I bambini vi prendono i pidocchi (insopportabili), a volte la salmonellosi in mense inadeguate e respirano polveri sottili in aule poco spazzate. Ma i bambini nella bellissima scuola pubblica italiana imparano a contaminarsi con tutte le classi sociali, con tutte le culture dei bambini del mondo che vivono in Italia e con tutti i metodi di insegnamento (steineriani, montessoriani eccetera). Se il Premier spara a zero contro i meravigliosi insegnanti italiani che per 4 soldi mandano avanti i nostri figli nell'Italia unita, c'è qualcosa che decisamente non va. Il Premier Berlusconi "odia" lo Stato quando dice che i nostri insegnanti «inculcano idee diverse da quelle che vengono trasmesse dalle loro famiglie»? E' dall'incontro fra le idee diverse, dalla mezzaluna fertile dei nostri Tigri ed Eufrate, che nasce la Cultura: qualcosa di vivo e vitale, e non di mummificato e imbalsamato! Berlusconi odia la Rete (con la sua viralità intrinseca) e non ama le differenze culturali della Scuola Pubblica perché rappresenta l'Ancient Regime, bigotto, conformista, gerontocratico e confessionale, senza slanci giovanili e senza curiosità intellettuali. L'Italia che non innova muore. L'Italia che non crede nella contaminazione e nella scuola pubblica, ritornata indietro di un secolo.
Solidarietà agli insegnanti di ogni ordine e grado della scuola pubblica in Italia: solo i genitori sanno e vedono quale intenso lavoro viene svolto, con quanta cura professionale e con quale passione... Non accettate questo ennesimo sfregio a questo paese in declino, dove un giovane su 3 è disoccupato e dove un giovane su 5 dispera di trovare lavoro. La scuola, lo studio e la cultura sono l'unico vero ascensore sociale: il resto sono scorciatoie senza futuro. La formazione e la ricerca sono i veri motori della crescita di un paese. Internet, nuove tecnologie e cultura portano un paese fuori dalla povertà... Ma da noi il mondo va alla rovescia?
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