martedì 31 maggio 2011

Pisapia: La giunta di Milano si tinge di rosa

Giuliano Pisapia non è solo gentile e sorridente, ma, a differenza di tanti politici di professione, mantiene le promesse, almeno per ora. Ovviamente siamo le prima ad augurarci che la giunta al 50% al femminile, con vicesindaco donna, sia composta con un occhio di riguardo alla meritocrazia. Anzi, priorità alla meritocrazia sul genere. Donne sì, ma in gamba. Bisognerà pur distinguersi da chi porta sì le donne in politica, ma scelte per meriti altri. Fattore D e meritocrazia vanno di pari passo, se no... è propria un'altra cosa.

Voltare pagina: se non ora, quando?

"Un tempo, a impedire il cambiamento italiano, c'era il Fattore K, e ce ne siamo liberati. Ora c'è il Fattore B, e stiamo per liberarcene" scrive Massimo Giannini su La Repubblica. Aggiungiamo: speriamo che Pisapia e gli altri dimostrino già nei primi cento giorni la capacità di imprimere una svolta e di dare la sveglia alle città, e quindi una nuova immagine e un nuovo approccio pragmatico. Dopo due decenni di muro-contro-muro, l'Italia deve uscire dal tunnel, per non fare la fine del Giappone.

Ma il Giappone non è fermo. Anzi. Il Sol Levante , rispetto all'Italia ha due vantaggi: uno, il suo "mostruoso" debito pubblico è tutto interno (il nostro, no); secondo, 13 colossi hi-tech nipponici stanno per spendere 2,4 trilioni di dollari in acquisizioni (approfittando dello Yen forte: quella moneta che frena le vendite, ma che è utile nell'M&A). Il Giappone, dopo le scosse telluriche, l'onda anomala dello tsunami e le fughe nucleari, scommette su se stesso, ma anche sulla globalizzazione per uscire dal suo guscio: da un decennio di stagflazione, seguito da un biennio di recessione, e ora da un presente di bassa crescita. L'Italia, la cui crescita è anemica, vuole restare ferma mentre il mondo "là fuori" corre?

I milanesi dicono che sono pronti a voltare pagina, anche disposti a inedite coalizioni, pur di non stare fermi. Chi, nella globalization, rimane paralizzato e imbalsamato, non fa mai una bella fine. I milanesi lo hanno capito: e Roma? Game Over, dicevano i rivoltosi egiziani e tunisini. Prima che lo dicano i mercati con la loro rude, spietata, ma franca e lucida schiettezza, forse conviene che chi ha a cuore l'economia del paese, faccia velocemente delle scelte chiare.

In sintesi: di un Berlusconi stile Luigi XV, Après moi, le déluge!, travolto dal debito pubblico prima ancora che dalla Presa della Bastiglia, nessuno sente alcuna (apocalittica) nostalgia. tranne forse chi scommette nel Default e crede nell'anarchia.

lunedì 30 maggio 2011

Vince Pisapia a Milano: ha promesso metà giunta al femminile

Vince Giuliano Pisapia a Milano, un galantuomo, dalla forza tranquilla, che aveva assicurato metà poltrone alle donne. Il nèo sindaco del centrosinistra, da candidato, aveva promesso una giunta e i consigli delle partecipate per metà al femminile. Alle milanesi, dico: dimostrate a tutta Italia che cosa è il Fattore D! La Womenomics rulez ;)

domenica 29 maggio 2011

La grande alleanza per esorcizzare l'Italietta (dei miei stivali). La svolta c'è, se vogliamo

I milanesi stanno votando. Comunque vada a finire, c'è una lezione che arriva da Milano. "Nella capitale economica d'Italia si è creata un'intesa mai vista prima: tra la borghesia degli affari, i cattolici di base, le partite Iva, gli ambientalisti e il popolo dell'antimafia. Un modello trasversale per l'Italia di domani?" scrive l'Espresso. Comunque vada a finire, c'è forse, finalmente qualcosa da cui ripartire per svoltare e non farsi travolgere dalle macerie di Italia-anno-zero che il paese sta accomulando da due decenni. Per noi iinguarbili ottimisti, sarebbe già una buona notizia.
(M.C.)

giovedì 26 maggio 2011

So what? (Ci scusi Mister Obama!)

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Ballottaggi piratati: La moltiplicazione dei pani, dei pesci e... dei "Mi piace" su Facebook! (Ovvero: i moderati dell'Hijacking)

Scrive Punto-Informatico.it: "Parrebbero cresciuti artificiosamente i "Mi Piace" della fan page di Letizia Moratti, attraverso uno script che sfrutta le vulnerabilità di Facebook (e ne viola il regolamento)". Dopo la Sucate-beffa su Twitter, la campagna 2.0 di Letizia Bricetto Moratti, nèo scapigliata milanese (dopo aver perso aplomb e "marmorea cotonatura"), è letteralmente in panne. Una gaffe, tira l'altra...

