebbe le porte, e si troverebbe messa ancora peggio. Trastullarsi con la commovente bella ciao, non è lungimiranza. Ma si avvicina all'idea di suicidio politico. Minacciare poi Europa e Nato con un accordo con Putin, è poi delirante o la pistola fumante di qualcos'altro?

mercoledì 28 gennaio 2015

Trappola per topi.

Tsipras‬ ora capisce di essere in trappola. "I rendimenti sui bond greci si impennano al 17%". Lo Spread è a 950. La Borsa di Atene crolla del 9%. Tic tac, tic tac. "I greci hanno 2.7 miliardi di avanzo, ma è un artificio contabile dovuto al fatto che non contabilizzano gli interessi su alcuni prestiti. Di fatto, le casse greche sono vuote. Entro il 28 febbraio devono portare le riforme a Bruxelles, se vogliono i 7 miliardi che servono loro per pagare le pensioni. Se non riceveranno quel prestito, Tsipras dovrà non solo annunciare che NON aumenta le pensioni, ma che le taglia."

martedì 27 gennaio 2015

La (Porka) Troika ha letto il Gattopardo. A quando gli 80euro di Tsipras?

Se aveste letto Porka Troika, vi sareste resi conto che la solidarietà europea c'è stata. Che gli italiani hanno - anche - tirato la cinghia per salvare Grecia e Spagna. E poi hanno dovuto fare la Riforma Fornero delle pensioni per salvare l'Italia, mentre la Bce inonandava di liquidità l'Europa per salvare le #banche. Banche che, se fossero crollate, avrebbero messo in ginocchio l'intero Sud Europa in maniera ben più tragica di come è andata. Adesso è l'ora di mettere soldi sul sociale, per combattere la #povertà e offrire pari opportunità. Ma questi soldi non si stampano: si prendono agli evasori e a chi ha inutili privilegi, quelli sì un lusso insostenibile nella globalizzazione. Abbattere evasione e corruzione sono battaglie giustissime e sacrosante, come tagliare sprechi ed enti inutili, baracconi che drenano risorse al sociale. Il compito di un'Europa civile consiste nel salvare sanità e scuola, migliorandone i servizi, tagliando sprechi, ruberie e malaffare: oggi si può, anche a costi inferiori, grazie al digitale.

La (Porka) Troika ha letto il Gattopardo. A quando gli 80euro di Tsipras?

lunedì 26 gennaio 2015

Tsipras, Bella Ciao. O Francis "Frank" J. Underwood di ‪House Of Cards‬?

Praticamente, i fan di ‪‎Tsipras‬ hanno eletto Francis "Frank" J. Underwood di ‪House Of Cards‬. Cantando ‪‎Bella Ciao‬, stanno andando al governo con i nazionalisti di Anel (fra Alfano e una destra sociale alla Faccetta Nera stile Meloni di Fratelli d'Italia).

P.S.: Gli italiani stanno regalando ‪700 euro‬ a testa a ‪‎Tsipras‬: una famiglia di 3 persone, 2100 euro circa. Siamo creditori per 3 punti di PIL, 40 miliardi di euro. Ciao ‪VacanzeCiao‬. (Tante grazie a Vendola-Fassina-Civati eh!). Geni tutti.

giovedì 22 gennaio 2015

Su una cosa hanno però ragione.

Scie chimiche. Il complotto. Il grande vecchio. I parassiti, i gufi, il capo dei 101. In ‪‎Grecia‬ stanno per eleggere ‪Tsipras‬, alla Bce Mario Draghi lancia il QE da mille miliardi (60 miliardi al mese, il 20% condiviso), a partire da marzo. In Italia, invece, tutti contro tutti, il solito falò delle vanità, mentre la ‪‎disoccupazione‬ è da brividi e solo la crescita‬ può ridare ‪‎fiducia‬ e ‪‎lavoro‬. Su una cosa però hanno ragione. Se non fossero stati nominati, sarebbero fuori: nessuno li avrebbe mai votati ed eletti.

mercoledì 21 gennaio 2015

La Sinistra torna all'opposizione, delegando il governo ad altri (e con un pugno di mosche, in mano: as usual).

