sabato 31 marzo 2012

Prima Parte: Se le multinazionali straniere non investono in Italia

Se le multinazionali straniere non investono in Italia è perché una “cattiva giustizia” costa alle imprese 2,3 miliardi di euro l’anno (altro che art.18!). Perché la giustizia in Italia costa più di 4 miliardi l’anno – pari a 70 euro per italiano (contro i 56 euro della Francia dove un processo civile dura la metà) – Fonte: Partoto Radicale. Forse è il caso di rifletterci un po’ su, prima di fare le crociate inutili.

I furbetti del fisco? Alla gogna!

Se un imprenditore guadagna meno dei suoi dipendenti, è un anti capitalista. Un pirla. O un evasore. Beh: propendiamo per la terza ipotesi. I furbetti del fisco? Alla gogna! Questa è una battaglia di civiltà: salviamo l'Italia dai veri anti italiani. Ma, una volta recuperata l'evasione, ritorniamo ad essere uno "Stato di Diritto" senza gogne. Le gogne e le tricoteuses non rendono l'Italia più civile, ma solo più illiberale.

venerdì 30 marzo 2012

Marchionne: Moriremo di diritti. I precari: E noi di fame! E la FIAT va a picco

Sergio Marchionne, il filosofo dei paradossi, sa sempre dire la cosa sbagliata nel momento giusto. Un genio della comunicazione, alla Steve Jobs: "Moriremo di diritti" pontifica il manager strapagato mentre FIAT ha conti da paura e perde market share di mese in mese. L'ultimo è un tracollo: Fiat a picco a -40%.

Noi precari, cosa dovremmo rispondere? "E noi moriremo di fame!" visto che metà degli italiani non gadagna più di 15 mila euro. E, cara Equitalia, non sarà tutta evasione: è che ci danno paghe basse!!! Do you know 1000 euro monthly?

"Le regole di oggi non ci proteggono dalla crisi e non hanno la capacità di gestire i cambiamenti che avvengono a livello mondiale. Quelle stesse regole pensate per difendere il lavoro - conclude Marchionne - ci hanno portati ad una situazione in cui la cosa più difficile è creare lavoro".


Ecco l'imprenditore idolatrato negli USA: Ed ora crei lavoro. Su forza, siamo qui ad attenderlo al varco... -40% mi sembra che significhi distruggere lavoro, non crearlo.

Il fisico dei neutrini si dimette. Lezione tedesca dal fisico Ereditato

Nessuno scriva che il Nobel Carlo Rubbia (un genio dal carattere duro, ma grandioso scienziato italiano) batte Ereditato uno a zero, perché non è questo il punto. Antonio Ereditato, il fisico il cui esperimento aveva (erroneamente) messo in dubbio la Teoria della Relatività di Einstein, dopo la smentita dei suoi risultati, si dimette. I neutrini non sono più veloci della luce, ma Ereditato dà comunque una "lezione tedesca" agli italiani che sono sempre attaccati alle poltrone e non rassegnano mai le dimissioni. Dopo Zu Gutteberg, dimessosi dopo lo scoop (secondo cui la tesi di dottorato era frutto di un cut-and-paste), è l'italiano Antonio Ereditato a salire in cattedra. Per una volta, niente "Spread etico" a separare Germania-Italia. Gli italiani migliori devono andare fieri delle dimissioni di Ereditato, uno che sa che cos'è l'etica ed ha la schiena dritta. Errare humanum est, perseverare diabolicum. Nella Scienza gli errori sono parte della Ricerca. Grazie, Ereditato, per la sua "lezione di etica": siamo convinti che la sua carriera sarà costellata di nuove stimolanti avventure. Mai arrendersi ai sogni ;)

D'accordo con P. K. Feyerabend (filosofo ed autore di Contro il metodo): "La condizione della coerenza, la quale richiede che le nuove ipotesi siano in accordo con teorie accettate, è irragionevole, in quanto preserva la teoria anteriore, non la teoria migliore".

Tendenza Monti

Berlusconi un tempo era "Tendenza Veronica". Poi ha allargato le cerchie. Oggi Ferrara diventa "Tendenza Monti". Sarà merito della Spread che "zittisce i partiti" (Tendenza Calabresi)? Prima che l'Italia diventi l'avamposto dell'ultraliberismo con 30 anni di ritardo (e quindi è già tanto se passerà dal capitalismo del familismo amorale, a un linberismo schizofrenico), ne vedremo delle belle, soprattutto fra chi ama i giri di Valzer.

giovedì 29 marzo 2012

Il governo che odiava la Rete e fece il Golpe del Web

"Quello del Professor Mario Monti rischia di passare alla storia come il Governo più nemico della Rete che il Paese abbia avuto negli ultimi anni" (Guido Scorza)

Gli italiani si suicidano come i Bonzi in Vietnam (mentre lo Spread sale)

Archiviata (ci augura: per sempre!) la stagione lottarmatista delle BR, di sterile guerra allo Stato, la rabbia degli italiani si sfoga oggi nel modo più eclante e pacifista possibile: l'autodafè, il suicidio. Ci si auto immola quando si perde il lavoro, quando arrivano le cartelle pazze di Equitalia, quando non si più che pesci prendere per uscire dalla crisi.

GRAZIE ITALIA! Il suicidio è l'ultima nostra spiaggia: ccapirà la Casta che la odiamo quanto i Bonzi odiavano l'occupazione e la guerra in Vietnam?

mercoledì 28 marzo 2012

Tagliate la spesa pubblica!

Visto che il Debito/PIL crescerà in pochi mesi a 2000 miliardi di euro (di fatto lo è gi. perché lo Stato ha 100 miliardi di debiti con le aziende, a cui deve pagare le fatture di lavori pregressi), la "cura Monti" sembra solo un palliativo. Anche l'abolizione dell'Art.18 è poco più di un'aspirina.

Quali soluzioni, senza portare gli italiani al suicidio (cosa che sta già avvenendo)?

Turani su La Nazione dà un consiglio: TAGLIARE SUBITO LA SPESA PUBBLICA.

Ma per non tagliare sulla sanità e suòle pensioni dei poveracci, come ha già fatto Elsa Fornero? TAGLIARE I MAXI STIPENDI E LE MAXI PENSIONI (vedi Ciampi ed Amato).

Iniziate da lì: il gov. Monti sarà il governo più amato dagli italiani...

Europa unita! La BCE diventi la FED europea

"C'È QUALCOSA che zoppica molto, nel giudizio che il Premier dà dell'Italia, della sua preparazione ad accettare le volontà del governo. Sostiene Mario Monti che "se il Paese non è pronto" lui se ne va, non sta aggrappato alla poltrona come i vecchi politici. Ma lo vede, il Paese? E sullo sfondo vede davvero l'Europa, come promette, o percepisce solo l'austerità sollecitata in agosto dall'Unione?"

Noi siamo pronti ad unire l'Europa! Noi siamo pronti a diventare tedeschi, ma con il sole italiano! Noi siamo pronti. Ma la UE è pronta a rendere la BCE la nostra FED?

martedì 27 marzo 2012

Votare a ottobre ha senso o no?

L'Italia rischia di fare la fine della Grecia, per decenni di errori e per non aver fatto riforme strutturali a tempo debito. Tanto che le "riforme fatte di corsa" sono spesso pasticciate e recessive.

Mario Monti, un Premier per bene, sta governando con un governo tecnico e licenzia solo riforme di centro-destra. Riforme rispettabili e legittime, ma che sono decisamente tatcheriane come ha osservato il Wall Street Journal, la bibbia del neoliberismo. Però sembrano, alla prova dei fatti, riforme recessive.

Il centro-sinistra deve prepararsi a governare, con un bagaglio di riforme più attente alla crescita. Riforme alla tedesca. Se l'Italia deve per forza accettare la "cura Tatcher" per evitare il Default, si beva il calice amaro. Ma poi, si vada alle elezioni per ritrovare un po' di buon senso. Quello perso nel delirio degli ultimi sei mesi...
M.C.