Ma il Like-hijacking, Signora Mia!, mica avremo gli hacker in Comune?!?

mercoledì 25 maggio 2011

La scapigliata milanese

Ma la Dott.ssa Letizia Brichetto Moratti ha cambiato parrucchiere? Ha per caso perso la "marmorea cotonatura" (cvoppyright Aspesi) per una "scapigliatura milanese", meno algida e altolocata, nella competizione elettorale? Non è che, se vince Pisapia, la vedremo con i capelli dritti sulla testa, stile Punx anni '80?

Giusto per sapere, eh :)

martedì 24 maggio 2011

Fattore D, le centrocampiste del Welfare

Dario Di Vico dipinge il ruolo delle donne in termini calcistici. Le donne italiane sono le centrocampiste del Welfare e il Fattore D merita di essere messo tra le priorità del paese per uscire dalla crisi: "Non dobbiamo lasciare che la straordinaria vitalità del «Fattore D» sia frustrata dall'incapacità del mondo politico". Nell'articolo sono contenute numerosi spunti interessanti, soprattutto in prospettiva.

lunedì 23 maggio 2011

Italia in panne. Tutto il peso della crisi sulle spalle delle donne

Occupazione al palo. Ripresa stentata. Produttività e competitività ai minimi termini. Natività bassa. Il Rapporto annuale Istat vede un italiano su 4 alle prese con la povertà. Tutto il peso della crisi scaricato sulle spalle delle donne e dei giovani, le vere vittime della mancata crescita del paese. Le donne, retribuite il 20% in meno, sono il capro espiatorio dei ribassi. La disoccupazione giovanile ormai colpisce un ragazzo su tre. Per la cronaca: mancano anche all'appello 2 milioni di ragazzi. Mentre le Agenzie di Rating "giocano" con il cerino delle triple A o dei Negative Watch, in un paese che ha come palla al piede un Debito pubblico elefantiaco (che sta per toccare i massimi di 14 anni fa, prima delle liberalizzazioni e delle troppo timide Riforme), l'Italia dovrebbe voltare pagina. Tutto ciò accade mentre il resto del mondo (Germania in testa) ha ripreso a correre. Il potere d'acquisto obbliga le famiglie a dar fondo ai risparmi. Un quinto dei ragazzi abbandona la scuola prima del tempo.

Milanesi, la vera scossa può ripartire da voi. Per staccare la spina a un'esperienza che ci sta portando sull'orlo della Grecia e della Spagna...

venerdì 20 maggio 2011

Black propaganda: Tutte le bugie su Pisapia

Centri sociali in ogni quartiere? Stanze del buco? Moschee in ogni rione? Beh, la black propaganda contro Giluliano Pisapia di B&B è iniziata. Ovviamente è tutto falso. Ma a sfatare il programma fasullo ci pensano anche IlPost e Facebook. Per contrastare la Black Propaganda e la Struttura Delta, partecipa anche tu!

Cari (nel senso di: costosi!) Potenti, i veri PIGS siete voi?

I casi Berlusconi, DSK, Eliot Laurence Spitzer, "Terminator" Arnold Schwarzenegger, l'Assicurazione che offre le escort come premio ai dipendenti... Ogni caso (e scandalo) con le sue specificità, le debite differenze, ma qualcosa in comune è innegabile: la passione irrefrenabile per il sesso, la mancanza di freni inibitori..., il credersi "al di sopra" della Legge e della Morale comune, l'immoralismo, una qual sindrome di Zeus onnipotente verso le donne... Il Time, chiedendo scusa ai suini (per l'indebito paragone), si chiede: cari Poteri, non è che alla fine i veri PIGS siete voi?

Altro che Portogallo, Irlanda, Spagna, Grecia e un pizzico d'Italia...!

giovedì 19 maggio 2011

Flop di Sgarbi, fischi a Letizia Moratti... Vuoi vedere che il Vento del Nord è davvero cambiato?

Una rondine non fa primavera, ma due rondini... Flop di Sgarbi in Tv, fischi a Moratti a Milano... Vuoi vedere che il Vento del Nord è davvero cambiato?

DSK/ Prima di tutto, la vittima

Nel processo contro DSK, sia chiaro che prima di tutto bisogna ascoltare le parole della presunta vittima. Forse sieropositiva o malata di Aids (come insinua un tabloid di Rupert Murdoch), ragazza madre, musulmana praticante con il velo, proveniente dalla Guinea. Un paese dove non c'è giustizia per i poveri. Gli Usa vogliono invece dimostrare alla presunta vittima di essere il paese dove ricchi e poveri hanno gli stessi diritti/doveri: questa è una lezione di democrazia, per tutti.

Vedere la Francia maschilista pronta a banalizzare un crimine orrendo come lo stupro - anche se prima o poi certi retroscena andranno chiariti... - non è un passo avanti, ma tre indietro, per la civiltà.

Prima di tutto, ascoltiamo la vittima. Senza fare le tricoteuse davanti alla gogna, questo no. Ma anche qui il Sindaco Bloomberg ha detto che se uno non vuole subire trattamenti umilianti, basterebbe che non commettesse reati... Usa-Europa, due a zero.

mercoledì 18 maggio 2011

Gli smodati al Potere. Altro che Aurea Mediocritas!