La ‪‎Sinistra‬, quella che in Grecia voterà per ‪Tsipras‬ e in Spagna tifa per ‪Podemos‬, oggi avrebbe potuto sperare di avere un presidente della Repubblica a sua immagine e somiglianza: Prodi o addirittura Rodotà. Lo avrebbe avuto, se in passato avesse consentito il Presidenzialismo. Oggi tutti i sondaggi danno questi nomi come vincenti. Ma il Presidenzialismo, in Italia, non c'è, perché la Sinistra lo ha sempre boicottato come demagogico. Una roba di destra. Invece di puntare sul presidenzialismo (naturale conseguenza del maggioritario), ha preferito sempre riforme pasticciate. Alla fine, si è intestardita sulle preferenze.

Il risultato? Avrà l'‪‎Italicum‬, molto peggio del Mattarellum, e pure del Porcellum. Non avrà un presidente della Repubblica "popolare", stile ‪Pertini‬.

Un tafazzismo che la condanna alle terze Larghe Intese dal 2011 ad oggi. Senza ottenere nulla, se non un pugno di mosche: mantenere la Ditta, stare all'Opposizione in eterno, delegare il governo ad altri (meglio se tecnici).

P.s.: Vi stupisce il ritorno alle Larghe intese? Le ha fatte ‪Bersani‬ nel 2011 con Monti premier. Le ha rifatte ‪Letta‬ (salvo poi accontentarsi della scissione di Ncd). Ora toccano a ‪‎Renzi‬. Dopodiché, non c'è ‪‎Tsipras‬, il No euro, il No Fornero, le fanta-ipotesi rivoluzionarie o un paracadute. C'è solo Katainen via Corrado Passera: la ‪‎Porka Troika‬ di sempre. O la DC delle Larghe Intese, forever.

P.s. 2: Dopo le ‪‎Idi Di Marzo‬, e le 23 pugnalate a ‪Giulio Cesare‬, per difendere le tradizioni repubblicane (ma anche inferte per invidia e per mancate ricompense...), non arrivarono i nuovi Fratelli Gracchi. No. Seguirono le battaglie che incoronarono Augusto, ‪Ottaviano‬. Pensa te! (Il resto lo ha spiegato Lenin coniando la terribile, ma chiara ed esplicita, espressione: "utili idioti").

martedì 20 gennaio 2015

Le Idi di marzo, in anticipo.

Il Parlamento italiano preferisce le elezioni con il proporzionale, senza alcun vincitore? Bene. Allora non ci resta che spalancare le porte a ‪‎Katainen‬ e al ‪FMI‬. Del resto, ‪‎Cottarelli‬ penserà: Nulla di nuovo sotto il sole di Roma. Del resto, la ‪‎Troika‬ è lì che aspetta, fiduciosa, da mesi. Le Idi di marzo, in anticipo.

P.S.: Dopo le 23 pugnalate inferte a ‪Giulio Cesare (di cui una ‬sola mortale), non si tornò affatto alla tradizione. Dopo il 15 marzo del 44 avanti Cristo, non si tornò affatto alla Repubblica. L'eliminazione di Cesare non servì infatti ad arrestare il processo ormai irreversibile della fine della Repubblica. Gran parte dei partecipanti alla congiura delle ‪‎Idi di Marzo‬ morì di morte violenta già l'anno successivo. La scia di vendette e di sangue che si concluse solo nel 42 a.C. con la battaglia di Filippi, che segnò la vittoria di Antonio ed Ottaviano (ancora alleati). Dopo la bruciante sconfitta, Bruto e Cassio si tolsero la vita. Dante Alighieri, nella Divina Commedia, li getterà nella parte più profonda dell'Inferno, la Giudecca, tra le fauci dello stesso Lucifero, insieme a Giuda Iscariota: bollati come traditori dell'impero. Impero che poi prese il largo con ‪Ottaviano Augusto‬, dopo la battaglia di Azio (2 settembre 31 a.C.) che segnò la disfatta di Marco Antonio (per merito di Agrippa). Il 27 a.C. veniva attribuito il titolo di Augusto ad Ottaviano, seppellendo per sempre la Repubblica.

lunedì 19 gennaio 2015

Tsipras vs. Cofferati.

