mercoledì 1 giugno 2011

Austerity? Ma con ironia! La lezione 2.0 di Milano

La valanga contro il berlusconismo è iniziata. Ma rimediare a 20 anni di delirio collettivo in cui siamo vissuti al di sopra delle nostre possibilità, ipotecando il futuro dei nostri figli e nipoti, non sarà facile. Sappiamo che mancano 46 miliardi di euro all'anno, ci aspettano finanziarie da "lacrime e sangue".

Ma da Milano, cari economisti, ci arriva una lezione da "poveri ma belli". Sappiamo che il "buco" è enorme, sappiamo che sarà dura raggiungere un rapporto fra debito pubblico e Pil pari al 60% (per evitare la bancarotta greca...), sappiamo che ridurre il debito del 3% all'anno significherà stringere la cinghia.

Ma dai Twitter di Sucate all'ironia delle donne contro il velinismo, una lezione l'abbiamo imparata: se si può battere il populismo tirannico, si può anche abbattere anche il tirannosaurico debito a colpi di ironia.

La nostra Austerity sarà ironica e scanzonata, la butteremo sul ridere, stile Spinoza.it (a propsito comprate il favoloso libro!) e imitando "il favoloso mondo di Piasapie". Saremo "poveri ma divertenti", con la battuta pronta. L'arma dell'ironia disarmerà i profeti di sventure e di declinismo!

Siamo iitaliani, abituati a 2000 anni di scorribande, invasioni barbariche, tracolli, ma anche Rinascimenti. Siamo divertenti, ce lo dicono tutti. Non sarà una passeggiata, ma di consumismo ne abbiamo piene le scatole, quindi tagliate quel che c'è da tagliare. E noi con l'ironia, un goccio di sarcasmo e abbondante divertissement, ce ne faremo una ragione. In fondo vogliamo un'altra Italia, per noi e i nostri figli, e mica siamo pessimisti! La depressione la lasciamo, volentieri, a chi non vuole mettersi in gioco.
M.C.

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