La stangata (del 27)

Il 27 del mese è il giorno in cui gli statali prendono lo stipendio. Oggi hanno scoperto a quanto ammonta la prima stangata del governo, costretto a rimediare a 20 anni di scialacquature. La seconda stangata arriverà a giugno con l'IMU: per i possessori di casa un salasso peggio della vechia ICI, così scopriranno cosa significa credere agli "spacciatori di sogni" (ricordate "Abolirò l'ICI!" di Berlusconi per vincere le elezioni? Ecco ora paghiamo il conto dell'azzaro di alllora...).

Ma gli italiani ormai si stanno chiedendo se, oltre ad essere vissuti al di sopra delle proprie possibilità (ma i piani alti, non certo quelli bassi....), qualcuno abbia giocato ai dadi con i derivati per entrare nell'euro. E quindi ora si paghi il conto dell'Azzardo Morale fatto sulla pelle degli italiani. Da chi?

Wall Street Journal: Il tatcherismo dell'Iron man Mario Monti

Se la Lady di Ferro non avesse perso le sue capacità intellettive in una malattia degenerativa dell'età, direbbe che ha un erede in Mario Monti? Nì.

Mario Monti, secondo il Wall Street Journal, è la Maggie Tatcher italiana per la capacità di mettere a KO la CGIL, stroncare la resistenza dei sindacati ed imporre la sua visione di un'economia liberista. E su questo nessun dubbio.

Ma per essere una Iron Lady a tutto tondo, Mario Monti però dovrebbe anche abbassare le tasse ai ricchi; e su questo Maggie Tatcher (o P. Ostellino) avrebbero decisamente qualcosa da obiettare, visto che il carico fiscale italiano è da incubo sia per poveri che per ricchi.

Secondo me, la vera Tatcher del governissimo (il "Direttorio" come lo chiamano) è Elsa Fornero. Mario Monti è un ibrido: un po' Tatcher e un po' Schumpter, ma anche un po' liberista e un po' a favore dell'economia sociale di mercato. Ed è qui che i conti non tornano: o la ricetta è neo-liberista (con 30 anni di ritardo, e con una ricetta che ha portato il mondo sull'orlo dell'abisso del '29) o la ricetta è tedesca con le riforme saggiamente apportate dalla Germania.

Cmq se il governo Monti è neo-liberista, come afferma il Wsj, che ne sarà del centro-sinistra italiano? Chi sarà lo Schroeder italiano in grado di riformare la sinistra e l'Italia sul modello tedesco?

E i sindacati sono pronti per la cogestione delle fabbriche? Ma anche Confindustria è pronta per aprire i consigli d'amministrazione all'IG Metal italiana?

Questa sarebbe la vera svolta italiana, per far fuori il familismo amorale, il declinismo, le formule triteritrite.

Lasciate che la Riforma Fornero venga votata dai reaganiani, fuori tempo massimo italiani. E il PD si prepari alle elezioni ad ottobre con un Piano di Riforme alla Tedesca: potrebbe vincere. E fare le RIFORME STRUTTURALI che davvero servono, richieste anche dall'OCSE; e non pasticci finto-tatcheriani che ci porterebbero sull'abisso della crisi sociale...

Concordiamo con l'editoriale, perfetto, di EZIO MAURO: "Il modello tedesco non penalizza certo la produttività e la competitività delle imprese, ma lascia al giudice la possibilità di decidere il reintegro per il licenziamento economico, se si rivela illegittimo. È la forza del buonsenso governante: il Paese è già pronto".

Adriano Sofri: Il femminicidio in Italia sopprime una donna ogni due giorni

46-leggi-46 donne uccise solo da gennaio. Una donna ogni due giorni è uccisa in famiglia, dal marito o dal compagno. Una riflessione sul fenomeno, tutto italiano (a parte il Messico dove però le donne non sono vittime dei partner, ma del narco traffico) per cui l'ONU ha inventato il neologismo di "femminicidio".

Il Quid di Ministro Fornero

Mario Monti non è un Premier per tutte le stagioni: con Draghi ha salvato l'Italia dal baratro, ma se il PD non vota la Riforma Fornero, giustamente se ne andrebbe.

Fornero ha il Quid? Eccome, se ce l'ha il ministro! Il Quid che manca ad Alfano, è il sale e pepe di Elsa e Fornero. Fino a ieri era di sinistra? No, era anti berlusconiana.

Fino a ieri gli "anti berlusconiani" votavano il centro-sinistra per non essere complici del bunga-bunga. Ora che i teatrini sono finiti per sempre, Fornero può finalmente scoprire di essere una potenziale Tatcher italiana: ne ha tutte le caratteristiche, a iniziare dalla caparbietà e dai talleur.

La Sinistra? Il centro-sinistra si interroghi sul da farsi. La (contro) riforma Fornero non è ciò di cui i lavoratori hanno bisogno. I lavoratori hanno l'esigenza della Riforma del Lavoro sul modello tedesco, e stop. Non è il caso di battersi per una seria riforma del genere? Finalmente uscire dall'emergenza e pensare alla crescita?

lunedì 26 marzo 2012

La bolla dei sospetti. L'Italia entrò nell'euro truccando i conti con i derivati?

Questo blog ha più volte ringraziato Mario Draghi per aver "salvato" l'Italia dalla catastrofe. Ma c'è chi sospetta che i conti che oggi paghiamo, siano dovuti alla (remota?) possibilità (già ventilata mesi fa dal Wall Street Journal e dal New York Times...) che l'Italia abbia fatto ingresso nell'euro truccando i conti con i derivati. Quasi come la Grecia. Ed oggi i nodi arrivano al pettine.

Il conto di oltre 2 miliardi pagato alla chetichella alla banca d'affari americana, Morgan Stanley, non sarebbe che un assaggio di un conto ben più sostanzioso (secondo Bloomberg 160 miliardi di euro).

Spiega Il Fatto Quotidiano: "In sostanza gli enti pubblici occultano un prestito che viene loro erogato dalle banche internazionali e che non è contabilizzato come tale, la restituzione del prestito è scaglionata in un tempo lontano quando il derivato inizia a produrre i suoi effetti e il flusso di cassa relativo non può essere più occultato".

"Dati i numerosi casi di questo tipo che coinvolgono Regioni, Province e Comuni italiani è lecito chiedersi se anche la Repubblica Italiana abbia contratto derivati di questo tipo. È inoltre lecito chiedersi se tali derivati non siano stati usati per coprire buchi di bilancio e far quadrare i conti rispetto alle regole imposte dall'Europa".

Ecco: è questa la bomba ad orologeria che spazzerà via un'intera classe dirigente? Chi lo sa. Comunque sarebbe l'ora di fare chiarezza: se non è vero, Monti smentisca. Ma se è vero, qualcuno paghi.

La sindrome NIMBY del ministro Fornero. Gabanelli: "Inizi ad abbandonare i suoi privilegi"

Stimo Elsa Fornero per la caparbietà, e non è poco; però credo che sia una professinista profondamente di Centro-Destra, una destra liberale e civile, ma Destra. Averla scambiata per anni di Sinistra, è solo un abbaglio di una Sinistra in crisi di identità. Sui contenuti, la Riforma Fornero mi lascia perplessa: Tito Boeri avrebbe varato una Riforma del Lavoro decisamente meno pasticciata. Ma è sulle pensioni che le fa le pulci la migliore giornalista donna italiana, l'unica che ormai faccia inchieste, Milena Gabanelli: "Inizi ad abbandonare i suoi privilegi".

Siamo stufi di riformatori che riformano tutto tranne i loro orticelli. La Sindrome Nimby della Casta è all'ennesima potenza: La riforma? Not in my backyard (Nimby). La controriforma? Ther's no Alternative (la regola reaganiana-tatcheriana Tina). Ma basta con queste litanie ideologiche vecchie di 30 anni! Che noia...