C'è un sottile fil rouge che lega l'ex onnipotente, ora alla sbarra, DSK e l'(im)potente mister B? L'immoderato, l'uso smodato del potere, l'intemperanza, il serial amateur, il mito del playboy senz'età...

Ma c'è una (fondamentale) differenza. Nei casi DSK, Piero Marrazzo, la sinistra globale dimostra di aver cristallizzato il mito della privacy, della segretezza, per finire in casini (letteralmente!) ineffabili, che poi portano allo sconquasso delle loro vite e carriere.

Mister B, open source, alla luce del sole, in fondo "trasparente" (mai troppo nascosto... nessuno pensava in cuor suo che B fosse diverso da quanto è apparso sui media), subisce - ovvio - il danno e il logorio d'immagine, perde magari le elezioni, ma difficilmente nessuna donna gli potrà contestare reati da decenni di carcere.

Le due storie insegnano una lezione. L'harem "aperto", in fondo noto a tutti, ha sempre protetto il Sultano italiano da accuse di stupro: invece, la "doppia vita", il fare le cose in segreto, gli incontri clandestini, portano alla debacle. Perché il "doppio fondo" è sinonimo di opacità. Ora, si chiaro che nel caso di DSK, il "finale di partita" non era scontato, ma neanche è una sorpresa. Ma le "trappole al miele" con mister B fanno sorridere, con questi personaggi più "severi" fanno tremare i polsi.

L'altra lezione? L'Aurea Mediocritas è lontano anni luce dal Potere attuale. Forse Cameron, Obama e in fondo anche il pluridivorziato Sarkozy (dagli amori seriali) potranno ridare un po' di dignità al Potere appannato dagli smodati onnipotenti? O continuerà la telenovela, secolare, di Vizi privati, Pubbliche virtù? E trovare un uomo di potere, tranquillo, con moglie e figli, è così tanto difficile?

martedì 17 maggio 2011

Christine Lagarde: Una donna al posto di DSK?

Comunque siano andate le cose - e chi sarà messo al posto di DSK, porterà inevitabilmente la "firma" del complotto (se c'è stato: ma questo lo sa solo l'ex uomo più potente del mondo...) - per le "donne carrieriste" potrebbe esserci una svolta imprevista. I conservatori francesi, dopo aver rinfrescato Sarkò (futuro padre con Carlà) alle prossime presidenziali, dopo essersi scrollati di dosso un innovatore di sinistra al FMI (magari con velleità riformiste anche su W-S), dopo aver puntellato l'asse (di destra) Sarkò-Cameron-Merkel (dove ora a vacillare è solo il vertice tedesco, pur essendo quello che meglio ha fatto in economia!), premono per mettere Christine Lagarde sulla seggiola più alta dell'economia mondiale. Una donna al posto del donnaiolo DSK. Che nemesi. In tutti i sensi.

Per chi non crede ai complotti, benvenuto nel mondo di Alice in Wonderland: ma, comunque sia, per il pragmatico Obama, Madame Lagarde potrebbe essere un "caso interessante". Diverso il caso se fosse arrivato un cinese o anche un americano. La signora di ferro sa far saltare i nervi anche a Tremonti. E la Francia... beh, la Francia - operaia o della gauche caviar - riceverà una Cura-Global-Marchionne da cavallo. Altro che scioperi! Se Parigi vale una Messa, ce lo dirà l'Iron lady francese... Poi, dopo la Francia, anche l'Italia avrà la sua "dose di riforme" se non vuol finire come la Grecia. Geniale, no? (E non dite che i conservatori francesi non ne sanno una più del diavolo...).

Che diabolica Carlà, che rimane incinta per dare la telenovela-presidenziale in pasto alle ore 20.00 dei TG invece degli scioperi/dei tagli/delle Riforme... Se va avanti così farà sfigurare Caterina de' Medici!

La Legge contro l'omofobia serve

Riporta Gay.it: "Ragazzo aggredito alla Bocconi mentre tutto il mondo celebra la Giornata Mondiale contro l'Omofobia. Iniziative in tutto il Paese. Fini e Carfagna con le associazioni. E la Toscana lancia lo spot".

lunedì 16 maggio 2011

Un'altra Italia è possibile: ORA

Milanesi, grazie! Ma tenete duro: saranno i 15 giorni più lunghi della nostra vita. Voltare pagina, spazzar via le macerie del berlusconismo, non sarà una passeggiata. Ma, visto l'entusiasmo gioioso dei nostri bimbi in primavera a ripulire le spiagge dai detriti dell'inverno..., vuol dire che non è poi così difficile: possiamo farcela! Un'altra Italia è possibile e ha il sorriso gentile di Giuliano Pisapia, un galantuomo (e di questi tempi non è poco ;)

Mister B? Il visconte dimezzato, almeno nelle preferenze...

