giovedì 21 aprile 2011

Salvate il Soldato Manning. But not in Italy... Why?

Sia chiaro: i grandi beneficiari di WikiLeaks siamo noi pennivendoli che guadagniamo una fonte preziosa. Anche se quello che emerge da WikiLeaks sono "cose che in fondo tutti noi pensavamo" e quindi conferme e nessuna sconvolgente verità, bisogna dire che il mito della "casa di cristallo" dovrebbe essere democratico. Anche se Obama non sembra essere di questo parere: una cosa è fare "guerriglia" all'opposizione, servendosi anche delle "rivelazioni" di WikiLeaks; un'altra cosa è governare, servendosi della fiducia di ambasciatori e governi amici. WikiLeaks per Obama è una "patata bollente" da maneggiare il meno possibile. Preferisce lasciar fare il suo corso alla giustizia. Ma in Italia - dove WikiLeaks (il sito fondato dall'ex hacker Julian Assange) aiuta l'opposizione a ottenere informazioni - nessuno pensa a manifestare per il Soldato Bradley Manning, che ha passato mesi terrificanti in carcere e solo ora è in un carcere meno disumano (ma il carcere è sempre galera).

C'è un motivo? Forse l'opposizione, visti i sondaggi in caduta libera di Berlusconi, si vede già in campagna elettorale... E non vuole salvare lo scomodo Soldato Manning. Se fra 12-15 mesi dovesse andare al governo, meglio non avere attriti con Obama.

Il sospetto? La casa dalle pareti di cristallo, piace, soprattutto se è quella dei rivali. In fondo in casa propria a tutti piace la cara vecchia privacy... (Salvo poi comprare un iPhone o un iPad 3G e finire tracciati sul Mac del vicino).

Chi potrebbe fare una manifestazione per il Soldato Manning in Italia? Articolo 21, giornalisti, freelance, gli organizzatori del Festival del giornalismo di Perugia, cyber-hacktivist, stampa watchdog... Chi ha a cuore la libertà di stampa, senza se e senza ma, qualunque sia il governo e partito al potere. Il soldato Manning ha commesso un reato e rischia il carcere a vita, ma è stata la gola profonda che ogni giornalista vorrebbe trovare.

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