Antonio Tabucchi, un intellettuale europeo che sapeva mescolare passione e rabbia

Scrive la casa editrice Feltrinelli su Facebook: "Ci ha lasciato un amico, un compagno di strada, un uomo che è stato dentro il suo tempo con passione e rabbia, un intellettuale europeo, un grande scrittore". Il raffinato traduttore di Pessoa, l'intellettuale con passione civile, l'autore di romanzi leggeri come piume ma profondi come sonde nell'oceano. Tre pezzi per ricordare la saudade colta e mai banale di Antonio Tabucchi. Che ci resta? Nostalgia, il "dolore del ritorno".

domenica 25 marzo 2012

Rosario D’Amico: "Vorrei far sapere all’opinione pubblica la mia storia fatta di vera ingiustizia"

"Buongiorno, mi chiamo Rosario D’Amico e Le scrivo da San Giorgio a Cremano (Na). Le scrivo con la speranza di trovare la voce giusta.
La storia che Le racconto vede come protagonista un uomo semplice, che ha lasciato nel mio cuore e nei cuori di tutta la famiglia, tanti insegnamenti ricchi di bellissimi valori e di tanta onestà.
Questo eroe senza medaglia è mio padre D’amico Antonio, una vittima sul lavoro.
Nel marzo del 2002 alle ore 6.30 nello Stabilimento Fiat di Pomigliano D’arco, quella maledetta mattina è stato travolto dal muletto violentemente, come descrive la dottoressa Castaldo nell’esame autoptico.
Un carrello guidato da un operaio con contratto a scadenza, quindi privo di ogni diritto lavorativo.
Dopo l’incidente ci siamo affidati alla giustizia, volevamo giustizia.
Purtroppo la giustizia non esiste, ieri nell’aula 5 della Corte di Appello di Napoli il giudice prescrive il reato.
Ci siamo sentiti trattati male, la polizia ci ha circondato e noi senza dire una parola, ma increduli cercavamo di capire.
Mio padre non può finire cosi!
Vorrei far sapere all’opinione pubblica la mia storia fatta di vera ingiustizia.
Cordiali saluti.
Rosario D’Amico
"

Copiaeincollate questa lettera e fate girare su Facebook e ovunque.

Addio a Tabucchi, morto nella sua amata Lisbona

Autore di "Sostiene Pereira", ma soprattutto di quel piccolo gioiello di "Notturno Indiano", tradotto in 40 Paesi, è morto a Lisbona Antonio Tabucchi. Era uno dei più grandi conoscitore del poeta portoghese Pessoa. È stato uno dei primi intellettuali a capire i rischi insiti nel "berlusconismo".


sabato 24 marzo 2012

L'amore è un rapporto di forza. Sempre

"Non essere amati da chi si ama è terribile. È ancora peggio non essere amati più. Ci si sente respinti (...) E si scrivono i messaggi sull'asfalto.
(...) È più probabile che la disperazione di chi scrive incontri il disamore, la lontananza, forse anche l'insofferenza di chi legge.
L'amore è sempre un rapporto di forza. Chi è talmente debole da esporre il proprio cuore così, senza difese, meriterebbe di essere corrisposto. Ma forse farebbe meglio ad arrendersi".

Decisamente, sì. Meglio voltare pagina ;)
M.C.

Se l'Italia fosse la Germania

In Germania gli hacker del Chaos Computer Club (CCC) presentano lavori su vulnerabilità, falle e problemi di sicurezza sotto l'egida del motto "Behind enemy lines".

In Germania gli Autonomen, pur con tutti i loro limiti e loro folkloristiche pagliacciate, hanno mantenuto viva e vitale una città come Berlino, che solo negli anni '80 era devastata e piagata dall'eroina ("lo zoo dei ragazzi di Berlino", do you remember?). Oggi Berlino è una delle capitali più cool d'Europa: giovane, creativa, aperta all'immigrazione, non omofoba e di tendenza.

In Germania è diventato presidente un pastore protestante, originario dell'ex Ddr, che vive con una nuova compagna senza aver mai divorziato dalla moglie. A Berlino ci sono ministri gay e i sindacati lavorano per il successo delle aziende grazie alla co-gestione nelle fabbriche.

In Germania i lavori s'inventano! In Germania la banda è ultralarga! In Germania la precarietà non è un'infamia!

Vorrei essere tedesca. O andarmene da questo paese che rispetta solo le caste chiuse, il feudalesimo più retrivo e vede i cittadini come "nemici" da mettere al microscopio, torturare e mettere al muro, prima di un giusto e legittimo processo.

Se avessi 20 anni, emigrerei a Berlino. O - essendo Geek- a Dublino. Ma anche Parigi o il sud-est asiatico valgono un foglio-di-via. L'Europa, il mondo! Altro che Italia, ferma agli anni '50, anche quando cerca di uscire dai suoi cronici ritardi...

L'ITALIA È UN PAESE GERONTOFILO, DI VECCHI SENZA SOGNI, CHE RUBANO LE POCHE IDEE CHE HANNO AI GIOVANI. Ragazzi fatevene una ragione: la fuga è l'unica via ;)

Lasciateli banchettare, spartirsi le poltrone, arroccarsi nelle loro ideologie reaganiane sconfitte dalla Storia, arruffarsi per... il terzo debito del mondo.
L'anagrafe, ragazzi, è dalla vostra parte: oltre i 120 anni, nessuno campa. I vostri nipoti avranno un'Italia intera da ricostruire se i loro figli non si saranno venduti pure il Colosseo ;)

EMMA BONINO FOR PRESIDENT!

venerdì 23 marzo 2012

Vuoto poetico: No Future

A chi mi chiede come mi sento, "svuotata", ma non una pagina bianca per ricominciare..., proprio risucchiata in un buco nero, svuotata come dopo un'emorragia di pensieri - frasi - parole - idee. Dopo 800 giorni di finto interessamento, come dovrei sentirmi?

Ringrazio questo Post a-poetico di Fabio Chiusi che mi ha ridestata dal vuotocosmico in cui stavo precipitando. A volte un Post ti arriva come un cazzotto nello stomaco, una tirata per i capelli, e ti mostra il fotone solitario in fondo alla camera oscura. Un Post che ti ricorda un amico del passato che ci manca, ma sappiamo di aver perso per sempre (R.B.). A volte l'illuminazione capita. A volte succede. Thanks ;)
Mirella

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"Manca la pagina bianca, non avere nulla da dire.

Manca il pensiero privato, quello che possiamo soltanto a noi stessi – e però ci arricchisce.

Manca il coraggio di metterci a nudo, dire tutto. Anche quello che non vorremmo. Anche degli altri.

Manca la volontà che serve a rinunciare a gratificazioni immediate. O, se necessario, a qualsiasi gratificazione – nel tempo, o dopo il tempo.

Manca il rispetto per ciò che non dice, ma suggerisce. Che non è fatto o menzogna, ma l’uno e l’altra.

Manca l’attenzione per l’inutile, l’ordinario, il rifiutato dalla cronaca e dalla storia.

Manca l’affetto per chi non abbiamo conosciuto. Per ciò che non siamo.

Manca ciò che non sapevamo di essere.

Manca il tentativo di afferrare l’incomprensibile.

Manca la confessione, ma pubblica – su carta. Che parla di noi al singolare e al plurale.

Mancano i messaggi senza destinatario, le bottiglie affidate al mare nella speranza che, prima o poi, uno sconosciuto le raccolga.

Mancano le sensazioni assolute. Caricature, ma eterne.

Mancano gli assenti che ci aiutano a reggere il dolore e la morte".

IlNichilista

giovedì 22 marzo 2012

Il quarto potere non è donna

In RAI ci sono: 33,7 per cento di giornaliste Rai; 4 per cento di donne dirigenti Rai;
2 donne direttore Rai; 3 donne vicedirettore Rai (a fronte di 33 uomini); 63 donne caperedattore Rai (236 gli uomini).

Nella stampa nazionale stanno sulle dita di una mano, 5, le donne direttore di quotidiani (113 gli uomini); 5 le donne vicedirettore di quotidiani (99 gli uomini); 67 le donne redattore-capo nei quotidiani (477 gli uomini); 65 per cento le donne giornaliste rimaste dentro le aziende editoriali a seguito di stati di crisi; di queste appena il 30 per cento ha un contratto, il resto sono precarie. Fino al 40 per cento: è la differenza di stipendio tra giornalisti uomini e donne.

Il quarto potere non è rosa, per niente.