"Tsipras: 40 anni, ingegnere con specializzazione post laurea, Presidente di partito, 28% alle ultime elezioni politiche, gode di ampio consenso fra i giovani. Cofferati: 68 anni, pensionato da perito chimico, unica attività lavorativa, da ragazzo, impiegato alla Pirelli, oscura presenza nei ranghi del PD, carisma da burocrate del soviet". Recentemente bollato come Sceriffo persino dalla sinistra bolognese. Unico punto in comune fra i due? Un'incrollabile fede nel marxismo. Ovviamente degli altri.

Obama ha chiesto uno sforzo all’1% più ricco. Come chiesero Warren Buffet e Bill Gates, anni ed anni prima di Piketty.

martedì 13 gennaio 2015

Al Quirinale, un europeista convinto.

«Whatever it takes». Con queste tre parole pronunciate nel 2012, il governatore della Banca centrale europea Mario Draghi mise fine all'attacco all'euro, riportando gli Spread dentro i confini dei tecnicismi. La foto dei 50 leader, non è altro che il «Whatever it takes» della Politica. L'Eurozona risponde in maniera secca e sferzante a chi soffia sul fuoco delle paure. I «Whatever it takes» mettono paletti. Segnano limiti. Chi vuole sfidare Bruxelles, ora lo sa.

L'Europa unita può difendersi, dare lavoro, offrire vera integrazione. Se ogni Paese va per conto suo, fa la fine del vaso di coccio, frantumato in mille pezzi. Ora la decisione spetta solo agli europei. Ma poi chi vota per la disintegrazione, non si lamenti se finisce nel gorgo di un'autarchia fascista, senza più libertà (neanche minime), senza alleanze e cinture di sicurezza.

"Dai conflitti si esce dando voce a tutti"  dice Papa Francesco in Sri Lanka. Dai conflitti si esce dando vere pari opportunità, a partire dalla scuola fino al lavoro, nelle banlieue, perché il resto, semplicemente, non funziona, semina odio.

La Francia ha dato i natali all'Illumismo a quella ventata libertaria che ha cambiato la Storia europea per sempre. L'Italia è il Paese di Galileo, dell'abiura, del "buon senso" che però cambia la storia della filosofia fondando la Scienza moderna. Gli italiani non devono diventare francesi, perché ogni popolo ha la sua cultura, la sua storia. Ma entrambi sono europei, hanno fatto la storia dell'Europa. Il bello di essere europei consiste proprio nel rispetto delle reciproche diversità, nel credere nell'integrazione europea per unire l'Europa in senso federale, esaltando i valori di ogni cultura. Un abitante di New York non la pensa come un residente del Midwest: non per questo un cittadino è meno americano dell'altro. Essere europei significa integrazione, rispetto, difesa comune. Significa soprattutto 70 anni di pace. Ne vale la pena. 

Al Quirinale serve un presidente della Repubblica profondamente europeo (come lo è stato senz'ombra di dubbio Napolitano), per spingere l'acceleratore sull'Unione.


lunedì 12 gennaio 2015

Gli apostoli del complotto.

Il ciarlatano aggiunge altra complessità. "Persone infelici di un'esistenza che non ha sbocchi di soddisfazione, frustrante, povera, vuota. Il motivo per il quale aderiscono a queste teorie, il motivo per il quale se ne fanno essi stessi portatori, e' che se togliete il grande complotto, se togliete le multinazionali malvagie, se togliete gli alieni, le scie chimiche, il signoraggio, l'euro, questi poveretti non possono più giustificare , prima di tutto con se' stessi, il proprio fallimento, economico ed esistenziale".