DSK e la "sindrome del V.P." ovvero Occhio ai Chicago-boys

A Dominique Strauss-Kahn (per i socialisti francesi: DSK) piacciono le donne, ma da qui all'essere bischero ce ne corre. Se un uomo con un "matrimonio aperto", in cui la moglie lo perdona di ogni "scappatella" tanto conosce i suoi polli, finisce in manette al Kennedy di New York, dopo una fuga precipitosa dall'Hotel Sofitel (proprietà francese: un dettaglio da non trascurare nel Plot!), in cui ha dimenticato il cellulare (oggi l'oggetto più personale che ci sia dopo il notebook...), fatemelo dire: qui non è in ballo la "sindrome del V.P." (avete capito bene: "vecchio porco", il panzone 62enne che una donna di 32 anni, non consenziente, metterebbe in riga con una battuta: "Tutto qui?" uscito nudo dalla doccia...).

Dopo che Obama (il Grande Pragmatico, non solo il presidente più sexy della storia dopo Kennedy) ha calato l'asso da 90 (l'uccisione di Bin Laden, public enemy number one) per la sua rielezione-garantita, ecco che l'arresto di DSK ipoteca la vittoria di Sarkozy, e dunque puntella un vertice dell'asse di centro-destra nella UE (Sarkò, Merkel, Cameron: ma Merkel è in bilico, dopo le ultime amministrative tedesche, vinte dai verdi).

E allora? C'è lo stupro sì o no? Oppure c'è un'irreprensibile cameriera che assomiglia alle signorine-di-Assange (ma, coup-de-theatre: afro-americana, ragazza madre), un altro Plot ("caso assange": meno pruriginoso e meno prestigioso, ma che fa vedere come si muovono i "poteri dietro le quinte" con i personaggi scomodi?)

C'è il plot o no? Il dopo-DSK avrà la firma dei complottisti? Chi verrà dopo Strauss-Kahn, uomo non irreprensibile per i moralisti-da-4-soldi (troppe donne, monsieur le Président!), sarà uno che vuole mettere in riga i Chicago-boys di Wall Street oppure no? Senza la politica economica di Strauss-Kahn all'FMI, la strategia del prossimo - secondo mandato - di Obama sarà un'anatra zoppa? Questa "trappola" - spettacolare, mediatica, di risonanza globale - è un segnale per chi vuole riformare la Finanza?

Quando avremo più notizie, quando avremo più pezzi del puzzle, sapremo se DSK è stato un "bischero" con la fissa delle donne, o se è stato circuito in un Risiko più grande di lui. In fondo, dopo lo scandalo Galleon e il 2009, è in questo quinquennio in cui Wall Street si gioca le sue carte, come non accadeva dai tempi di Reagan-Tatcher. Questa è la riscossa dei Signori di Wall Street.

Od ora o mai più, deve aver pensato colui a cui, dagli anni di Berkley e Chicago, piace "tirare le fila" per cambiare le carte in tavola. Od ora o mai più, è anche la "sindrome del V.P." che vede una bella ragazza e sente un impulso irrefrenabile tanto da mandare alle ortiche una Presidenza (quella del FMI val più di una messa a Parigi)?

Nessun grande vecchio, non ce n'è bisogno. Ma questo azzeramento di DSK non ha (anche) l'effetto di ANNICHILIRE i media di sinistra nel mondo, togliere loro orizzonte e respiro, rimetterli in riga nell'era di Obama e del dopo crac-Lehman?

Chiunque vinca in Europa, soprattutto se in un paese indebitato, saprà di essere un "burattino" in mano ad altri burattinai che tirano le fila e, se solo lo vogliono, possono "dettare intere finanziarie". A dieci anni dal NoG8/Genova, vince la Globalizzazione "senza se e senza ma": a tavolino, mettendo a KO ogni riformismo liberal. Come quello di DSK, geniale ingegnere finanziario. Sarà dura per la sinistra rimettere insiemi i cocci e i pezzi del Puzzle del riformismo, a meno che DSK non riesca - ma in fretta!- a dimostrare la sua innocenza. Senza gaffes verso una ragazza-madre afro-americana.

In fondo: ha ragione Umberto Eco quando riflette sul 'sapere malvagio' e sul bisogno di avere un nemico? La storia del Capitalismo, una straordinaria cash-machine, ma con i suoi scheletri nell'armadio, ha molto da insegnare a tutti noi.

domenica 15 maggio 2011

La mamma non si scorda mai: lo sa anche Mister Obama

A noi mamme, a volta in carriera, più spesso in corriera (pendolarismo da Mobile workers), a volta distratte - dalla curiosità di vivere, di seguire vocazioni ed ideali -, i figli avranno sempre qualcosa da rimproverare: assenze, altri amori, lontananze... Ma l'amore per la madre rimane indelebile per tutti i figli, anche se la mamma, antropologa e pacifista, ha studiato i microcrediti prima che li adottasse l'economia ufficiale nei paesi emergenti. Siamo convinte che, anche i figli di casalinghe, operaie o di Premi Nobel donna, abbiano qualcosa da rimproverare alla mamma: ma perché non sei venuta a basket o in piscina quella volta...? Quindi, basta coi sensi di colpa. In fondo il nostro ruolo è di offrire incodizionatamente amore, sicurezza e formazione..., staccando però il cordone ombelicale: i nostri figli devono camminare con le loro gambe né vogliamo che ci chiedano "raccomandazioni"! La meritocrazia vale per tutti, figli famosi o no. Barack Obama dovrebbe essere un po' orgoglioso di questa madre indipendente, Stanley Ann Dunham, nonostante le decisamente troppe assenze. Certo, i figli non si abbandonano ai nonni per più di 20 giorni... Sua moglie Michelle infatti sta rimediando: indipendenza non significa abbandono di minori! ;)

