giovedì 19 maggio 2011

DSK/ Prima di tutto, la vittima

Nel processo contro DSK, sia chiaro che prima di tutto bisogna ascoltare le parole della presunta vittima. Forse sieropositiva o malata di Aids (come insinua un tabloid di Rupert Murdoch), ragazza madre, musulmana praticante con il velo, proveniente dalla Guinea. Un paese dove non c'è giustizia per i poveri. Gli Usa vogliono invece dimostrare alla presunta vittima di essere il paese dove ricchi e poveri hanno gli stessi diritti/doveri: questa è una lezione di democrazia, per tutti.

Vedere la Francia maschilista pronta a banalizzare un crimine orrendo come lo stupro - anche se prima o poi certi retroscena andranno chiariti... - non è un passo avanti, ma tre indietro, per la civiltà.

Prima di tutto, ascoltiamo la vittima. Senza fare le tricoteuse davanti alla gogna, questo no. Ma anche qui il Sindaco Bloomberg ha detto che se uno non vuole subire trattamenti umilianti, basterebbe che non commettesse reati... Usa-Europa, due a zero.

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