mercoledì 10 dicembre 2014

La vista corta dell'Italia.

E, insomma, ancora una volta in tre anni, arriviamo con il fiatone ed il respiro corto a due date fatidiche - 17 dicembre e 29 dicembre (per via della ‪#Grecia‬) - che potrebbero rimettere l'‪Eurozona‬ in crisi. Se ci fossimo arrivati con una vera ‪Spending Review‬, con i tagli alle ‪‎municipalizzate‬, e una conseguente riduzione dell'‪Irpef‬ - almeno per le fasce medie -, saremmo stati tutti più tranquilli. Si sarebbero almeno poste le basi per una ripresa dei consumi interni (il ‪‎Mercato Interno‬ in caduta libera da trimestri ha ipotecato la ‪‎recessione‬ e generato i rischi di ‪deflazione‬). Certo, se dovesse volgere al peggio, si potrebbe sempre fare una ‪patrimoniale‬ sulle ‪banche‬ (cancellando il 10-15% di titoli in loro possesso, dopo che hanno investito i soldi a costo quasi zero della ‪Bce‬, in titoli di Stato - per avere una rendita sicura! - invece che prestarli a famiglie e imprese: anche a questo si deve il circolo vizioso). Ma, se la situazione - già compromessa - dovesse precipitare, avremmo preferito arrivarci, con le "spalle più coperte", invece che coi soliti baldanzosi proclami (cui nessuno più crede, come dimostrano l'astensionismo e la scarsissima propensione allo shopping). Riflessioni sotto l'albero, eh. 1. Le dimissioni forzate di Cottarelli, rispedito a Washington, sono state follia pura. 2. Il tergiversare sul ministro Poletti, non dà affatto un'immagine rasserenante. Solo per questioni di opportunità "politica", dovrebbe aprirsi una riflessione molto seria. Anche senza conseguenze penali, la questione è squisitamente politica. Nicola Rossi ha ragione. Sostituire Poletti con Tito Boeri sarebbe la soluzione migliore.

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