sabato 14 maggio 2011

Amarcord CyberPunk a Bologna

Sabato 14 maggio a Bologna prende il via Dal cyberpunk e la new media art alla biotech art presso MAMbo. L'appuntamento fa parte di 30 anni di arte in video: incontri visioni e storie, la rassegna interamente dedicata alla video arte e ai suoi protagonisti, in programma fino a sabato 28 maggio. Il ciclo di incontri è curato dall’Archivio Storico della Video Arte di Bologna in collaborazione con Mambo.

Il ciclo di incontri è curato dall’Archivio Storico della Video Arte di Bologna in collaborazione con Mambo. Intervengono Piero Gilardi (artista), Tommaso Tozzi (artista e docente dell'Accademia di Belle Arti di Firenze). In visione: video di Piero Gilardi, Tommaso Tozzi, Jeffrey Shaw, GMM, Massimo Contrasto, Correnti Magnetiche, Ars Lab.

Agli inizi degli anni Novanta si affermano le sperimentazioni artistiche legate all’uso del computer e della telematica: dal cyberpunk all’arte interattiva e la new media art. Si moltiplicano i tentativi di sperimentare le possibilità di uso creativo e artistico delle nuove tecnologie elettroniche. Contemporaneamente aumentano gli appuntamenti e le rassegne dedicate alle nuove tendenze artistiche. A Torino Piero Gilardi organizza Ars Lab, Carlo Infante idea Cyberia. In Toscana è attivo il LAMU, il Laboratorio Multimediale di Urbanistica dell’Università, oltre al gruppo dei Giovanotti Mondani Meccanici e agli artisti come Tommaso Tozzi, Massimo Cittadini, Strano Network. Intanto su iniziativa di Tozzi - creatore di una delle prime BBS artistiche italian - il Museo Pecci di Prato organizza un convegno sulla democrazia elettronica. Saranno Tommaso Tozzi e Piero Gilardi a illustrare le evoluzioni di queste sperimentazioni.

Gli insulti italiani? Hanno un etimo femminile

Srive Narno Pinotti, professore di latino e greco in un Liceo: "Che buona parte degli insulti concepiti in origine per i maschi abbiano una radice etimologica nel disprezzo per la donna (cf. “fissa” in Sicilia, “mona” in Veneto e “fesso” ovunque), è un fatto".

Aggiunge Piergiorgio Paterlini per Piovonorane.it: "Omofobia? Magari! Non siamo nemmeno omofobi. Non lo siamo ancora! Essere davvero omofobi – rispetto alla nostra imbecillità – sarebbe già un passo avanti. Purtroppo non siamo ancora arrivati a questo stadio di (in)civiltà. Siamo più indietro e più in basso. Siamo a un’idea barbara, grottesca, paleolitica della donna. Che Iddio ci aiuti."

Ecco, a quale stadio siamo?!?

venerdì 13 maggio 2011

La sindrome giapponese: Pil da formiche e Debito da elefante

Popolazione invecchiata. Crescita stentata. Politica bloccata. Debito agli steroidi. Italia e Giappone si assomigliano? Sono i due malati dell'Occidente?
In Giappone i flop di Toyota, il default nucleare e il black-out di Sony Playstation Network, fanno sospirare: non è più la tigre di una volta.
L'Italia cresce dello 0,5% mentre Eurostat rileva per i 27 Paesi della Ue una crescita del 2,5% nel primo trimestre; e nel nostro paese il rapporto Debito pubblico/Pil sta per toccare il picco del 120%.

In Germania la crescita del Pil è dell'1,5% rispetto all'ultimo trimestre 2010 e del 4,8% su base annua.

L'Italia si sta avvitando nella sindrome giapponese? Le tigri di carta... (mentre Sud Corea, Cina, India e Brasile hanno messo il turbo)

Moratti vs. Pisapia: La moderata dei miei stivali

È accaduto l'altroieri nel faccia a faccia su Sky 24 tra lei, Letizia Moratti, sindaco uscente di Milano, ricandidata dal Pdl, e Giuliano Pisapia. L'aplomb della signora è svaporato in diretta come se la scultorea cotonatura di Letizia Brichetto Moratti fosse stata all'improvviso pizzicata da una tarantola indiavolata o scompigliata da una temporalesca grandinata primaverile, in grado di trasformare la sciatta quinta del salotto Tv in una melmosa arena del "Così fan tutti". Ma se perde le staffe anche un'ex collegiale fanciulla, sorpresa a guardare tutti distrattamente dalle cime della sua signorile altitudine verso gli abissi dell'umana pietà... Se una signora, che non conosce il prezzo di un chilo di pasta ma quello dell'iPad da 64 GB o dell'ultimo Bang & Olufsen per la Bat-Caverna del figlio, rinuncia alla consueta neoclassica eleganza, sfregia la leggiadra sobrietà meneghina e violenta la naturale atarassia alto-borghese, tirando perfino fuori frivole unghie come un'algida Dominatrix col frustino di cuoio... stiamo freschi: non è un altro segno del declino di questo paese?

