giovedì 13 marzo 2014

La grande scommessa.

Seminerio di Phastidio.net è pessimista, Turani troppo ottimista (come Alesina e Giavazzi e Friedman, suppongo), ora arriva la doccia gelida della Bce di Mario Draghi. L'Italia, dopo 3 passati a stringere la cinghia senza fare riforme e senza imparare a spendere i fondi comunitari, sta facendo una scommessa. E, cari tutti, le scommesse - come tutti iveri broker sanno - possono andare molto bene, ma anche molto male. Se va bene, sarò felice, non sono mai stata disfattista, il "tanto peggio tanto meglio" mi fa orrore; soprattutto sarei felice per quanti hanno tirato la cinghia in questo triennio di lacrime e sangue. Però mi chiedono: "Ma se va male?". Ecco: se va male lo sappiamo già qual è la cura: "Lo scenario (...) per l’Italia resta quello di una drastica riduzione delle retribuzioni (solo in parte ottenibile da riduzione del cuneo fiscale) o un progressivo esproprio fiscale, su base prevalentemente patrimoniale. O più verosimilmente di entrambe le cose". Non nascondiamoci dietro a un dito. Ovviamente, tifo per il "lato positivo" della medaglia, perché altrimenti sarà durissima. Per tutti.

Qual è una delle tesi di fondo di PorkaTroika? Che l'economia è innanzitutto fiducia. Fiducia nel futuro: tornare a credere che domani sarà meglio di oggi. E solo chi ha visione politica per mettere olio nel motore della fiducia, ha una delle chiavi di lettura - ma una delle più enigmatiche e preziose ! - per far ripartire un'economia in stagnazione. Poi, però, non basta: evitata la catastrofe della depressione, ci vuole tutta la cassetta degli attrezzi che distingue lo Statista dal (pur simpatico) imbonitore. Della serie: bisigna uscire da Power Point e calarsi nella realtà.

La realtà raccontata da "Fighting the wrong enemy" (letteralmente "Combattendo il nemico sbagliato):122 pagine diffuse da Mediobanca security, datate 15 ottobre 2013, firmato da Antonio Guglielmi, capo dei ricercatori dell' istituzione creditizia italiana, in cui spiega come le banche italiane si stiano preparando a quello che viene definito come un "Armageddon" dell'economia italiana, un vero e proprio "collasso".


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