venerdì 31 gennaio 2014

Fiscal Compact, l'Italia non aveva alternative

"Pagando i propri debiti al ritmo di 50 miliardi anno/tra 20 anni", il debito dell'Italia "sarà rientrato di circa 1000 miliardi". Con un interesse medio attorno al 4.5%, significa un taglio degli interessi di circa 45 miliardi. "Con 20 rate annuali  da 50 miliardi, il debito italiano scenderebbe fino al 60% del PIL".

Tutto vero. Bello. interessante. Ma inntanto l'Italia diventa stabile. Come un cadavere.

Poi però c'è l'Abenomics.  Il Giappone aveva il 236% del debito/Pil a gennaio 2013 e un deficit/Pil al 10%. Roba da far salire la pressione a #Merkel e a quelli del trattato di Maastricht. Ma non contenti, i giapponesi si sono fatti un baffo dei "talebani del Debito Pubblico"; Shinzo Abe ha lanciato l'Abenomics: un primo piano di aumento della spesa pubblica pari a 103 miliardi di dollari a cui ne è seguito un altro pari a 55 miliardi di dollari, insieme a liberalizzazioni in molti settori dell’economia giapponese, per rivitalizzare produttività e competitività. Pochi mesi fa il debito pubblico giapponese ha superato la cifra monstre di un quadrilione: 1.008,6 miliardi di yen, e cioé 10.460 miliardi di USD al 30 giugno. Oggi il Giappone festeggia perché é riuscito a battere il "male oscuro" della deflazione. Ah, già: quello spettro che si aggira per l'Europa... Per gli errori della Cancelliera.

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