Scrive con maestria Natalia Aspesi su La Repubblica: "Magari noiosa ma sempre impeccabile, e infatti era del tutto impensabile che la sua nota, signorile compostezza si rifugiasse nella sola sua marmorea cotonatura, e che lei si allineasse ai metodi più che fangosi della sua parte politica"...

No, la signora non è moderata.


mercoledì 11 maggio 2011

Donne al potere? C'è chi dice no

Hillary Clinton è il Segretario di Stato Usa. Non è un Kissinger in gonnella. E' però una delle donne di potere che guidano una carica, ancora oggi impensabile per le donne italiane. Ma ci sono Media che hanno usato Photoshop per cancellarla dalla foto della Situation Room. Niente donne al potere: ovviamente, nessuno avrebbe cancellato Kissinger ai tempi del Vietnam, chino sulle cartine geografiche. Scrive Andrea Visconti in un bel Post su l'Espresso: "Due giorni fa Der Zeitung ha ripubblicato la foto scattata nella Situation Room dalla quale era stata completamente eliminata l’immagine di Hillary Clinton. Scomparsa anche Audrey Tomason, l’unica altra persona di sesso femminile che era presente qual giorno oltre alla ex First Lady".

Niente donne al potere: ancora oggi c'è chi dice no.

martedì 10 maggio 2011

La ricetta di Emma Bonino

"L'opposizione si è autoflagellata tre anni, con divisioni assurde. Facendo il gioco del premier. Adesso basta. Ripartiamo dalla legalità per tallonare senza sosta il premier e vincere nel 2013. Parla Emma Bonino".

La frammentaione fa solo il gioco di Silvio Berlusconi. Anche alle amministrative e ai Referendum del 12-13 giugno, bisognerebbe avere unn obiettivo prioritario: dire basta a questo governo. O volete aspettare la manovrina miliardaria di metà estate, per capire che il paese NON è governato da mesi e sbanda parecchio?

Pari Opportunità/ A Forum PA si parla di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro

Roberta Cocco, Direttore Marketing Centrale di Microsoft Italia e responsabile di futuro@lfemminile, interviene al convegno “Il sistema di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: un esempio di collaborazione interistituzionale” (11 maggio, ore 10.00). Il convegno è l’occasione per condividere i risultati delle attività promosse nell’ambito dell’Osservatorio Donne nella PA, che da anni vede futuro@lfemminile – il progetto di responsabilità sociale di Microsoft, Acer e Cluster Reply – al fianco di Forum PA e INAIL per la valorizzazione della presenza e del ruolo professionale delle donne nella Pubblica Amministrazione.

lunedì 9 maggio 2011

Tolga il Segreto di Stato sulle Stragi: da Piazza Fontana in poi. Il Diritto alla Memoria è il Principio Zero della Democrazia

Della diatriba fra magistratura e il Premier, ci interessa solo una cosa: la glasnost. Dopo decenni di opacità, abbiamo diritto alla trasparenza. Il ministro degli Interni abbia il coraggio di togliere il Segreto di Stato sulle Stragi, almeno da Piazza Fontana in poi. Invii i faldoni a WikiLeaks, apra un sito OpenItaly, inviti storici di tutto il mondo a un tavolo... Decida in fretta che cosa sia meglio, ma non lo faccia per vendetta contro una parte: lo faccia per... il Diritto alla Memoria di tutti. Almeno una volta. Abbiamo diritto di conoscere tutta la Storia d'Italia, e non solo il Risorgimento. Questo governo passerà alla storia per essere stato maldestro su quasi tutto (ha solo impedito che finissimo, per ora, come la Grecia). Se ha fegato, può passare alla Storia. Sì o no?

Il Diritto alla Memoria è il Principio Zero della Democrazia. La nostra è una post-democrazia da decenni anche per questo "segreto", che - finita la guerra fredda - non ha più nessuna ragione di essere se non per "ragion di stato". Ora, basta. Altre commissioni non interessano proprio a nessuno.

Le donne-belle della Pdl e le donne-mamma del PD: donne e basta, no?

Niente Fattore D. Niente Womenomics. Niente broad band (l'Italia è fanalino di coda anche del Rapporto Akamai per la banda larga). Le donne negli Usa diventano Ceo, Segretario di Stato, fanno carriere militari eccetera. In Italia, nella campagna elettorale per le amministrative, le donne devono destreggiarsi fra le donne-belle della Pdl (versione La Russa) e le donne-mamma del PD (versione sito online). O sante o... 40 anni di femminismo, andati in fumo.

«Ogni donna è anche mamma: accudire, aiutare, ascoltare, coccolare, comprendere, incoraggiare, difendere, nutrire, sono tutti verbi che in genere si coniugano di più al femminile». Ma chi lo dice?

