giovedì 8 gennaio 2015

#JeSuisCharlie.

Bassi tassi d'interesse. Petrolio a prezzo dimezzato. Euro debole (-25%) che spinge l'export. Ma l'Eurozona, ora colpita al cuore dall'attacco a Charlie Hebdo (12 morti + vari feriti, di cui alcuni gravi), rimane nel panico. Il crollo del petrolio, l'azione di guerra in una redazione libertaria al centro di Parigi, la Russia e Grexit, pesano come un macigno. Negli USA (in crescita del 5% nell'ultimo trimestre) si teme la bolla del fracking.

P.S.: Il titolo del Financial Times di oggi (Giornalisti stupidi) è osceno. Ma la domanda da porsi è: Quanto muovono i Fondi Sovrani arabi e la finanza islamica? Nel 2013 in crescita del 50% rispetto al settore bancario tradizionale, si parla di 1500 miliardi di euro entro il 2014. Però non è un buon motivo per rinunciare alle Libertà occidentali.

Nel secolo scorso ci sono stati i roghi dei libri, l'internamento nei campi di concentramento o nei gulag, il genocidio, l'assassinio politico, il terrorismo (di ogni matrice), perfino le stragi di Stato. Ora abbiamo visto un atto di guerra mirato: l'assassinio di un giornale. Un attacco al cuore delle libertà e della democrazia.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.