lunedì 16 maggio 2011

DSK e la "sindrome del V.P." ovvero Occhio ai Chicago-boys

A Dominique Strauss-Kahn (per i socialisti francesi: DSK) piacciono le donne, ma da qui all'essere bischero ce ne corre. Se un uomo con un "matrimonio aperto", in cui la moglie lo perdona di ogni "scappatella" tanto conosce i suoi polli, finisce in manette al Kennedy di New York, dopo una fuga precipitosa dall'Hotel Sofitel (proprietà francese: un dettaglio da non trascurare nel Plot!), in cui ha dimenticato il cellulare (oggi l'oggetto più personale che ci sia dopo il notebook...), fatemelo dire: qui non è in ballo la "sindrome del V.P." (avete capito bene: "vecchio porco", il panzone 62enne che una donna di 32 anni, non consenziente, metterebbe in riga con una battuta: "Tutto qui?" uscito nudo dalla doccia...).

Dopo che Obama (il Grande Pragmatico, non solo il presidente più sexy della storia dopo Kennedy) ha calato l'asso da 90 (l'uccisione di Bin Laden, public enemy number one) per la sua rielezione-garantita, ecco che l'arresto di DSK ipoteca la vittoria di Sarkozy, e dunque puntella un vertice dell'asse di centro-destra nella UE (Sarkò, Merkel, Cameron: ma Merkel è in bilico, dopo le ultime amministrative tedesche, vinte dai verdi).

E allora? C'è lo stupro sì o no? Oppure c'è un'irreprensibile cameriera che assomiglia alle signorine-di-Assange (ma, coup-de-theatre: afro-americana, ragazza madre), un altro Plot ("caso assange": meno pruriginoso e meno prestigioso, ma che fa vedere come si muovono i "poteri dietro le quinte" con i personaggi scomodi?)

C'è il plot o no? Il dopo-DSK avrà la firma dei complottisti? Chi verrà dopo Strauss-Kahn, uomo non irreprensibile per i moralisti-da-4-soldi (troppe donne, monsieur le Président!), sarà uno che vuole mettere in riga i Chicago-boys di Wall Street oppure no? Senza la politica economica di Strauss-Kahn all'FMI, la strategia del prossimo - secondo mandato - di Obama sarà un'anatra zoppa? Questa "trappola" - spettacolare, mediatica, di risonanza globale - è un segnale per chi vuole riformare la Finanza?

Quando avremo più notizie, quando avremo più pezzi del puzzle, sapremo se DSK è stato un "bischero" con la fissa delle donne, o se è stato circuito in un Risiko più grande di lui. In fondo, dopo lo scandalo Galleon e il 2009, è in questo quinquennio in cui Wall Street si gioca le sue carte, come non accadeva dai tempi di Reagan-Tatcher. Questa è la riscossa dei Signori di Wall Street.

Od ora o mai più, deve aver pensato colui a cui, dagli anni di Berkley e Chicago, piace "tirare le fila" per cambiare le carte in tavola. Od ora o mai più, è anche la "sindrome del V.P." che vede una bella ragazza e sente un impulso irrefrenabile tanto da mandare alle ortiche una Presidenza (quella del FMI val più di una messa a Parigi)?

Nessun grande vecchio, non ce n'è bisogno. Ma questo azzeramento di DSK non ha (anche) l'effetto di ANNICHILIRE i media di sinistra nel mondo, togliere loro orizzonte e respiro, rimetterli in riga nell'era di Obama e del dopo crac-Lehman?

Chiunque vinca in Europa, soprattutto se in un paese indebitato, saprà di essere un "burattino" in mano ad altri burattinai che tirano le fila e, se solo lo vogliono, possono "dettare intere finanziarie". A dieci anni dal NoG8/Genova, vince la Globalizzazione "senza se e senza ma": a tavolino, mettendo a KO ogni riformismo liberal. Come quello di DSK, geniale ingegnere finanziario. Sarà dura per la sinistra rimettere insiemi i cocci e i pezzi del Puzzle del riformismo, a meno che DSK non riesca - ma in fretta!- a dimostrare la sua innocenza. Senza gaffes verso una ragazza-madre afro-americana.

In fondo: ha ragione Umberto Eco quando riflette sul 'sapere malvagio' e sul bisogno di avere un nemico? La storia del Capitalismo, una straordinaria cash-machine, ma con i suoi scheletri nell'armadio, ha molto da insegnare a tutti noi.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.