La foto. E la realtà. Democrazia vs. Dittature.

La foto della conferenza di Yalta. Le foto dei Summit. Sono sempre leader inavvicinabili, inarrivabili. Loro, nella Storia. Gli altri nel fango in trincea. Anche in questa foto c'è una linea rossa invalicabile: mettere a rischio la vita di cinquanta leader globali, non era in agenda dei servizi francesi, è ovvio. Pensare il contrario sarebbe da ingenui, inguaribili creduloni. Tuttavia, questa volta, i Potenti sono scesi dal piedistallo, non si sono rifugiati all'Eliseo - come avrebbero fatto fino agli ultimi G8 o G20 -, hanno provato a mettersi in gioco. Anche se con tutte le ipocrisie della politica, i trucchi del mestiere, la finzione scenica. Ma non erano completamente sicuri: non poteva comunque essere garantita la totale blindatura al 100%, quella che poi nessuno può assicurare, ma a cui si avvicina l'Air Force One, tanto per dire. Le distanze un po' si sono accorciate? Nessuno lo sa: ma aver avuto paura come un cittadino in metro ogni volta che vede una "borsa sospetta", avrà un effetto. Quello che è catturato in questa foto, è in fondo un'ammissione: "Siamo tutti sulla stessa barca", nonostante le distanze, gli apparati di sicurezza e i protocolli, le distanze reali e tutto il resto. Poi, è ovvio: vi sembrano ipocriti, vi sembrano fatui, possiamo non votare o non votarli - questa è la differenza fra una democrazia e un califfato o una dittatura -, possiamo astenerci, potete andare a Kobane ad aiutare i curdi sul fronte, o a fare i giornalisti in Siria o continuare a fare i rivoluzionari da tastiera, blindati nel salotto (lì siamo più al sicuro che i leader in questa foto): ognuno fa le sue scelte. In salotto si sta al calduccio e non si rischia nulla, se non si lascia il gas aperto o non capita un terremoto del nono grado scala Richter... In fondo, ognuno si blinda nelle sue certezze come vuole. E nessuno pensa che Tsipras, una volta eletto, rinuncerà alla completa Security: la democrazia è già abbastanza fragile con gli apparati di sicurezza; se è nuda, diventa Homo homini lupus. E a vincere non sarebbe l'adorabile anarchico bambino del Re è Nudo, ma vincerebbe un Dittatore. Con o senza barba, pronto a impedire al popolo che scenda in piazza.

giovedì 8 gennaio 2015

#JeSuisCharlie.

Bassi tassi d'interesse. Petrolio a prezzo dimezzato. Euro debole (-25%) che spinge l'export. Ma l'Eurozona, ora colpita al cuore dall'attacco a Charlie Hebdo (12 morti + vari feriti, di cui alcuni gravi), rimane nel panico. Il crollo del petrolio, l'azione di guerra in una redazione libertaria al centro di Parigi, la Russia e Grexit, pesano come un macigno. Negli USA (in crescita del 5% nell'ultimo trimestre) si teme la bolla del fracking.

P.S.: Il titolo del Financial Times di oggi (Giornalisti stupidi) è osceno. Ma la domanda da porsi è: Quanto muovono i Fondi Sovrani arabi e la finanza islamica? Nel 2013 in crescita del 50% rispetto al settore bancario tradizionale, si parla di 1500 miliardi di euro entro il 2014. Però non è un buon motivo per rinunciare alle Libertà occidentali.

Nel secolo scorso ci sono stati i roghi dei libri, l'internamento nei campi di concentramento o nei gulag, il genocidio, l'assassinio politico, il terrorismo (di ogni matrice), perfino le stragi di Stato. Ora abbiamo visto un atto di guerra mirato: l'assassinio di un giornale. Un attacco al cuore delle libertà e della democrazia.