domenica 10 marzo 2013

La sindrome Scilipoti e la fine di Allende

Farsi eleggere in Parlamemto con un Movimento e poi decidere di passare a un Partito in cambio di una carrierina poltica, è un classico. Di Scilipoti è pieno il mondo. Ma da qui a rivalutare gli Scilipoti, ce ne vuole. La mossa servirebbe solo a ridare un po' di ossigeno ai Partiti e soprattutto ai Sindacati della Triplice. Per regalare tempo a MisterB. per mettere a punto il suo colpo di teatro finale.

Augusto Pinochet trovò alleati nello sciopero dei camionisti e dei piccoli commercianti contro Allende, che non aveva raggiunto la maggioranza assoluta, ma solo quella relativa.

Alle 7 di mattina dell'11 settembre 1973, la marina militare invase Valparaíso, cittadina costiera dov'erano dislocate le principali emittenti radio-televisive cilene, per impedire la trasmissione delle notizie. Il presidente, messo al corrente dell'assalto, ricevette solo informazioni parziali. Ai reporter Allende dichiarò di temere per la sorte del Generale,bforse in mano ai golpisti.

Nel giro di un paio d'ore, i militari controllavano tutto il paese, eccetto il centro di Santiago. Allende e i suoi fedelissimi, fra cui Luis Sepúlveda, si erano radunati per resistere: l presidente non intendeva negoziare con gli insorti. Allende pronunciò il suo ultimo discorso, quando avvenne l'assalto armato con l'aviazione alla Moneda. Alle due e mezza di pomeriggio, dopo una serie di bombardamenti, Allende fu trovato morto nel palazzo presidenziale. Allende si era tolto la vita per non cadere nelle mani dei golpisti. Due giorni dopo, la Junta militare sciolse il Congresso, dichiarò fuorilegge tutti i partiti dell'Unidad Popolar e nominò Augusto Pinochet nuovo presidente del Cile. Il resto è Storia. La storia di una delle più sanguinarie dittature del Suda-America.

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