Stop all'antisemitismo, l'incubo nero d'Europa

L'uccisione dei bambini alla scuola ebraica ha riportato, ancora una volta, l'orologio dell'Europa indietro agli anni bui del nazi-fascismo. Basta! Stop all'antisemitismo, l'incubo nero d'Europa.

Riforma del Lavoro: Forse per alcuni precari migliora qualcosa? Per altri è Homo homini lupus

La Riforma del Lavoro vuole scongelare il mercato del lavoro, troppo ingessato, favorendo chi parte sfavorito - a partire dai giovani (un ragazzo disoccupato su tre) - e per dare l'addio al precariato.

La Riforma avrebbe buone intenzioni. Ma nella pratica potrebbe avere pessimi risvolti: chi oggi guadagna 5 euro all'ora, domani potrebbe scendere a 4. O 2,50 euro. È questo il modo giusto di affrontare la crisi? Mah...

Perché non hanno applicato la Riforma di Tito Boeri, invece di un pasticcio?

mercoledì 21 marzo 2012

I Chicago Boys vi diranno che l'art. 18 è perverso. Libera volpe in libero pollaio?

"Licenziare per salvare l'occupazione" scrisse Paolo Sylos Labini, pubblicato nel 1985 in prima pagina su La Repubblica. Inizia così il pezzo di Ernesto Auci per dimostrare che l'art. 18 è perverso, come scrisse settimane fa il Wall Street Journal (Wsj), giornale della destra conservatrice, di proprietà di News Corp. di Rupert Mardoch.

Auci scrive: "l'art.18 non difende certamente i lavoratori rispetto alla chiusura delle aziende come dimostra il rilevante aumento della disoccupazione registrato negli ultimi mesi, mentre invece è evidente che il cattivo funzionamento del mercato del lavoro è uno degli elementi che tengono lontani gli investitori dall'Italia".

"Il problema centrale dell'Italia è che per uscire da questa crisi sarà necessario crescere di più. Per farlo occorrono riforme capaci di innalzare il nostro potenziale di crescita negli ultimi anni compresso dalle troppe regolamentazioni e dall'eccessiva spesa pubblica causa di una troppo elevata tassazione. Oggi tutti sono chiamati non tanto e non solo a fare sacrifici, quanto a mostrare disponibilità a rinunciare ad alcuni privilegi".

"Quello che manca ancora è una decisa azione di taglio della spesa pubblica e di riduzione del debito attraverso una politica di privatizzazioni in modo da accumulare risorse per fare un pò di investimenti pubblici e avviare una visibile riduzione della tassazione senza la quale le nostre speranze di ripresa non potranno concretizzarsi".

Già, ecco la ricetta di FIRSTonline: la Ricetta dei Chicago Boys della Libera volpe in libero pollaio. Privatizzare tutto il privatizzabile, tagliare il Welfare e lo "Stato in eccesso", ma soprattutto abbassare le tasse ai ricchi.

Tra gli allievi di Milton Friedman, i Chicago boys, alcuni governarono l'economia del Cile implementando il modello del loro maestro nel modo più rigido per tutto il periodo della dittatura di Pinochet: e ancora oggi il Cile è in testa a tutte le classifiche che misurano il divario sociale tra ricchi e poveri.

Scrive l'Espresso: "La teoria del 'libera volpe in libero pollaio' ha portato licenziamenti, diminuzione degli stipendi, delle pensioni, delle garanzie sociali, ma anche aumento dell'alcoolismo, delle tossicodipendenze, dei malati di Aids, della prostituzione minorile, della miseria, della malavita, degli omicidi e dei suicidi".

I Reaganiani arrivano in Italia con 30 anni di ritardo... fra 30 anni avremo l'Obanomics, chissà.

Agguato ad Alberto Musy

La violenza è il sonno, anzi la tomba, della ragione. La violenza sulle persone è sempre da condannare, senza se e senza ma. L'agguato a colpi di pistola (5 per la precisione) ad Alberto Musy (per ora senza rivendicazioni o spiegazioni) è terrificante, come ogni atto di violenza.
Solidarietà alla famiglia di Musy, con la speranza che il capogruppo Udc - che versa in gravi condizioni ma è fuoti pericolo -, si riprenda quanto prima.

martedì 20 marzo 2012

SHOCK ECONOMY: in Argentina è stato un "esperimento" da parte del FMI e della Banca Mondiale

Il "diario del saccheggio" racconta l'esperimento di Shock Economy somministrato all'Argentina. Un "test" da parte del FMI e della Banca Mondiale. La lezione Argentina:

L'Austerity della porta accanto

Quando qualcuno proclama l'Austerity, la invoca sempre per qualcun altro. La sindrome Nimby: mai nel mio giardino, ma se il mio vicino deve essere messo "a pane e acqua", ben venga. Ma quando il Quirinale non taglia di un euro le sue spese, e proclama l'Austerity per gli altri, ci lascia basiti. Non dubitiamo che il professor Giavazzi abbia ragione: "Alti dirigenti dello Stato che asseriscono l'impossibilità di tagliare anche di un solo euro la spesa pubblica, difendono l'assoluta necessità dei 30 miliardi che ogni anno lo Stato trasferisce ad imprese pubbliche e private: tutti essenziali, e soprattutto quelli destinati alle aziende nei cui consigli di amministrazione essi siedono da anni".

Ecco, l'Italia della sindrome NIMBY: l'Austerity fatela voi, che a me vien da ridere! E i tagli, meglio all'erba del vicino - che, si sa, è sempre più verde.

E invece che strafogarci di tasse, avrebbero dovuto tagliare la spesa pubblica. Ed investire in Digitale e IT, come Roosevelt investì in cultura come risposta alla crisi del '29.

La Controriforma del Lavoro. Da precari a schiavi 2.0

Vi è mai capitato di incontrare qualcuno che vi dice che il precedente Presidente del Consiglio è "ineffabile" per tutta una serie di ragioni condivisibili, ma poi vi dà da bere un olio di ricino ancora più amaro?

Ecco, Alessandro Gilioli ci spiega che "erano tutte cazzate": "Quindi, se passa la proposta del governo, per licenziare un lavoratore basterà che un’azienda – qualsiasi azienda – decida arbitrariamente che la mansione svolta da quel lavoratore non serve più, oppure che questa sia esternalizzata. Basterà una bella lettera, e a casa. E se il lavoratore farà ricorso a un giudice (ma solo in questo caso) potrà al massimo ottenere «un indennizzo»".

La cosa più incredibile è che se uno osa dire che questa è una riforma di destra, c'è chi vi dirà che voi -che criticate la controriforma- non siete di sinistra, e vi insulta.

L'Italia sta diventando la terra dove "Homo homini lupus". Forse Marco Biagi, ucciso da criminali, si rivolterebbe nella tomba. E Napolitano? Infondo prosegue sulla scia di Lama (che non l'ama nessuno).
Non cadiamo però nel gioco al massacro della guerra fra poveri. Non è che "precarizzando" i dipendenti, i precari guadagnino qualcosa: servirebbe un sussidio di disoccupazione significativo (ma decrescente) per un paio d’anni dalla perdita del lavoro, a prescindere dal tipo di contratto.

E servirebbe un reddito di cittadinanzi per i giovani disoccupati.

L'Italia guarda alla Danimarca o al Sud America?

E pensare che per far crescere il PIL non servono schiavi, ma un ecosistema favorevole alla Internet economy.

lunedì 19 marzo 2012

Insegnanti, non baby sitter: i nostri figli vogliono imparare tutto

Insegnare secondo me significa incentivare la meritocrazia (senza mai guardare ai cognomi!), puntare sull'eccellenza ma allo stesso tempo recuperare chi ha qualche debolezza, senza mai lasciare nessuno indietro. Non uno di meno, come recitava un bellissimo film cinese.

Insegnare è il più bel mestiere del mondo, soprattutto quando a un bambino brillano gli occhi perché ha compreso un concetto complesso, che fino a un minuto prima sembrava astruso: abbattere i muri, fino ad allora invalicabili, è il successo professionale di un insegnante. Offrire competenze è un grande mestiere, che prescinde dal genere: essere insegnanti non significa essere "mamme o baby sitter".