Ora anche la scelta consapevoke della maternità, perché deve permeare tutta la nostra vita? Siamo donne, a volte madri, a volte no, a volte amanti, a volte amiche, mogli, a volte single e zitelle, a volte non ci importa proprio nulla di tutto ciò, e siamo solo operaie, casalinghe o professioniste. Donne, senza ricamarci troppo intorno. Difficile, no?

sabato 7 maggio 2011

La Russa contro le Brutte di Sinistra. Beltà al comando?

Mentre le donne si dividono sulle "gatte morte" alla Kate Middleton (ragazze, che farci? sono una specie non in via d'estinzione! L'importante è non esserlo noi :), il ministro della Difesa, La Russa, definisce le donne di destra MAI BRUTTE COME QUELLE DI SINISTRA. Mobilitiamoci: "Lei è un ministro della Repubblica italiana, dunque anche mio (anche se non l'ho votata), e riceve uno stipendio anche grazie alle MIE tasse. Non mi offenda. Donna di sinistra". Altre idee di mobilitazione pacifista e antisessista?

venerdì 6 maggio 2011

MayDay MayDay

Primo maggio 2011: la festa del lavoro nelle foto della MayDay

GUARDA: Primo Maggio

giovedì 5 maggio 2011

Globalization/ Bin Laden beveva Coca Cola e latte Nestlé

Grazie Bloomberg. I complottisti non ci interessano. Le foto i video raccapriccianti nemmeno. Ma sapere che il Nemico Pubblico Numero Uno degli States - la cui famiglia prima dell'11/9 comprava azioni dei carrarmati con cui Bush avrebbe fatto tante guerre - non beveva la Mecca Cola (come i puristi), ma comprava l'americanissima Coca Cola (a litri) e acquistava Nestlé e le miglior occidentalissime marche di shampoo, ecco: questo sì che sfata, per sempre, l'immagine del terrorista! Altro che "duri e puri"... tutti vittime del Marketing!

Sarà stato anti americano, come tanti..., ma He bought American come un protezionista del Midwest. Comprava marche occidentali. La Globalizzazione aveva vinto prima in casa sua. A questo punto, va riscritta un po' la storia. La Mecca Cola al popolo, la Coke al capo-popolo. No, non era no-global...

mercoledì 4 maggio 2011

Al vertice della Rai una donna (ed è la prima volta)

Archiviata - si spera: per sempre - la (controversa? terrificante?) dirigenza Masi, arriva una donna - ed è la prima volta - ai vertici della Rai. Prima, Moratti ed Annunziata, si erano fermate alla presidenza, un posto di prestigio ma privo di vero potere. Lorenza Lei è stata designata all'unanimità dal Consiglio di Amministrazione della Rai come nuovo direttore generale. Non è di sinistra, è stimata in Vaticano, ma non avrebbe pregiudizi contro Santoro.

Il punto non è se "si poteva scegliere di meglio" (certo che sì), ma che si è sdoganata un'alta poltrona al femminile. Lorenza Lei eserciterà un potere che alla donne nei Mass Media italiani (dove le donne Direttori di giornali, non espressamente "femminili", si contano sulle dita delle mani...) era finora stato precluso. Sergio Zavoli, presidente della commissione di vigilanza Rai, ha commentato: "Apprezzo senza riserve la scelta di un direttore generale donna per una ragione non unica nè semplice: perchè una nuova sensibilità istituzionale, cioè, potrebbe porsi, tra l'altro, il problema di come viene rappresentata la personalità femminile sugli schermi del servizio pubblico".

Finalmente per le donne, almeno nel Servizio Pubblico, si apre una nuova stagione. Ringraziamo Zanardo - Lerner per la loro coraggiosa e positiva battaglia. Che non finisce qui: toccherà a Mediaset restituire in futuro la dignità alle donne, archiviando per sempre le "riprese ginecologiche" e altro (anche le battutine del situazionista(?) di Striscia: anche sui giornali non ci piacciono le immagini "solo per vendere" dei lati A-B-C-D... non solo in Tv; e poi basta con il "così fan tutti" per dire che allora tanto vale tenerci quest'immagine degradata delle donne... Basta, grazie).

Siamo sicuri che anche Mediaset vorrà rispondere a questa sfida: prima o poi... Un consiglio: meglio "prima che poi", le donne non vi mancano. Senza lifting e con la testa come Lorenza Lei, è meglio.

Occhio per occhio, il mondo diventerà cieco?

Mettiamo le mani avanti: il mondo senza Bin Laden (a cui anche il New York Times ha tolto il titolo di "Mister"), è un posto migliore. In secondo luogo Obama mi piace anche perché sa coniugare l'utopia della sinistra democratica con il pragmatismo. Però: video o non video, foto o non foto (io direi di no a entrambi!), ci rimarrà quel retrogusto di operazione spiccia da "Ispettore Callaghan", quello con la Colt facile; "De' delitti e delle pene" di Cesare Beccaria ci sembra ancora il miglior biglietto da visita delle democrazia (anche da esportare, come va di moda di questi tempi...); interrogativo finale: Occhio per occhio, il mondo diventerà cieco?

