lunedì 14 febbraio 2011

Media-strike via e-mail, Fax, Forum, Facebook, Twitter e Post IT alla Fermata dell'Autobus: Se non ora quando? ORA!

Dopo la piazza, è ora di inondare i mass media (soprattutto quelli che non hanno capito che non siamo moraliste, ma vogliamo libertà e Pari Opportunità per tutte le donne - italiane, straniere, Lgbtq - anche quellE senza quarta di reggiseno o tacco 12, o comunque indisponibili alla mercificazione).

Ecco l'idea delle cyber-hacktivist italiane: una settimana di Social Mobilitazione 2.0 dall'1 all'8 marzo. Media-strike via e-mail, Fax, Forum, Facebook, Twitter e Post IT ROSA alla Fermata dell'Autobus (ma anche in Stazione e ai lampioni delle Piazze centrali delle nostre città...).

Inondiamo di messaggi sulle Pari Opportunità i media dell'area Mediaset, del TG1 e di chi non dà voce alle donne che finora non hanno avuto voce.



Cosa scrivere in queste e-mail POST IT rosa o sulle bacheche e Forum Online? I desideri di noi donne tutte. I nostri (bi)sogni. Ma anche diamo i numeri su tutto ciò che in Italia non va nel verso giusto con noi donne! L'Italia ha un atavico GENDER GAP da azzerare.
Messaggi anche brevi tipo: "BASTA CON...." (e scriviamo cosa più ci offende come donne e persone in questo paese!)


Quali numeri diamo noi donne? Eccoli qui. Una donna su due è disoccupata. Il 30% dei giovani (nostri figli o nipoti) è senza lavoro. Dall'Invalsi e dai dati Ocse emerge che i maschi italiani sono sempre più indietro, cresce il divario dalle compagne, ma ciò nonostante in Italia cresce anche il Gender Gap.

Le donne italiane si diplomano e laureano di più e meglio, ma guadagnano il 16,8% meno dei colleghi maschi. Una donna su quattro abbandona il lavoro dopo la maternità. Su 100 bambini solo 10 trovano posto in un asilo nido (meno di 5 su 100 in uno comunale). Le donne ministro sono il 21% del totale, le parlamentari sono meno di un quinto. Nelle società quotate la presenza femminile nei Cda è appena al 6,8%; le donne Ad sfiorano il 3,8%.

L'Italia continua a perdere posizioni nella classifica delle pari opportunità tra uomini e donne: nel rapporto 2010 del World Economic Forum (Wef) l'Italia con il suo 74mo posto (su 134 Paesi analizzati) arretra di due posizioni rispetto al 2009 ed è il fanalino di coda dell'Unione Europea. Maglia nera UE, seguita, tra i Paesi avanzati, solo dal Giappone ma preceduta da Repubblica Domenicana, Vietnam, Ghana, Malawi, Romania e Tanzania. Ai vertici della classifica svettano, nell'ordine, Islanda, Norvegia, Finlandia e Svezia, in fondo ci sono Mali, Pakistan, Ciad e Yemen.

Questo significa che nel Paese esiste un gender gap? SI' ed è per questo che il 13 febbraio le donne italiane - stufe di essere divise fra sante e puttane (siamo solo felicemente donne!!!) - sono scese in piazza. Per dire basta a un'Italia in crisi, non solo economica ma d'identità, e dove il Fattore De la Womenomics sono concetti "troppo sofisticati" per i liberali e non invece il pane quotidiano del nostro agire pubblico e privato.

Car* italian*, siamo donne: diciamo basta. Vogliamo il pane e le rose. Sprigioniamo la creatività! :)

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.