Anche perché ho avto in famiglia una maestra "medaglia d'oro" per la professione (quando si davano i premi nella PA...). Una grandissima insegnante, che non fu mai madre

sabato 17 marzo 2012

Perché Michele Serra non ha tutti i torti, ma non ha neanche ragione

A Michele Serra Twitter fa schifo. Forse non sa che si possono aggiungere link, tagliati con TinyUrl o servizi analoghi, per argomentare in modo dialettico a quelle frasi brevi, Url smozzicate, sintesi folgoranti o battute ammazzadibattito. Però Michele Serra, maestro di satira per due generazioni, non ha tutti i torti: a volte Twitter viene utilizzato come uno spara-haiku, un fionda-sentenze da 140 caratteri, che appaiono come un "giudizio universale", una sentenza definitiva, inappellabile e castrante. E come tale, colpisce dritto al cuore, ma non lascia passare l'ossigeno al cervello: e non parliamo di colpi di fulmine. Al marketing ed alla comunicazione bastano 140 caratteri, ma alla cultura servono i ragionamenti: verissimo! Detto ciò, il geniale Michele Serra non ha affatto ragione: primo, perché chi vuole argomentare può farlo aggiungendo il link a un blog (dove può continuare il dibattito virtuale, paraddossalmente all'infinito, come nella maieutica di un dialogo socratico); oppure può rispondere al micro-post da 140 caratteri con un nuovo Tweet, magari intavolando una battibecco su Twitter, a colpi di botta e risposta, Tweet su Tweet, degno di una Storify. Insomma, non c'è nessuna sentenza definitiva, nessun giudizio sommario, ma il micropost diventa un vezzo stilistico per chi si esprime con Haiku brevi e illuminanti.

Per Michele Serra valgano, infine, due soli dati di mercato. Twitter e Facebook non sono solo una moda frivola e passeggera, ma sono Social Media che hanno innescato (anche) la Primavera Araba e aiutato le elezioni di Obama: passeranno di moda? Può darsi, ma per ora ci sono ed aiutano il mercato delle news più di certi tablet (dove il consumo di e-content batte la lettura di news).

I ricavi dell'intera industria USA dei newspaper (i quotidiani) valgono meno della sola Google: oggi chi prescinde dal Digitale, è fuori dal mondo e si condanna a fare la fine del Dodo. Fra parentesi: le visite di molti giornali dipendono più da Google News che dai Social media, e Twitter (che vale circa 8 miliardi di dollari) può darsi che sia una tendenza di questi anni. Ma l'Italia non può ancora traccheggiare ed accumulare altri ritardi... chiudendosi in una torre d'avorio nel deserto della competizione.

Benvengano le critiche ai Social Media e all'Information Technology: è proprio studiando il "lato oscuro" di certe tecnologie che si rende possibile il vero progresso... Essere vittime del fascino hi-tech non serve a nessuno, se non a diventare consumatori passivi e feticisti digitali. Utonti invece che utenti. Dunque, benvengano le critiche di Serra, che non ha tutti i torti, ma, sia chiaro, - neanche troppa - ragione ;)
Mirella Castigli

venerdì 16 marzo 2012

Se vi sentite smarrite come Marina Cvetaeva

Marina Cvetaeva perde il suo uomo, e lo lascia libero, incamminandosi per un viaggio solitario fra le Notti Fiorentine: ”ma sappilo che anche avendoti lasciato, anche avendoti ceduto, non ti abbandonerò mai”.

L'amore è il fil rouge di questo viaggio da innamorate abbandonate: "Vi hanno amato e vi ameranno anche con maggiore forza. Ma mai nessuna così”.

Fra il lasciarsi andare, smarrirsi e la vita, è ancora indecisa su che cosa scegliere: “In questo momento sono lacerata da due tentazioni: voi e il sole”.

Alle promesse preferisce la scrittura: “la cosa che il tempo contiene credendo di contenere l’amore”.

Essere lasciate, tradite, illuse/deluse, capita a tante, ma la scrittrice deve usare la penna per difendersi, straziarsi, smarrirsi, e - magari - tornare a incantarsi per un nuovo riflesso. E riappropriarsi della vita alla luce del sole.

Gli ilLUSI

Scrive l'Espresso: "l'ex tesoriere della Margherita ha girato una valanga di soldi alla fondazione del leader dell'Api. Proprio quando l'ex sindaco di Roma aveva appena lasciato il Pd per fondare il suo nuovo partito. I versamenti erano sempre sotto i 150 mila euro, per aggirare lo statuto. Ma sono tutti provati dai bonifici bancari".

giovedì 15 marzo 2012

Cassazione: Coppie gay hanno diritto alla vita familiare

La Corte non concede una tutela legale alle unioni omosessuali. Tuttavia ammette che le coppie gay hanno diritto alla vita familiare. Il trattamento deve essere omogeneo a quello dei coniugati.

Profumo e Passera stringono sul Decreto Digitalia

L'Agenda Digitalia italiana è sulla rampa di lancio. Il Decreto Digitalia pure. Forse l'Italia si adeguerà finalmente agli standard europei. Profumo d'Agenda Digitale? Finalmente c'è aria di primavera nell'economia digitale italiana, a partire dall'azzeramento del Divario Digitale e dal reperimento fondi per la banda ultra larga italiana; istituzione di un CERT italiano per monitorare la sicurezza online; promozione dell'e-commerce; e-gov, vero e con dialogo fra sistemi, in tre settori chiave: giustizia, scuola e sanità.

mercoledì 14 marzo 2012

Dalla èlite finanziaria alla democrazia oligarchica. Fino al finale travolgente: La Dittatura Tecnocratica

Fornero è la Margaret Tatcher del Po. Mario Monti è un tecnocrate in loden. Invece dei panzer e dei carrarmati sulle strade, ci hanno assalito a colpi di spread. Hanno mandato via il governo, democraticamente eletto (anche se la nostra è una democrazia parlamentare), hanno svilito il Parlamento chiamandole "le camere dei nominati", hanno svuotato la democrazia con l'acquiescenza di un post-comunista (che non gridò ai carrarmati in Ungheria!). E poi - una volta preso il potere pacificamente - hanno .

"Gli attuali tecnocrati prima lanciano il loro malefico assalto a tutto campo contro le condizioni di vita e di lavoro, con il consenso parlamentare, e poi di fronte ad una resistenza intensa e determinata posta in essere dai “parlamenti della strada”, procedono per gradi ad aumentare la repressione caratteristica di uno stato di polizia… mettendo in pratica un governo da stato di polizia incrementale".

Dalla èlite finanziaria eravamo passati già da decenni alla democrazia oligarchica (la post-democrazia).

Ma il "bello" dei Chicago-boys deve ancora avvenire. Il finale travolgente prevede un Pinochet a capo della Dittatura Tecnocratica.

"I tecnocrati sono totalmente dipendenti dalle banche estere per le loro nomine e permanenze in carica. Non hanno alcuna infarinatura di base organizzativa politica nei paesi che governano. Costoro governano perché banchieri stranieri minacciavano di bancarotta i paesi, se non venivano accettate queste nomine. Hanno indipendenza zero, nel senso che i “tecnocrati” sono soltanto strumenti e rappresentanti diretti dei banchieri euro-americani. I “tecnocrati”, per natura del loro mandato, sono funzionari coloniali esplicitamente designati su comando dei banchieri imperiali e godono del loro sostegno. In secondo luogo, né loro né i loro mentori colonialisti sono stati eletti dal popolo su cui governano. Sono stati imposti dalla coercizione economica e dal ricatto politico. In terzo luogo, le misure da loro adottate sono destinate ad infliggere la sofferenza massima per alterare completamente i rapporti di forza tra lavoro e capitale, massimizzando il potere di quest’ultimo di assumere, licenziare, fissare salari e condizioni di lavoro. In altre parole, l’agenda tecnocratica impone una dittatura politica ed economica."

"Dai tempi del regime di dominio fascista di Mussolini e della giunta militare greca (1967 – 1973) non si era mai visto un tale assalto regressivo contro le organizzazioni popolari e contro i diritti democratici."

