domenica 13 marzo 2011

La lezione dei bambini e delle maestre giapponesi

Tutti in fila dietro la maestra. Tutti ordinati, diligenti e composti come se fosse una delle consuete esercitazioni del primo settembre. I bambini giapponesi, senza urla e senza drammi anche nel momento più tragico, vanno guardati con grandissimo rispetto dai bambini e dai genitori italiani. Forse la "scuola di Shangai" sarà troppo dura e non aiuta la creatività dei caotici bambini occidentali (anche se la mamma orientale ha un piglio autorevole che mette di fronte alle loro responsabilità i genitori che difendono sempre e solo i figli e a ogni bocciatura non trovano di meglio che appellarsi al Tar, ingolfando la giustizia, invece che mettere i figli a studiare). Archiviata la disciplinna cinese troppo autoritaria, mi incuriosisce la scuola nipponica, che ha molto da insegnare anche ai "creativi" bimbi italiani. Ci sono momenti in cui comportarsi con senso civico e con spirito unitario, aiuta i soccorsi, impedisce ulteriori tragedie e dà la sicurezza e la disciplina utili per contrastare gli eventi irrazionali. Anche i bimbi sui tetti si saranno punzecchiati e non avranno solo ripassato le tabelline, però nella convinzione che "fare squadra" (fare classe!) con la maestra, mentre il mondo vacilla paurosamente, aiuta. Essere controcorrente sempre e a tutti i costi, non paga... Essere libertari non significa non essere razionali di fronte alle catastrofi peggiori, ma coniugare la sopravvivenza con la solidarietà verso i nostri compagni di classe e di lavoro, soprattutto evitando che nessuno rimanga indietro e si perda...
M.C.

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