martedì 27 marzo 2012

Wall Street Journal: Il tatcherismo dell'Iron man Mario Monti

Se la Lady di Ferro non avesse perso le sue capacità intellettive in una malattia degenerativa dell'età, direbbe che ha un erede in Mario Monti? Nì.

Mario Monti, secondo il Wall Street Journal, è la Maggie Tatcher italiana per la capacità di mettere a KO la CGIL, stroncare la resistenza dei sindacati ed imporre la sua visione di un'economia liberista. E su questo nessun dubbio.

Ma per essere una Iron Lady a tutto tondo, Mario Monti però dovrebbe anche abbassare le tasse ai ricchi; e su questo Maggie Tatcher (o P. Ostellino) avrebbero decisamente qualcosa da obiettare, visto che il carico fiscale italiano è da incubo sia per poveri che per ricchi.

Secondo me, la vera Tatcher del governissimo (il "Direttorio" come lo chiamano) è Elsa Fornero. Mario Monti è un ibrido: un po' Tatcher e un po' Schumpter, ma anche un po' liberista e un po' a favore dell'economia sociale di mercato. Ed è qui che i conti non tornano: o la ricetta è neo-liberista (con 30 anni di ritardo, e con una ricetta che ha portato il mondo sull'orlo dell'abisso del '29) o la ricetta è tedesca con le riforme saggiamente apportate dalla Germania.

Cmq se il governo Monti è neo-liberista, come afferma il Wsj, che ne sarà del centro-sinistra italiano? Chi sarà lo Schroeder italiano in grado di riformare la sinistra e l'Italia sul modello tedesco?

E i sindacati sono pronti per la cogestione delle fabbriche? Ma anche Confindustria è pronta per aprire i consigli d'amministrazione all'IG Metal italiana?

Questa sarebbe la vera svolta italiana, per far fuori il familismo amorale, il declinismo, le formule triteritrite.

Lasciate che la Riforma Fornero venga votata dai reaganiani, fuori tempo massimo italiani. E il PD si prepari alle elezioni ad ottobre con un Piano di Riforme alla Tedesca: potrebbe vincere. E fare le RIFORME STRUTTURALI che davvero servono, richieste anche dall'OCSE; e non pasticci finto-tatcheriani che ci porterebbero sull'abisso della crisi sociale...

Concordiamo con l'editoriale, perfetto, di EZIO MAURO: "Il modello tedesco non penalizza certo la produttività e la competitività delle imprese, ma lascia al giudice la possibilità di decidere il reintegro per il licenziamento economico, se si rivela illegittimo. È la forza del buonsenso governante: il Paese è già pronto".

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