"La dittatura tecnocratica farà ogni sforzo per riportare al potere i politici democratici oligarchici, a condizione che siano mantenute le variazioni regressive poste in essere. Il governo tecnocratico vedrà la sua fine con “vittorie di carta”, a meno che i banchieri stranieri insistano che il “ritorno alla democrazia” operi all’interno del “nuovo ordine”.
L’applicazione della forza potrebbe rivelarsi un boomerang. I tecnocrati e gli oligarchi democratici, rinnovando la minaccia di una catastrofe economica in caso di inosservanza, riceveranno un contrordine dalla realtà della miseria effettivamente esistente e dalla disoccupazione di massa".


"il tempo é il signore di noi tutti, di quelli che lo sanno e di quelli che non lo sanno, ma per questi ultimi é un padrone più duro" (Debord)

La paccata di miliardi. Fornero, la Tatcher de noantri che si è fatta da sé

A me il ministro Fornero non dispiace affatto. È palese, trasparente, va dritta al dunque, non vi stordisce coi tacchi da Dominatrix né con le borse da sciura ben-nata. Lei è Elsa Forner, la neoliberista con la penna rossa. La (ci perdoni l'articolo...) Margaret Tatcher de noantri che si è fatta da sé. La paccata di miliardi è una frase trucida, grezza ma - ecco, finalmente! - l'anima POP di una ministra che sa far tuttoo, dal risotto alle riforme.

Forner: lei è il vero post-berlusconi! Se il centro-destra volesse togliersi di dosso gli spettri appiccicaticci del bunga-bunga, risciacquarsi i panni nel Po, ridarsi una verniciata liberista, dovrebbe dire: "Fornero for President!"

E rischierebbe di vincere, altroché...

PS: La tecnica dei "Chicago Boys" è da 40 anni la stessa. Mettere un guitto come Reagan, sparare ad alzo zero sul popolino, sparigliare le carte, alzare lo psicodramma... E poi fare le riforme più conservatrici del mondo! Alè.

lunedì 12 marzo 2012

Il Fattore D vince sui tacchi

"Sì, è scoraggiante. Dopo aver visto la già contestatissima intervista di Luisella Costamagna a Mara Carfagna (qui Marina Terragni, qui Giovanna Cosenza), cadono le braccia e vien voglia di afferrare gli autori del programma per il bavero e chieder loro conto di come preparano la documentazione per la conduttrice.
Non una delle domande di Luisella Costamagna era davvero pertinente. E l’affondo finale di Carfagna (”sono venuta qui pensando si parlasse di approfondimento politico. Fa torto al suo spessore, alla sua intelligenza, alla sua autorevolezza”) è, purtroppo, ineccepibile".

Care giornaliste, donne, no n perdete la bussola: Womenomics e Fattore D, altro che tacchi! Di Gender Gap, di quote rose e meritocrazia, dobbiamo parlare: non di gossip. Non trattiamo le donne come farebbero gli uomini... Già ci demoliscono in due click.
M.C.

Italia divisa dai Civil Rights Divide

In Italia non c'è solo il Digital /Cultural Divide né il Bandwith Divide. Ma anche i Civil Rights Divide. Rosy Bindi (PD) afferma che un giorno faranno sorridere quelli che non volevano dare diritti civili agli omosessuali, come oggi fanno ridere quelli che non volevano dare il voto alle donne o il divorzio o il diritto all'aborto... (Anche se non c'è niente da ridere, a pensare a Giorgiana Masi).

Ma perché il centro destra non ascolta cosa Lloyd Blankfein, capo indiscusso di Goldman Sachs, che supporta le unioni gay?

La Repubblica è fondata sul lavoro. o no?

Il lavoro - ovvero la sua mancanza - è ciò che fa male all'Italia. La radice di "tutti i mali" italiani (a partire dalla bassa crescita) deriva da li', dalla mancanza di lavoro, dalla perdita di lavoro, dai bassissimi salari...

L'Italia è in recessione tecnica (dati Istat), ma per l'Ocse ha ripreso a crescere.

Questo è il momento di sbloccare la partita del "lavoro". Senza pane, non si va da nessuna parte o no?

Ilvo Diamanti su Repubblica.it: La Repubblica fondata sull'insicurezza

NO TAV/ Quei comunisti dell'Economist

L'Economist ha prodotto un articolo estremamente critico nei confronti dell’Alta Velocità ferroviaria.Risparmiate quesi soldi: FTTH forever! E redito minimo di cittadinanza!

sabato 10 marzo 2012

SoloParole: Intrinseca futilità

Ciò che salva le vicende dei mortali dalla loro intriseca futilità è solo questo incessante parlarne
Hanna Arendt

venerdì 9 marzo 2012

Gender Gap: Italia 74esima: dietro Bangladesh, Namibia e Mozambico

Dal Report annuale su rapporto The global gender gap 2011 (WEF) emerge che l'Italia è in caduta libera nel Gender Gap. Nel 200p precipitava dal 67mo al 72mo posto della classifica. Ma ora è 74esima: dietro Bangladesh, Namibia e Mozambico. Meglio perfortuna di Pakistan, Ciad e Yemen, i fanalini di coda del Fattore D.
Più women friendly, sono l'Islanda, seguita dalla Norvegia, Finlandia e Svezia. Nella top 20 svettano Spagna, Germania e Regno Unito, mentre la Francia è solamente al 48mo posto. Ma pur sempre meglio dell'Italia.

La madre del disabile e la maitresse

"Anche se c’è un danno cerebrale, i nostri figli crescono e gli ormoni quelli sono. I danni cerebrali a volte provocano modifiche fisiche significative (bava alla bocca, incapacità di camminare) ma la voglia di affetto, di un abbraccio, di un rapporto c’è sempre. Però nessuno dei normali si sofferma su questo problema: per tutti il disabile è un “infelice” (come si diceva una volta) e non un essere umano con i suoi sentimenti e i suoi bisogni. Forse si considera il disabile un angioletto puro, a volte brutto da vedere (altro che i puttini del Mantegna!) ma comunque un qualcosa amorfo e non un qualcuno".

Una storia vera, di grandissima, toccante umanità. Chi ha disabili in famiglia, sa che cosa può - e deve - fare una madre (anche quelle che ogni tanto "sbroccano", perchè si sentono incomprese in una società che divora tutto alla velocità della luce senza dare spazio e tempo ai sentimenti autentici... capita visto che "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire").

Grazie al film "Quasi amici", un altro tabù che cade: era ora!
M.C.

giovedì 8 marzo 2012

Atene forse si salverà. L'Europa val bene una messa?

Gli investitori privati aderiscono al 75% allo scambio del debito greco, offrendo una chance alla Grecia. L'Europa capirà che può salvarsi solo se con più Europa? Speriamo.

Jean Monnet diceva che "l'Europa si fa nelle crisi". Ora la crisi c'è, e l'occasione (la "finestra di opportunità") va colta. Non capirlo è un suicidio.

Gli europei faticano a capire che i BRIC avanzano a passi da gigante, e l'Europa rischia solo di essere il "Vecchio Continente"?

Barbara Spinelli, l'unica editorialista lucida in questi anni di crisi, lo dice chiaro e forte: "Nel 2014, cioè domani, si voterà per il nuovo Parlamento europeo. È sperabile che fra tanti partiti ce ne sia uno che abbandoni gli occhiali nazionali (non fanno vedere più nulla) e inforchi gli occhiali cosmopolitici che vedano e progettino gli Stati Uniti d'Europa. La non - Europa già ci è costata tanto, troppo. Il federalismo non è un'opzione tra le altre: è una via obbligata. Gli Stati-nazione sono più gracili di un'unione. La storia americana, e i suoi regressi, ce lo mostrano con evidenza".

O Europa o morte: lo capiranno gli Stati europei, che da soli - singolarmente, faranno la fine dei vasi di coccio, stritolati e frantumati fra i vasi di ferro?
M.C.

GRAZIE, BEPPE SEVERGNINI: "ma se voi, erbe buone, state nello stesso fascio con le erbe cattive, date loro una copertura. O no?"

