Mi occupo di cyber-dissidenti dagli anni '90 e per lavoro dal 2004: la Cina è maglia nera, come l'Iran e la Birmania, nelle classifiche dei paesi che esercitano non solo la cyber-repressione, ma anche la tortura in cercere e la pena di morte.
Mentre Wen Jiabao è in Europa e fa shopping ad Atene aprendo il portafoglio a un'Europa in difficoltà economica, bene ha fatto la Svezia a ricordagli che il liberismo senza liberalismo (cioè la libertà economica senza le altre libertà) fanno della Cina un campione monco. Una suuperpotenza a metà. La Cina, liberista in economia ma protezionista nella difesa della propria moneta e totalitarista in tema di libertà individuali, non sarà mai la prima Potenza (morale) al Mondo: sarà soltanto un "monstrum". Come Sparta o la Persia apparivano all'Atene democratica di Pericle.
E la Svezia, conferendo a Liu Xiaobo il Premio Nobel, ha ricordato a noi, a Jiabao e alla Potenza emergente (anzi, bell'emersa) del G2 che l'Europa tifa per la democrazia, per le libertà individuali e per "Atene". Meglio essere un po' più poveri e austeri, ma liberi, che ricchi e schiavi di un sistema! Grazie a Liu Xiaobo per ciò che ha insegnato a noi cyber-hacktivist in questi anni: il suo terribile "sacrificio" è una ferita e il suo esempio un faro per tutti noi. Meglio il Nobel a Liu Xiaobo che un ipotetico Nobel a Internet...
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- Il dubbio spaventò il regime di FEDERICO RAMPINI (La Repubblica)
- L'attivista senza paura di GIAMPAOLO VISETTI (La Repubblica)
- Corriere della sera: Nobel al dissidente, decine di arresti. La moglie vedrà il marito in carcere
- ITespresso.it: Il Nobel a Liu Xiaobo è meglio del Nobel a Internet
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