sabato 9 ottobre 2010

Il dissidente Liu è nei nostri cuori e nelle nostre menti: Brava Svezia per il Nobel al dissidente cinese!

Liu Xiaobo, autore di Carta 08, prigioniero e cyber-dissidente della prima ora, non sa di aver vinto il Nobel per la Pace. Vive in una bolla e rischia torture in carcer ogni giorno, ogni ora, per ciò che pensa o ciò che ha scritto. Ma per ogni Liu in carcere, in Rete c'è un cyber-dissidente, la cui libertà d'espressione è "compressa", violentata e silenziata; la cui libertà di movimento è schiacciata da un regime di terrore. Anche fuori dalle prigioni cinesi la libertà di ogni cyber-dissidente cinese è appesa a un filo: Liu sa che blogger meno famosi di lui rischiano come lui il carcere e le torture (vere, non virtuali) per provare a collegarsi a Twitter o ad effettuare ricerche online sulle parole-tabù (Tienanmen, democrazia eccetera: sono keyword che non passano la Grande Muraglia del Great Firewall cinese, costruito da Pechino con la complicità dei Big dell'IT occidentali). Ecco perché è importante il Nobel a Liu Xiaobo, che è in carcere solo per i suoi scritti.

Mi occupo di cyber-dissidenti dagli anni '90 e per lavoro dal 2004: la Cina è maglia nera, come l'Iran e la Birmania, nelle classifiche dei paesi che esercitano non solo la cyber-repressione, ma anche la tortura in cercere e la pena di morte.

Mentre Wen Jiabao è in Europa e fa shopping ad Atene aprendo il portafoglio a un'Europa in difficoltà economica, bene ha fatto la Svezia a ricordagli che il liberismo senza liberalismo (cioè la libertà economica senza le altre libertà) fanno della Cina un campione monco. Una suuperpotenza a metà. La Cina, liberista in economia ma protezionista nella difesa della propria moneta e totalitarista in tema di libertà individuali, non sarà mai la prima Potenza (morale) al Mondo: sarà soltanto un "monstrum". Come Sparta o la Persia apparivano all'Atene democratica di Pericle.

E la Svezia, conferendo a Liu Xiaobo il Premio Nobel, ha ricordato a noi, a Jiabao e alla Potenza emergente (anzi, bell'emersa) del G2 che l'Europa tifa per la democrazia, per le libertà individuali e per "Atene". Meglio essere un po' più poveri e austeri, ma liberi, che ricchi e schiavi di un sistema! Grazie a Liu Xiaobo per ciò che ha insegnato a noi cyber-hacktivist in questi anni: il suo terribile "sacrificio" è una ferita e il suo esempio un faro per tutti noi. Meglio il Nobel a Liu Xiaobo che un ipotetico Nobel a Internet...

M.C.

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