Ringrazio Beppe Severgnini che non risponde a me, ma ad Antonella Briga che scrive a ITALIANS denunciando la "dinastia dei Frati's". Lo ringrazio perché Severgnini scende in campo con buone ipotesi. Severgnini che aveva definito folle la vicenda della figlia di Elsa Fornero (è vero, un po' di follia c'era... ma Cassandra insegna che la follia a volte, ahimé, serve: per fare chiarezza).

Ebbene, parlando di università e trasparenza, Beppe Severgnini (interista come me), afferma che "la dinastia Frati alla Sapienza (ndr: denunciato da un articolo dell'ottimo Gian Antonio Stella) dimostra che il governo deve intervenire e in fretta. Io penso che, se cooptazione deve essere, almeno sua alla luce del sole, e non mascherata da competizione".

Perché? Scrive Severgnini "ma se voi, erbe buone, state nello stesso fascio con le erbe cattive, finite per coprirle, no?"

Esatto: "È in questo equivoco - cooptazione mascherata da competizione - che si muovono oggi gli AlProCon (Aggiustatori Professionali di Concorsi) di cui sopra".

GRAZIE SEVERGNINI! Era proprio il concetto alla base del Post "La Fabbrica dei curricula" con cui il blog VecchieFarab(R)utte denunciava i mali dell'università italiana.

La trasparenza e la Glasnost sono sempre un valore. Sempre. Ma soprattutto nella PA.
Mirella Castigli

Quintarelli: NO TAV! FTTH tutta la vita

"Se mi dicessero: "Hai 20 miliardi, come li investi ?" non avrei dubbi. FTTH tutta la vita.

Il tunnel della TAV è stato deciso quando il mondo era diverso"

Leggete tutto il Post di Stefano Quintarelli.

mercoledì 7 marzo 2012

L'8 marzo ricorda un lutto: "Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione!" (Emma Goldman, anarchica)

La Festa dell'8 marzo risale al 1908, quando un gruppo di operaie di un'industria tessile di New York scioperò per protestare contro le terrificanti condizionidi lavoro. Quell'8 Marzo la proprietà dell'azienda bloccò le uscite della fabbrica. Un incendio ferì mortalmente 129 operaie: molte erano operaie italiane. Donne che cercavano solo di migliorare la propria qualità del lavoro. Ma il blocco alle porte impedì alle operaie di uscire dalla fabbrica e di sfuggire al devastante incendio.

Oggi quelle operaie potrebbero essere quelle di Foxconn, che assemblano il vostro sexy iPad e il vostro patinato iPhone.

Donne CDA: dal Fattore D al familismo, il passo è breve?

La legge n 120/2011 obbliga tutti gli organi sociali in scedenza dal 12 agosto di quest'anno a riservare almeno un quinto dei propri membri al genere meno rappresentato. Dopo il 2015 la soglia paaserà dal 20% al 33%. Le quote rosa non vanno a braccetto con la meritocrazia e con la cooptazione sul merito.

Poiché in Italia, dal Fattore D al familismo amorale, il passo è breve, speriamo che questa sia invece l'occasione per smentire facili profezie. E soprattutto per voltare pagina.

In Italia oggi sulle 23 donne presenti ai vertici delle 40 aziende del Ftse Mib solo 15 non hanno legami di parentela con la proprietà. Della "Casta dei Lord" e della "Casta dei figli di", siamo abbastanza stufi. Tutti. Anche perché è uno dei segni, ma allo stesso tempo una concausa, del declino italiano.

martedì 6 marzo 2012

OSCURIAMO l'8 MARZO: non twittate sui giornali! Ignorateli

Oggi i giornali mainstream vi chiederanno di Twittare il vostro 8 marzo, di postare immagini e risposte argute sulle bacheche di Facebook, di commentare nei post dei blogger. Ma se le donne italiane avessero più consapevolezza del proprio GENDER GAP (dell'abisso che corre fra la condizione femminile in Italia e nel resto del mondo), forse farebbero la SERRATA DELL'8 MARZO. Quanto alla mimosa di capi e colleghi, buttatele via: anche le più sincere sicuramente nascondono la coda di paglia di un sistema che mette nell'angolo le donne, soprattutto se libere e un po' agè. Non è un paese per giovani, ma soprattutto non è un poaese per donne.

Poi, anche l'uomo più "femminista" prima o poi vi chiederà di aiutarlo a svolgere un lavoro, a cercargli un aggancio per un colloquio, a buttar giù una scaletta di un'intervista, a reperire un'informazione, a tenerlo aggiornato su argomenti su cui si sente meno preparato, mentre lui ha di meglio da fare, in cerca della sua privata ed esclusiva felicità personale. Non illudetevi, c'è sempre una sorpresa dietro ai carrieristi maschi italiani.

Se fossimo donne serie, oggi listeremmo a lutto i nostri blog.

Il ricercatore, 48enne precario, che rivoluzionerà il Wi-Fi

Non è "figlio di", altrimenti avrebbe già la Cattedra o quasi. Non è "segnalato dai baroni". Ma il ricercatore, 48enne precario, che rivoluzionerà il mercato WiFi, abbattendo i costi per il mercato Tlc, è in poche ore diventato un mito. Merito della ricerca sulle onde elettromagnetiche, che si arrotolano e si attorcigliano a spirale lungo il proprio asse (come nei fusilli), pubblicata sul New Journal of Physics. A Fabrizio Tamburini hanno già proposto un posto di lavoro nelle università di Glasgow o Vienna. Se fuggirà all'estero, anche i brevetti non saranno più italiani.

L'Italia non è un paese per laureati

È vero che c'è la crisi. Ma la laurea in Italia è un handicap o un parcheggio, più che un merito. Negli ultimi quattro anni le percentuale dei laureati senza lavoro si è impennata: dal 10,8% al 19,6%. Aumenta la precarietà, crolla il potere d'acquisto degli stipendi. AlmaLaurea lancia l'allarme, dopo aver passato al setaccio 400 mila profili usciti dagli atenei italiani.

Repubblica.it: Laureati, ora il lavoro è un miraggio. "Dal 2008 raddoppiati i disoccupati"

Dear Brutus, non affondare il coltello per piacere: risparmiaci almeno il sorriso beffardo

Il femminicidio è lo sport preferito dai maschi italiani che vivono il "machismo" in maniera terrificante. Anche la "Legge sullo stalking" non ferma gli omicidi di donne - mogli, fidanzate, ex. Anche gli uomini più raffinati, pur non essendo uxoricidi, magari non uccidono, ma - una volta stufi di un'amicizia - si limitano ad accoltellarla alle spalle con le armi della retorica, con lo stiletto affilato della penna.

Disorientare, scrivere una cosa e il suo contrario, infierire con una frase ad effetto, giocare con i sentimenti - ventilarli e sempre negarli -, invitare/disdire, umiliare e mortificare, togliere ogni certezza ad una donna apparentemente sicura di sé: le tattiche del seduttore/carnefice sono innumerevoli. Soprattutto se il sopraffino DonJuan virtuale, l'intellettuale sempre indignato, negherà sempre di aver voluto intendere altro da ciò che effettivamente ha detto e scritto, tutto sempre e solo sul filo dell'ambiguità, del doppio gioco, dell'ambivalenza. Tutto sempre e solo a suo favore, mai a vantaggio della vittima. Il seduttore non infrange mai le regole, è sempre ultracorretto, formalmente ineccepibile, ma vuole fare "tabula rasa" della sua vittima: rubandole l'anima, sfilandole le competenze, soffiandone le indiscrezioni... Il seduttore/carnerfice si annida laddove meno ve l'aspettate, ma è il compagno premuroso della vostra amica, il marito più affidabile della vicina di casa, il professionista affermato. Ovviamente negherà di essere sia un seduttore che un carnefice, ma miete vittime nelle segrete stanze. Tanto sa che ne uscirà sempre innocente, perfettamente lucido e solidamente affidabile: è la vittima l'instabile, quella che ha travisato, quella che si è illusa. Tutto sul filo del rasoio del misunderstanding.