Insomma, lo sappiamo che il Nemico pubblico numero uno, da sempre, finisce in un lago di sangue (la storia dell'anarchia ne è piena); abbiamo letto Hobbes e Locke; però, temiamo un po' che WikiLeaks che racconta che le "gole profonde" che hanno permesso la cattura e poi l'uccisione stavano a Guantanamo (una prigione in cui veniva violato l'Habeas Corpus, in cui la tortura era di casa: il contrario di ogni principio non solo democratico, ma anche liberale o illuminista); in poche parole: temiamo la "deriva Kissingeriana" che utilizzerà "tasselli di questa storia" per rivoltare la frittata e riabilitare Bush.

Senza scomodare le figure retoriche, temiamo l'"Avete visto?" dei Repubblicani. Quello con cui ora partirà, ça va sans dire, la riscrittura della biografia di George W. Bush, la sua teoria degli stati-canaglia (il Pakistan e non solo), i suoi modi da Far West, la sua Guantanamo... Insomma, i vincitori che riscrivono la Storia, a loro uso e consumo.

E, anche se è stato Obama a vincere sul campo, in modo limpido e netto, dietro le Quinte, i Chicago-boys della politica di destra già si fregano le mani: Obama avrebbe vinto senza usare i nostri, poco ortodossi e poco democratici, tools?

Obama avrebbe sconfitto Osama, comunque, usando gli strumenti della Democrazia: lo dice la Logica. Ma, poiché la storia non si scrive con i SE, temiamo il sigillo finale di Bush, dei Tea Party e dei Think tank repubblicani. Vedremo: magari ci sbagliamo... Ma conosciamo un po' i nostri polli.

A fornirgli gli argomenti: l'estrema sinistra pacifista che l'occhio-per-occhio, chissà se lo digerirà mai.
Però, per la democrazia inglese, aver impedito a William-Catherine il viaggio di nozze "perché c'era qualcosa in ballo di grosso", non ha dell'incredibile. E' che in Occidente siamo tutti uguali, tranne che qualcuno è più uguale degli altri. O no?
M.C.

lunedì 2 maggio 2011

Felici e sfruttati (di Carlo Formenti)

Carlo Formenti, uno degli studiosi di Internet più acuti, lancia una provocazione: la Rete ha esasperato ed esaltato la capacità del capitalismo di sfruttare la creatività e il lavoro umani?
"Mentre molti guru spiegano che sta per iniziare un’era post-capitalistica in cui ricchezza e mezzi di produzione saranno distribuiti in maniera orizzontale, l’autore osserva la realtà che ci circonda fatta di crollo dei redditi, precarizzazione della vita e accentuarsi dei monopoli".

La Tecnocrazia, o tecno-casta, dove ci sta portando? Beh... Leggete "Felici e Sfruttati" di Carlo Formenti, e un'idea potrete farvela. Mentre vince la gerarchia sul merito, l'atomizzazione individuale sulla collettività, tutti stiamo diventando dei prosumer. In altre parole, lavoratori sfruttati e felici. Se lo sarebbe immaginato Marx, eh?

Su Twitter lo scoop è per caso. Ma che scoop 2.0!

Inconsapevolmente, per caso, un paio di Tweet hanno battuto sul tempo i giornalisti blasonati. Ma il giornalismo non è una gara al foto-finish. Niente di male, chi usa i social media non vive nessuna contrapposizione con l'Old journalism dalle "suole consumate", anche se c'è chi ancora vuole mettere i puntini sulle i. E ce li metta, pure. Insomma, redazioni di carta e online, devono convivere e non farsi la guerra. Però "diamo a Twitter quel che è di Twitter". Ai giornalisti della carta stampata spetta l'approfondimento, la contestualizzazione e tanto altro lavoro (a partire dalla verifica delle fonti): quel fil rouge che ci porta ogni mattina all'edicola (digitale o reale o sull'aggregatore di News). Twitter è agile e veloce, dà un Input (a cui il giornalista deve aggiungere la cornice e la profondità dello sguardo, il backstage, e tutto quello che manca all'instantanea del Tweet). E' così che va il mondo. Ma anche il "netizen journalism" dello scoop per caso, non prendiamolo ingiro: sarà naif, ma non va più sottovalutato. Lo abbiamo già visto migliaia di volte, soprattutto con le bombe del 2005 a Londra (prima su Flickr che su Reuters) o quelle a Madrid. O ancora con WikiLeaks. L'online è un nuovo media, intrigante e fotonico, ma si integra benissimo con i vecchi media: purché non lo snobbino ;)

Però ai giornalisti chiediamo: non taroccate le immagini. Photoshoppare non serve a nessuno, anzi, fa solo male alla libertà di stampa, alla nostra fiducia nei media mainstream eccetera. Lo stanno capendo anche le belle donne sulle copertine patinate...

PS: In molti giornalisti hanno ucciso OBama invece di Osama, per errore di digitazione. Capita, ma immagino che Barack abbia toccato ferro!