"Dear Brutus" is a play about what could happen if we were given the magical chance of recovering something from our pasts, and the exploration of change, if any, which that recovery might or might not bring. In short, it suggests that we should quit whining about what "might have been."

Dear Brutus, non affondare il coltello per piacere: le 23 coltellate di Cesare, risparmiacele, anche se "Cesare deve morire" per instaurare la tua verità storica.

lunedì 5 marzo 2012

Soffitto di cristallo, addio? Ci vorranno 40 anni

Oggi solo il 13,7% delle donne arriva ai vertici società, in crescita rispetto all'11,8% del 2010. Ci vorranno ancora 40 anni per raggiungere il 40% come in Norvegia. L'Italia? Arranca al 6.1%. Sono numeri che emergono dal Rapporto della commissione europea. Viviane Reding dice basta: "È ora di infrangere il soffitto di cristallo". Se non ora, quando?

venerdì 2 marzo 2012

La linea dura si chiama TINA

La Val di Susa è in rivolta, i NO TAV sono criminalizzati ad ogni livello. Un Consigliere Comunale PD di Torino, parlando con Vittorio Vb Bertola: "Io non dialogo con i cittadini, prendo i voti e poi per cinque anni non mi rompete il cazzo".

Elegante, no? Benvenuti nell'era TINA. THERE IS NO ALTERNATIVE.

Il pensiero unico è servito!

giovedì 1 marzo 2012

Proposta: Mario Draghi, Nobel all'economia

Pochi mesi fa l’Europa era paralizzata, l’Italia pagava interessi insostenibili a lunga scadenza sul debito pubblico, il Credit Crunch mordeva tanto da lasciare a secco il mercato dei flussi bancar. Se fossero saltate le banche, sarebbe saltato tutto il resto. Collasso.

La manovra di Draghi, che sarà studiata per anni nelle università, ha salvato l’Europa, gli stati più in difficoltà - ed anche le banche. Se l’è inventata lui, un italiano.

L'ex allievo prediletto di Federico Caffè, che tutto era tranne che un protettore dei poteri forti, ancor più di Monti, è Draghi il “Super Mario” a cui si deve la svolta decisiva nella crisi.

Poi è vero, al Wsj ha detto che il "Welfare State è morto", ma forse è ingeneroso ricordarlo per questo. Draghi ci ha regalato 18-24 mesi di tempo per salvarci.

Come? Dipende da noi. Certo ci salvasimo tutti, senza divifderci fra "cattivi" e "buoni", sarebbe un'Italia più matura. Più unita. Ma di questo ha responsabilità la "politica". Anzi l'attuale "assenza di politica"... dove le maestrine-dalle-penne-rosse non aiutano, anzi.

Ma se non siamo finiti come la Grecia è grazie ai 530 miliardi di euro che Draghi ha messo sul tavolo per evitare il Credit Crunch. ORA però tocca a noi: riforme (senza vendette), apertura (senza ideologismi)

Ma chi se li ricorda i Minatori vs. Mrs. Tatcher?

I ragazzi della Val di Susa stanno al governo della Grosse Koalition Pdl-Pd, come i minatori in sciopero stavano alla Premier "di ferro" Margaret Tatcher?

Margaret Hilda Thatcher nata Roberts, Baronessa Thatcher di Kesteven, riuscì ad imporre la svolta neo-liberista, rinchiudendo i sindacalisti in un angolo: allora le miniere, oggi, in Italia, nella Val di Susa... "Dal 1984 Tatcher si impegnò nell'affrontare il potere dei sindacati; il confronto raggiunse il suo culmine quando il sindacato dei minatori dichiarò lo sciopero ad oltranza per opporsi alla chiusura di parecchie miniere. In alcuni casi gli scioperanti fecero azioni di picchettaggio, che la Thatcher non esitò a reprimere. I metodi della polizia infatti durante lo sciopero furono molto contestati. Dopo un anno, il sindacato fu costretto a cedere senza condizioni. Margaret Thatcher aveva vinto la sua lotta contro le trade unions."

Una volta che saranno sconfitti in Val di Susa i centri sociali, i reduci, i delegati FIOM, l'Italia sarà la tabula-rasa che ai Chicago Boys serve per imporre le ricette FMI-Banca Mondiale.

Gli uomini fanno le leggi. L'etica è dentro di noi

530 miliardi di euro a costo zero

"Su ragazzini tornate a casa perché non potete trasformare una Valle dello Stato italiano in un centro sociale. Non potete rendere dei simpatici montanari pericolosi anarchici. Nella peggior crisi economica dal '29 in poi - noi dobbiamo (dobbiamo! senza se e ma!) applicare le ricette del FMI, del WTO e della World Bank: perché un paese del G8 che sprofonda nell'anarchia, trascina in depressione mezza Europa e forse un pezzo di G20... Si rischia il ritorno del fascismo, altroché!

Poi se le ricette si riveleranno un FLOP - mea culpa - mea magna culpa - ci scuseremo, e diremo che forse era meglio la socialdemocrazia nord-europea invece del neo-liberismo tatcheriano/reaganiano. Ma questo lo vedremo SOLO dopo aver applicato le ricette del Washington Consensus, se per caso i conti si rivelassero fallimentari... Gli esperimenti vanno fatti dall'A alla Z: distruggere il Welfare State e liberalizzare tutto. Anche le carceri saranno private. Ma il monopolio della violenza è in mano allo Stato italiano,

VOI, europei del Sud, siete il Laboratorio più avanzato di un Esperimento Genetico: trasformare un popolo di oziosi, corrotti e fannulloni in perfetti soldatini efficienti e produttivi del neo-liberismo"

Da pecorelle smarrite, vi trasformete in cani-pastore: l'avanguardia del Nuovo Mondo. 530 miliardi di euro a costo zero: il gioco non vale la candela?"

Il monopolio della violenza (Thomas Hobbes)

Lo Stato, in quanto tale, ha il monopolio della Violenza: se non l'avesse, non sarebbe uno Stato. Thomas Hobbes ci ha spiegato che se non vogliamo essere "homo homini lupus" dobbiamo, noi tutti, diventare pecorelle mansuete, agli ordini di chi ci guida. La Democrazia ha regolato questi rapporti, ma la violenza è appunto un monopolio, che deve rimanere saldo nelle mani dello Stato (se vuole essere Stato). Lo Stato non può tollerare enclaves anarchiche, mafie e altri professionisti (meglio: professionisti altri) della violenza. Dopo aver vissuto la guerra civile inglese, l'autore del Leviatano aveva toccato con mano a quale livelli di violenza può giungere l'uomo. Dunque: le pecorelle siamo noi (da cui i fascisti trassero il monito mussoliniano ed eversivo: "meglio un giorno da leoni che cento da pecora").

I monopolisti della violenza devono però essere professionali: se non lo sono, e scadono nella "macelleria messicana" come Diaz e Bolzaneto, cadono i princìpi dello "Stato di Diritto". Le sospensioni dell'Habeas corpus e delle garanzie costituzionali non sono ammesse: quando accadono, sono un orrore. Da sanzionare.

Chi vuol diventare "professionista della violenza", sottraendo il monopolio allo Stato, SA a che cosa va incontro: allo scontro, duro e senza pietà. Perché il monopolio della violenza è un principio indiscutibile per uno Stato di Diritto. Perché lo Stato non può cedere "territori" a nessuno: le concessione di T.A.Z autonome (centri-sociali) è un limite invalicabile per lo Stato. Ogni volta che - Genova, Val di Susa, lo stadio sotto Acab... - la piazza occupa un millimetroquadrato più del necessario e lo libera dalle Leggi dello Stato, lo Stato deve intervenire con i suoi professinisti.

Oggi scrive Adriano Sofri su La Repubblica: "A Pier Paolo Pasolini che, attenzione!, nella famosa poesia diceva anche ai giovani: "Siamo ovviamente d'accordo contro l'istituzione della polizia". Sentito? E addirittura "ovviamente".

E poi li rimproverava perché non se la prendevano con la magistratura: "Ma prendetevela con la Magistratura, e vedrete!".

Ma i monopoli di Stato, non si toccano. E, si sa, chi tocca i fili...